Serie A
Rovella, la luce in fondo al tunnel: ecco quando rientra
Nicolò Rovella sembra essere alla fine del suo calvario: già settimana prossima dovrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo.
Rovella, countdown vicino: ecco quando può tornare
La Lazio sta per riabbracciare Nicolò Rovella. Dopo quasi due mesi di assenza (l’ultima presenza lo scorso 4 Febbraio a Bergamo contro l’Atalanta) i biancocelesti sono in procinto di riaccogliere il loro play. Un’assenza pesantissima, causata da una infiammazione al pube che si è rivelata più pesante del previsto, e i cui tempi di recupero per lungo tempo sono stati un rebus.
Tuttavia, sebbene la data ufficiale del rientro sia ancora incerta, LaLazioSiamoNoi riporta che il rientro dell’ex-centrocampista della Juventus dovrebbe arrivare nel corso della prossima settimana. Visto il coefficiente di difficoltà che il calendario presenterà alla Lazio al rientro dalla sosta per le nazionali e vista anche la delicatezza del problema occorso all’italiano, il suo rientro in campo sarà gestito in maniera graduale.
Scampoli di Tudor: ecco la sua prima Lazio
Igor Tudor ha iniziato a dare la propria fisionomia alla squadra. Al netto dei tanti giocatori via con le proprie nazionali, il tecnico croato ha provato il suo consueto 3-4-2-1 ma con delle piccole variazioni rispetto alle iniziali aspettative. Se sul trittico difensivo (Gila, Romagnoli e Casale) non c’erano grossi dubbi, stupisce Romagnoli al centro della difesa (e non centrosinistra) con Gila e Casale impiegati come braccetti.
Cataldi rileva l’infortunato Rovella, con Kamada preferito a Vecino. Felipe Anderson da trequartista (e non da esterno a tutta fascia, dove invece si vede Lazzari) al fianco di Luis Alberto. Emergono quindi le prime indicazioni interessanti su come Tudor vede la compatibilità dei componenti della rosa attuale al suo calcio.
Con il rientro di Zaccagni, uno fra lo spagnolo e il brasiliano dovranno fisiologicamente cedergli il passo. Se Felipe potrebbe essere dirottato sull’out destro, per quanto Tudor non lo abbia ancora mai provato in quel ruolo, trovano conferme le mie perplessità sulla capacità dell’iberico di giocare da interno a due.
LA PRIMA LAZIO DI TUDOR (3-4-2-1): Mandas; Gila, Romagnoli, Casale; Pedro, Kamada, Cataldi, Lazzari; Luis Alberto, Felipe Anderson; Immobile/Castellanos.
Serie A
L’ego di Immobile gli consentirà di rimanere a fare il terzo?
Ciro Immobile ha ancora un anno di contratto, eppure le sue strade e quelle della Lazio potrebbero dividersi questa estate.
Indice
Immobile, dalla lite con Klopp alla fuga da Siviglia
Quella della mancanza di un vice-Immobile credibile e affidabile è sempre stato uno dei principali problemi della storia recente della Lazio. Il nativo di Torre Annunziata è senz’altro uno dei giocatori più importanti della ricca storia bianco celeste, ma ha sempre avuto il problema di essere l’epicentro offensivo della sua squadra.
Anche se sarebbe meglio dire “ha sempre voluto“. Sì, perché non tutti sanno che la scelta di non investire su un sostituto di Immobile non è da demandare alla società (come erroneamente fanno molti tifosi, ansiosi di scaricare tutti i problemi della Lazio su Lotito) ma una volontà esplicita e dichiarata del giocatore.
Insider tedeschi, dalla nota e comprovata affidabilità in patria, riportarono a lungo (ai tempi della sua militanza nelle fila del Borussia Dortmund) di alcune richieste dell’attaccante napoletano, ritenute “inaccettabili” dallo staff tecnico di Jürgen Klopp. Immobile si lamentò con la proprietà giallo nera dopo l’acquisto dell’attaccante colombiano Adriàn Ramos, che, sempre secondo il partenopeo, avrebbe rischiato di togliergli spazio.
Le reiterate rimostranze di Immobile portarono a un’accesa lite con il tecnico teutonico, che infatti, da quel momento in avanti, concesse pochissimo spazio al giocatore italiano. Complice anche l’esplosione di Aubameyang, che Klopp trasformò da esterno a centravanti per disperazione nei confronti dei suoi attaccanti, Immobile giocò da titolare soltanto due delle ventuno gare successive alla lite.
