I nostri Social

Serie A

Roma, Ranieri: “Quando il presidente lo riterrà opportuno, dirà il nome del prossimo tecnico. Su Paredes…”

Pubblicato

il

Roma, Ranieri

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida decisiva per la corsa Champions contro la Fiorentina.

Il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara dell’Olimpico contro la Fiorentina di Palladino. I giallorossi, dall’arrivo dell’ex Cagliari, hanno completamente ribaltato la stagione, passando dalla zona retrocessione ad una sfrenata lotta Champions.

Roma e Fiorentina distano solamente un punto di distanza, con gli uomini di Ranieri a 60 punti e i viola a 59.

Roma, Ranieri

L’ESULTANZA DI CLAUDIO RANIERI DOPO IL GOL DI SHOMURODOV ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Ranieri

Come sta la squadra? Koné?

“La squadra sta bene, tranne Dybala. Abbiamo recuperato Nelsson e Abdulhamid, per cui siamo al completo. Manu è un giocatore universale, può ricoprire più ruoli. Lo abbiamo visto anche con la nazionale francese, dove ha giocato con due mediani, svolgendo quel ruolo molto bene, soprattutto contro l’Italia. È un calciatore che sa adattarsi alle diverse situazioni, è un ragazzo intelligente: può essere sia un giocatore box-to-box, sia un giocatore davanti alla difesa. Dipende dalla partita che voglio fare e dall’avversario che ho di fronte: lo schiero da una parte o dall’altra”.

Cosa può fare la differenza in questo finale di stagione?

“Dalla freschezza della squadra e dagli episodi che arrivano, chi li sfrutta per primo ha una buona possibilità. Queste due componenti – la freschezza della squadra e chi sta meglio fisicamente – contano molto in questa lunga lotta per entrare in qualcosa di importante. Io lo dico sempre: non mi piace promettere, ma sono una persona positiva e ambiziosa, voglio sempre il massimo da me stesso, mi critico continuamente e per questo chiedo lo stesso ai miei giocatori. All’ultimo vedremo quello che avremo fatto, senza rimpianti, senza pensare a cosa fosse stato prima o cosa poteva essere. Sono pensieri che non portano punti in classifica.

I punti li porta la concentrazione, la determinazione. Domenica affrontiamo una signora squadra, che nelle ultime dieci partite ha perso soltanto ieri sera. Per me la Fiorentina ha tutte le carte in regola per andare in finale: ha battuto la Juventus 3-0, ha segnato all’Atalanta, ha fatto 2-2 a Milano. In queste dieci partite ha ottenuto una sconfitta, quattro pareggi e cinque vittorie, segnando appunto 3 gol alla Juventus, 1 all’Atalanta, pareggiando 2-2 a Milano. È una squadra con ottimi giocatori, grande qualità, e dovremo fare una super partita, perché è una gara da prendere con le molle”

Dovbyk è un acquisto sbagliato, inadatto alla Serie A? O ci crede ancora?

“Io ancora ci credo. È un giocatore che ha fatto notevoli progressi e ha ancora tanto da migliorare. Non è un acquisto sbagliato, essere il capocannoniere della Liga significa tanto. Poi c’è chi si adatta prima e chi si adatta dopo. Spesso voi ricordate Dzeko, che nel primo anno non aveva fatto quello che ha fatto dopo. Io so che ci ha portato a tanti punti importanti, per cui credo che, come primo anno, sia positivo. Deve migliorare, perché ha i mezzi e le capacità per farlo”.

È un incedibile di questa Roma?

“Non mi piace parlare di queste cose, a me piace parlare di quello che possiamo raggiungere quest’anno. Vogliamo il massimo, per cui queste sono tutte parole che possono distrarre la nostra concentrazione sull’oggi. Quello che avverrà dopo la fine del campionato sarà oggetto di altre considerazioni. Vale per Dovbyk e per tutti”.

C’è qualcosa che potrebbe farle cambiare idea sul ritiro? La Champions League, un grande ingaggio

“No, nulla. Amo la mia squadra, i miei colori, e tutto quello che mi porterebbe egoisticamente a fare un altro anno sarebbe uno sbaglio per la Roma. Per cui io dico no: verrà un nuovo allenatore e dovrà avere il tempo per lavorare. Invece di fare un altro anno con me, lo farà lui, per poi avere la possibilità di conoscere tutto. Io lo aiuterò in tutto quello che mi domanderà”.

