Serie A
Hellas Verona, tutto pronto per la trasferta di Genova
Arrivato in città già nella giornata di ieri, l’Hellas Verona è atteso a Marassi alle ore 18:00 dalla sponda rossoblu di Genova. Genoa di Davide Balladrini che dal ritorno dell’allenatore ha dato nuova vita alla propria stagione, dimostrandosi, nelle ultime giornate, come uno dei clienti più scomodi da affrontare. A testimoniarlo, un solo gol subito nelle ultime cinque uscite. Il Verona, dal canto suo, viene dalla vittoria rigenerante maturata contro il Parma, ma deve necessariamente dare una svolta al proprio percorso in trasferta.
L’Hellas a Genova per tornare a fare punti lontano dal Bentegodi
Se ad inizio stagione il Verona aveva ottenuto sette risultati utili consecutivi lontano dalle mura amiche del Bentegodi, i veneti hanno perso tutte e tre le più recenti trasferte, a Bologna, a Roma e a Udine. Quella di oggi sarà così una gara fondamentale per ritrovare solidità e soprattutto farlo in trasferta, dove tanto bene i ragazzi di Ivan Juric erano riusciti a fare. Tornano poi a disposizione, e sono recuperi chiave, sia Davide Faraoni che Mattia Zaccagni, fermati per squalifica durante la scorsa giornata. Squalifica che priverà però l’Hellas di Federico Dimarco, uno degli uomini più in forma dell’ultimo periodo.
Pochi dubbi di formazione, soprattutto davanti
Quello che si presenterà sul prato di Marassi sarà un Verona con poche alternative di formazione, e dunque con un undici quasi definito. Gli unici dubbi riguardano la difesa, dove Matteo Lovato, Giangiacomo Magnani e Mert Cetin sono in corsa per due posti e il reparto centrale del campo, dove il rientrante ed ex di giornata Miguel Veloso contenderà una maglia da titolare al giovane Ivan Ilic. Scelte obbligate nel tridente offensivo, dove come detto si rivedrà Zaccagni e sarà confermatissimo Antonin Barak, mentre Kevin Lasagna sosterrà il peso dell’attacco dei suoi, alla ricerca del gol con la nuova maglia dopo la prova incoraggiante contro il Parma. Ancora indisponibili infatti Nikola Kalinic, Ebrima Colley e Andrea Favilli.
Serie A
Fiorentina-Sassuolo, le formazioni ufficiali
Al Franchi va in scena il posticipo delle 20:45 Fiorentina-Sassuolo. Italiano cerca i tre punti ma guarda al Brugge, Ballardini tenta il colpaccio.
Indice
Qui Fiorentina
Italiano conferma grossomodo la formazione vista contro la Salernitana. Davanti a Christensen solita linea a 4 con Kayode e Parisi sulle corsie esterne mentre Ranieri e Martinez Quarta formeranno la coppia centrale. In mediana Arthur e Duncan.
Sulla trequarti Sottil e Ikone sulle fasce mentre Barak agirà a supporto di Kouamé.
Qui Sassuolo
Ballardini sceglie ancora Pinamonti per guidare l’attacco dei neroverdi verso la salvezza che appare ancora complicata. Dietro all’ex Inter ci sarà Thorsvedt nel ruolo di trequartista.
In mediana la coppia formata da Boloca e Obiang, mentre sugli esterni ci saranno Doig e Volpato. Sulla linea dei difensori invece agiranno Kumbulla e Ferrari mentre Tressoldi e Toljan si occuperanno delle fasce. In porta Consigli.
Fiorentina-Sassuolo, formazioni ufficiali
Serie A
Napoli, Careca: “Prendere Conte? Sarebbe…”
Il grande ex brasiliano del Napoli ha parlato della possibilità dell’arrivo di Conte sulla panchina azzurra e sulla stagione della squadra.
Antonio Careca, grande ex brasiliano del Napoli, ha parlato ai microfoni de “Il Corriere del Mezzogiorno” all’evento “Eroi del Calcio”, dove è stato premiato.
Qual è il gol che ricordi di più con la maglia del Napoli? “Il secondo gol contro lo Stoccarda in Coppa Uefa. Ci spianò la squadra, ed in quella stagione ero in stato di grazia.”
Con Maradona siete stati la coppia più forte del Napoli? “Penso di sì. Diego giostrava ed io andavo in profondità. Come noi nessuno mai.”
Eppure era promesso sposo del Torino “Se Moggi non fosse venuto a Napoli sarebbe andata così”
Che idea si è fatto della squadra in questa stagione? “E’ una squadra precipitata nello spirito. Un ciclo può finire anche in due anni.”
Quali sono state le lacune? “Una combinazione di fattori: i nuovi arrivati che non sono stati all’altezza e la perdita di un allenatore come Spalletti, insieme ai tanti infortuni.”
Cosa bisogna fare? “Bisogna trovare l’uomo giusto per la panchina. De Laurentiis non può sbagliare.”
Conte è l’ uomo giusto? “E’ uno che sa come si vince in Serie A. Lo ha fatto con la Juventus e con l’Inter. E’ il profilo giusto, ma bisogna vedere la disponibilità del portafoglio del presidente.”
Che differenza c’è tra Careca e Maradona e Osimhen e Kvara? “Sono epoche diverse distanti quarant’anni, dove il calcio è cambiato molto. Sono molto bravi anche loro, altrimenti non avrebbero vinto lo scudetto.”
L’eventuale addio di Osimhen la prossima stagione? “Fino a quando non succede non si può mai dire. Certo è che lui per rimanere deve stare bene, ma se andrà via il Napoli potrà reinvestire la cifra guadagnata per un top player.”
Che attaccante sceglierebbe per il Napoli? “Sceglierei uno che sappia fare il leader con i suoi gol”.
Tra poco c’è Napoli-Roma “Fallire di nuovo urterebbe non poco i tifosi, ma loro hanno comunque capito il momento di difficoltà.”
Serie A
Salernitana, Sabatini: “Provo vergogna e senso di colpa”
Salernitana: dopo il 3-0 incassato nel match di venerdì sera contro il Frosinone, il club salentino salutano aritmeticamente la Serie A
Il dirigente del club campano non è riuscito a replicare il miracolo del 2022 ed ha affidato ai social un messaggio a tutta Salerno dopo la retrocessione.
Walter Sabatini ha espresso tutto il suo dispiacere per la mancata salvezza in un post pubblicato sul suo profilo Instagram.
Di seguito le sue parole:
“Già ieri sera, con il maturare del risultato a Frosinone, un dolore lancinante si è fatto strada dentro di me e oggi si ripropone puntuale, condiviso certamente con il popolo salernitano, anche se oggi sta declinando in qualcosa se possibile peggiore, un sentimento di implacabile vergogna e senso di colpa e maledico gli incidenti che mi hanno tenuto lontano da Salerno dove avrei potuto e dovuto accompagnare calciatori e allenatori in questo terribile percorso.
Salerno però ripartirà in virtù dell’impatto emotivo che i salernitani sapranno creare per sostenere la squadra che sarà”.
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