Serie A
Roma, De Rossi: “Dybala ora è un leader tecnico, i tifosi lo amano. Con D’Aversa sarà un’altra partita. Sulle uscite…”
Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match casalingo della Roma contro l’Empoli. L’allenatore si è soffermato su Dybala.
Tanta attesa per le parole dell’allenatore giallorosso sulla situazione legata all’argentino, che ha rifiutato i soldi dell’Arabia Saudita per rimanere in Serie A e nella capitale.
Roma, le parole di De Rossi
Situazione Dybala e mercato.
“Manca una settimana alla chiusura del calciomercato, ci sarà tempo per parlarne. Come sempre ho detto, è prematuro fare bilanci prima. Per quanto riguarda la situazione Dybala è stata una situazione emozionante. Ricca di sali e scendi. Siamo sicuri che domani i tifosi saranno tutti con noi e lo sarebbero stati comunque.
Prima che questo diventasse un caso sono rimasti al nostro fianco sempre. La sua scelta abbiamo visto che reazioni ha scatenato, anche perché ha rifiutato cifre importantissime. Questa non è una cosa comune.
L’entusiasmo ci sarebbe stato comunque: pero in lui ora vedono un leader tecnico, uno che ha preso delle decisioni anche in funzione di quello che è l’amore dei tifosi e della squadra. Penso che sia una bella storia, non tanto frequente nel mondo del calcio”.
Che avversario si aspetta De Rossi?
“Conosciamo Roberto D’Aversa, le sue squadre, l’ultima partita non la prenderei d’esempio per 1000 motivi. Quello che forse più mi è dispiaciuto è che queste due settimane insieme si è parlato di tutto tranne che delle partite. Noi siamo stati dentro alla nostra gabbia tecnica, però non è stato facile. Abbiamo lavorato per vincerla.
Noi siamo stati bravi, dentro la nostra gabbia calcistica e tecnica a isolarci un po’, ma non è mai facile e sono sicuro che domani se iniziassimo a pensare all’Empoli alle 6/7/8:45 sarà troppo tardi, noi abbiamo fatto in questi giorni e abbiamo lavorato in funzione di una partita che sarà molto difficile e diversa da quella dell’anno scorso, speriamo che sia diverso il risultato finale”.

PAULO DYBALA E GIUSEPPE PEZZELLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Quanto è importante poter bilanciare per la Roma questo progetto tattico in attacco del 4-3-3, con i due sudamericani dietro a Dovbyk e il progetto tattico di questa estate che adesso viene rilanciato?
“Con i due sudamericani sotto punta diventa 4-3-2-1, il 4-3-3 è un po’ diverso per come lo intendo io, con la gente che gioca con i piedi sulla linea, cosa difficile che possiamo chiedere a Paulo, quindi potremmo doverla cambiare qualora giochi lui, se giocherà lui o se giocherà insieme a Matias, anche a lui dovremo chiedere di cambiare qualcosina, però assolutamente sì, possono giocare insieme, lo abbiamo sempre detto, non c’è preclusione da parte mia sotto quel punto di vista.
I giocatori bravi giocano insieme, a volte uno solo, a volte nessuno dei due. Sono due miei giocatori di grande talento, anche gli altri, che hanno altri talenti, che magari a voi, addetti ai lavori e appassionati del calcio piacciono meno, di volta in volta in base all’avversario sceglierò chi sarà meglio mandare in campo secondo me.
Con il ritorno di Dybala non è precluso l’arrivo di un esterno che possa allargare il campo, come si era detto dopo la partita contro l’Olympiacos?
Abbiamo due esterni oltre a Paulo e Matias, Zale e Stephan, vedremo cosa succederà negli ultimi giorni. Abbiamo Joao, un giocatore del futuro assicurato al 100%. Abbiamo Baldanzi che gioca un po’ più dentro, lo sto vedendo molto bene da mezzala, continua a piacermi come gioca più dentro il campo. vediamo cosa succederà, penso che non ci sia niente di diverso da quello che succede nelle altre squadre.
E per comprare altri giocatori serve fare spazio sia numerico, a volte anche a livello economico, come successo alla Juve, che ha dovuto vendere Soulé per comprarne altri. Discorso che vale per tutti, dalla prossima settimana non vi dirò più vedremo perché non ci sarà più tempo e saremo più consapevoli di chi siamo.

