Serie A
Torino-Napoli: Simeone punisce la sua ex squadra
Torino-Napoli finisce a sorpresa 1-0 per i padroni di casa, grazie ad un gol di Giovanni Simeone (ex azzurro). Nel finale di partita annullato un gol a Lang.
Arriva la terza sconfitta stagionale per il Napoli tra Serie A e Champions League, la terza consecutiva in trasferta. Dopo le sconfitte contro il Man City e il Milan, gli uomini di Conte cadono anche contro il Torino.
Vittoria molto importante, invece, per i Granata che si confermano ammazza-grandi. Dopo la vittoria contro la Roma e il pareggio contro la Lazio, arriva anche la vittoria contro il Napoli. A deciderle la partita è l’ex di turno, Giovanni Simeone.
Torino-Napoli: il commento del match

Conte è costretto a rinunciare a McTominay (trauma contusivo alla caviglia sinistra) e Hojlund (affaticamento muscolare alla coscia sinistra). Al loro posto giocano Spinazzola e Lucca. Baroni, invece, si affida alla coppia d’attacco Simeone-Adams.
La prima palla gol della partita capita ai padroni con un tiro di Vlasic dal limite che colpisce il palo. Gli ospiti rispondono sfiorando il gol con un tiro a giro di De Bruyne, che viene deviato.
Il risultato si sblocca dopo 31 minuti, con il Torino che va a segno con Giovanni Simeone. L’ex attaccante del Napoli approfitta di un rimpallo di Gilmour, e dribbla Milinkovic-Savic prima di mettere il pallone in rete. Il Cholito non esulta e quasi si commuove.
Il primo tempo si conclude, dunque, con il Torino in vantaggio per 1-0. Nel secondo tempo, il più pericoloso degli ospiti è Spinazzola con diversi tiri da fuori area. A mezz’ora dalla fine, Baroni toglie Simeone, al suo posto entra Ngonge (altro ex Napoli). Anche Conte fa alcuni cambi: entrano Buongiorno e Noa Lang al posto di Olivera e Juan Jesus.
Lang prova a rendersi subito decisivo, servendo all’indietro De Bruyne: il tiro del belga, però, finisce alto. Poco dopo, Conte fa entrare anche Politano e Ambrosino al posto di Neres e Lucca: nel frattempo, Baroni fa entrare Gineitis e Biraghi per Nkounkou e Vlasic. Entra anche Elmas al posto di Gilmour: il centrocampista macedone, servito da Spinazzola, tira al volo in area, ma il pallone finisce alto (87′).
A due minuti dallo scadere gli ospiti trovano il gol del pareggio con Noa Lang che segna il suo primo gol in azzurro. Tuttavia, il gol viene annullato per fuorigioco. 3 punti importantissimi in ottica salvezza, dunque, per la squadra di Baroni che batte i Campioni d’Italia.
Serie A
Bologna-Juventus, Cabal finalizza uno schema da maestro di Spalletti: i bianconeri sbancano il Dall’Ara
Termina sullo 0-1 la sfida tra Bologna-Juventus. La squadra di Spalletti espugna il Dall’Ara grazie ad uno schema da calcio d’angolo eseguito alla perfezione.
La sfida per un posto in Europa la vince la Juventus. Un Bologna visibilmente provato fisicamente dal giocare ogni 3 giorni, cade di fronte ai bianconeri di Spalletti. Partita interpretata alla grande dalla squadra ospite che sfrutta al meglio un calcio d’angolo trasformato in rete da Cabal. I rossoblu escono dal campo senza punti e si preparano con una sconfitta alla grande trasferta in Supercoppa.
Bologna-Juventus, finalmente la Vecchia Signora
La partita inizia con una fase di studio tra le due squadre. Il Bologna tiene maggiormente in mano il palino del gioco, mentre la Juventus attende ordinata in attesa di poter far male.
Verso la fine della prima frazione di gioco si hanno due grandi emozioni da una parte e dell’altra: prima i bianconeri segnano con David la rete del vantaggio, annullata per un precedente fuorigioco di McKennie. Poi, i padroni di casa colpiscono una traversa con Zortea, che prende il legno da distanza ravvicinata grazie al tocco di Di Gregorio.

