Serie A
Roma tra Rensch, Boga e Laurienté, chi entrerà?
L’AS Roma si guarda intorno per rimpolpare le file degli esterni. Il rendimento generale della squadra si alza di poco e non si riesce ancora a fare gol.
Se con il terzino dell’Ajax Devyne Rensch non si é concluso nulla quest’estate questo non vuol dire che la Roma di Juric non continui a guardarsi intorno. Rensch, che non voleva rinunciare al suo Ajax, ha da poco dichiarato: “Anche la situazione con me è cambiata. Alla fine non è andata. […] Guardi anche la situazione dell’Ajax e come ti vedono come giocatore […] Alla fine ho capito: voglio solo restare all’Ajax e dimostrare che appartengo qui”.
Questo però non vuol dire che il club giallorosso non sia più alla caccia di nuovi innesti. Di sicuro ne ha bisogno. Il rendimento di Dobvyk sembra essere molto migliorato in campo, con una bella crescita. Ma nonostante i piccoli grandi miglioramenti la Roma non sta garantendo una performance costante ai suoi tifosi. La sconfitta contro l’Elfsborg pesa ancora. Ed in tanti si chiedono se davvero tutti i cambiamenti a cui la squadra é stata sottoposta siano valsi la pena.
Roma tra nuove entrate e discordie arbitrali
A sentire Juric però, i giallorossi sono in una fase crescente, di miglioramento costante nonostante il pareggio contro il Monza ed il mancato rigore: “Mi dispiace perché la mia Roma ha fatto oggi una grande partita, in controllo, creando tante palle gol: era da tanto tempo che non ne creavamo così tante. Sicuramente, bisogna diventare più bravi e metterla dentro. Abbiamo anche concesso molto poco: un’occasione, più il gol.”
Ecco cosa manca, alla squadra e ai tifosi: il gol. C’é bisogno di realizzare e finalizzare i risultati, di mostrare i frutti di tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Solo questo avrebbe il potere di incoraggiare i tifosi e fargli capire che aver tenuto duro nella bufera non é stato inutile. E le new entries dovrebbero servire proprio a questo. Ma di chi si parla?
I giocatori che attualmente sembrerebbero essere più vicini alla Roma sono Boga, l’ex Atlanta che terminerà il contratto con il Nizza a gennaio, e Laurienté, attaccante del Sassuolo. Ma non si può mai sapere se il club giallorosso non riservi altre sorprese. Sicuramente avere altri due esterni permetterebbe a Juric di avere un margine maggiore rispetto ai cambi e rinforzare la strategia offensiva. Lo scopo é sempre quello di arrivare ad una continuità nei risultati per tornare a vedere una Roma sempre più combattiva in campo.
Serie A
Atalanta, possibile il rientro di Scalvini contro l’Udinese
Contro l’Udinese potrebbe tornare tra i convocati dell’Atalanta un volto tanto caro a Gasperini: Giorgio Scalvini ha recuperato e dovrebbe andare in panchina.
Giorgio Scalvini si era infortunato nella tanto polemica partita del 2 giugno contro la Fiorentina, a campionato finito. Per questo brutto problema fisico è stato costretto a saltare l’Europeo, la finale di Supercoppa Europea ed anche ovviamente la prima parte di campionato.
L’operazione è perfettamente riuscita e il ragazzo ha svolto un grande lavoro di fisioterapia e riabilitazione, tant’è che è riuscito a bruciare i tempi di recupero. Contro l’Udinese dovrebbe tornare a disposizione, ma vedremo se Gasperini deciderà di convocarlo o se preferirà avere un approccio più conservativo.
Atalanta, possibile convocazione per Scalvini
Dopo la grande vittoria nel match di Champions League contro lo Stoccarda, l’Atalanta attende a Bergamo l’Udinese. Tra le tante belle notizie nella notte di mercoledì, spunta anche una nota negativa, ovvero l’infortunio di Sead Kolasinac. Il problema fisico per il giocatore bosniaco potrebbe favorire una convocazione per Giorgio Scalvini. Il giovane classe 2003 tornerebbe tra i convocati circa 5 mesi e mezzo dopo la rottura del suo legamento crociato.