Andare in Champions con la Roma vale l’impresa di Leicester?

“No, più di Leicester non c’è niente, anche se io sono legato alla Roma, proprio perché quello che è successo lì è qualcosa di incredibile. È un altro tassello che porterò dentro il mio cuore, e questo per me è importante. Però quello che io dico è: lottiamo, lottiamo perché non dobbiamo avere recriminazioni, non dobbiamo avere scusanti, non dobbiamo avere niente. Abbiamo da fare quattro partite e le dobbiamo giocare col coltello tra i denti”.

Perché Paredes ha giocato così poco?

“I giocatori stanno tutti bene. Veramente, quando dico che scelgo all’ultimo – il sabato sera, la domenica mattina – è la verità. I miei pensieri sono soltanto legati alla squadra avversaria e a come metterla in difficoltà. Scelgo i giocatori che reputo più adatti”.

Dovbyk e Shomurodov sono riproponibili?

“È un’opzione che avete richiesto a più riprese. Io ci ho pensato, forse più del dovuto, non lo so. Ma loro possono giocare, a prescindere che si giochi a tre, a quattro o a due. Sono due giocatori complementari, che si aiutano a vicenda e aiutano la squadra. Per cui è un’opzione”.

Non è convinto della lotta Champions?

“Io sono convinto che dobbiamo lavorare e non promettere niente. A me non è mai piaciuto dire no. Allora, si lavora”.

Ci dobbiamo aspettare l’annuncio dell’allenatore a fine stagione?

“Quando lo deciderà il presidente”.

Come prepara le partite?

“Vedo chi è in forma. Quando sono tutti in forma, guardo l’avversario, come gioca, come sviluppa il suo gioco. Cerco sempre di mettere dei granelli di sabbia nel loro ingranaggio, di capire come posso vincere. Questa è la mia visione del calcio”.

Con l’Inter più coraggio. Una partita che via ha aperto nuovi orizzonti? È la strada da seguire?

“Io non ho mai chiesto alla mia squadra, al pronti-via, di mettersi dietro. No. Evidentemente, se succede, è perché la squadra avversaria è stata più forte. Anche loro si adattano a noi: c’è chi dice “aspettiamoli 30 metri più indietro e vediamo cosa succede”, oppure, come la Juventus, “andiamoli a prendere alti e vediamo cosa succede”. Anche gli altri hanno le loro strategie tattiche, e noi dobbiamo essere bravi a controbilanciarle. A volte ci riusciamo subito, altre volte subiamo oltre misura. Poi, come in tutte le cose, si legge meglio la partita: l’avversario o noi, e i ragazzi riescono a sviluppare il proprio gioco. Tutto qua.

Non è che io dica ai ragazzi: “mettiamoci dietro”. Posso dire: “aspettiamoli a metà tra la loro area di rigore e la nostra metà campo”, proprio perché magari loro giocano molto col portiere. Perché dovremmo andare lì a pressare il portiere, che ha un uomo in più? Sono tutte strategie che scegliamo, ma poi c’è anche la forza dell’avversario, che in certi momenti prende il sopravvento, spinto dall’entusiasmo, e ti costringe a difenderti. È come nel pugilato: quando ti metti bene, aspetti solo il momento per sferrare il colpo del KO, se possibile”.

Passa la narrazione che non si vince senza lo stadio nuovo, eppure alcune squadre ce la fanno. Lei come la pensa?

“Si è vinto anche con stadi più piccoli, no? Però, se vuoi competere con grandi squadre, ma anche solo per decoro del calcio italiano, andiamo. Dove andiamo, andiamo, vediamo stadi che sono gioielli. Abbiamo visto ieri il Pizjuán del Betis di Siviglia, e tra poco andranno a giocare nel terzo stadio, la Cartuja, perché rifanno quello loro.