MATIAS SOULE SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il problema sta a monte, una gestione del calciomercato che imbastardisce le mie giornate che rovina le mie giornate e confonde le mie giornate, perchè le prime partite c’è chi gioca sul mercato, chi alcuni giocatori con soluzioni tecnico tattiche.
La prima settimana è un casino, basterebbe farlo finire e mettersi d’accordo che può finire 2-3 settimane prima senza che cambi nulla. Nessuno sarebbe contrario, infastidisce però tutti quanti”.
Sui giocatori in uscita e Karsdorp.
“La società non mi ha mai chiesto di mettere in disparte nessuno. Non lo faremo domenica. Noi tiriamo fuori da allenamenti, partite e amichevoli quelli che sapremo già che partiranno, salvo ripensamenti. Facciamo questo per evitare che un deal già chiuso si complichi per un infortunio. Per il resto mai ricevuto indicazioni in merito.
Per quel che riguarda giocatori che sono entrati e usciti meritavano di essere allenati, se lo sono meritato sul campo come atteggiamento, quindi i vari Belotti, che non è tornato, Solbakken, tutti i ragazzi così, meritavano di essere allenati, anche perché c’era anche l’aspetto tecnico che andava di pari passo, a volte puoi essre colpito da un giocatore che non avevi mai allenato, non nego che Ola e altri che sono usciti, come Marash, hanno fatto un precampionato eccezionale.
È normale che avrebbero avuto poco spazio qui e quindi meglio così. Per quanto riguarda Rick, scelta mia, ho comunicato alla società che non faceva parte dei miei piani e non credo che questa cosa cambierà.

Rick Karsdorp of As Roma during the Serie A match between Juventus Fc and As Roma.
Poi ci sono discorsi societari e io devo sempre ascoltarli. Loro hanno assecondato la mia richiesta di non averlo a disposizione e Rick è un mio ex compagno di squadra, un mio amico, però per mille ragioni non era giusto che continuasse con noi e che avesse spazio qui.
Spero lo trovi altrove perchè buon giocatore e se lo merita. Io, ripeto, ascolto la società che se dovesse dirmi che d’ora in poi lui fa parte della rosa io lo allenerò, perché non ha fatto niente di osceno di clamorosamente grave, ma piccoli fattori sia tattici che tecnici che comportamentali mi hanno portato a prendere questa decisione, della quale mi prendo tutta la responsabilità.
Sono stato assecondato e abbiamo fatto una scelta così, quindi vediamo che succede, spero che trovi una squadra, è un buon giocatore e si merita di giocare”.
Sulla gestione del rinnovo automatico di Dybala.
“Faccio l’allenatore e lui verrà gestito da un allenatore e una società. Non posso stare a pensare a queste clausole. Ho letto una cosa, non so neanche se è vera, ma siamo d’accordo”.

L’URLO DI PAULO DYBALA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sulla gestione di Dybala in campo.
“Paulo sa cosa penso. Prima che tutto questo diventasse pubblico io e lui abbiamo parlato diverse volte e ci siamo confrontati sui desideri ed idee, io sulle mie, quello che volevo continuare a fare con lui, quello che mi era piaciuto e quello che non mi era piaciuto. Perché questa cosa mi piace, di poter parlare in faccia alla gente.
L’ho fatto da compagno di squadra, quando andavo a dire quello che pensavo ai miei compagni, ai miei allenatori, non vuol dire che io abbia sempre ragione, vuol dire che però sto a posto, sapere qualcosa di rinterzo come si dice in gergo, non si può dire che io non sia stato chiaro. Mi piace parlare chiaro con i miei giocatori, non solo con Paulo, ma con tutti quanti.
Posso cambiare idea a volte perché può succedere, ma sa cosa penso, sa cosa penso riguardo a quella situazione, rispetto alla scelta che era stata presa. Quindi non è caduto dal pero o è cascato dalle nuvole, abbiamo parlato diverse volte del mio punto di vista e anche lui diverse volte del suo. C’è un’idea di gestirlo diversamente a livello fisico e sarà comunque un protagonista come stato quando è stato bene negli anni scorsi”.

