Serie A
Serie A, Fabio Capello: “Dico la mia su Milan, Inter, Juventus e le altre”
Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore Fabio Capello analizza le prossime partite di Serie A. E la fase che stanno attraversando le big.
Fabio Capello analizza con lucidità i principali attori che si esibiranno sul palcoscenico della sesta giornata di Serie A.
Ecco le sue analisi, a partire dal Milan.
Serie A, il punto di vista di Fabio Capello
Milan, Capello: “La formula con i due attaccanti mi convince”
Tra le squadre della Serie A, il Milan è quella che ultimamente è apparsa in forma più smagliante. Ora, secondo Capello, deve solo confermare che la prestazione contro l’Inter non è stata un fuoco di paglia.
Così Capello: “Domani sera il Milan giocherà in casa contro il Lecce. Sulla carta pare un impegno semplice, ma, dopo la vittoria nel derby, aspettiamo questa partita per poter dire se i rossoneri hanno veramente trovato il gioco e l’equilibrio.
Anche contro i pugliesi, ci vogliono i migliori giocatori a disposizione: “Mi aspetto che Fonseca faccia giocare l’undici migliore, perché vorrà verificare se il Milan del derby sia la squadra giusta in grado di fornire il migliore equilibrio tattico”.
Insomma: la prossima partita fungerà da test di verifica: “Il Milan del secondo tempo contro l’Inter ha dimostrato equilibrio non avendo concesso tanto e avendo creato di più. Per cui ritengo che la sfida contro il Lecce servirà all’allenatore per avere la riprova dalla squadra dopo quanto ha fatto nella seconda parte del derby”.
Sui giocatori, l’idea di Capello è di puntare sugli stessi titolari visti nel Derby di Milano, mantenendo la formula dei due attaccanti: “Personalmente, farei partire quelli che hanno giocato contro l’Inter e poi, durante la partita, farei un po’ di cambi.
La formula con i due attaccanti mi convince e mi piace molto, perché Morata e Abraham sono giocatori che partecipano alle due fasi, offensive e difensive, per cui sono sempre pronti a dare una mano al centrocampo. Ma allo stesso tempo in maniera particolare Morata, quando si abbassa, ha una chiara visione di gioco.
Inter, Capello: “I nerazzurri devono ritrovarsi a livello mentale”
Sull’Inter, Capello è convinto che la partita contro l’Udinese sarà dura. E che alla squadra serva un cambio di mentalità: “Andrà a Udine, non è una partita facile perché troverà una squadra sconfitta a Roma che avrà voglia di rifarsi. Lo stesso discorso vale per l’Inter dopo il ko nel derby.
Credo che i nerazzurri abbiano bisogno di ritrovarsi a livello mentale: devono ritrovare l’umiltà e la voglia che avevano. Ad esempio, quella dimostrata in Inghilterra contro il Manchester City in Champions: la si è vista soltanto nei primi 25 minuti contro il Milan.
Il peggiore nemico dell’Inter? “Può essere l’Inter stessa, ma è una cosa che può succedere dopo aver vinto un campionato: la cosa più importante è ritrovare l’umiltà per ripartire da zero. I calciatori che contano, e mi riferisco ai leader, almeno fino ad oggi in campionato si sono adagiati.
Tra le cause del momento confuso della squadra, secondo l’ex tecnico, ci sarebbe l’eccessivo riposo dei giocatori: “Il turnover di Inzaghi, poi, è esagerato: quando lo fa in maniera così massiccia, credo che crei un po’ di confusione nella testa dei giocatori”.
Juventus: “Ora mi aspetto una scossa”
Impossibile non spendere qualche parola sulla Juventus, attesa a Genova: “Non subisce mai gol ma, in questo periodo, nemmeno ne fa. È diventato un problema. Fa un possesso palla troppo lento, non è molto pericolosa. La partita contro il Napoli è stata veramente noiosa”.
Per Capello, per dare una svolta bisogna essere più coraggiosi: “La Juventus deve correre qualche rischio in più: non deve pensare solo al possesso, ma deve verticalizzare e attaccare di più”.
Per lui, il momento in cui cambiare la musica è adesso: “Questo è il momento in cui mi aspetto una scossa dalla Juve: dopo un mercato estivo così importante, è una delle squadre candidate per lottare per lo scudetto. Motta deve tirare fuori qualcosa in più, e mi pare che anche lui stia cercando la strada. Non so se l’abbia trovata: le idee le ha, ma forse gli artisti non hanno ancora imparato bene il copione”.