Cioè, tutti nel mondo stanno rimodernando gli stadi, gli unici che lo fanno lentamente siamo noi. C’è troppa burocrazia, troppa gente dietro, troppe cose. E questa è una vergogna, onestamente, dell’Italia. Mi dispiace dirlo, ma è così. Controllate: c’è qualcuno che sbaglia? In galera, via, dentro. Ma non per dire: ci deve restare, buttate la chiave. Siamo stufi di questo, ma in tutti i casi”.

Confermare quanto visto contro l’Inter può dare pressioni?

“No, noi non abbiamo pressione. Sappiamo da dove veniamo, non dobbiamo averne. Stavamo sott’acqua, e abbiamo tirato fuori la testa, cominciamo a respirare. Ora che respiriamo, dobbiamo spingere. La pressione ce l’hanno gli altri. Noi, che pressione abbiamo?”.

Shomurodov può diventare fondamentale?

“È già fondamentale. L’impegno che ha messo, l’impegno che mette, quello che ha te lo dà tutto, a cento all’ora. Questo è il mio modo di pensare il calcio: tutti devono dare il massimo di quello che hanno. Poi sta a me capire se devo cambiare strategia, se vedo un giocatore stanco. Ma per questo io lo amo e l’ho sempre detto, perché è un ragazzo d’oro. Certo, qualche errore lo fa, ma non si risparmia mai, va a pressare tutti. Se c’è uno in curva nord, va a pressare anche lui lassù. Insomma, è un ragazzo che dà tutto se stesso, e per questo credo che anche i tifosi siano molto contenti e riconoscenti per come si impegna”.

Serie A

Troppa Inter per il Como: Chivu schianta Fabregas (4-0)

Pubblicato

il

Inter vs Como

Non c’è partita al Meazza fra Inter e Como. La squadra di Chivu asfalta quella di Fabregas con un 4-0 senza storia e si riprende la vetta della classifica.

Prima o poi sarebbe dovuta arrivare, si sapeva. Però ci sono sconfitte e sconfitte. Il Como non perdeva una partita dal 30 Agosto, ovvero lo 0-1 maturato sul campo del Bologna, e non aveva mai subito due reti nella stessa partita in questa stagione. L’ultima volta, guarda caso, fu nell’ultima partita della passata stagione, ovvero nella sconfitta interna (0-2) proprio contro l’Inter: all’epoca ancora allenata da Simone Inzaghi.

Inter e Bologna, due sconfitte ma (molto) diverse

Se però la sconfitta del Dall’Ara era quasi un “complimento” rivolto a Cesc Fabregas da Vincenzo Italiano, che aveva “snaturato” la propria creatura per imbrigliare quella del catalano, la debacle di San Siro non ammette sofismi. Si parlerà di un incidente di percorso, dovuta alla fisiologica “necessità” di una squadra in costruzione di preservare la propria identità anche al cospetto di avversari di questa caratura. E probabilmente è vero, ma la squadra lariana si è rivelata anni luce lontana da quella nerazzurra in tutto.

Eccezion fatta per una mezz’ora scarsa, a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, i comaschi hanno faticato a creare gioco e persino a tirare in porta. Una sensazione di pericolosità gli ospiti non l’hanno mai portata, a differenza dei padroni di casa: che sembravano in grado di poter minacciare la porta di Butez a ogni piè sospinto. Quattro reti al passivo, ma potevano essere anche di più. Perché i meneghini sono partiti subito fortissimo, capitalizzando un avvio di indiscussa superiorità con la rete di Lautaro Martinez.

Il Toro di Bahia Blanca raccoglie a centro-area un servizio di Luis Henrique e deposita alle spalle del portiere francese la rete che lo rende capocannoniere in solitaria del campionato. Da sottolineare la prova del brasiliano, la prima davvero convincente con i colori della beneamata indosso, che ha sverniciato Posch con uno scatto bruciante per poi (complice un’incomprensibile scivolata di Ramon) servire l’accorrente Lautaro.