ROMA, ZEKI CELLIK IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sul terzino destro.
“Celik ha fatto il titolare nelle partite più entusiasmanti la scorsa stagione, nella mia metà di stagione. È un giocatore che gioca in nazionale, credo abbia vinto un campionato francese con il Lille qualche anno fa. È un giocatore che rispetto tantissimo come ragazzo e come calciatore.
Se arriverà un giocatore in più si giocherà il posto con Celik, sennò avremo Buba che è un giocatore da un futuro assicurato 100%, ma è ancora 2007 e dovremo gestire il suo inserimento per non forzarlo troppo.
Buba resta in rosa con noi senza discussioni, questo è il mio desiderio e credo sia anche il desiderio di Buba, sapendo dal primo giorno che avremmo preso un altro giocatore e che probabilmente lo prenderemo”.
Soulé può giocare a sinistra nel 4-3-3?
“Mi piacciono di più i giocatori che giocano a piede invertito, per 1000 motivi. Sono i giocatori molto forti e molto aperti sulla fascia col piede forte, quindi diciamo che hanno sempre creato scompiglio nelle difese avversarie.
Lui lo ha fatto meno spesso quindi ho deciso di lavorarci un po’ su, ma comunque quei 20 minuti che abbiamo visto a Cagliari l’azione più pericola nostra, quella del cross di Paulo per Artem, è uscita dal cambio di gioco di Soulé e ovvio che alcune cose lui non le potrà fare da quel lato della fascia, quindi rientrare dentro e tirare col sinistro dovrebbe essere più complicato, ma ne può fare tante altre.
Magari gestiremo gli inserimenti in area, anche in funzione del fatto che da quella parte potremmo avere un mancino, ma si tratta di se, vedremo quello che succederà.

La concentrazione di Artem Dovbyk ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Domani Cristante o Le Fée?
Per quanto riguarda il centrocampo, con il rientro di Paredes, bisogna vedere se giocherà Paredes. La mezz’ala la sceglierò anche in base alle caratteristiche di Paredes, ma nulla esclude che possano giocare Bryan e Enzo o Bryan o Baldanzi, Bove, Pisilli. Abbiamo tante mezzali, in questo momento hanno caratteristiche abbastanza simili fra loro e quindi quello sì, Bryan ci dà una fisicità un po’ diversa”.
Come nasce il percorso, il processo che porta a individuare questi ragazzi, intessi anche Dahl e Le Fèe, come vengono individuati e valutati? Avete software, algoritmi?
“I giovani? Molti nomi sono colpi di Ghisolfi, io non li conoscevo, mi vengono fatti vedere e dò il mio parere. Io conoscevo Soulé e Dovbyk, l’abilità sta nel riconoscere i talenti. Il ds fa 15-20 nomi per ruolo e poi insieme si decide, si fa una scrematura. I nomi che mi ha sottoposto e sono qui li ho visti con i miei occhi e li ho ritenuti forti”
Serie A
Inter, scontro tutto nerazzurro prima di chiudere il 2025
Dopo la delusione per la Supercoppa Italiana l’Inter si prepara a tornare in campo per l’ultima gara del 2025, contro l’Atalanta alla New Balance Arena.
Prima di terminare il 2025, la squadra di Chivu sarà protagonista di uno scontro determinante per restare in vetta alla classifica di Serie A. L’anno era iniziato con Inzaghi, che ormai rappresenta solo un ricordo.
Inter, dalla possibile gloria allo sconforto: la stagione però è ancora aperta
Un anno molto intenso quello vissuto dai nerazzurri, che erano partiti col favore dei pronostici per la vittoria del campionato ed effettivamente, fino alle ultime giornate, la lotta col Napoli è rimasta apertissima.
Il gruppo non è cambiato più di tanto da una stagione all’altra, quanto più le possibilità di tornare grandi anche a livello internazionale. La finale di Champions League, raggiunta al termine di un cammino durissimo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta per l’esperienza del tecnico ex Lazio in panchina.
La disfatta contro il PSG è stata il risultato di una serie di fattori, poi esposti direttamente dai protagonisti di quella sfida, che hanno macchiato il clima precedente all’ingresso in campo e tra questi c’era anche l’accordo di Inzaghi con l’Al Hilal. Una volta ufficializzata l’operazione, per l’Inter non è stato facile trovare un nuovo tecnico e i ripetuti no di Fabregas hanno costretto Marotta e Ausilio a ricorrere al piano b chiamato Chivu.
L’ex allenatore del Parma si è subito calato nella nuova realtà nonostante l’impellenza del Mondiale per Club e un mercato che ha in parte rivoluzionato la rosa, soprattutto il reparto offensivo. La filosofia del nuovo tecnico si è pian piano insinuata nella mente di ogni singolo, generando un nuovo approccio e atteggiamento durante le partite, che per il momento stanno portando i nerazzurri a restare aggrappati alla vetta della Serie A ma anche della Champions League.
Gli obiettivi stagionali sono chiari, naturalmente dopo la Supercoppa Italiana c’è sconforto e delusione per aver perso l’occasione di vincere un trofeo. D’altra parte la squadra potrà tornare rapidamente ad Appiano Gentile per cominciare la preparazione in vista della trasferta in casa dell’Atalanta, valida per la 17° giornata. C’è da tenere il passo delle concorrenti, tra cui Napoli e Milan, e da questo punto di vista le premesse per un anno di successi ci sono tutte.

