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Verona, Tudor: “Oggi bravi Simeone e Magnani. L’obiettivo rimane la salvezza”

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L’allenatore del Verona ha parlato subito dopo la rocambolesca partita che ha regalato 3 punti agli uomini di Tudor grazie alla doppietta del Cholito Simeone.

Hellas Verona tudor

Il tecnico ha commentato la grande rimonta infitta al Venezia in una partita bellissima visto che i suoi ragazzi nel primo tempo erano sotto di 3 reti. La sua squadra nel secondo tempo è riuscita a ribaltare la gara grazie alla doppietta di Verona.

L’allenatore del Verona è contento per la vittoria visto che è arrivata contro una diretta concorrente per la salvezza.

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Tudor: “Oggi bene Simeone e Magnani”

Oggi si sono visti due film: gli attori e i registi cosa dicono di questa partita?
“La mia analisi è questa: nei primi dieci minuti siamo entrati bene nella partita, abbiamo creato ed eravamo in controllo. Dopo il loro gol è cambiato tutto, e noi arrivavamo dopo: loro erano avvelenati, e hanno fatto tre gol su calcio d’angolo, su un’indecisione tra portiere e difensore e per un problema di pancia che ha avuto Casale. Nel secondo tempo abbiamo dominato, loro si sono abbassati e noi abbiamo alzato il ritmo della corsa. Con il primo gol si è sbloccata la partita”.

Lei ci credeva all’intervallo?
“Ci credevo. Ho spiegato ai ragazzi cosa ho visto nel primo tempo: loro arrivavano prima di noi, ma io ho detto che credevo si potesse rimontare, dopodiché li ho lasciati parlare tra di loro e sono uscito dallo spogliatoio. Sono ragazzi meravigliosi, con le palle, hanno capito che questa squadra se non è avvelenata fa fatica con tutti. Devi essere a mille, così la tua qualità può uscire. Non è facile vincere qui: complimenti ai miei ragazzi, soprattutto a chi ha giocato meno finora, come Lasagna, o Bessa, che entrato bene. Anche Magnani ha fatto una partita da giocatore serio, sono contento”.

Si deve parlare ancora di salvezza?
“È chiaro. Si parla di salvezza perché è così: questo è l’obiettivo unico di questa squadra. La Serie A è difficile, bisogna guadagnare ogni punto. Non voglio sentire nient’altro”.

Perché non avevate il veleno a inizio gara?
“No, io penso che siamo entrati bene, abbiamo fatto meglio di loro nei primi dieci minuti. Col gol è cambiata l’energia. Il Venezia è forte, corrono tutti e sono organizzati difensivamente: sono venuti due o tre volte e hanno fatto tre gol. Questo gli ha dato energia, e noi ci siamo abbassati. Succede, su questo si può lavorare. Poi grazie a Dio c’è stato un secondo tempo meraviglioso. Bisogna prenderla come lezione: abbiamo tanti giovani. Di solito quella mezz’ora la paghi, invece abbiamo vinto. Ma bisogna comunque trarne una lezione”.

Simeone ha grande qualità.
“Ho parlato tante volte bene di lui, poi gli altri diventano gelosi (ride, ndr). Anche quando non ha segnato ha fatto bellissime partite. Non esagero che poi gli altri son gelosi (ride, ndr)”.

Nel campionato croato è mai successa una cosa del genere?
“Ci ho giocato poco, poi ho allenato l’Hajduk. Non mi ricordo”.

È la sua prima vittoria esterna.
“È bella perché è arrivata contro una concorrente. Lottiamo entrambe per salvarci. Poi è importante per la fiducia, perché possiamo imparare dalla partita di oggi. Sono molte le cose da analizzare e studiare”.

La svolta è arrivata con il cambio al 35′?
“Era un cambio necessario perché Casale ha avuto problemi intestinali. Magnani mi è piaciuto tanto: è entrato da giocatore serio, con quella statura e fisicità. Se la mette così, può affrontare tutti, a livello alto. Sono contento, è un bel segnale per l’allenatore, per la squadra: chi ha giocato un po’ di meno ci ha dato una grande mano. A qualcuno può sembrare meno importante, ma per la squadra lo è molto”.

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Inter, Zieliński tra occasione di mercato e Chivu che blocca la sua cessione: la situazione

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Inter

 Zieliński e il mercato Inter: voci su Lazio, Galatasaray e Leeds, ma Chivu lo considera incedibile e centrale nel nuovo progetto nerazzurro. La situazione

Da Napoli a Milano, dopo la vittoria del campionato nella stagione 2022/23, Piotr Zieliński aveva deciso di sposare la causa Inter, trovando casa nel capoluogo lombardo con la speranza di diventare un nuovo punto fermo del centrocampo nerazzurro, nonostante l’arrivo a parametro zero.

Il giocatore, però, giunto ora alla terza stagione in maglia Inter, non è mai sembrato realmente al centro del progetto tecnico. Anche in vista del prossimo mercato di gennaio, ormai alle porte, si sono riaccese diverse voci di mercato che lo vorrebbero pronto a trovare una nuova sistemazione.

