Serie A
Simonelli: “Non avrei mai fatto giocare Inter-Roma il giorno del funerale di Papa Francesco. Lecce? Capisco il lutto…”

Il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli ha rilasciato una lunga intervista circa l’assemblea che si è tenuta oggi.
A seguire l’intervista completa
Simonelli: “Vi dico quando ci sarebbe lo spareggio Scudetto”
Le prossime due assemblee
“Abbiamo portato avanti i temi, lavorando sulle commissioni. Abbiamo fatto una lunga analisi del panorama dei diritti Tv internazionali, che sono quelli su cui dobbiamo fare meglio. Le prossime due assemblee si terranno a Roma in occasione della finale di Coppa Italia: di fatto esamineremo nel dettaglio il piano industriale, oggi accennato per le linee guida, di cui oggi abbiamo discusso molto. A Roma speriamo di poterlo licenziare. L’altra assemblea la faremo il 6 giugno, in occasione del festival della Serie A: in quell’occasione daremo il calendario, cercare di anticipare il più possibile è un obiettivo. Purtroppo siamo spesso costretti a comunicare le date in ritardo per via delle coppe, e capiamo sia un problema per i tifosi: vorremmo darle con il più ampio anticipo possibile, compatibilmente con l’impegno delle coppe. In futuro su alcune partite potremmo indicare delle X, magari indicando 7-8 partite su 10: all’inizio sarà più difficile, però mano a mano cercheremo di dare queste informazioni il prima possibile. In quest’ottica abbiamo fatto anche il calendario: il 9 maggio ci sarà Milan-Bologna alle 20.45 visto che poi ci sarà la finale di Coppa Italia. Lo sforzo della Lega è quello di dare un prodotto sempre più bello, amare il nostro calcio vuol dire passare per delle immagini sempre più accattivanti e vedrete quello che faremo a Roma. Il sabato 10 maggio ci saranno Como-Cagliari alle 15, Lazio-Juventus alle 18 e poi Empoli-Parma alle 20.45. Domenica 12.30 Udinese-Monza, alle 18 Torino-Inter e alle 20.45 Napoli-Genoa. Il lunedì Venezia-Fiorentina e poi Atalanta-Roma”.
Ci sono novità sulla Supercoppa?
“Mancano ancora due giorni alla scadenza, abbiamo già deciso di sollecitare i sauditi e la mia impressione è che, viste le quattro squadre che saranno coinvolte – Inter e Napoli per il campionato poi vedremo chi sarà la prima, Milan e Bologna come finaliste di Coppa Italia – io credo sia un panel abbastanza appetibile. La scelta è loro, contiamo di averla entro il 30 o giù di lì. Abbiamo altre alternative sul tavolo allettanti, non ci fasciamo la testa e abbiamo già delle alternative interessanti. Quali? Per il momento sono tutte soggette a clausole di riservatezza”.
Si è parlato delle polemiche sui rinvii dei giorni scorsi?
