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Dl Sport, il Governo si arrende al Quirinale: saltano le norme su assunzioni, giustizia e grandi eventi
Il Senato approva un Dl Sport svuotato. Niente assunzioni senza concorso, stop ai nuovi poteri per Sport e Salute. L’opposizione blocca il piano B.
Dl Sport: cosa è successo?
Sul Dl Sport il governo è costretto a fare dietrofront. Dopo una giornata confusa, piena di rinvii e tensioni politiche, Palazzo Chigi ha dovuto cedere alle richieste del Quirinale. E ha fatto approvare in Senato un testo ‘mutilato’: fuori tre norme chiave, tra cui quella che avrebbe assegnato nuovi poteri alla società pubblica Sport e Salute.
Cosa significa? Sul fronte dello sport, la linea del Colle è ben definita. E il principio costituzionale dell’urgenza nei decreti-legge non può essere piegato a logiche politiche o di gestione.
Il decreto, pensato per intervenire in materia sportiva, conteneva inizialmente tre norme fortemente contestate.
- La prima riguardava la stabilizzazione senza concorso. Detto in parole povere, il governo voleva assumere a tempo indeterminato alcuni dipendenti già in servizio nelle federazioni sportive. Ma senza concorso pubblico. Il Quirinale ha bloccato tutto perché non c’era urgenza. E perchè il Dl violava il principio di trasparenza e meritocrazia previsto dalla Costituzione.
- La seconda spostava le controversie sui contributi federali. In soldoni, il governo voleva che le controversie tra federazioni sportive e la Commissione di verifica dei conti fossero giudicate non più dal TAR (giustizia amministrativa), ma dai tribunali ordinari. Il Quirinale ha bloccato la norma perché cambiava regole delicate sul tipo di giustizia da applicare, senza urgenza e senza un confronto parlamentare adeguato.
- La terza, la più controversa, assegnava a Sport e Salute (la partecipata del Ministero dell’Economia) il potere di organizzare grandi eventi sportivi finanziati con fondi pubblici superiori ai 5 milioni di euro, come la Coppa Davis o gli Europei di volley 2026. Il Quirinale ha detto no perchè, oltra alla mancata urgenza, rischiava di concentrare troppo potere in una singola società, senza regole trasparenti su concorsi o gare pubbliche.

MIKE MAIGNAN RINVIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il tentativo (fallito) del piano B e cosa cambia
Per salvare i provvedimenti, l’esecutivo ha provato a spostare tutto su un binario parallelo: un disegno di legge ordinario, da approvare in tempi rapidi. Il piano era già pronto, con Lucio Malan (capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato) come primo firmatario. Ma le opposizioni (Pd, M5S, Italia Viva e Alleanza Verdi-Sinistra) hanno detto no. Per loro, l governo voleva usare un disegno di legge (ddl) come scorciatoia per far passare norme già bocciate dal Quirinale, senza un vero dibattito e rischiando di cambiare equilibri importanti nel mondo dello sport e della giustizia.
Così il governo ha dovuto ripiegare. L’emendamento che ha eliminato l’articolo su Sport e Salute è stato il segnale definitivo della resa. Il testo del decreto è stato approvato in Aula per alzata di mano. Ma il suo contenuto è ben diverso dall’originale.
Il Dl Sport passa ora alla Camera, ma ha perso i suoi passaggi più pesanti.
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Salta la possibilità di assumere personale senza concorso nelle strutture sportive collegate allo Stato.
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Non cambia la competenza dei tribunali, che resta al TAR per le controversie tra federazioni e Commissione di verifica.
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Sfuma il progetto di centralizzare i grandi eventi sportivi sotto Sport e Salute, che avrebbe potuto diventare il principale player pubblico nell’organizzazione di manifestazioni da milioni di euro.
Per lo sport italiano è un passaggio delicato. Il rischio (per qualcuno) è perdere tempo prezioso nell’organizzazione degli eventi internazionali. Per altri, invece, si è evitata una pericolosa concentrazione di potere in una società partecipata, aggirando procedure trasparenti e il controllo parlamentare.
E ora?
Il governo proverà a ripresentare le stesse norme dopo l’estate, in un disegno di legge autonomo, più difficile da bloccare ma anche più soggetto al confronto parlamentare. Lo scontro però è politico. Da una parte chi vuole una macchina dello sport più agile e centralizzata, dall’altra chi chiede garanzie e trasparenza. Il campo, stavolta, non è uno stadio. Ma il match resta apertissimo.
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Milan, Fullkrug segna poco? No…il problema è un altro!
Milan, l’eventuale passaggio di Fullkrug in rossonero fa storcere il naso a diversi tifosi. Tuttavia la carenza da gol sembrerebbe essere solo uno dei problemi, vediamo l’altro.