Inter

L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ CHE PUNTA IL DITO VERSO IL CIELO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Como annichilito, Chivu primo aspettando Conte e Allegri

L’Inter, per almeno venti minuti buoni, produce una pressione quasi asfissiante, sublimata dall’immagine di Zielinski alzato quasi sulla linea della Thu-La per marcare a uomo il triangolo del Como (i due centrali più il portiere) in costruzione. Chivu le azzecca praticamente tutte, anche quando decide di abbassare sulla linea dei difensori Calhanoglu per garantirsi la superiorità numerica quando la squadra di Fabregas portava a uomo il tridente d’attacco sui tre centrali nerazzurri. Proprio da questa situazione, infatti, arriva il gol del vantaggio.

Il Como, come detto, cresce quando i nerazzurri, fisiologicamente, abbassano un filo la pressione, ma non sfonda e perde anche Morata per infortunio. Al suo posto entra Douvikas, che riesce nella non facile impresa di fare anche peggio dell’omologo spagnolo: divorandosi un gol pazzesco (praticamente a porta vuota) nella ripresa. Poco dopo, nel momento migliore dei lariani, sarebbe arrivato il gol del 2-0. Dimarco batte dalla destra un corner teso nell’area piccola, difficilissimo da leggere per i marcatori della squadra di Fabregas.

La carambola premia Thuram, che sottomisura raddoppia. Il Como abbozza una timida reazione, ma si scioglie nel finale. Tacco illuminante di Barella, che mette in movimento Lautaro: l’argentino cerca una società nel mezzo, la palla viene messa fuori non benissimo dalla difesa comasca e Calhanoglu di (controbalzo da fuori area) fa 3-0. I nerazzurri sublimano una vittoria roboante pochi minuti dopo, quando il solito Dimarco mette un cross dalla sinistra (da quinto a quinto) per l’accorrente Carlos Augusto: 4-0 e San Siro esplode.

Continua a leggere

Serie A

Hellas Verona-Atalanta, le formazioni ufficiali

Pubblicato

il

Al Bentegodi va in scena l’anticipo del sabato sera, Hellas Verona-Atalanta. Zanetti è all’ultima spiaggia mentre Palladino cerca continuità dopo tre vittorie.

Sfida ad alta tensione per i padroni di casa, ultimi in classifica e ancora senza vittorie, e con la possibilità di cambio in panchina in caso di sconfitta. Le difficoltà in costruzione e finalizzazione stanno condizionando pesantemente l’andamento della stagione. Dall’altra parte la Dea sta ritrovando fiducia e forma dopo un inizio discreto grazie a Raffaele Palladino. I successi in ChampionsCoppa Italia Serie A consecutivi hanno rilanciato l’Atalanta su tutti i fronti.

Hellas Verona-Atalanta, formazioni ufficiali

Hellas Verona (3-5-2): Montipò; Nunez, Nelsson, Bella Kotchap; Belghali, Niasse, Al Musrati, Bernede, Frese; Giovane, Mosquera. Allenatore: Paolo Zanetti.

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossonou, Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Krstovic. Allenatore: Raffaele Palladino.

Hellas Verona-Atalanta

Continua a leggere

Serie A

Fiorentina, Vanoli: “Chiediamo scusa. Serve coraggio, niente alibi”

Pubblicato

il

Situazione critica in casa Fiorentina: dopo la sconfitta contro il Sassuolo il tecnico dei viola Paolo Vanoli è intervenuto in conferenza stampa.

La Fiorentina vive un momento di tensione. Dopo la partita persa 3-1 contro il Sassuolo, il direttore sportivo Goretti ha espresso la sua insoddisfazione: “Non siamo squadra, non c’è fiducia nel compagno. È vietato retrocedere”. Le parole di Goretti sono state seguite da quelle dell’allenatore Paolo Vanoli, che ha dichiarato in conferenza stampa: “Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi. In queste situazioni servono uomini, non calciatori. Questa partita è stata un’emblema, basta alibi, ci vuole coraggio”.

Vanoli ha continuato sottolineando l’importanza del gioco di squadra e la necessità di superare le paure: “Quale paura si può avere quando vai in vantaggio 1-0? Più bello di così! Dovrebbe scomparire la paura. Non c’entra il modulo, c’entra il ritrovarsi giocare l’uno per l’altro e non vedo questo da quando sono arrivato”.