“Abbiamo ricostruito gli eventi e abbiamo convenuto che la Lega ha fatto la scelta tecnicamente più corretta. I temi erano diversi, il primo legato alla morte del Santo Padre, arrivata con ANSA delle 9.58 e noi alle 10.30 siamo stati i primi fra tutti a sospendere il campionato, seguiti da tutti. Alle 19.58 abbiamo preso la decisione di quando recuperare le partite, il mantra che ci deve sempre indirizzare è recuperare, e oggi sono tutti d’accordo, alla prima finestra utile. È quello che deve sempre avvenire e che avverrà nel corso del mio mandato: io vorrei evitare asterischi nel calendario. Se c’è la possibilità di rinviare le partite il prima possibile, abbiamo scelto la prima data utile che era il mercoledì. Ci poteva essere anche il martedì, sarebbe stato anche più conveniente, però ci era sembrato inopportuno il giorno dopo la morte del Santo Padre. Abbiamo scelto la prima data utile, e abbiamo scelto di giocare tutte e quattro le partite nello stesso momento vista la Coppa Italia la sera. Sul tragico evento che ha colpito il Lecce credo che la Lega abbia mostrato grande sensibilità nei confronti del lutto che ha colpito il Lecce e la famiglia Fiorita. Oggi abbiamo rinnovato le condoglianze. Abbiamo riprogrammato immediatamente la partita, era quello che si poteva fare. Non dico the show must go on, ma siamo la Lega calcio: dobbiamo occuparci di mandare avanti il calcio e di avere un campionato il più regolare possibile. Siamo andati incontro a tutte le esigenze possibili, ma dovevamo tutelare la regolarità del campionato, che non poteva prevedere un rinvio di una partita così delicata, rilevante per Champions e salvezza. Io dico tutti bravi dal divano, citando una trasmissione Tv, a criticare la Lega. Abbiamo preso la migliore delle decisioni possibili, che rispettasse il lutto del Lecce e della famiglia, ma anche milioni di appassionati di calcio che hanno necessità di un campionato regolare. Questa sarà sempre la linea che ci guiderà, evitare rinvii delle partite e giocare il prima possibile”.
Su Inter-Roma?
“Parliamoci chiaramente: non mi sarei sognato di far giocare nessuna squadra in concomitanza col funerale del Santo Padre. Il sabato pomeriggio o sera si sarebbe potuto giocare, come si sono tenute tante altre cose. Però alla fine, anche d’accordo con le due società, abbiamo deciso di spostare quella partita a domenica: personalmente non l’avrei fatto, avrei fatto giocare l’Inter il sabato sera, per garantire all’Inter lo stesso riposo del Barcellona. E per consentire a una squadra italiana che ci rappresenta di poter competere ad armi pari. Eccezione solo per l’Inter? Non direi così. Direi che avrei tenuto il campionato, spostando la partita della Lazio che evidentemente non si poteva tenere, perché a Roma non era possibile a livello logistico. Io avrei spostato la partita delle 15 alle 18, per allontanarci il più possibile dal funerale e la partita delle 18 alle 20.45. Mi sembrava una soluzione logica, però poi sentendo tutti, anche con grande responsabilità delle squadre coinvolte, abbiamo deciso di giocare tutto la domenica. A mio modo di vedere il mondo è andato avanti, ma mi risulta che anche il San Lorenzo abbia giocato. Data da destinarsi? Non vogliamo spostare le partite rispetto alla giornata in corso. Cercheremo sempre nei limiti del possibile di evitare rinvii. A maggior ragione in un momento delicato come quello di fine campionato”.
Lecce con maglia bianca, può succedere qualcosa?
“Non vorrei parlare di questo. Capiamo il lutto del Lecce e la decisione del non essersi visto rinviare la partita. Però credo di aver spiegato la logica. Poi mi permetto di ricordare a tutti che in tutti gli altri sport, quando capitano eventi tragici, comunque si gioca. Io ricordo Schumacher che ha corso il Gran Premio con la scomparsa della madre avvenuta il giorno prima. Ricordo la morte di Senna a Imola: la gara si fece lo stesso. Non voglio dire che lo sport deve essere insensibile a questi lutti, abbiamo cercato di avere il massimo della sensibilità possibile. Oltre questo non si poteva andare”.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Si è parlato di un intervento di Abodi…
“Non vorrei parlare di queste cose, io parlo delle decisioni che ho preso. Io rappresento una Lega, devo garantire la regolarità del campionato. Abbiamo preso la decisione migliore possibile e qualunque critica la respingo”.
Su Inter-Roma, ci sono stati dei club che hanno minacciato azioni legali in caso di rinvio a data da destinarsi?
“No. Ma ci sarebbero stati dei club scontenti se avessimo minato la regolarità del campionato. Abbiamo di conseguenza cercato la data che andasse bene a entrambe. E ha consentito di garantire la regolarità del campionato”.
Su Atalanta-Lecce, non si poteva aspettare il funerale?