Staremo a vedere cosa deciderà Gasperini nelle prossime ore, ma sicuramente il suo recupero fa sorridere sia il tecnico bergamasco che il calcio italiano in generale.
Serie A
Roma, la gestione di Jurić è arrivata al capolinea?
La Roma sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente e Jurić sembra essere ormai il capo espiatorio delle critiche: è tempo di un bilancio
L’esonero di un appassionato di Roma come Daniele De Rossi ha lasciato nell’ambiente giallorosso degli strascichi senza precedenti. Ivan Jurić è arrivato in punta di piedi nel caos generale con un’etichetta appiccicata dalla società stessa che recitava di “dover vincere trofei”. L’allenatore croato è diventato in modo eccessivo il capro espiatorio delle critiche e sembra che lui sia stato il reale artefice di tutto questo caos.
Ovviamente Juric rappresenta solo un piccolo pezzetto di un puzzle di colpe e responsabilità, ma dopo 50 giorni è importante anche fare un bilancio ed un’analisi sul suo operato come allenatore della Roma.
Roma, l’operato di Juric
Questo periodo di Juric sulla panchina della Roma non possiamo di certo valutarlo come positivo: su 7 partite di campionato ha portato a casa 3 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte: un andamento decisamente non sufficiente per una squadra che vuole andare in Champions League. In Europa la musica non cambia, 1 vittoria 2 pareggi ed 1 sconfitta: 5 punti totali racimolati con squadre pienamente alla portata della squadra giallorossa.
Cercando di guardare oltre i risultati, non si vede comunque niente di buono. Il gioco espresso finora è del tutto piatto e sterile, con una squadra che crea poco e in alcuni casi, come a Firenze, dimostra anche di avere una grande fragilità difensiva. Tante scelte sono da fuori incomprensibili e immotivate, come la decisione di abbassare Cristante nei 3 di difesa e lasciare fuori ancora una volta l’ex finalista di Champions Mats Hummels.
La sfida col Bologna come ultima spiaggia
Jurić deve farsi ancora una volta forza da solo in un ambiente che rema persistente contro di lui, se vuole rimanere sulla panchina della Roma. In questa società fantasma nessuno parla in questo momento, ma si presume che la partita contro il Bologna sia decisiva per salvare o affogare il futuro dell’allenatore croato.
Serie A
Genoa, per Balotelli esordi all’insegna del giallo
Ha appena iniziato a giocare al Genoa, ma Mario Balotelli sta già mostrando di che pasta è fatto. E non è una buona notizia per i tifosi rossoblu.
I numeri parlano forte e chiaro: due presenze con la maglia del Genoa e già due cartellini gialli, nell’arco di 22 minuti complessivi di gioco.
Questi i numeri del ritorno in Italia di Mario Balotelli: in entrambi i casi le ammonizioni sono arrivate a pochi minuti dall’ingresso in campo, sia a Parma che a Genova contro il Como.
Nel caso dell’ultima ammonizione, rimediata contro il Como, il tecnico Alberto Gilardino si è lamentato nelle conferenza stampa post-partita.
Genoa, le parole di Alberto Gilardino sull’ultima ammonizione a Balotelli
Ecco le sue parole: “Dovrò rivedere le immagini, ma non c’era l’ammonizione a Mario. Penso che giocatori del genere vadano tutelati e sicuramente non bisogna tirare fuori gialli così, perché si chiama Mario o perché si chiama Balotelli. Questo sicuramente, quindi vanno tutelati in tal senso. È normale che se c’è un’ammonizione da dare è giusto darla a Balotelli come ad un altro, ma in questo caso, stasera non credo proprio che ci fosse l’esigenza di dargliela”.
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