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Torino: l’esito degli esami degli infortunati

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torino

Non ci sono buone notizie per Ivan Juric in vista dei prossimi impegni del suo Torino. Si sono infatti fermati due titolari nella sfida contro i neroverdi.

Lazio

Samuele Ricci

I calciatori che sono stati costretti al cambio forzato durante il primo tempo contro il Sassuolo sono stati: Samuele Ricci e Ricardo Rodriguez.

Il centrocampista italiano ha subito una lesione distrattiva del bicipite femorale della coscia destra e dovrà stare fermo per almeno un mese.

La speranza di Juric è recuperarlo per la sfida di Frosinone in programma il 10 Dicembre all’ora di pranzo, ma i tempi potrebbero allungarsi.

Il difensore svizzero, si è fermato in tempo, appena ha accusato l’acciacco ed infatti gli è stato evidenziato solo un fastidio al bicipite femorale destro.

Per l’ex Milan, i tempi saranno più brevi, però resta a forte dubbio una sua presenza contro il Monza, già nel prossimo weekend.

Serie A

Bologna, Zirkzee: “Ora la mia testa è solo qui. Sul futuro…”

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Bologna, Zirkzee - Depositphotos

Joshua Zirkzee ha rilasciato delle dichiarazioni sulla stagione entusiasmante del Bologna. Ha parlato dei punti di forza della squadra e del suo futuro.

In un’intervista rilasciata al Corriere di BolognaZirkzee ha commentato il cammino trionfale del Bologna che si è concluso al quarto posto, entrando di diritto nella prossima edizione della Champions League.

Indubbiamente l’uomo chiave dei rossoblù, ci ha tenuto comunque a rinnovare i complimenti ai compagni e allo staff, che, ciascuno a modo proprio, ha ricoperto un tassello f0ndamentale in questo viaggio. Inoltre, ha ringraziato i tifosi, ognuno di loro ha contribuito in maniera tangibile nel raggiungimento di questo obbiettivo. Ha parlato anche del suo futuro e della mancata convocazione all’Europeo.Bologna

Le dichiarazioni di Zirkzee

Bologna ha vissuto momenti incredibili in questa annata. Se lei dovesse scegliere il migliore quale prenderebbe?

“Sono tanti, ma se mi costringe a sceglierne uno direi la settimana prima di Natale, quando abbiamo vinto contro Roma, Inter e Atalanta. È stato un momento cruciale della stagione. Dopo quella settimana abbiamo preso coscienza dei nostri mezzi e fatto il pieno di fiducia. Abbiamo iniziato a sognare, anzi no, sognare non è il termine giusto, abbiamo iniziato a realizzare che potevamo fare qualcosa di importante. Il miglior momento però è stato quando abbiamo battuto il Napoli, lì abbiamo capito che le chance di andare in Champions League erano altissime”.

Quando ha scelto di venire al Bologna aveva mai pensato di poter raggiungere un traguardo come la Champions League?

“Sono arrivato qui lasciando il Bayern Monaco. Ero entusiasta di venire al Bologna perché volevo giocare. Il campionato era di alto livello, mi volevo misurare. Il club aveva già una visione ben chiara di cosa voleva fare: competere per entrare in Europa. Nessuno però avrebbe mai potuto pensare che questa stagione potesse andare così. C’era l’idea di poter entrare in Europa, ma passo dopo passo, non direttamente in Champions. A un certo punto della stagione però ci siamo detti: “Chi se ne frega, andiamo in Champions. Se dobbiamo conquistarci l’Europa prendiamoci il premio più grosso”. La direzione del club è sempre stata quella, ma onestamente nessuno si aspetta di arrivarci così in fretta”.

Dopo questo campionato lei ha uno status diverso, anche agli occhi del resto del mondo del calcio. Se l’è guadagnato sul campo il ruolo di leader?