Tuttavia, Zieliński non sembra condividere questa lettura, e come ribadito dalle sue stesse dichiarazioni, appare molto fiducioso del nuovo corso nerazzurro con Cristian Chivu in panchina:
«Con Inzaghi partivo in terza fila, non ero schierato tra le seconde linee. Lui aveva i suoi titolarissimi, mentre quest’anno Chivu coinvolge più giocatori e fa credere a tutti di poter essere titolari».

Inter, Zieliński sul mercato

Le dichiarazioni riportate anche da 90minuto, però, si pongono in netto contrasto con le ultime indiscrezioni di mercato, che vedrebbero il centrocampista polacco, ex Empoli e Udinese, tra i possibili partenti. Su di lui, infatti, si sarebbe registrato l’interesse della Lazio, seguito da quello di Galatasaray e Leeds United.

A tal proposito, anche Alfredo Pedullà ha parlato della possibilità che la Lazio, una volta riacquisita la possibilità di operare sul mercato a partire dal 2 gennaio, dopo il blocco estivo, possa avviare un primo sondaggio proprio per il numero 7 nerazzurro.

Le stesse voci arrivano anche dall’estero, con il Galatasaray, da sempre molto attento al mercato italiano, che starebbe cercando un’intesa con il club milanese. L’Inter, però, si sarebbe detta ferma sulle proprie posizioni, dichiarando il giocatore incedibile.

Stesso discorso anche per il Leeds United, che dopo Noah Okafor avrebbe chiesto informazioni anche per un altro ex meneghino come Zieliński, trovando però ancora una volta il muro della dirigenza nerazzurra.

Inter

L’ESULTANZA DI CRISTIAN CHIVU A FINE GARA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

 

In questo senso, la sessione di gennaio non sarà un momento di rivoluzione, ma piuttosto di consolidamento, con Zieliński destinato a restare uno dei pilastri silenziosi del nuovo corso nerazzurro, che sia dal primo minuto o che  sia a gara in corso. Chivu da questo punto di vista è stato chiaro, il polacco non si cede. 

 

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Serie A

Roma, Cristante: “Siamo sulla buona strada. Ritrovato lo stesso Gasperini di sempre. Scudetto? Nostro obiettivo è tornare in Champions”

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Il centrocampista della Roma Bryan Cristante parla a pochi giorni dalla sfida contro l’Atalanta ai microfoni di Sky Sport. Il numero 4 giallorosso ha analizzato la stagione vissuta.

La Roma saluta il 2025, un anno molto positivo. Record di vittorie e di punti raccolti nell’anno solare in Serie A per i giallorossi, che nell’ultima gara dell’anno si sono ripresi il 4° posto in classifica. Chi è stato protagonista in quasi tutte le partite del 2025 della Roma è il solito Bryan Cristante, ormai indiscutibile e irremovibile da “lì nel mezzo”, come cantava Ligabue per un altro centrocampista, Lele Oriali.

Il numero 4 giallorosso resta sempre un riferimento cardine per tutti gli allenatori passati per Trigoria, compreso Gian Piero Gasperini. Di fatto l’allenatore ha premiato la continuità di Bryan rendendolo il capitano della Roma, riconoscimento dovuto per l’alto numero di presenze in maglia giallorossa, ben 280.

Bryan Cristante ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, parlando del suo rapporto con Gasperini, che lo lanciò ai tempi dell’Atalanta, prossimo avversario della Roma, e fissando gli obiettivi per l’anno che verrà della squadra capitolina.

Roma, le parole di Cristante

GIAN PIERO GASPERINI DA INDICAZIONI A BRYAN CRISTANTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Esperienza all’Atalanta.

“Sì, sono passati un po’ di anni… I ricordi sono belli, sono arrivato lì dopo vari percorsi: arrivavo dopo due esperienze non super positive e lì sicuramente c’è stato il boom. E’ stata una stagione e mezza bellissima, ho fatto ottimi risultati. Ho solo ricordi positivi”.

Metterti nel ruolo di trequartista fu una delle prime intuizioni di Gasperini.

“Dal mister. Il mister ha avuto questa intuizione e quando il mister vede qualcosa chiaramente ha l’esperienza e tutte le conoscenze per capire come far rendere meglio tutti. Ha avuto questa intuizione ed è andata bene”.

Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?

“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.

Era diverso rispetto al Gasperini che hai trovato a Roma?

GIAN PIERO GASPERINI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“No, ho ritrovato lo stesso mister: è sempre carico e con questa grandissima conoscenza del gioco, sa cosa chiedere e come chiederlo. L’ho ritrovato con la stessa carica e la stessa voglia. Chiaramente sono passati diversi anni in cui a Bergamo ha continuato a fare benissimo e ci ha portato questa sua voglia e conoscenza anche qui a Roma”.

Atalanta oggi.

