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Tammy Abraham: il leone inglese pronto a prendersi la Capitale
Nelle prime parole giallorosse di Tammy Abraham c’è tutto l’entusiasmo possibile di un giovane ragazzo, pronto a prendersi la capitale a suon di gol.
La storia di Kevin Oghenetega Tamaraebi Bakumo Abraham parte da Camberwell, periferico quartiere nel sud di Londra, dove Tammy nasce il 2 ottobre 1997 da padre nigeriano e mamma inglese.
Con la passione sfrenata per il calcio fin da bambino, dopo una piccola parentesi come attore di teatro nella sua scuola elementare, il bomber inglese comincia a dedicarsi a pieno ritmo al pallone, entrando a soli 7 anni nell’Accademy del Chelsea.
Abraham si fa subito notare per il proprio talento fuori dalla norma, per il suo incondizionato fiuto del gol che già da piccolino lo rendeva un numero 9 nato. Il ragazzo stupisce i blues a tal punto di finire sotto gli occhi di Roman Abramovic, patron storico del Chelsea, che a fine allenamento va a complimentarsi con Tammy, incosciente di chi gli abbia appena stretto la mano.
I primi passi tra i professionisti, i vari prestiti e l’amore con Frankie Lampard
Passano gli anni ed il ragazzo cresce, senza perdere però il suo meraviglioso killer instinct, di notevole importanza per i primi successi di Tammy ai grandi livelli: 2 vittorie consecutive nella UEFA Youth League ed altre 2 nella FA Youth Cup, conseguite tutte tra il 2015 ed il 2016.
Abraham è ora pronto per il grande salto di qualità, che avviene sotto la guida del tecnico della prima squadra del Chelsea Guus Hiddink. L’allenatore lo invita ad allenarsi regolarmente con la prima squadra, facendolo esordire in Premier League in quell’11 maggio 2016 che Tammy Abraham, un semplice ragazzo con un sogno nel cassetto, non scorderà mai. Il ragazzo gioca 16 minuti contro il Liverpool, facendo notare al grande pubblico di avere un potenziale importante.
L’anno successivo, nel 2016, il Chelsea prende la decisione di mandarlo a giocare in prestito, cosciente che del minutaggio continuativo lo avrebbe fatto esplodere definitivamente. E come spesso accade agli scout blues, la loro previsione va a buon fine: Tammy viene ceduto in prestito al Bristol City, squadra di serie b inglese, e per presentarsi al meglio mette a segno 23 reti in una sola stagione, vincendo il titolo di capocannoniere di Championship.
Dopo altri due anni di prestito, prima allo Swansea e successivamente all’Aston Villa, un Chelsea falcidiato dal fair play finanziario non può fare colpi di mercato in entrata. La dirigenza blues decide allora di richiamare Tammy Abraham, mettendolo alla prova una volta per tutte.
In panchina siede Frankie Lampard, allenatore nonché idolo assoluto di Tammy sin da bambino, che decide di credere fortemente in lui lanciandolo nella giungla pronta a sbranarti chiamata Premier League.
Tammy si dimostra però un leone, pronto a cogliere ogni buona occasione per sbranare la preda avversaria. Nel suo primo anno di titolarità con il Chelsea dei grandi segna la bellezza di 15 gol, lasciando tutti i supporters blues a bocca aperta.
L’anno successivo, nella stagione 2020-2021, Tammy trova però meno spazio, superato nelle gerarchie da Timo Werner e da Olivier Giroud. Il valore del giocatore rimane indiscusso, l’esperienza europea nonostante la giovane età anche.
A fine stagione, seppur da non protagonista, si ritrova sul tetto d’Europa ad alzare prima la Champions League e poi la UEFA Supercup, accrescendo il proprio bagaglio europeo e non solo.
La chiamata di Mourinho e la tentazione Arsenal
Poche settimane fa è arrivata la chiamata della Roma, capitanata dal suo ex allenatore Josè Mourinho. Tammy ha vacillato e non poco, dal momento che su di lui c’era anche l’offerta dell’Arsenal.
Le ripetute chiamate dello Special One hanno fatto però la differenza, convincendo il bomber inglese ad accettare la causa giallorossa per un corrispettivo di 42 milioni di euro.
Ora la capitale, che ha da pochi giorni accolto il suo nuovo attaccante, è pronta a coccolarsi Tammy Abraham, con il giocatore che vuole dimostrarsi ancora una volta il leone londinese re della giungla.
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Milan, il futuro di Abate in Serie A: il club interessato
Milan, la mano di Abate sulla buona stagione della sua Primavera è palpabile, tanto che un club di Serie A si starebbe muovendo per averlo.
È un Ignazio Abate al settimo cielo per la qualificazione alla finale contro l’Olympiacos, gara che si giocherà lunedì alle 18.
Da lì in avanti le cose potrebbero muoversi molto in fretta con l’ex centrocampista rossonero pronto per il grande salto, quello di allenare un club di Serie A.
I buoni rapporti con Adriano Galliani potrebbero quindi permettere ad Abate si sedersi sulla panchina del Monza la prossima stagione. Qualche contatto c’è stato, ci aspettiamo novità a stretto giro a partire dalla prossima settimana.
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Milan-Conte, altri contatti con Ibrahimovic: o dentro o fuori
Milan-Conte, noi di Calcio Style avevamo dato la notizia di un accordo con il tecnico leccese e stiamo proseguendo su questa strada, visto che si è mai interrotta. Vediamo cosa accadrà nelle prossime giornate.
La prossima settimana potrebbe essere importante per il futuro del Milan e di Antonio Conte. Le strade potrebbero unirsi, o separarsi definitivamente. Il derby di lunedì non sarà lo spartiacque in quanto si era già deciso di esonerare Pioli diverso tempo fa.
Stando alle ultime indiscrezioni in nostro possesso, la situazione è sempre la stessa. Ibrahimovic sta provando a convincere il resto della dirigenza sul fatto che Conte possa essere la scelta giusta. Ovviamente l’assetto economico non dovrà essere stravolto, ma l’ingresso in Champions, unito ad una cessione che sarà inevitabile, oltre ai riscatto di alcuni giocatori, renderanno l’operazione Conte fattibile e soprattutto sostenibile.
Inutile ricordare che Conte sta aspettando il Milan e non lo farà in eterno. Di certo potrebbe non fargli piacere questo continuo accostamento di altri allenatori al mondo Milan. Leggendo diverse altre testate, negli ultimi giorni sono venuti fuori i nomi di Lopetegui, Motta, Farioli, Palladino, Gallardo, Galtier, Allegri, Sarri, Italiano. Decisamente troppi e alcuni opera di fantasia.
Come detto da Gerry Cardinale, Ibrahimovic sarà la sua estensione in Italia. Se si rimarrà coerenti su questo punto, riteniamo che la decisione la potrà prendere quindi lo svedese. Attendiamo la prossima decisiva settimana,
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