Ciro furioso chiede un confronto a Tudor
Un atteggiamento che si è poi ripetuto anche a Siviglia (dove non ha attecchito) e a Roma. Dove, complice anche il suo peso all’interno dello spogliatoio, è stato più facile far sentire la sua voce. Ricordiamo che questa non è una situazione inusuale alla Lazio, dato che anche Rocchi ai suoi tempi chiese a più riprese la cessione di giocatori che avrebbero potuto minare la sua titolarità: come Djibril Cissé o il “caso Zarate“.
Una presa di posizione avallata dalla società sinché il bomber bianco celeste è riuscito a garantire una media realizzativa fuori dall’ordinario, ma che è stata sconfessata già questa estate quando il suo preparatore personale lo redarguì sull’impossibilità di disputare una stagione intera da titolare.
Le condizioni fisiche di Immobile spinsero quindi la società a fare un investimento importante su Castellanos e ovviamente lui non ha gradito la scelta. Lo riporta il “Corriere dello Sport“, secondo le cui fonti Immobile si sarebbe lamentato con la società dello scarso minutaggio e avrebbe chiesto un confronto privato con Tudor.
Il dubbio di Immobile fra Lazio, MLS e Arabia
La risposta di Lotito, sempre stando a quanto riportato dal CdS e da “Il Messaggero” che sono le fonti più affidabili per quanto concerne la Lazio, sarebbe stata la seguente. Nonostante un ingaggio pesante, da quattro milioni netti a stagione, nessuno alla Lazio ha fretta di liberarsi del proprio capitano.
La società è grata a Ciro per ciò che ha fatto per la Lazio in questi anni e lo dimostrerà non mettendolo alla porta alla prima occasione utile, ma è stanca delle sue bizze caratteriali e lo avrebbe informato di non essere più una prima scelta. Addirittura il tecnico croato avrebbe chiesto a Fabiani di acquistare un altro centravanti a prescindere dalla permanenza o meno del capitano oltre il mercato estivo.
Dacché era il totem assoluto della squadra, per Immobile si prefigura un ultimo anno a Roma da seconda se non addirittura terza scelta. La posizione del tecnico e della dirigenza è chiara, ora la palla passa a Ciro che dovrà giocoforza fare una scelta. Seguire l’esempio di Vardy, che è rimasto al Leicester nonostante la nutrita concorrenza e si è (ri)guadagnato la titolarità a suon di gol, oppure cedere alle lusinghe arabe (ma anche americane) e abbandonare la Capitale con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza.
Serie A
Fiorentina, un tour de force per vincere
La Fiorentina sta ingranando in questo finale di stagione
La Viola ha stravinto contro il Sassuolo in campionato con la certezza di avere una squadra in grado di giocare contro chiunque. Il 4-2-3-1 offensivo permette ai toscani di non dare certezze agli avversari con il solito Lucas Martinez Quarta che riesce a regalare quel quid in più sia all’intera retroguardia che in fase offensiva. L’unico neo della Fiorentina è l’efficacia sotto porta con nessun centravanti in grado di spostare gli equilibri in mezzo al campo. L’arrivo di Andrea Belotti non ha sconvolto, più di tanto, le difese avversarie.
Serie A
Napoli, sul tavolo un rinnovo strategico
Il Napoli ha ben presente quali sono le sono priorità: tra queste il rinnovo di contratto di uno dei giocatori più importanti del club e tra i più splendenti della Serie A.
Non solo del Napoli, ma più in generale, una delle stelle più splendenti della Serie A: alludiamo all’attaccante georgiano Khvicha Kvaratskhelia, il cui rinnovo è ancora in sospeso.
Fino ad oggi, dal momento che la società azzurra presto incontrerà il suo agente, Mamuka Jugeli, per discutere tutti i dettagli di quello che è uno dei rinnovi più importanti del club. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Mattino, “Kvara, preso a 10 milioni, ora ne vale almeno 80. Minimo“.
Secondo il quotidiano, la base per il rinnovo ammonta a circa 3-4 milioni di euro, ai quali vanno sommati bonus in base alle prestazioni e diritti di immagine. E pare normale, trattandosi di quello che viene considerato il miglior giocatore del suo Paese.
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