Serie A
Sampdoria-Napoli, le probabili formazioni e dove vederla
Come di consuetudine oggi a Castelvolturno il mister Ancelotti ha tenuto la sua conferenza stampa precedente l’impegno di domani sera contro la Sampdoria a Genova.
Il turn over
I punti essenziali da sottolineare nel discorso del tecnico sono stati: la difficoltà dell’impegno con i doriani, la possibilità di iniziare a praticare un po’ di turn-over allo scopo di mantenere tutto il gruppo motivato (quasi certamente Diawara e Verdi subentreranno rispettivamente ad Hamsik e Callejon), il convincimento di essere capitato in un girone di Champions difficilissimo (Stella Rossa compresa), ma la sicurezza che anche le avversarie non siano state contente di aver trovato il Napoli.
La polemica sul bel gioco
Inoltre il tecnico azzurro nella polemica su come arrivare alla vittoria, cioè se conti anche il bel gioco o se sia importante vincere in qualunque modo, ha trovato una propria collocazione ‘mediana’, sostenendo che ciò che realmente conti sia lo sfruttamento delle qualità dei singoli nell’ambito di un gruppo unito e coinvolto.
Conferenza stampa
12.00 – Arrivato Carlo Ancelotti in sala conferenze
La partita di domani, considerando le difficoltà di Roma e Milan, può valere già un allungo? “No, credo sia ancora presto per pensare alla classifica. Siamo concentrati su quello che vogliamo fare domani. E’ importante mantenere questa linea, vincendo la partita, la Samp ha un’ottima organizzazione con un tecnico capace. Sappiamo le difficoltà che incontreremo, ma siamo convinti di poter fare un’ottima partita”.
Cambierà qualcosa in vista di domani? “Se cambio qualcosa è per tenere il gruppo motivato, non per demerito di qualcuno o le difficoltà. Per fortuna meritano di giocare più di 11 e c’è possibilità di qualche cambiamento”.
Ha detto che sarà dura anche per PSG e Liverpool. E’ insuperabile per la sua esperienza? “Di insuperabile non c’è niente, ma è difficile perché ci sono tre squadre d’alto livello come Psg, Napoli e Liverpool e la Stella Rossa che è la sorpresa del preliminare. Sappiamo che ambiente troveremo, io ci sono stato, so cosa significa giocare lì. Tornano poi dopo tanto in Champions. A Parigi ci sono tanti italiani, da Verratti a Buffon, non credo abbiano stappato champagne. Forse il Liverpool sì dopo l’amichevole, ma conosco Klopp e so quanto apprezza il Napoli. Saranno belle sfide, stimolanti, abbiamo carte da giocarci”
Cosa è successo all’inizio delle prime due gare? “Sono state diverse, con la Lazio c’era timidezza secondo me a livello mentale. Col Milan intensità non alta e difficoltà nel creare occasioni, ma sono cose distinti. Vogliamo iniziare bene, non sempre rimontare è possibile. Abbiamo lavorato su queste situazioni”.
Tra le novità rientra anche Diawara per Hamsik? Lo slovacco sta crescendo da regista? “Quando hai una rosa di livello, senza grosse differenze, devi sfruttare questa risorsa. Mertens è stato determinante giocando 30′. Sono stato contento di Marek dal primo giorno in quella posizione e lo sono adesso. E’ la sua posizione naturale, ha qualità diverse da Diawara ed esperienza diversa. Diawara ha invece entusiasmo e freschezza, sono due giocatori importanti per noi e da sfruttare nella stessa partita”.
Tra le novità ci può essere anche Verdi? “Possono esserci tutti. Chiunque io scelga non fa diminuire la qualità della squadra”.
Bisogna migliorare in fase difensiva? “Certo, abbiamo preso due gol chiari su cambi gioco e l’abbiamo analizzato in settimana per porre rimedio. Ma non è solo un problema della difesa quando si prende gol”.
Scelta Diawara condizionata anche dal fantasista della Samp? “Teniamo in considerazione le caratteristiche della Samp che sono definite, ma la nostra idea è seguire la nostra filosofia con Hamsik o Diawara, non cambia”.
Fabian può essere anche il terzo regista della rosa? Avrà futuro? “E’ disponibile, ha iniziato ad allenarsi col gruppo venerdì. Sta bene, ha buona condizione, non farà il regista. Il futuro sarà suo con la nazionale maggiore, in Spagna è già conosciuto con l’Under 21”
Sui sorteggi: “Juventus e Roma hanno un sorteggio più abbordabile, Napoli e Inter no, ma spero possano andare avanti tutte per il bene del calcio italiano”.
