Serie A
Serie A, il grande ritorno di Sarri: sarebbe prezioso per alcune panchine

Intervistato di recente dal Corriere della Sera, Maurizio Sarri è reduce da un periodo complicato. Ma presto potrebbe essere pronto per fare ritorno in Serie A.
Da alcuni mesi, l’ex allenatore di Juventus, Napoli e Lazio Maurizio Sarri è uscito dai radar. La sua ultima apparizione in panchina risale a marzo 2024, quando in un momento clou della stagione lasciò il club romano.
Ma non passa inosservato e, stando a quanto da lui stesso dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, le offerte non sono mancate: ne avrebbe ricevuta “più di una e da continenti diversi, anche una ricchissima dall’Arabia”. Eppure, come lui stesso ha ammesso “nessuna proposta mi ha fatto scattare quel clic interiore per rimettermi in gioco”.
Per entusiasmarlo, continuava Sarri ai microfoni del Corsera, serviva “un grande progetto”. Con un curriculum come il suo, il predecessore di Baroni spera “di ricevere la chiamata giusta, così da far accendere la scintilla”.
Scintilla che potrebbe riaccendersi presto, e in Serie A.
Serie A, due (o tre) panchine possibili per Maurizio Sarri
Atalanta
A Bergamo appare ormai chiara la volontà di Gian Piero Gasperini di passare il testimone a un nuovo allenatore: a confermarlo tra le righe è stato lo stesso Luca Percassi, presidente dell’Atalanta.
Tra i profili valutati come possibile successore c’è anche quello di Maurizio Sarri, come pure quello di un altro ex allenatore biancoceleste: Igor Tudor.
Milan
Anche il Milan, che sta vivendo una fase complessa sotto la nuova guida di Sergio Conceiçao, potrebbe scegliere di affidarsi al tecnico napoletano. Dopo averlo cercato molteplici volte prima dell’arrivo del portoghese.
A non convincere Sarri era stata la formula proposta dal club meneghino, sulla cui proposta recentemente ha optato per un no-comment: “Non rispondo, dico solo che in generale ho ricevuto proposte formulate in maniera tale da non farmi vacillare”.
Roma
Al momento è puro fantacalcio, ma con la prospettiva dello spostamento di Claudio Ranieri, ormai 73enne, verso un ambito prettamente dirigenziale, la panchina della Roma è destinata ad ospitare un nuovo allenatore nell’immediato futuro.
Perché non Sarri? Anche se l’incognita resta la sua possibile accoglienza da parte della tifoseria giallorossa, visti i suoi trascorsi biancocelesti.
E all’estero?
Non è un mistero per nessuno: a Sarri piacerebbe allenare anche un club di Premier League. A patto che sia a livello del proprio invidiabile curriculum.
Serie A
Serie A, chi va più in offside? Kean doppia tutti!

Chi sono i calciatori di Serie A che finiscono più spesso oltre l’ultimo difensore? Le statistiche stagionali vedono Moise Kean nettamente “in testa” alla classifica.
Arrivati a ridosso della 30esima giornata di Serie A, in programma questo weekend, si può tracciare un quadro chiaro delle tendenze di gioco delle varie squadre, attraverso le analisi statistiche.
Una di queste è sicuramente l’analisi del fuorigioco, l’infrazione commessa tendenzialmente dalle squadre più propositive, e più concentrate sull’attacco alla profondità. A primeggiare in questa classifica è l‘Inter, andata 73 volte in fuorigioco nel campionato, con una media di 2,5 segnalazioni degli assistenti arbitrali a partita. A seguire c’è la Fiorentina con 66 “bandierine alte”; Completa il podio la Roma, a quota 54. Andiamo a vedere anche i calciatori primatisti in questa speciale classifica: quelli che più volte sono finiti in fuorigioco in questa stagione.
Serie A, i primatisti del fuorigioco: la classifica
In questa classifica troviamo soprattutto attaccanti, e giocatori delle grandi squadre della nostra Serie A. È abbastanza intuitivo capire il perché: più attacchi più probabilità avrai di finire in offside. Risalta subito all’occhio il numero di fuorigioco accumulati dall’attaccante della Fiorentina, Moise Kean, 46: oltre il 70% di quelli sbandierati ai toscani, e quasi il doppio rispetto al secondo in classifica. Di seguito l’elenco completo:
- Moise Kean (46 volte in fuorigioco)
- Ademola Lookman (24 volte in fuorigioco)
- Artem Dovbyk (21 volte in fuorigioco)
- Lautaro Martinez (19 volte in fuorigioco)
- Patrick Cutrone (18 volte in fuorigioco)
- Roberto Piccoli (18 volte in fuorigioco)
- Romelu Lukaku (17 volte in fuorigioco)
Serie A
Inter, tre sorrisi per Inzaghi: Darmian torna in gruppo, ma non e’ il solo