“Intanto la data non era pronosticabile, si rischiava di andare al mercoledì e poi c’è Lecce-Napoli il sabato. Avremmo dovuto garantire il riposo, ripeto: abbiamo preso l’unica scelta che avrebbe consentito di garantire regolarità al campionato per tenersi il più lontano possibile dal tragico evento capitato. Però non c’è nessuna regola che imponga il rinvio, è stato solo il buon senso che ha portato a rinviare alla data più lontana possibile”.
Dove e quando si potrebbe giocare lo spareggio scudetto?
“Sul dove mi pare ci siano regole chiare, sul quando dipende da una serie di eventi. Tutti vorremmo avere l’Inter in finale di Champions League, in quel caso bisognerebbe trovare una data successiva: l’ultima di campionato è il 24-25 maggio, il 31 c’è la finale. Non mi sembrerebbe opportuno mettere lo spareggio tra le due, però non lo so: non ci siamo posti il problema e vorremmo porcelo perché vorrebbe dire che l’Inter è andata in finale di Champions League”.
Un tema di ordine pubblico su Milano come eventuale sede?
“Probabilmente sì. Ma sono abituato a fasciarmi la testa quando me la sono rotta, vedremo”.
Napoli e Inter in contemporanea nelle ultime due?
“Beh, le ultime due giornate prevedono la contemporaneiità per tutte quelle che si giocano lo stesso obiettivo”.
Serie A
Fiorentina, si torna al Franchi a fine settembre

La Fiorentina chiude il campionato interno al Franchi con un cammino da Champions: la prossima stagione inizierà con tre trasferte.
Una vittoria per chiudere la stagione interna alla grande: 43 punti raccolti e, tranne il Napoli, tutte le big del campionato battute al Franchi. Alcune come Roma, Inter e Juventus addirittura annientate.
Ora, come scrive La Nazione oggi in edicola, ci sarà un’accelerazione sui lavori di ristrutturazione dell’impianto fiorentino.
Nei mesi scorsi c’è stato l’accordo tra il Comune di Firenze, la Fiorentina e la Lega Serie A che portato a stabilire che la Viola giocherà le prime tre gare della prossima stagione in trasferta. Da oggi lo stadio sarà consegnato completamente alle ditte che stanno lavorando al restyling.
Il campionato inizierà il 24 agosto (con anticipi dal 23), ma la prima gara in casa dei viola dovrebbe arrivare solo il 21 settembre, considerando anche la sosta per le nazionali del 7 settembre.
L’obiettivo è la totale definizione della Curva Fiesole e della parte sinistra della Maratona con la copertura delle stesse e portare la capienza dello stadio a 35.000 posti entro agosto 2026, quando si festeggerà il centenario della Fiorentina.
Serie A
Juventus, Ardoino: “La dirigenza non apre al dialogo con noi”

La Juventus si sta rinnovando e si è aperta alla partecipazione azionaria della società di criptovalute Tether che sembra mostrare un interesse in crescita.
La Juventus è in fase di grande rivoluzione interna da quando ha esonerato Thiago Motta ed ha aperto ad Igor Tudor. Da quel momento le cose hanno iniziato a girare meglio in casa bianconera e, pian piano, hanno risalito la classifica portandosi ad un potenziale quarto posto e – quindi – in Champions League l’anno prossimo.
Nel frattempo gli utili dello Allianz Stadium Juventus ha iniziato a fare vendite da capogiro attirando sempre più tifosi, anche moltissime famiglie, e generando un trend positivo di introiti nutrito anche dalla vendita del merchandising.
Ma questa rivoluzione si è un po’ rallentata e ci sono state anche alcuni voci di dissidio quando è entrata nel gruppo di investitori la Tether. Si tratta di un’azienda che basa il proprio valore sulle azioni di una cripvabuta che si lega molto al mercato del dollaro statunitense (una cosiddetta stablecoin) . Proprio questo legame ha fatto sì che ci siano state – in passato – oscillazioni anche molto importanti della quotazione della stessa sul mercato.