“Sono un giocatore migliore, di sicuro. Una stagione così ti fa guadagnare molti punti, anche sotto il profilo dell’esperienza. Devo dividere tutto con i miei compagni, persone fantastiche, il gruppo è davanti a tutto. Se ho provato a diventare un leader lo devo a Lollo De Silvestri. È venuto da me e mi ha detto: “Hai le capacità per essere un leader”. Studiavo il suo comportamento, lui è il cuore della squadra. Abbiamo un gruppo giovane e affamato, tutti sono leader, a modo loro. A turno siamo stati tutti capitani, è la dimostrazione che quando siamo chiamati a guidare il gruppo siamo capaci di farlo. Non siamo individualisti”.

È stato il segreto del Bologna?

“Senza dubbio. Siamo una grande famiglia. Era l’ingrediente indispensabile per raggiungere un traguardo così prestigioso”.

Non parla come chi vuole andarsene.

In questo momento la mia testa è solo a Bologna. Voglio recuperare dall’infortunio farmi delle belle vacanze negli States con i miei amici di infanzia e poi vedremo cosa succederà”.

Ha parlato con Motta?

“Non ho avuto un colloquio personale con lui. Io e lui non parliamo tanto, quando lo faceva era soprattutto per tenermi sulla corda, sul pezzo. Quando è stata certa la qualificazione in Europa, ha fatto un discorso a tutti: “Bene adesso siamo qualificati, ma voi che volete fare?” E io gli ho risposto: “Meritiamo di andare in Champions League”. A quel punto siamo entrati come in un tunnel. Non ci ha voluto mettere addosso molta pressione, ma ci ha spiegato quel che dovevamo fare e quali partite dovevamo vincere: all’Olimpico con la Roma e a Napoli”.

In questa fantastica stagione l’unico neo personale è la mancata convocazione agli Europei con l’Olanda.

Sono convinto che senza l’infortunio di marzo contro l’Inter me la sarei potuta giocare. Non sono riuscito a rispondere alla convocazione, se avessi potuto farlo magari l’allenatore mi avrebbe richiamato e oggi non sarei fuori dagli Europei. È una mia sensazione, non ne ho la certezza, ma il calcio è così. Avrò la mia opportunità”.

Qual è il suo messaggio di fine stagione per i tifosi del Bologna?

Posso dire solo grazie, la Champions League è un traguardo che loro si sono meritati per primi per tutto l’affetto che ci hanno dato e noi lo abbiamo sentito dentro e fatto nostro”.

Cosa vuol dire a Motta?

“Grazie e gliel’ho già detto. Ha sempre dato a noi giocatori i meriti, ma tutto quello che abbiamo fatto è partito prima da lui“.

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Serie A

Hellas Verona, Sogliano: “Verona è la mia seconda casa e sono orgoglioso di rimanere. Baroni? Farà le sue valutazioni”

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Hellas Verona

Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano ha parlato in diretta a Telenuovo Verona a proposito della stagione del futuro suo e di mister Baroni.

Indice

Hellas Verona, le parole di Sogliano

“In questo anno e mezzo, dal mio ritorno, ho dato il massimo a livello fisico ed emotivo. Come ho sempre fatto. Per me rimanere a Verona non è un passaggio, è un orgoglio.

Verona sta diventando come una seconda casa. Il presidente sa quanto sono legato a Verona, è intelligente, furbo (ride, ndr) e chi rimane deve avere, a livello nervoso, la voglia e la forza di sapere che dobbiamo giocare un’altra stagione soffrendo come quest’anno.

Salvandoci all’ultima giornata. Chi rimarrà deve sapere a cosa va incontro. Quello che hai fatto oggi, domani non conta ma resta solo dentro di te. Dal prossimo ritiro ci dobbiamo presentare, con l’elmetto, dal primo allenamento”.