“La squadra è sempre più o meno quella, poi dopo tanti anni con un allenatore è normale che un po’ di difficoltà all’inizio ci siano. Dopo nove anni a lavorare con lo stesso allenatore che noi conosciamo e che sta lavorando benissimo con noi non è facile, però penso che stanno crescendo e adesso stanno iniziando a giocare sui livelli su cui deve stare una squadra come l’Atalanta, per la rosa e i giocatori che ha. Chiaramente dovremo affrontarli concentrati al massimo”.

Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?

“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.

Il 2025 della Roma.

“Significa che siamo sulla buona strada e stiamo trovando continuità, non è facile. Conta poco perché sono due campionati diversi, però conta a livello di continuità, di credere nella squadra e costruire un qualcosa. Adesso dobbiamo continuare così nei prossimi sei mesi, nella seconda metà del campionato, però penso che un anno sia tanto e fare quello che abbiamo fatto non è facile: vuol dire che stiamo lavorando nel modo giusto”.

Ritorno di De Rossi all’Olimpico.

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Sì, sicuramente ha fatto piacere anche a noi come squadra vederlo andare sotto alla Curva: si sa cosa rappresenta Daniele per la Roma e per tutta la città, la società e tifosi: è stato un bel momento di calcio veder tornare una leggenda come lui sotto la sua Curva”.

Obiettivi.

Chiaro che il nostro obiettivo ad oggi è tornare in Champions, sono troppi anni che non ci siamo. Abbiamo delle possibilità e ce le siamo costruite in questa prima metà di campionato: è difficile perché ci sono squadre con noi che sono forti e forse anche più attrezzate e hanno rose più larghe, però il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo provarci fino alla fine, anche se non è facile”.

Pensate di poter lottare per lo scudetto?

“Mah, sorpresi… Sapevamo che avevamo un’ottima squadra e potevamo fare un gran campionato. Sapevamo che non era facile con un allenatore nuovo che ha concetti di gioco diversi. Quindi siamo stati bravi noi a seguirlo dal primo minuto e poi tutti insieme siamo arrivati a questi risultati. Sulla lotta scudetto penso che ci siano davvero squadre più attrezzate con rose più ampie, quindi è una lotta un po’ difficile. Però finché siamo lì non buttiamo via niente. Giochiamo partita per partita, cerchiamo di stare lì il più possibile”.

Farai l’allenatore un giorno.

“Non lo so, per ancora un po’ giochiamo (ride). Poi vediamo, può essere una possibilità, adesso non ci sto davvero pensando. Ho ancora un po’ di anni… qualche anno, da dedicare solo al campo e poi vediamo cosa succede”.

Nazionale.

“Assolutamente. Sappiamo che è fondamentale e dobbiamo andare ai Mondiali. Adesso si gioca davvero ogni tre giorni, quindi diventa difficile andare con la testa troppo avanti, ma il pensiero c’è sempre. Sappiamo che sono partite fondamentali: arriveremo a marzo carichi e… niente: bisogna andarci e basta”.

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Inter, zero titoli ma un 2025 da 8 in pagella

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Inter

Inter, il 2025 si e’ caratterizzato per un’altra finale di Champions League e per uno scudetto sfumato per un punto. 

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? E’ la domanda che, lo scorso giugno, molti tifosi interisti si sono posti quando, dopo Monaco, si sono ritrovati con zero titoli in saccoccia al termine di una stagione a dir poco massacrante.

E’ anche ciò che ci chiediamo anche noi di Calciostyle per giudicare, in modo lucido, l’anno 2025 dell’Inter.

Uno scudetto sfumato per appena un punto, un Mondiale per Club giocato con il peso di nove mesi intensi alle spalle ma, soprattutto, la seconda finale di Champions League persa in tre anni.

L’allora squadra di Inzaghi decise infatti, con l’avallo della proprietà di Oaktree, di arrivare fino infondo ovunque, e ciò ha pagato sul finale.

Lo scotto pagato, tuttavia, ha bruciato e non poco. Un finale che, forse, ha logorato anche Simone Inzaghi che, dopo il 5-0 dell’Allianz Arena, ha rassegnato le proprie dimissioni.

Il resto e’ storia recente, con Cristian Chivu a prendere il timone della barca nerazzurra dopo una lunga rincorsa di Beppe Marotta al sogno Cesc Fabregas.

La stagione 2025/2026, al momento, dice che, dopo 16 giornate, l’Inter si trova comodamente in testa, nonostante una cronica allergia ai big match e una difficoltà a tenere alta la tensione nell’arco dei 90′ diventata il vero tallone d’Achille.

Ciò che non e’ cambiato rispetto alla gestione precedente, al momento, e’ la capacità di creare gioco e occasioni da gol.

Un fattore che fa dell’Inter, nel momento in cui scriviamo, il miglior attacco della serie A. Se riuscirà a registrare meglio la difesa nel 2026, Chivu potrà dire di aver completato l’opera.

In conclusione, alla luce della soggettività e di diversi punti, alla stagione dell’Inter sentiamo di poter assegnare un 8 pieno.

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