L’URLO DI MICHELE DI GREGORIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella ripresa è la squadra di Spalletti che sembra essere maggiormente ispirata e al 64′ minuto trova il vantaggio. Da calcio d’angolo la Juventus mette in pratica alla perfezione uno schema preparato in allenamento, che lascia l’appena entrato Cabal nelle condizioni di poter colpire indisturbato e siglare la rete dello 0-1.
Passano pochi minuti ed arriva un’altra batosta che spezza le gambe ai rossoblu: sul rilancio di Di Gregorio, Openda sgattaiola via alla marcatura di Heggem che lo travolge da ultimo uomo al limite dell’area e si guadagna un cartellino rosso.
La gara si mette sui binari giusti per la Vecchia Signora, che riesce ad amministrare la partita e a portare in salvo il risultato fino al 90′ minuto, senza rischiare nulla.
Torna dunque alla vittoria in campionato la Juventus dopo la sconfitta con il Napoli nell’ultimo turno e può sorridere per aver ritrovato Bremer ed aver visto dei primi sprazzi di un ottimo Openda. Notizie meno buone invece arrivano per il Bologna, che perde punti contro una diretta concorrente.
Serie A
Milan, Bartesaghi sulle orme di Maldini: che intuizione di Allegri
Il Milan non va oltre il 2-2 contro il Sassuolo, nonostante la doppietta di Davide Bartesaghi. L’esterno classe 2005 è il più giovane difensore rossonero a segnare dai tempi di Paolo Maldini.
Pranzo amaro per il Milan, fermato a San Siro sul 2-2 dal Sassuolo. Ma gara dal sapore speciale per Davide Bartesaghi, sempre più una pedina fondamentale nell’11 rossonero di Allegri. Il classe 2005 si è ritagliato un ruolo da protagonista assoluto trovando i suoi primi gol in Serie A. Una doppietta, per ribaltare il momentaneo svantaggio, che non basta a portare i 3 punti, ma iscrive Bartesaghi nella storia del club. A suon di prestazioni convincenti, e bonus, Bartesaghi si è preso la fascia sinistra del Milan.
Il giovane terzino, cresciuto nelle giovanili del Milan, a 19 anni e 350 giorni, diventa il difensore rossonero più giovane a trovare la rete in campionato dai tempi di Paolo Maldini. Il leggendario capitano del Milan marcò il suo primo goal nel febbraio 1988 a 19 anni e 247 giorni.
19 – Davide Bartesaghi ha segnato all’età di 19 anni e 350 giorni, difensore italiano più giovane del Milan a segno in #SerieA da Paolo Maldini il 28 febbraio 1988 (19 anni e 247 giorni). Precedenti.#MilanSassuolo
— OptaPaolo (@OptaPaolo) December 14, 2025
Serie A
Roma-Como, la chiave della sfida sarà il centrocampo?
All’Olimpico c’è profumo d’Europa: pressing alto, idee moderne e un duello a centrocampo che può decidere la sfida tra Roma e Como.
Inutile nasconderlo: Roma-Como ha tutte le sembianze di uno scontro europeo. Lo ha confermato anche Gian Piero Gasperini: all’Olimpico si respirerà aria d’alta classifica. I giallorossi affrontano una delle rivelazioni del campionato, una squadra tornata in Serie A solo un anno fa ma già protagonista di un progetto ambizioso e moderno.
Il Como è indubbiamente uno dei progetti più interessanti del panorama europeo. Una campagna acquisti da top club e un’identità tattica chiara hanno permesso ai lombardi di puntare concretamente a un piazzamento europeo. La Roma, dopo un avvio brillante, ha leggermente rallentato anche a causa di un attacco meno incisivo, ma resta quarta in classifica con tre punti di vantaggio proprio sul Como.
La partita si giocherà soprattutto sull’intensità. I numeri parlano chiaro: Roma e Como sono, insieme al PSG, tra le migliori squadre d’Europa per PPDA, dato che misura l’aggressività del pressing. In un campionato spesso etichettato come “difensivo”, Gasperini e Fabregas stanno imponendo un calcio propositivo, fatto di marcature a uomo e pressione costante.
Roma-Como è anche Nico Paz vs Koné
In questo contesto, il duello chiave sarà a centrocampo: Manu Koné contro Nico Paz. La Roma difende a uomo e potrebbe abbassare Pellegrini per evitare l’inferiorità numerica contro la qualità del Como. Toccherà allora a Koné il compito di limitare Nico Paz, vero faro dei lariani, unico in campionato con almeno 5 gol e 5 assist. Fisicità contro talento puro: chi avrà la meglio potrà indirizzare la gara.

MANU KONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Per scardinare una difesa solida come quella del Como — meno di 0,8 gol subiti a partita — la Roma dovrà affidarsi anche al lavoro sporco di Ferguson e agli episodi, magari su palla inattiva, prima di giocarsi la carta Dybala nella ripresa.
Sarà una sfida di dettagli, pressing e coraggio, tra due allenatori che stanno cambiando il volto del calcio italiano. E anche se è solo lunedì, all’Olimpico il profumo sarà quello delle grandi notti europee.
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