Serie A
Venezia, Di Francesco: “Meritavamo la vittoria, è mancata la fortuna. I tifosi ci credono e anche noi, stiamo crescendo. Su Maric…”

Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa al termine di Venezia-Lazio 0-0. L’allenatore si è detto rammaricato e dispiaciuto per la mancata vittoria.
I lagunari sono andati vicinissimi all’impresa e il punto conquistato comunque non mette serenità. Il Parma ha allungato e adesso le cose si mettono davvero male.
Venezia, le parole di Di Francesco
E’ più soddisfatto dalla prestazione o arrabbiato?
“Arrabbiato. Penso abbiate visto la partita, se qualcuno meritava la vittoria, eravamo noi. Ci sono demeriti, ma anche la buona sorte che non ci ha aiutato”.
Il gol che non arriva è per demerito o cattiva sorte?
“Anche demerito, ma si può fare gol in tanti modi, non mi piace parlare di fortuna o sfortuna. Credo che anche i ragazzi siano dispiaciuti. Abbiamo giocatori nuovi, altri che arrivano dalla Serie C, ma stiamo crescendo”.

Hans Nicolussi Caviglia punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa vi è piaciuto?
“L’atteggiamento. La possibilità di fare 5 cambi deve essere un vantaggio e non uno svantaggio ed oggi lo è stato. Mi è piaciuta la continuità”.
Avete dimostrato quanto ci credete? Nei giudizi sembra che il Venezia sia già retrocesso.
“Sta a noi scrivere una storia differente, i giudizi è normale che ci siano”.
Non avete subito gol oggi.
“A Genova abbiamo preso gol dopo il 65 credo, ma senza grandi occasioni prima. C’è tanto lavoro dietro, stiamo crescendo”.
Il pubblico è stato il dodicesimo uomo?
“Sono encomiabili, sta a noi cambiare la storia, ma abbiamo bisogno di loro, e ce lo stanno dimostrando costantemente. Meritavano una vittoria “.
Su Maric?
“Deve essere un’arma per noi è arrivato a gennaio per aiutarci. Poi certo i portieri devono parare e gli attaccanti fare gol”.
Serie A
Sacchi: “Vittoria Inter importante, una cosa può frenarli”

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato degli scenari possibili della corsa scudetto dopo la vittoria dei nerazzurri sull’Atalanta al Gewiss Stadium.
La vittoria dell’Inter sull’Atalanta al Gewiss Stadium ha delineato la squadra di Inzaghi come la pretendente numero 1 allo Scudetto. Soprattutto a fronte del passo indietro del Napoli di Conte a Venezia.

LA GRINTA DI LAUTARO MARTINEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Sacchi
A proposito del percorso dei nerazzurri in campionato, all’alba di questa vittoria sulla Dea di Gian Piero Gasperini è intervenuto anche Arrigo Sacchi.
L’ex allenatore della Nazionale e del Milan ha commentato così sulle pagine della Gazzetta dello Sport: “Mi è sembrato un duello tra pugili di altissimo livello: uno tira un colpo, l’altro lo para e va all’assalto con coraggio. Battaglie in ogni zona del campo: lotte per la riconquista del pallone, corse lungo le fasce, buone trame di gioco quando si è trattato di costruire una manovra più articolata. Insomma, tutto quello che un appassionato di calcio desidera vedere quando va allo stadio o si siede in poltrona per assistere a una partita davanti alla televisione. Tutto sommato, ritengo che il successo dell’Inter sia meritato: ha fatto di più in zona offensiva, è stata più pericolosa dell’Atalanta, ha dimostrato di essere superiore”.
Sulla squadra bergamasca e il suo allenatore ha poi continuato: “Dalla squadra di Gasperini, lo ammetto, mi aspettavo qualcosa di più: è mancata la scintilla che tante volte, in questi ultimi anni, abbiamo visto e ammirato”.
Il 78enne di Fusignano ha poi tirato in ballo il Napoli di Antonio Conte: “Aver vinto in casa dell’Atalanta è una notevole prova di forza, anche perché ha spedito i bergamaschi a meno sei punti. E il Napoli, fermato sul pareggio a Venezia, è ora a meno tre”.
Le insidie nerazzurre
Tutti incroci perfetti per il puzzle Scudetto, sempre più vicino per i nerazzurri, ma Sacchi non dà tutto per fatto: “Non voglio dire che per la squadra di Inzaghi il cammino sia in discesa, anche perché ha tanti impegni, e soprattutto quelli in Champions League sono pericolosi e tolgono energie fisiche e nervose. Però bisogna ammettere che lo scatto di Lautaro e compagni è di quelli importanti, perché lasciano sul posto gli avversari, che adesso hanno il compito di assorbire la botta e rimettersi a pedalare”.
E sulla Champions ha concluso dicendo: “A mio avviso soltanto le partite internazionali possono frenare l’Inter, ma se Inzaghi (e non ho alcun dubbio al riguardo) riuscirà a dosare bene le forze dei suoi ragazzi credo che i nerazzurri possano arrivare in fondo a braccia alzate”.
Serie A
Juventus, visite per Cambiaso: si attende il comunicato