Napoli: “Ha l’umiltà con la quale si ottengono i risultati”
Infine, l’ex allenatore di Roma e Milan si sofferma sul Napoli, forte di un’umiltà che dovrebbe essere di esempio per gli altri club: “Il Napoli ospita il Monza e ha qualcosa di importante: l’umiltà con la quale si ottengono i risultati. Conte sa dove condurre i suoi e ritengo che potrà fare delle cose molto interessanti”.
La metamorfosi del Napoli da squadra in cerca di autore in squadra contiana non è, però, completa. Così Capello: “Non è ancora un Napoli a immagine e somiglianza di Conte, però è sulla buona strada”.
Torino-Lazio: “La partita più interessante della sesta giornata”
Infine, Capello si sofferma su quello che secondo lui è un match da vedere, Torino-Lazio: “Dopo la frenata di Coppa Italia il Toro vorrà ripartire, però trova una Lazio che sta ritrovando il gioco. È la partita più interessante della sesta giornata: la Lazio si sta riproponendo e il Toro vuole confermarsi in testa”.
Merito anche dei tecnici coinvolti: “Sarà una gara molto difficile, da seguire con attenzione anche sul piano dei due allenatori: Vanoli e Baroni non sono giovanissimi, ma sono ricchi di idee. Vogliono far vedere alla nouvelle vague che hanno qualcosa in più da dire”.
Serie A
Udinese, Natale in ritiro dopo il tracollo di Firenze
Dopo il pesante ko del Franchi contro la Fiorentina, l’Udinese anticipa il ritiro per prepararsi al meglio in vista dell’ultima gara del 2025 contro la Lazio.
La disfatta di Firenze ha lasciato il segno e ha aperto una fase delicata in casa Udinese. Il pesante 5-1 incassato al Franchi contro la Fiorentina, nella penultima gara del 2025, non è stato affatto digerito dalla dirigenza bianconera, che ha deciso di intervenire con fermezza. La squadra andrà in ritiro anticipato a partire dalla sera del 25 dicembre, rinunciando di fatto al Natale in famiglia, e resterà isolata fino alla sfida casalinga contro la Lazio, in programma sabato 27 dicembre alle ore 18:00.
Una decisione forte, maturata all’indomani di una prestazione giudicata largamente insufficiente. È vero che l’Udinese ha giocato quasi tutta la partita in inferiorità numerica, a causa dell’espulsione dell’estremo difensore Maduka Okoye dopo appena otto minuti, ma l’atteggiamento della squadra e il crollo collettivo hanno acceso la rabbia dei vertici societari, soprattutto se messi a confronto con la brillante vittoria ottenuta pochi giorni prima contro il Napoli.
La società bianconera, come riportato da Il Messaggero Veneto, non ha gradito né la prova offerta in campo né il clima del post-partita. A non convincere è stato anche l’atteggiamento dell’allenatore Kosta Runjaic, apparso freddo e poco loquace davanti ai microfoni, con risposte brevi, ridotte quasi a monosillabi. Prima di lui aveva preso la parola il direttore tecnico Gian Luca Nani, chiedendo scusa e chiamando i giocatori a un’assunzione di responsabilità:
“Non ci sono scuse perché si vince anche in 10 e si vince anche in 9. Abbiamo fornito una prestazione pessima e questo è il risultato anche perché non passeremo un Natale sereno. Quando perdi 5-1 anche se sei in 10 hai perso 5-1“.

Maduka Okoye pensieroso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La voce dei tifosi friulani: delusione, rabbia e richiesta di continuità
Il ritiro deciso dalla famiglia Pozzo rappresenta dunque una presa di posizione netta, che ha diviso anche la tifoseria. Da un lato chi ritiene il provvedimento necessario dopo la figuraccia di Firenze, dall’altro chi lo giudica eccessivo per una squadra comunque dodicesima in classifica, con nove punti di vantaggio sulla zona salvezza.
La sensazione di instabilità, però, aleggiava già prima del fischio d’inizio. La trasferta toscana ha amplificato le paure dei circa 262 tifosi friulani presenti al Franchi, rimasti attoniti di fronte a un crollo ben oltre le peggiori aspettative. L’Associazione Udinese Club (AUC) ha affidato il proprio malumore a un comunicato ufficiale, parlando di una prestazione “al di sotto degli standard minimi richiesti” e interrogandosi sull’inspiegabile alternanza tra partite esaltanti e prestazioni opache.
Il tema della mancanza di continuità è al centro anche delle riflessioni dei club organizzati. «Capire che la partita era finita dopo dieci minuti, senza mai vedere una reazione, è stato avvilente», ha commentato Paolo Rinaldi, che ha parlato a nome della tifoseria organizzata. Le sue dichiarazioni hanno accolto positivamente la scelta della società. Altri tifosi puntano il dito anche sulla gestione dei portieri: cinque tiri in porta, cinque gol subiti. Un dato che preoccupa e che potrebbe portare a riflessioni di mercato.