A capo di questa società ci sono Devasini e Ardoino (rispettivamente con il 47% e il 20% delle quotazioni societarie). Negli ultimi mesi la Tether ha aumentato la propria quota di partecipazione nella società bianconera arrivando al 20% e questo ha prodotto non poche preoccupazioni.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Ardoino
Eppure sembrerebbe che le due realtà (Juventus e Tether) siano destinate a unire con più forza le loro posizioni anche perché non è passata inosservata la presenza proprio di Ardoino allo stadio contro l’Udinese.
Mentre, però, la dirigenza è prudente nell’approccio con la Tether, la tifoseria sembra più aperta alla novità, forse perché immagina una serie di introiti monetari importati. A parlarne proprio Ardoino che ha detto che “La dirigenza tentenna ad aprire un dialogo con noi; noi siamo qui e disponibili al dialogo. Pensiamo che la tifoseria sia interessata a vedere un nostro contributo alla rinascita della società”.
Sempre il CEO di Tether ha detto che “Il nostro approccio rimane costruttivo e paziente; non vogliamo imporre nulla ma portare idee fresche, risorse e una visione di lungo termine. Il dialogo si aprirà quando i tempi saranno maturi”.
Sembrano, comunque, belle parole che potrebbero far presagire che il sodalizio è appena iniziato ed è destinato a durare a lungo.
Serie A
Lautaro come non l’avevate mai visto: in tribuna

Lautaro in tribuna prova le sensazioni che i suoi tifosi devono sentire ad ogni partita in cui lui sta in campo. La moglie lo prende in giro.
Il Toro in gabbia
Lautaro Martinez in tribuna è come una forchetta nel brodo: fuori posto, fuori contesto. Eppure, ieri sera a San Siro, non c’era altra scelta. L’attaccante argentino ha dovuto vivere il pareggio dell’Inter contro la Lazio da spettatore. Era seduto accanto alla moglie Agustina Gandolfo e a un gruppo di amici. Un’esperienza che per un giocatore come lui è quasi una tortura. Agustina ha voluto immortalare il momento sui social, pubblicando un video in cui Lautaro esplode di gioia al gol del vantaggio dell’Inter.
Anche se l’emozione non dev’essere durata tanto. «Qualcuno ha provato quello che proviamo ogni volta tutti noi in tribuna…», ha scritto. Voleva sintetizzare l’anima del tifoso che palpita anche in chi, solitamente, il campo lo calca da protagonista. O voleva prendere in giro il consorte che in quel momento non voleva trovarsi in tribuna?
In ogni caso, ieri non si poteva fare altrimenti. L’infortunio ha costretto Lautaro a rimanere fuori. E la sua energia, solitamente scaricata in campo, si è riversata sugli spalti.

LAUTARO MARTINEZ DOLORANTE A TERRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Lautaro sul Mondiale per Club
In attesa di tornare protagonista sul prato verde, Martinez guarda già oltre. Ai canali FIFA, ha parlato del prossimo Mondiale per Club: “Sarà fantastico. Ci sarà un’atmosfera meravigliosa, e senza dubbio ostile, perché è uno stadio grande, quindi ci saranno molti tifosi sugli spalti. Il Messico non è lontano da Los Angeles, quindi sarà fantastico. Mi piace essere coinvolto in partite come questa.”
E proprio quell’atmosfera ostile che spaventa molti è invece il carburante per Lautaro, abituato a nutrirsi delle emozioni della folla, a trasformare i fischi in adrenalina e gli applausi in forza. “Più tifosi ci sono allo stadio, più l’atmosfera è ostile, ma penso che sia un bene perché ti spinge a dare il massimo”.
Per ora però, l’unica folla che può vivere è quella della tribuna. Ma la voglia di tornare in campo non gli manca. E quando lo farà, il Toro sarà più affamato che mai.
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