Napoli, dopo le disavventure in panchina di questa stagione si pensa al post Calzona. Tra i nomi l’ultimo è italiano e già è attivo in Serie A.

Dopo il pareggio deludente contro il Frosinone, De Laurentiis sta accelerando la scelta del nuovo allenatore per il Napoli.

Pare che ora ci sia un nome, italiano e già di Serie A, sul quale verte l’interesse del presidente del club partenopeo.

Il nome è quello di Gian Piero Gasperini, già considerato come opzione in panchina nel 2011.

Gian Piero Gasperini, coach Atalanta.

Questa volta De Laurentiis sembra essersi deciso sul possibile allenatore, con l’idea di rivoluzionare lo stile di gioco della squadra, adottando lo schema 3-5-2 che ha reso famoso Gasperini con l’Atalanta.

La sua reputazione di tecnico che crede nei giovani e li fa crescere, unita alla sua storia di successi, lo rendono un candidato attraente per il Napoli, che potrebbe vedere una trasformazione totale della squadra sotto la sua guida.

La Juventus ha bisogno del suo giocatore di punta

Federico Chiesa non riesce ad incidere da tempo, e di questo se ne è accorto anche Massimiliano Allegri. Ruolo o non ruolo, il figlio d’arte deve riuscire ad invertire la rotta quanto prima sia nel caso volesse rimanere al servizio della Vecchia Signora, sia se volesse andare alla ricerca di altri lidi. I soli 7 gol fatti (di cui 1 su calcio di rigore) sono troppo pochi per un calciatore che ha l’obbligo morale di arrivare in doppia cifra. I 27 dribbling vinti su 67 tentativi sono numeri esigui per un giocatore che ha determinate caratteristiche. Scesa anche la percentuale inerente la precisione dei passaggi ai compagni, precipitata a quota 77 %. Per quanto riguarda i tackle sono più quelli persi (104) che quelli vinti (75).

La Juventus ha creduto molto in Dusan Vlahovic

L’acquisto del centravanti serbo è stato accolto con molto entusiasmo dai sostenitori bianconeri ma – ad oggi – il numero 9 non è stato in grado di dare continuità ad un popolo intero. Quindici gol fatti su 99 tentativi totali, una media bassa anche considerando i due legni colpiti dal ragazzo. Sono ben 16 le grandi occasioni mancate, che aggiunte alle reti avrebbero portato il centravanti a quota 31. Il problema sembra essere anche nella gestione dell’uno contro uno con soli 14 dribbling riusciti su 33. Il temperamento è, sicuramente, da migliorare con il numero dei falli commessi (24) che è molto vicino a quello dei falli subiti (28).