L’allenatore ha inoltre chiarito l’episodio del rigore riguardante Kean e Mandragora: “Il rigorista era Gudmundsson ma non l’ha voluto calciare, il secondo era Mandragora, e Kean da attaccante che in questo periodo non fa gol voleva calciarlo. Basta, c’è da andare in campo e giocare uno per l’altro, capire che ogni palla in qualsiasi situazione è determinante, sia in attacco che in difesa. Non ho ancora trovato la chiave per entrare nella testa dei ragazzi”.

Fiorentina, le parole di Vanoli

La Fiorentina è pronta a voltare pagina e cercare di risalire la classifica. A riguardo, Vanoli ha dichiarato: “Non lo deve fare Paolo Vanoli, lo devono fare i giocatori, lo deve fare anche l’uomo. Secondo me ci sono uomini in questa squadra, devono diventare uomini. ci sono dei momenti in cui ti capitano delle delle cose e devi crescere, devi crescere in fretta”.

L’allenatore ha infine affermato: “Il mio pensiero oggi è trovare delle soluzioni, trovare quei giocatori che possano combattere per questo. Ci sono giocatori importanti come Gosens fuori ma stasera siamo partiti bene, siamo andati in vantaggio, ma non si possono prendere questi gol assurdi”.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Continua a leggere

Ultime Notizie

Serie B9 minuti fa

Sampdoria-Carrarese, probabili formazioni e dove vederla

Visualizzazioni: 42 Sampdoria-Carrarese è una partita della 15a giornata di Serie B. Il calcio d’inizio è previsto domenica 7 settembre...

Inter vs Como Inter vs Como
Serie A19 minuti fa

Troppa Inter per il Como: Chivu schianta Fabregas (4-0)

Visualizzazioni: 64 Non c’è partita al Meazza fra Inter e Como. La squadra di Chivu asfalta quella di Fabregas con...

Serie A40 minuti fa

Hellas Verona-Atalanta, le formazioni ufficiali

Visualizzazioni: 43 Al Bentegodi va in scena l’anticipo del sabato sera, Hellas Verona-Atalanta. Zanetti è all’ultima spiaggia mentre Palladino cerca...

udinese udinese
Calciomercato59 minuti fa

Udinese, poco spazio per Lovric: possibile cessione a Gennaio?

Visualizzazioni: 18 Sandi Lovric pronto a lasciare l’Udinese a gennaio: il centrocampista desidera più spazio e valuta il trasferimento durante...

Manchester City Manchester City
Premier League1 ora fa

Premier League, il Manchester City si porta a -2 dall’Arsenal

Visualizzazioni: 44 Il Manchester City sfrutta al meglio la sconfitta dell’Arsenal battendo all’Ethiad il Sunderland e avvicinandosi alla vetta della...

Serie A1 ora fa

Fiorentina, Vanoli: “Chiediamo scusa. Serve coraggio, niente alibi”

Visualizzazioni: 73 Situazione critica in casa Fiorentina: dopo la sconfitta contro il Sassuolo il tecnico dei viola Paolo Vanoli è...

Spagna Spagna
Liga2 ore fa

Il Villarreal non si ferma: altra vittoria per il sottomarino giallo

Visualizzazioni: 83 Continua l’incredibile cammino in Liga del Villarreal di Marcelino. La formazione spagnola batte anche il Getafe portandosi a...

Serie A2 ore fa

Como, Morata va ko a San Siro: Fabregas costretto al cambio

Visualizzazioni: 79 Dura mezz’ora la gara di Alvaro Morata in Inter-Como. L’attaccante spagnolo è costretto ad abbandonare il campo per...

Serie A2 ore fa

Hellas Verona-Atalanta, le ultimissime dal Bentegodi: dubbi in avanti sia per Zanetti che per Palladino

Visualizzazioni: 147 Allo stadio Bentegodi va in scena l’ultimo anticipo del sabato di serie A tra Hellas Verona e Atalanta....

Fiorentina Fiorentina
Serie A2 ore fa

Fiorentina sempre più in crisi: la Curva contesta

Visualizzazioni: 104 Contro il Sassuolo arriva l’ennesima sconfitta stagionale per la Fiorentina: al termine della gara la squadra è stata...

Le Squadre

le più cliccate

📱 Scarica la nostra App!
Disponibile su iOS e Android