Ora la parola passa al campo. Il ritiro natalizio vuole essere uno scossone, un tentativo di ricompattare l’ambiente e ritrovare quella solidità smarrita. Contro la Lazio servirà una risposta immediata, perché a Udine il messaggio è chiaro: certe figuracce non sono più tollerate.
La famiglia #Pozzo non ha affatto digerito la figuraccia dell’#Udinese a Firenze: si valuta il ritiro punitivo in vista della gara di sabato contro la Lazio. A quel punto i calciatori bianconeri trascorrerebbero il Natale lontano dalle loro famiglie…
— Nicolò Schira (@NicoSchira) December 23, 2025
Serie A
Fiorentina, che rinascita per Parisi con Vanoli
Grande momento di forma per Fabio Parisi, tra i migliori dell’era Vanoli alla Fiorentina. Altra prova positiva per lui nella vittoria contro l’Udinese.
Torna a respirare la Fiorentina. La larga vittoria contro l’Udinese, la prima in campionato per i toscani, ha riacceso le speranze sulla stagione dei viola. La salvezza è ancora distante, ma il successo contro i friulani può ridare alla squadra la fiducia necessaria per risalire in classifica.
Tante le note positive riscontrabili nella gara del Franchi, giocata in discesa grazie all’espulsione di Okoye al 7′ minuto. Kean e Gudmundsson hanno ritrovato il gol, mentre Fagioli ha fatto vedere le sue qualità, servendo due assist. Ma forse la più bella conferma per la Fiorentina, dall’arrivo di Paolo Vanoli in panchina, riguarda Fabio Parisi. Il laterale numero 65 sta tirando fuori le sue qualità nelle grandi difficoltà di questo inizio di stagione. E pensare che l’ex Empoli era molto probabilmente destinato a lasciare Firenze già in estate.
Fiorentina, Parisi arma tattica di spessore

Con l’arrivo di Vanoli e complice l’infortunio di Gosens, Parisi ha trovato finalmente continuità e opportunità sulla fascia sinistra. E la risposta del campo è stata sempre positiva, anche nelle sconfitte. Nella gara di ieri ha interpretato alla grande anche il ruolo di esterno destro a piede invertito, giocando per larghi tratti in tandem con Dodò. I suoi movimenti a tagliare il campo hanno aperto il campo al brasiliano, che ha giovato della presenza di Parisi per attaccare la profondità, caratteristica sempre mancata nei primi 3 mesi della stagione.
La storia di Parisi alla Fiorentina ha preso una piega totalmente diversa. La sua duttilità lo rende un’arma da poter sfruttare anche con l’eventuale definitivo passaggio ad una difesa a 4, mercato di gennaio permettendo. L’impressione è che Vanoli non rinuncerà al classe 2002, anche con il rientro di Gosens. Una soluzione in più per i Viola, che devono fare ancora tanta strada per risalire la china.
Serie A
Inter, Chivu fa la conta degli infortunati: in due rientrano nel 2026
In casa Inter, dopo la delusione della Supercoppa Italiana, si è già al lavoro per preparare la sfida all’Atalanta. Chivu dovrà fare a meno di due pedine.
Archiviata la delusione dell’eliminazione ai calci di rigore nella semifinale della Supercoppa Italiana contro il Bologna, l’Inter di mister Chivu è già al lavoro per il big match che chiuderà il 2025 nerazzurro. Il Biscione infatti, andrà a far visita all’Atalanta di Palladino, in netta ripresa dopo le difficoltà di inizio stagione.
L’ex tecnico del Parma dovrà fare i conti con alcune pedine attualmente ai box. Oltre al lungodegente Dumfries, principale assente nell’undici nerazzurro, mancano all’appello anche Matteo Darmian e Francesco Acerbi, entrambi ai box nelle ultime settimane.

FRANCESCO ACERBI, ARTEM DOVBYK E LORENZO PELLEGRINI SI CONTENDONO UN PALLONE E MARCUS THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il laterale ex Manchester United è partito con la squadra per Ryad ma non è ancora al top della forma e servirà ancora del tempo per vederlo in campo. Nonostante questo, il suo ritorno è molto atteso vista l’assenza prolungata di Dumfries e quindi di un giocatore di ruolo sulla destra.
Situazione simile anche per il centrale ex Lazio. Acerbi è ancora alle prese con un risentimento al bicipite femorale della coscia destra. Per entrambi perciò è praticamente impossibile un loro impiego nel big match contro la Dea. Il 2025, per loro, è finito in anticipo. La speranza di Chivu e del suo staff è di poterli recuperare già per la prima sfida del 2026, in programma il prossimo 7 gennaio in casa del Parma.
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