Andrea Cambiaso, esterno della Juventus, ha riportato un infortunio alla caviglia sinistra durante la partita contro la Fiorentina, disputata il 16 marzo 2025.

ANDREA CAMBIASO DA INDICAZIONI AI COMPAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Entrato al 59º minuto, è stato costretto a lasciare il campo dopo circa 28 minuti a causa di un movimento innaturale della caviglia durante un contrasto di gioco.
Questa mattina, 17 marzo 2025, Cambiaso si è recato al J|Medical per sottoporsi a esami strumentali volti a valutare l’entità dell’infortunio. Al momento, si è in attesa di un comunicato ufficiale da parte della Juventus che chiarisca le condizioni del giocatore e i tempi di recupero previsti.
La caviglia sinistra ha rappresentato un punto debole per Cambiaso in questa stagione, avendo già subito precedenti infortuni, in particolare tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.
In attesa di ulteriori aggiornamenti ufficiali, lo staff medico della Juventus monitorerà quotidianamente le condizioni di Cambiaso per stabilire il percorso di recupero più appropriato.
Serie A
Atalanta, un applauso che risveglia dal sogno Scudetto?

L’Atalanta perde lo scontro Scudetto con l’Inter e si trova adesso a 6 punti dalla vetta. La squadra di Gasperini continua a sognare, ma adesso è dura.
Per una sera, il destino sembrava voler offrire all’Atalanta l’occasione perfetta. Con il pareggio del Napoli a Venezia e una possibile vittoria della Dea contro l’Inter, la classifica avrebbe visto tre squadre appaiate a quota 61 punti. Un equilibrio perfetto, degno della scena finale del primo film di Cars, dove Saetta McQueen si gioca il titolo con gli altri due contendenti in un arrivo al fotofinish.
Ma il calcio, proprio come la vita, sa essere beffardo. Se gli applausi hanno accompagnato l’Atalanta dal primo all’ultimo minuto, proprio un applauso, quello di Ederson all’arbitro Massa, ha cambiato la storia della partita e, forse, del campionato nerazzurro.

GIAN PIERO GASPERINI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un’espulsione che pesa come un macigno
Gasperini si è lamentato, i giocatori in campo non hanno nascosto la loro frustrazione e de Roon, da capitano, ha provato a far valere le proprie ragioni con l’arbitro. Ma il regolamento non lascia spazio a interpretazioni: un applauso ironico all’indirizzo del direttore di gara porta all’ammonizione. Un gesto sconsiderato del brasiliano, che solo pochi secondi prima aveva ricevuto un giallo per proteste reiterate. L’espulsione, a quel punto, è diventata inevitabile.
Una leggerezza che è costata cara all’Atalanta, rimasta in dieci e già sotto di un gol per la rete di Carlos Augusto. Da quel momento, le speranze si sono affievolite, complice anche la difficoltà cronica della Dea contro l’Inter di Simone Inzaghi, un vero e proprio tabù per Gasperini.

SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta, non è ancora finita
Il raddoppio di Lautaro Martinez ha definitivamente chiuso i giochi, lasciando l’Atalanta a sei punti dalla vetta con sole nove giornate da disputare. de Roon, a fine partita, ha sottolineato quanto sarà difficile recuperare questo distacco, ma ha anche sottolineato che la Dea non ha abbandonato il sogno tricolore.
Gasperini e i suoi ragazzi dovranno trovare energie e motivazioni per rilanciarsi subito, perché il calcio è fatto di sogni, e se c’è una squadra capace di trasformare l’impossibile in realtà, quella è proprio l’Atalanta.
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