La rosa può allargarsi con Meret, Ghoulam e Younes? “Stanno recuperando tutti bene, chi più velocemente e chi più lentamente. Non vogliamo mettere fretta ai giocatori, anche perché abbiamo tutti a disposizione e non c’è urgenza. Younes ha cominciato a correre dopo due mesi dall’operazione. Ghoulam avrà un controllo la prossima settimana da Mariani per avere l’ok e Meret ha iniziato a lavorare sul campo, senza ancora andare a terra”.
Sei tra quelli che dicono conta la vittoria, non importa come, o tra quelli che la vogliono tramite il bel gioco? “Se giochi bene hai più possibilità, ma il calcio è strano e non sempre giocando bene ti porta alla vittoria. Il traguardo finale è la vittoria, ma bisogna capire come arrivarci, ovvero sfruttare al massimo le capacità dei giocatori. Si può vincere in tanti modi, non c’è un sistema o una filosofia vincente. Per me la filosofia è collettiva, creare un’atmosfera positiva ed un gruppo positivo e coinvolto. Qui non è difficile, sono tutti poco individualisti, non vedo egoismi ma altruismo”.
12.16 – Termina la conferenza stampa
Probabile formazione
Napoli (4-3-3) Ospina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui, Allan, Diawara, Zielinski, Verdi, Milik, Insigne.
Dove vederla
La gara Sampdoria Napoli sarà visibile in esclusiva su Sky Sport.
Serie A
Milan, Allegri: “Nkunku può solo migliorare. Dovevamo avere una gestione miglior della palla”
Il tecnico del Milan Massimiliano Allegri commenta al termine della gara contro l’Hellas Verona la vittoria rossonera in conferenza stampa.
Il Milan chiude il 2025 nel migliore dei modi. La formazione rossonera torna alla vittoria contro l’Hellas Verona con un netto 3-0, grazie ai gol degli attaccanti. Sblocca il match sul finire del 1° tempo il solito Christian Pulisic, mentre nella ripresa sale in cattedra Christopher Nkunku, autore di una doppietta. Primi gol in Serie A per il francese, che permettono al Milan di chiudere la pratica e di portarsi al comando della classifica, aspettando il risultato dell’Inter. Al termine della gara il tecnico Allegri ha commentato la vittoria ai microfoni di Dazn e in conferenza stampa.
Milan, le parole di Allegri a DAZN
Nervosismo in panchina.
“Momenti della partita che vanno giocati diversamente. Bisogna mantenere la palla, attraverso il movimento senza palla. Ci siamo riusciti poco, abbiamo cercato troppe volte la palla lunga. Potevamo essere più precisi nella gestione della palla, aspetto in cui dobbiamo assolutamente migliorare”.
Nkunku.
“Ragazzo sensibile, ci tiene a far bene. Oggi dopo il rigore si è sbloccato, poi ha fatto un gol che è nel suo DNA, credo che possa continuare e migliorare. Avevo chiesto partita ordinata, non abbiamo concesso niente. Nel 2º tempo abbiamo costruito molto. Dopo il 3-0 dovevamo avere una gestione miglior della palla”.
Striscia di risultati utili.
“Più si va avanti più sarà difficile. Tra 5 giorni avremo una partita difficile a Cagliari, dovremmo prepararci per bene. C’è bisogno di tutti, abbiamo un mese importante davanti a noi. Abbiamo bisogno di ritrovare Leao al 100%, anche Pulisic non lo è ancora”.
Scudetto.
“La quota sarà tra 82 e 84, può alzarsi intorno agli 86. Siamo in media ma va fatto un passettino alla volta, ma l’importante era vincere oggi per rialzarci dopo l’eliminazione dalla Supercoppa. Dovevamo tornare a vincere in casa contro una medio piccola. L’obiettivo è chiaro: tornare a giocare la Champions l’anno prossimo. Arrivare tra le prime 4 è molto difficile”.

CHRISTIAN PULISIC RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Parma, Cuesta ha scoperto l’antidoto per la salvezza: terza vittoria consecutiva in uno scontro diretto
Il Parma vince il suo terzo scontro diretto, dopo quelli contro Pisa ed Hellas Verona. Il giovane Carlos Cuesta ha trovato il metodo per salvarsi.
La squadra emiliana fin qui non ha mai particolarmente convinto con prestazioni appariscenti o esuberanti. Una squadra che crea poco e che predilige attendere l’avversario piuttosto che attaccarlo. La classifica però sta dando ragione al tecnico spagnolo, che con la vittoria contro la Fiorentina sale a quota 17 punti, a +5 dal terz’ultimo posto.