La stagione di Niclas Fullkrug in Premier League può essere catalogata nella sezione da dimenticare. Zero reti e zero assist, prestazioni a tratti imbarazzanti e la richiesta portata avanti ai suoi agenti di cambiare aria a gennaio. Il Milan, vigile per un attaccante, ha fiutato “l’occasione” del prestito secco, ma andiamo a vedere quali insidie potrebbe nascondere un’operazione di questo tipo.
Abbiamo sempre detto che l’attaccante tedesco rappresenta un piano B, e lo confermiamo. Tuttavia il Milan ha necessità di spendere poco a gennaio e coprirsi con un attaccante per sei mesi nell’attesa di chiudere in estate con Dusan Vlahovic a costo zero.
Ma è Fullkrug l’uomo giusto? La risposta, visto le reti segnate, potrebbe essere no, ma siamo di fronte a questo punto a un altro problema legato alla tenuta fisica del giocatore.
Fullkrug infatti è dannatamente fragile. Con la maglia del West Ham durante la presente stagione è stato infatti fermo per infortunio per 51 giorni saltando 4 partite. La stagione precedente sono invece 28 le gare saltate con uno stop di 167 giorni. L’anno prima, stagione 2023/2024 ha saltato 3 partite e quello ancora precedente è stato infortunato per 44 giorni saltando 6 gare. Nel 2020/2021 111 giorni, 2019/2020 altri 268 giorni con 33 gare saltate, praticamente un campionato. L’anno prima ancora 22 partite saltate, 159 giorni di stop. Nel 2014/2015 altri 165 giorni di riposo forzato, 31 giorni l’anno prima e 163 quello ancora prima.
La certezza, ce lo dicono i numeri, è che Fullkrug ogni anno subìsce un infortunio che lo tiene fermo per diverse settimane.
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Milan, altra tegola per Gimenez: dovrà operarsi
Milan, sicuramente una prima parte di stagione da dimenticare per l’attaccante messicano il quale potrebbe stare lontano dai campi di gioco per diverso altro tempo.
Nuova tegola in casa Milan. L’unico attaccante di ruolo, Santiago Gimenez, con ogni probabilità dovrà operarsi alla caviglia in seguito al perdurare dell’infortunio. Lo stesso non ha avuto giovamento in seguito a riposo e cure fisioterapiche, tanto da rendere necessario l’intervento. Questo è quanto trapela dalla visita effettuata in Olanda.
Oltre il danno la beffa verrebbe da dire. Il Milan infatti aveva in pista la cessione del giocatore a gennaio e di fatto questo infortunio andrà a stravolgere tutti i piani rendendo la permanenza di Gimenez cosa obbligata.
La scelta di rimpiazzarlo con Niclas Fullkrug è stata presa, il tedesco arriverà a Milano con la formula del prestito secco per sei mesi. Dopo tale data i rossoneri cercheranno di chiudere definitivamente per Dusan Vlahovic col quale i dialoghi sono in fase avanzata.
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Milan, tutto confermato: Saelemaekers rinnova fino al 2031
Il rinnovo di Alexis Saelemaekers era fatto da giorni, oggi è arrivato il comunicato ufficiale. L’esterno belga si lega al Milan con un contratto fino al 2031.
Il Milan blinda ufficialmente Alexis Saelemakers. L’esterno belga, tornato centrale nel sistema dei rossoneri dall’arrivo di Allegri in panchina, si lega al club con un nuovo contratto fino al 2031. Il nuovo accordo entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2026.
Dopo i due anni passati in prestito a Bologna e Roma, il numero 56 è adesso un punto di forza del Milan. Per lui già 2 gol e 3 assist in 15 presenze in Serie A. Di seguito il comunicato ufficiale presente sul sito del Milan.
Milan, c’è il rinnovo di Saelemaekers: il comunicato

l’esultanza di Alexis Saelemaekers ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
AC Milan è lieto di annunciare di aver rinnovato il contratto di Alexis Saelemaekers fino al 30 giugno 2031, con decorrenza dal 1° luglio 2026.
Arrivato in rossonero nel gennaio 2020, Alexis è cresciuto nel corso delle stagioni, distinguendosi per professionalità, spirito di sacrificio e un forte senso di appartenenza, incarnando i valori del Club dentro e fuori dal campo.
Dopo aver collezionato 159 presenze e 12 reti con la maglia rossonera, contribuendo anche alla vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22, il Milan e Alexis Saelemaekers proseguiranno insieme il proprio cammino, con l’ambizione di raggiungere nuovi traguardi e scrivere altre pagine di storia rossonera.
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