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Roma, Ranieri: “Un mio ritorno? Non l’avrei mai detto. Su Montella e Allegri…”

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Roma-Lecce, Claudio Ranieri

Il tecnico della Roma ha parlato del suo futuro, confermando che saranno i suoi ultimi sei mesi da allenatore giallorosso, e sui rumors sui suoi successori.

Dopo mesi la Roma sembra aver ritrovato la giusta serenità per concludere una stagione nefasta in maniera dignitosa. Il merito maggiore va dato senza ombra di dubbio a Claudio Ranieri, che ancora una volta è riuscito a risollevare il morale di una squadra con il morale a terra dopo l’esonero di De Rossi e la gestione di Juric.

Proprio il tecnico di San Saba ha parlato della situazione attuale della squadra e di quella personale in una lunga intervista a Dribbling.

“Pensavo di aver terminato la mia carriera da allenatore”

“C’erano tante richieste, ma ho detto di no. Ma poi mi sono chiesto il perché di così tante attenzioni, e allora mi sono detto che sarei ritornato ad allenare solamente per la Roma e per il Cagliari. Non avrei augurato a nessuna delle due di avere ancora bisogno di me, anzi, sono stato dispiaciuto da tifoso perché avrei desiderato di vedere una Roma in alto. Dall’altra parte, però, sono contento di essere tornato a casa.”

“Vedo che i ragazzi mi seguono”

“Alla Roma serve continuità e praticità. C’è tanto da lavorare, ma non ho segreti: faccio questo mestiere da tanti anni e quello che cerco di fare è di entrare in sintonia con la squadra. Se riesco a trovare il feeling allora poi la squadra riesce ad esprimersi al meglio. La Roma è stata costruita non per essere da metà classifica ma per lottare per obiettivi importanti, anche se quest’anno non so se ci riusciremo. Gli obiettivi stagionali? Non possiamo dire di puntare all’Europa League piuttosto che la Coppa Italia, ma lavoriamo seriamente e diamo il massimo. Poi a fine stagione tireremo le somme.”

roma

CLAUDIO RANIERI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Quest’anno dobbiamo dare continuità”

“Dobbiamo farlo per poter consegnare al prossimo allenatore della Roma una visione più pratica di questa squadra. Montella ed Allegri? Non faccio nomi, ma posso dire che più leggo nomi sui giornali più questi nomi non li prendiamo in considerazione, quindi è meglio che non escano.”

“I Friedkin vogliono riportare la Roma in alto”

L’ho detto: questo sarà il mio ultimo anno da allenatore. Per l’anno prossimo si troverà un allenatore capace di portare questa squadra in alto, proprio come vuole la presidenza. Poi ci sarà qualche volta che si vincerà lo scudetto e qualche volta che ci si qualificherà in Champions League, ma l’obiettivo è quello di riportare la Roma nell’elitè del calcio europeo e mondiale. Cosa dico ai tifosi? Di stare vicino alla squadra. I ragazzi lottano e combattono per cercare di renderli sempre orgogliosi.”

 

Serie A

Fiorentina, i Viola Club dicono “Basta, non ci riconosciamo più con questa società!”| Il duro comunicato dell’associazione

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Fiorentina

L’ACCVC, l’Associazione Centro Coordinamento Viola Club, attraverso un duro comunicato taglia i ponti con la società viola: parole di fuoco per l’operato del club.

Questo il comunicato apparso ieri sui profili social dell’associazione:

“ORA BASTA !!! Riteniamo opportuno intervenire per far conoscere al popolo viola il punto di vista dei club organizzati sulla situazione attuale della Fiorentina. Non è nostro compito suggerire soluzioni per fronteggiare quella che appare a tutti gli effetti “una caduta libera senza paracadute.”
Noi siamo tifosi, siamo l’organizzazione che racchiude il maggior numero di viola club e possiamo perciò lamentare quella che negli ultimi anni è sembrata una deriva molto chiara e lucida da parte della Società, arroccata dentro al bellissimo e costosissimo Viola Park.

Elementi fondamentali come “identità” e “senso di appartenenza” che in questo momento sarebbero indispensabili, sono stati messi da parte e ritenuti non strategici.

L’ostentata indifferenza verso l’Associazione e i Viola club stessi ne è stata la plastica dimostrazione. Senza dimenticare quella maglia”arancione” di ieri che è sembrata l’ultimo “sfregio” a Firenze e ai tifosi “VIOLA”

Noi possiamo solo registrare il senso di smarrimento e di disorientamento che sta pervadendo tutto il mondo viola.

Abbiamo paura e siamo terrorizzati all’idea di finire in serie B per di più nell’anno del Centenario.

Abbiamo una squadra che ad oggi è riuscita a raccogliere 6 punti sui 45 disponibili, una miseria e l’eventuale retrocessione sarà una macchia indelebile per calciatori,
staff tecnico e dirigenti.
VERGOGNATEVI !!!