Cuesta si è calato fin da subito in quello che è lo spirito di una squadra in lotta per la salvezza: solidità, determinazione e “garra”. Ad inizio stagione si poteva pensare che la società avesse puntato su di lui per creare un altro tipo di progetto a lungo termine, basato su un’idea di gioco e sulla crescita di alcuni calciatori.
Fin qui invece, il giovane spagnolo piuttosto che portare una sua identità nel campionato italiano, ha preferito adattare il campionato stesso alle sue idee, proponendo un calcio fisico e prettamente incentrato sul risultato. Il che ci può stare per una squadra che ha come obiettivo quello di salvarsi, ma probabilmente le aspettative di inizio stagione erano decisamente diverse.

I TIFOSI DEL PARMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Parma, decisivi gli scontri diretti
Un fattore determinante per il raggiungimento della salvezza è sicuramente l’andamento negli scontri diretti. Dopo aver iniziato con il piede sbagliato collezionando 1 solo punto tra Cagliari, Cremonese e Lecce, il Parma non ne ha più sbagliato uno: 10 punti tra Genoa, Hellas Verona, Pisa e Fiorentina.
Questi sono punti che hanno un peso specifico importante e che poi saranno determinanti al termine della stagione. Nelle prossime 3 partite ci saranno da affrontare Sassuolo e Lecce, e vedremo se la squadra di Cuesta riuscirà a mantenere questo ritmo impeccabile.
Serie A
Roma, Gasperini: “Infortuni? E’ quello che temevamo, giocheremo 9 partite in un mese. Hermoso? Ancora in dubbio”
Gasperini in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Genoa: le parole del tecnico giallorosso prima del posticipo del lunedì sera.
Gian Piero Gasperini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del posticipo del lunedì sera tra Roma e Genoa in programma all’Olimpico.
Di seguito, le parole dell’allenatore della Roma.
La conferenza stampa di Gasperini
Come è andata la settimana di lavoro?
«Abbiamo potuto lavorare, pur con qualche situazione influenzale in giro che circola in questo momento. Per il resto siamo quelli lì. La difficoltà più grande resta quella legata a Hermoso, che dobbiamo ancora valutare per domani. Ha questa forma di pubalgia, diciamo così, e dobbiamo capire se potrà giocare o meno».
Un suo ricordo delle avventure al Genoa? Un commento su Frendrup?
«Il Genoa ha sempre le sue file di giovani e di giocatori importanti. Fa parte della natura di questa società valorizzare qualche elemento e poi venderlo. Anche quest’anno c’è sicuramente qualche ottimo giovane che sta facendo bene.
La mia esperienza è stata molto lunga, in due circostanze, due cicli: uno di quindici anni e uno di tre. In totale sono stati otto anni bellissimi. Per me Genova è comunque un pezzo importante dei ricordi della mia vita.
Siamo arrivati in Serie B con una squadra che veniva dalla Serie C e in due anni siamo andati in Europa. Ho avuto un grandissimo rapporto con un presidente particolare. La seconda volta che sono tornato la società era in difficoltà e siamo riusciti a tornare in Europa al secondo anno.
C’è un grande legame con una tifoseria molto appassionata, molto calda, molto presente, che soprattutto nelle partite in casa dà un valore aggiunto. È una bella piazza per fare calcio».
L’infortunio di Pellegrini accelera i tempi del mercato?
«Non lo so, è un giocatore sul quale ha fatto bene. Abbiamo contato parecchie occasioni nelle ultime partite: ha avuto un po’ di calo, però ha fatto davvero delle prestazioni importanti. Adesso purtroppo succedono questi infortuni.
È quello che temevamo: entrare in una fase molto intensa, con nove partite in un mese. A cominciare da domani fino al 29 gennaio giocheremo nove partite, tutte molto importanti.
È chiaro che tra i due giocatori impegnati in Coppa d’Africa, Dovbyk, Pellegrini, Bailey, Hermoso, è un momento in cui bisogna stringere molto e ottenere il massimo e il meglio da tutti».
Dybala può tornare sulla trequarti? Lei lo vede come falso nove?
«Era una grande convinzione, ma non è facile, perché quando ha qualche difficoltà fisica, come purtroppo abbiamo riscontrato in questo periodo, giocare da trequartista diventa ancora più complicato.
Ho sempre sperato e contato su di lui, perché con lui in quella posizione il valore della squadra aumenta e l’attacco ne beneficia.
Purtroppo abbiamo avuto un buon periodo, poi c’è stata un’altra ricaduta e ora siamo magari in una condizione non ottimale. Continuo però a insistere su di lui perché mi rendo conto che ha delle qualità che, se riuscissimo a portarlo a una condizione migliore, secondo me ci possono dare un ulteriore vantaggio».