Hellas Verona

Sull’organico

“Abbiamo fatto la scelta di tenere Coppola questa estate, entrambi 2003. Ghilardi l’abbiamo girato in prestito alla Sampdoria, con obbligo di riscatto solo in caso di Serie A, quindi il ragazzo torna a Verona. Giocare da protagonista un anno in blucerchiato per vincere il campionato, vuol dire che hai personalità.

Valuteremo bene cosa fare con lui. Tutti sperano, dall’Hertha Berlino a tanti altri club, che il Verona non riscatti (4 milioni di euro, ndr) Serdar. Ho detto a Setti che dobbiamo riscattarlo perché ha dimostrato che è un giocatore forte, di poche parole ma che in campo ci mette tutto.

All’inizio non aveva spazio, ci ha messo un po’ ad inserirsi, come l’allenatore a capire come utilizzarlo. Suat si è dimostrato un giocatore davvero forte. Da quello che so, sarebbe contento se il Verona lo riscattasse“.

Serdar Hellas Verona

Fonte: https://www.hellasverona.it/news/suat-serdar-e-un-nuovo-centrocampista-dell hellas verona

Sul futuro

Il mercato belga e olandese è molto interessante per una società per l’Hellas, con degli ingaggi accessibili e a livello giovanile sono molto forti e ben allenati. C’è tanta offerta di questa fascia di giocatori. Anche il Verona sta dimostrando che a livello giovanile sta facendo bene, grazie a Margiotta, e ai giovani che giocano: da Coppola a Terracciano, questa è un’altra forza su cui insistere e per noi è linfa vitale.

Baroni

Baroni? Fino alla partita con l’Inter non abbiamo parlato del suo futuro. Lui aveva il rinnovo automatico in caso di salvezza e così è successo. Parleremo con lui in questi giorni per capire. E’ giusto che faccia una disamina personale anche lui come ho fatto io. Se avrà voglia ancora di battagliare come quest’anno penso che non ci saranno problemi.

Il nostro rapporto? Buono, io parlo sempre prima con un allenatore prima di sceglierlo. Lui ha capito che la società è presente, ma sia io che il presidente siamo persone coerenti: facciamo fatica a cambiare un allenatore. Marco sa che c’è una grande sinergia e penso che questo per un allenatore sia una cosa importante”.

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Serie A

Napoli, il retroscena su Conte: la mossa prima della firma

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Napoli, Conte

Il Corriere dello Sport oggi in edicola svela un interessante retroscena che riguarda Antonio Conte e il Napoli. E che precede la firma del contratto come nuovo allenatore.

Si sta lavorando tanto dietro le quinte per portare Antonio Conte sulla panchina del Napoli. L’intesa già c’è e ora viene fuori anche un retroscena che riguarda il probabile futuro allenatore del club partenopeo in prima persona.

Napoli, i dettagli dell’accordo con Antonio Conte

Tra il Napoli e Antonio Conte, alla fine, si è trovata un’intesa: l’accordo prevedere un triennale da 7 milioni di euro a stagione, con una base fissa (6 milioni circa) e un bonus in caso di qualificazione in Champions League, oltre a un bonus scudetto da 1 milione.

Il probabile futuro tecnico dei partenopei vuole avere tutte le garanzie del caso e avere l’opportunità di lavorare alle sue condizioni, con giocatori scelti da lui. Oltre che di tornare a vincere, dopo più di un anno di riposo dopo l’esperienza conclusa con il Tottenham.

Conte, il retroscena

Stando all’indiscrezione riportata stamattina dal Corriere dello Sport, lo staff del tecnico è già al lavoro attivamente per preparare il terreno all’arrivo di Conte.

Tra i membri dello staff figurano il vice Christian Stellini, il match analyst Gianluca Conte, che del tecnico è anche il fratello, i preparatori atletici Costantino Coratti e Stefano Bruno e Lele Oriali.

Alcuni loro avrebbero già contattato telefonicamente e in via informale alcuni giocatori del Napoli, dei quali non sono noti i nomi.

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