Leggendo l’intervista del Presidente speravamo di trovare una “idea” di soluzione invece la paura di retrocedere è aumentata ulteriormente.
E evidente che il Presidente vive, o lo fanno vivere, in un mondo parallelo che non ha niente a che vedere con la realtà, tanto che possiamo affermare che di quella intervista non abbiamo condiviso “NIENTE”.Ci attendevamo ben altro !!!
Noi credevamo di poter intraprendere con questa Proprietà un cammino diverso dall’aver lottato per non retrocedere tre anni su sette di loro gestione e raggiungere come massimo risultato un sesto posto. Il Presidente ci ha fatto capire che tutto “va bene così …”.

E’ libero di pensarla come crede ma sappia, o fategli sapere, che a questo punto…

NOI NON CI RICONOSCIAMO PIU’ IN QUESTA PROPRIETA’ e pertanto….

LE NOSTRE STRADE SI DIVIDONO.

Continueremo per sempre ad essere tifosi della Fiorentina e lotteremo con tutte le nostre forze affinchè lo spettro dei “COSMOS” smetta di aleggiare su Firenze”.

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Serie A

Fiorentina, crisi attuale: film già visto ben 2 volte?

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Fiorentina-Hellas Verona

La Fiorentina esce sconfitta da Verona ed è crisi nera: per i viola si alleggia già lo spettro retrocessione, un film già visto ben 2 volte, 1993 e 2002.

La Fiorentina perde con l’Hellas Verona ed è per i viola crisi nera: rischio retrocessione si fa concreto, un confronto con le altre debacle gigliate, nel 1993 e nel 2002.

Fiorentina, la sconfitta di ieri con l'Hellas Verona getta i viola in crisi nera: il rischio Serie B si fa concreto, confronto con il 1993 e il 2002

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fiorentina, dopo Verona è rischio Serie B: un confronto con il 1993 e il 2002

Per la Fiorentina è allarme rosso, dopo la sconfitta con l’Hellas Verona: ultimo posto con appena 6 punti, davvero un campionato disastroso, che per i tifosi viola si cominciano ad alleggiare incubi del passato, pagina che sembrano dimenticate per sempre, soprattutto nelle ultime stagioni, con le finali perse di Conference League, ovvero nel 1993 ma soprattutto il 2002, la più brutta pagina della storia viola, con retrocessione e fallimento targato Vittorio Cecchi Gori.

Un confronto con le due annate nefaste per i viola vanno fatte, per capire meglio l’attuale situazione: nel 1992/93 la squadra era in partenza che ambiva posizioni europee, più o meno come quella attuale, basti pensare che in rosa c’erano gente come Effenberg, Batistuta e Laudrup, mica gli ultimi arrivati. Il girone d’andata non fu così male, ma le cose cominciarono cambiare al giro di poi, cominciando perdere partite, persino contro la meteora Ancona, una delle peggiori squadre di sempre della storia della massima Serie. Ci furono ben 4 allenatori in quella stagione, si iniziò con Radice e si finì con Antognoni, prima di lui Chiarugi che lo ritroveremo anche nel 2002. Davvero una retrocessione inaspettata, Batistuta ne fece 16 di reti, ma non bastarono per evitare la discesa nei cadetti.

Il 2001/2002 in certo senso era una retrocessione annunciata nell’aria, già solo ad inizio luglio, con Cecchi Gori che per iscrivere la squadra svendette tutti i pezzi pregiati, incominciando da Rui Costa, passato al Milan, ed a Toldo andato all’Inter. Ma però, nonostante si fece un campionato di bassa classifica, non si era in questo momento a 6 punti, quindi l’attuale classifica viola è peggiore di quella squadra alla deriva più totale. In panchina ci andarono Bianchi, alla sua ultima esperienza da tecnico, e appunto Luciano Chiarugi, che ci fu anche nel 1993.

Quindi, visti i precedenti, la preoccupazione a Firenze è notevole, il ritiro tempo indeterminato fu una delle misure prese nel 2002, si spera che ci sia quell’epilogo, un incubo chiamato Serie B che inizia ad alleggiare, purtroppo.

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Serie A

Como, Fàbregas: “Mancini? Con lui normale chiacchierata. Diao? Dolore al flessore”

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Como

Il tecnico del Como, Cesc Fàbregas, ha avuto modo di esprimersi sulla sconfitta per 1-0 contro la Roma. Ecco le parole dell’allenatore. 

Como

NICO PAZ E MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Como, le parole di Fàbregas

“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino. Ma complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza”.

Nico Paz dove deve migliorare?

“Sì, è stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince. Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare”.

Addai si è infortunato sull’azione del gol di Wesley…

“No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onestà estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal VAR non ci si aspettava niente”.

Che tipo di atteggiamento si aspetta dal CT del Senegal quando deve partire per la Coppa d’Africa? E come sta Diao?

“Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. lo parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. lo ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del CT? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.

Era un po’ nervoso, indispettito a un certo punto della partita. Poi a fine partita è andato a parlare direttamente con Gianluca Mancini. Ci può dire cosa vi siete detti e cosa l’ha fatta arrabbiare?

“No, va bene, dai, non è un problema. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello li ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui.”

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