C’è un limite nell’atteggiamento della squadra?
«Se c’è un aspetto in cui la Roma non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi forse ha anche qualcosa in più, è proprio quello. Quindi non è assolutamente un problema.
Anche la partita con la Juventus lo ha dimostrato, sia nel primo tempo sia nel finale di gara, quando la squadra ha comunque provato a recuperare il risultato. A livello di atteggiamento e di comportamento, fino adesso, la Roma è sempre stata al top».
Sceglierà ancora tutta la vita Dybala a Ferguson? Avete chiarito con l’irlandese?
«Dybala? Parliamo di un giocatore di altissimo livello, e la discussione era su di lui. La scelta di Dybala e non di Ferguson nasce dal fatto che Dybala è un giocatore di qualità superiore.
Quando sta bene, chiaramente il primo obiettivo è portarlo a stare bene e trovare l’assetto migliore. Non è un confronto diretto con Ferguson: diventa difficile trovare un altro giocatore di questa qualità.
Se Ferguson vuole fare un passo in avanti, considerando che ha 21 anni ed è giovanissimo, non deve metterla tanto sul piano tecnico, dove il confronto è improponibile, ma su quello della volontà, della fame, della voglia di arrivare, di capire dove si trova e magari di prendersi il posto con queste armi, che sono più congeniali rispetto a quelle di Dybala.
Per il resto, il mercato partirà il 3 e si vedrà. Domani dobbiamo giocare contro il Genoa, una partita tosta».
Cosa ha dato De Rossi al Genoa?
«Il coraggio. È una grande dote, una grande dote per gli allenatori e una grande dote in generale in tutti i settori. È una squadra che ha recuperato anche uno svantaggio, come il 3-3 di Cagliari, ha fatto 2-2 con la Fiorentina e ha giocato una partita di grande coraggio con l’Atalanta, restando in dieci dopo cinque minuti per tutta la gara.
Detto questo, credo anche che, nonostante una classifica che per il Genoa è effettivamente difficile, domani noi dovremo davvero raschiare il barile per trovare e mettere in campo le migliori risorse per vincere la partita, perché abbiamo assoluta necessità di vincere, soprattutto in questo momento».
Il mercato condiziona le scelte di campo?
«Sbagliare formazione no, dato che siamo giusti, però è vero che il mercato condiziona, condiziona tutti. Non è rispettoso per quelli che stanno dando tutto per questa squadra, ma condiziona perché non c’è solo la squadra dell’allenatore: c’è tutto un mondo intorno ai giocatori che li influenza.
Si parla più di mercato che delle partite e questa non è una cosa che ci fa piacere».
Soulé e Dybala insieme dall’inizio hanno fatto un gol ogni 150 minuti
«In questa squadra il vero punto fermo fino ad adesso è stato solo uno. Poi ha giocato molto Pellegrini, mentre gli altri si sono un po’ divisi il minutaggio: Dybala, Dovbyk, Ferguson, Baldanzi ed El Shaarawy.
L’attacco ha prodotto meno gol di quelli che sarebbero necessari ed è un punto critico, ma non da una sola partita: dall’inizio della preparazione. Abbiamo perso Shomurodov e Saelemaekers, sono arrivati Bailey e Ferguson. Bailey è stato penalizzato dagli infortuni, Ferguson ha dato il suo contributo.
Resta una squadra che aveva già qualche problema e che col tempo li ha accentuati. Devo però dire che sono stati bravissimi tutti a riuscire a portare la Roma così in alto e a mantenerla fino ad adesso in una posizione di classifica importante. Abbiamo tutta l’intenzione di continuare così. Quello che succederà, se succederà qualcosa, lo vedremo
Non ho mai creduto molto al mercato di gennaio, perchè anche quando arriva un giocatore serve tempo per inserirlo. Io conto fortemente su quelli che ci sono”.
Pisilli? Lo vedrebbe bene al Genoa, magari in prestito?
«Molto, molto interessante. Molto bravo anche nell’immediato, non solo in prospettiva. Ha trovato poco spazio nella Roma grazie alle prestazioni di Cristante, Koné ed El Aynaoui. Io ho molta considerazione di Pisilli.
Forse, come per tutti i giovani, sarebbe meglio giocare di più. Se uno può farlo nella Roma, ne sarei contento e me lo auguro per lui. In questo momento però non c’è spazio, diciamo, con tre centrocampisti. Quindi non è assolutamente proponibile un suo allontanamento».
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