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Serie A è il campionato più indebitato in Europa
Serie A: un analisi chiara e semplice sui club che hanno situazioni finanziarie disastrose e alcune imbarazzanti. Perdite milionarie e malagestione.

Secondo i rapporti FIGC e Deloitte il campionato Serie A ha i seguenti dati:
- Perdite aggregate ultime 3 stagioni: ~1,6 miliardi di euro
- Debito finanziario totale campionato: oltre 3,5 miliardi di euro
Da questi rapporti emerge un fatto molto particolare che sarebbe il problema principale per cui la Serie A non sia mai arrivata ai livelli della Premier League in ottica di numeri.
I club italiani spendono più di quanto guadagnano, soprattutto tra ingaggi e costi di gestione.
L’Italia ha il secondo monte ingaggi più alto d’Europa. Molti club non possiedono lo stadio, perdendo potenziali introiti da merchandising e altri tipologie di entrate collaterali. L’equilibrio dei club dipende spesso da plusvalenze o interventi delle proprietà.
Tra le big-team resistono solo il Milan e il Napoli. Il Milan si muove tra controlli sui costi e da poco ha acquisito lo stadio San siro. Il Napoli cresce in modo lento ma costante.
Mentre l’Inter sta in alto rischio sistematico, 800 milioni di debito e 85 milioni di perdite nell’ultima stagione. Anche la Roma sta in una situazione particolare, ma è sostenuta dalla proprietà.
La Lazio invece sta meglio ma è fragile e senza altri introiti la società troverà ostacoli però ha un debito molto basso.
I club italiani si può dire che hanno il vizio di pensare ad avere lo stadio di proprietà. Solo 5 squadre su 20 possiedono uno stadio.
Non avere uno stadio significa niente:
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introiti da merchandising durante le partite
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naming partnerships
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hospitality
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eventi extra-calcistici
La conclusione di questa analisi sarebbe che ridurre i costi non è scelta ma un dovere per continuare a regalare emozioni ai propri tifosi, anche valutare di creare modelli sostenibili e smetterla di sopravvivere con bilanci precari e di interventi delle proprietà.
Di Omar Benz
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Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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Vlahovic, intervento riuscito: inizia la riabilitazione. Il comunicato della Juventus
La Juventus annuncia il successo dell’intervento chirurgico di Dusan Vlahovic e l’inizio del suo programma di riabilitazione
La Juventus ha annunciato la riuscita dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Dusan Vlahovic, dando avvio al programma di riabilitazione del calciatore.
Juventus, il bollettino medico di Vlahovic
Questo pomeriggio Dusan Vlahovic è stato sottoposto ad intervento chirurgico di riparazione dell’avulsione tendinea dell’adduttore sinistro. L’intervento, eseguito dall’equipe dei prof. Ernest Schilders e Rowena Johnson, alla presenza del medico del Club Marco Freschi, presso Mayo Clinic Healthcare di Londra e il Wellington Hospital è perfettamente riuscito e da domani il calciatore inizierà il programma riabilitativo.
Bollettino medico | Vlahovic, intervento riuscito
— JuventusFC (@juventusfc) December 4, 2025
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Juventus, la parabola di Miretti: da riserva a risorsa
Cercato dal Napoli in estate, Fabio Miretti oggi è rinato al centro della Juventus di Spalletti. Quanto può arrivare lontano?
La Juventus ha ritrovato entusiasmo e identità con il nuovo corso di Luciano Spalletti, e tra le note più luminose c’è la rinascita di Fabio Miretti. Il classe 2003, rientrato dal prestito al Genoa e frenato a inizio stagione da un infortunio, sta rapidamente scalando le gerarchie, diventando una pedina fondamentale in un momento cruciale dell’annata bianconera.
E pensare che il suo destino avrebbe potuto essere diverso. In estate Miretti era stato uno degli obiettivi più concreti del Napoli; il ds Manna lo conosceva bene e gli azzurri erano arrivati a offrire circa 14 milioni.
La Juventus, però, non era disposta a scendere sotto i 18 milioni più bonus, mentre lo stesso centrocampista, molto legato all’ambiente bianconero, aveva manifestato il desiderio di restare. Il suo agente Branchini aveva paragonato il percorso del ragazzo a quelli di Marchisio e De Ceglie, cresciuti grazie ai prestiti prima di tornare a Torino più maturi.
Juventus, l’inizio di stagione tra luci e ombre per Miretti
Il passaggio da Tudor a Spalletti e il recupero fisico hanno riaperto per Miretti una stagione che sembrava complicata. Le sue prestazioni contro Bodø/Glimt e Udinese — quest’ultima da titolare in un centrocampo a due — hanno convinto definitivamente Spalletti, che ne apprezza duttilità e personalità. Mezzala, regista, interno o trequartista: Miretti è diventato un jolly prezioso, soprattutto in un periodo in cui la Juve deve fronteggiare numerosi infortuni.
La sua crescita permette al tecnico di gestire meglio l’emergenza, persino valutando l’arretramento di Koopmeiners in difesa. E ora il calendario offre una curiosa coincidenza: domenica il giovane bianconero scenderà in campo al Maradona proprio contro quel Napoli che lo avrebbe voluto in azzurro.
Un simbolico incrocio del destino. Oggi Miretti è una risorsa ritrovata della Juventus, e Spalletti non ha più dubbi a riguardo.
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