Inter, si avvicina l’impegno di campionato contro l’Udinese. Simone Inzaghi recupera tre pedine.
E’ormai agli sgoccioli il conto alla rovescia per il ritorno della serie A. L’Inter si prepara alla prossima fatica dopo lo stop per le nazionali.
I nerazzurri, primi con tre punti di vantaggio sul Napoli, saranno attesi dall’impegno casalingo contro l’Udinese.
Una tappa da non fallire per mantenere le distanze sui partenopei, nonché per affermare la volontà di tenere ancora a lungo la testa della classifica.
Contro i friulani non ci saranno gli infortunati Lautaro e Dumfries, oltre allo squalificato Bastoni.
In compenso, alla Pinetina si respira un’aria positiva per tre buone notizie arrivare nelle scorse ore.
E’ tornato a disposizione nella giornata di ieri, infatti, Matteo Darmian, oltre a Stefan De Vrij e Nicola Zalewski, i quali torneranno oggi in gruppo.
Serie A
Juventus, la curiosa statistica dopo il cambio di allenatore

L’arrivo di Ivan Tudor sulla panchina della Juventus al posto di Thiago Motta rimanda a una serie di esoneri degli anni ’60, in cui è coinvolto anche il Milan.
La Juventus ha esonerato Thiago Motta. Arrivato con alte aspettative e con numerosi investimenti sul mercato, l’ex tecnico del Bologna ha deluso le aspettative: quinto in Serie A con 52 punti in 29 partite, fuori ai play-off di Champions League contro il PSV e ai quarti di Coppa Italia con l’Empoli. Al suo posto arriva Igor Tudor, reduce dall’esperienza alla Lazio nel finale della scorsa stagione.
Cambi in panchina per Milan e Juventus: non accadeva dagli anni ’60
La Juventus non è l’unica big ad aver cambiato allenatore in questa stagione. A dicembre infatti è toccato al Milan, che ha esonerato Paulo Fonseca per sostituirlo con Sergio Conceicao. L’ex tecnico del Porto aveva iniziato alla grande con la vittoria della Supercoppa, battendo in finale l’Inter, ma da lì il rendimento non è stato tanto migliore del suo predecessore, anzi è arrivata l’eliminazione nel play-off di Champions per mano del Feyenoord.
Le ultime 2 vittorie in rimonta contro Lecce e Como danno ancora un po’ di speranza ai rossoneri per arrivare tra le prime 4: sono 6 i punti di distacco dalla zona Champions. I tifosi della Juventus si augurano che il cambio in panchina risulti più remunerativo rispetto a quanto accaduto al Milan. I bianconeri sono solo a -1 dal quarto posto e non hanno un calendario proibitivo da qui a fine campionato.
Ma è proprio il cambio in panchina il fattore che lega la Juventus e il Milan. E’ la seconda volta, dopo il 1963/64, in cui entrambe le squadre esonerano l’allenatore nella stessa stagione: all’epoca la Vecchia Signora sostituì Amaral con Monzeglio, che a sua volta lasciò il posto poi a Rabitti, mentre nel Diavolo Liedholm subentrò a Carniglia. Lo riporta Opta Paolo.
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