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Roma: vincere a San Siro per la Champions. Ma i precedenti…

Finale di stagione complicato per la Roma di Claudio Ranieri che, di scena a Milano con l’Inter, proverà a restare attaccata al treno Champions.
Cinque giornate alla chiusura del campionato di Serie A. La squadra di Claudio Ranieri chiuderà la stagione contro: Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan, prima della chiusura col Torino. Quattro scontri diretti che decideranno il futuro europeo dei giallorossi. Emerge però un problema da tutto questo: nei match contro le prime nove della classifica, la Roma ha vinto solo una volta su dodici.

CLAUDIO RANIERI E LEANDRO PAREDES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma: grana scontri diretti
La classifica che tiene conto degli scontri diretti tra le big, vede la Roma al penultimo posto con 9 punti. I giallorossi sono davanti solo al Milan (8). In testa troviamo il Napoli con 30, poi l’Atalanta (24) e la Fiorentina (23). Segnali non proprio incoraggianti per Ranieri & co, ma anche un’opportunità per invertire questa tendenza nel momento più importante. Da quando l’allenatore romano è tornato sulla panchina giallorossa, la squadra ha cambiato passo: terza in una classifica parziale da metà novembre ad oggi (dietro solo a Inter e Napoli), con 44 punti. E se si escludono le due sconfitte iniziali contro Napoli e Atalanta, la sua Roma sarebbe addirittura davanti a tutte.
Ranieri, però, non vince a San Siro da 17 anni. Contro l’Inter ha ottenuto solo 3 pareggi nelle ultime 9 trasferte al Meazza, e la Roma ha perso 8 degli ultimi 9 scontri diretti contro i nerazzurri. Da difendere però c’è un traguardo importante: i giallorossi sono imbattuti da 17 partite in campionato. E se il mister ex Leicester è riuscito a rimettere in corsa una squadra che sembrava destinata a fare la comparsa, nulla è impossibile. Ora quello che serve è la lucidità con cui far bene nelle partite di cartello.
Riusciranno Ranieri e la Roma, proprio a San Siro, a vincere per continuare la cavalcata verso l’Europa?.
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Championship, domani è il grande giorno: Sunderland sogna

Con il match di domani la Championship completerà la stagione 2024/2025, per la finale playoff si affrontano Sheffield United e Sunderland.
I Black Cats sognano il ritorno in Premier League dopo la clamorosa doppia retrocessione in terza serie del 2018. Per le Blades invece si tratterebbe di un’immediata risalita.
Championship, a Wembley si incrociano i sogni di Sunderland e Sheffield
Quella che andrà in scena domani alle 16 nella splendida cornice di Wembley non sarà solo una finale playoff, ma anche un’occasione di riscatto clamorosa per una delle due squadre impegnate. In particolare si tratta del Sunderland, un club storico del calcio inglese che negli ultimi anni ha vissuto diverse difficoltà che l’hanno tenuto lontano dai grandi palcoscenici.
Quasi 7 anni fa c’è stato uno dei declini più incredibili della storia, col club del Nord Inghilterra relegato in League One nonostante il prestigio e il bacino di tifosi decisamente importante. L’ironia della sorte ha voluto che durante la stagione in Championship del 2018, la piattaforma Netflix producesse una serie TV con l’intento di raccontare la quasi certa risalita ma non è andata come si sperava.

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Ora però una città intera è tornata a sperare in un clamoroso traguardo, specialmente dopo il gol qualificazione contro il Coventry arrivato al 121′ nella gara di ritorno allo Stadium of Lights.
Di fronte ci sarà una squadra forte e solida che ha visto sfumare il sogno promozione diretta durante la stagione ma si ritrova a un passo dal ritorno nella massima serie inglese dopo un solo anno di assenza.
La stagione 2023/2024 è stata tra le più negative in assoluto in termini di numeri e sono bastati pochi mesi per capire come sarebbe finita. Tuttavia quella di domani è l’occasione perfetta per redimersi e tornare a far sognare i tifosi dopo l’annata complicata.
Insomma due squadre dalle ambizioni molto alte ma dalle motivazioni molto diverse che sicuramente daranno spettacolo di fronte a un Wembley tutto esaurito.
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Ora è ufficiale: Ancelotti è il nuovo CT del Brasile

Ancelotti-Brasile: Il tecnico italiano è ufficialmente il nuovo commissario tecnico del Brasile. Lascia il Real Madrid dopo aver vinto 10 titoli.
È attesa per il 26 maggio l’ultima volta di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid, quando, sul palcoscenico del Santiago Bernabéu, affronterà la Real Sociedad. L’ultima stagione, salvo clamorose sorprese, non si è chiusa nel migliore dei modi per il tecnico dei Blancos: anche se pur sempre in pieno stile madrileno, con la conquista di due trofei — la Supercoppa Europea ad agosto contro l’Atalanta e quella Intercontinentale — resta l’amaro in bocca però a causa dei quattro Clasicò persi contro il Barcellona. Sconfitte pesanti, che sono costate sia la Coppa del Re che il campionato, sfumato proprio all’ultimo scontro diretto.
Ora è ufficiale: Carlo Ancelotti sarà il nuovo commissario tecnico della Federazione calcistica brasiliana. Per la prima volta nella storia, sarà un tecnico europeo a guidare la nazionale più titolata del mondo. Ancelotti ha firmato un contratto valido fino alla fine del Mondiale del 2026 e farà il suo esordio già il prossimo mese, nelle due partite di qualificazione contro Ecuador e Paraguay.
Sarà dunque l’inizio di una nuova e elettrizzante avventura, che — come dichiarato dal presidente della CBF, Ednaldo Rodrigues, cercherà in ogni modo di riportare ai fasti di un tempo una delle nazionali più importanti e blasonate della storia del calcio. È il più grande allenatore della storia e ora guida la migliore nazionale del pianeta. Insieme, scriveremo nuovi gloriosi capitoli per il calcio brasiliano”.

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