CRISTIAN CHIVU PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Udinese, i Pozzo insoddisfatti per la sconfitta a Firenze: possibile ritiro punitivo pre-Lazio?
La famiglia Pozzo valuta un ritiro punitivo per l’Udinese dopo la sconfitta subita a Firenze, lasciando i giocatori lontani dalle loro famiglie a Natale.
Gli effetti della sconfitta a Firenze
L’Udinese ha subito una pesante sconfitta contro la Fiorentina, un risultato che non è stato gradito dalla famiglia Pozzo, proprietaria del club. L’umiliazione subita in campo ha spinto la dirigenza a considerare misure drastiche per risollevare lo spirito della squadra. Tra queste, l’idea di un ritiro punitivo che costringerebbe i calciatori a trascorrere le festività natalizie lontano dalle loro famiglie, in preparazione alla sfida contro la Lazio.
Ritiro punitivo: una strategia efficace per l’Udinese?
L’idea di un ritiro punitivo non è nuova nel calcio, ma la sua efficacia è spesso dibattuta. Da un lato, può servire a compattare il gruppo e focalizzare l’attenzione esclusivamente sugli obiettivi sportivi. Dall’altro, rischia di alienare ulteriormente i giocatori, che potrebbero vivere il ritiro come una punizione eccessiva. La decisione finale spetterà alla dirigenza, che dovrà valutare se questo approccio possa realmente portare benefici in vista della prossima partita contro la Lazio.
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Fonte: l’account X di Schira.
La famiglia #Pozzo non ha affatto digerito la figuraccia dell’#Udinese a Firenze: si valuta il ritiro punitivo in vista della gara di sabato contro la Lazio. A quel punto i calciatori bianconeri trascorrerebbero il Natale lontano dalle loro famiglie…
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 23, 2025
Serie A
Hellas Verona, Natale sereno (per ora): un anno fa…
L’Hellas Verona non ha disputato il 16° turno di Serie A a causa della Supercoppa Italiana. Tornerà in campo il 28 dicembre in casa del Milan.
Le ultime settimane in casa gialloblu sono state molto positive considerando i risultati (due vittorie consecutive) anche se la classifica non sorride ancora come da quelle parti ci si aspetta.
Hellas Verona, stessi punti dopo un anno: come finirà?
Per la squadra di Zanetti non è stato un 2025 facile ma nel complesso le soddisfazioni sono arrivate, su tutte ovviamente la salvezza conquistata la scorsa stagione all’ultima giornata. Poche vittorie ma determinanti per il cammino sia durante la seconda parte del campionato scorso sia durante la prima di quello corrente, il rendimento tuttavia sembra non essere cambiato affatto.
Tante cessioni, addii, capitoli chiusi e allo stesso tempo tanti nuovi talenti, tra giovani e alcune certezze, hanno caratterizzato l’anno della società scaligera (il primo effettivo della nuova proprietà targata Presidio Investors). Dal punto di vista dell’organizzazione operativa ci sono stati diversi cambiamenti dall’era Setti, a partire dalle varie promozioni per biglietti e abbonamenti, al nuovo programma di membership fino alla storica prima partita della squadra femminile al Bentegodi, subito dopo quella maschile.
Per i tifosi quest’anno è stato pieno di sorprese sotto questo punto di vista; ciò che non è cambiato però è il sostegno incondizionato sia in casa che in trasferta, talvolta decisivo per il raggiungimento dell’obiettivo stagionale, per quanto riguarda il 2024/2025.
Per la squadra di Zanetti (alla seconda stagione alla guida dei gialloblu) non è stato un 2025 facile, tuttavia nel complesso le soddisfazioni sono arrivate, su tutte ovviamente la salvezza conquistata la scorsa stagione all’ultima giornata. Poche vittorie ma determinanti per il cammino sia durante la seconda parte del campionato scorso sia durante la prima di quello corrente, il rendimento tuttavia sembra non essere cambiato affatto.
Infatti, per quanto riguarda la stagione corrente, dopo 15 giornate la classifica recita 12 punti e si tratta dello stesso score registrato dall’Hellas allo stesso punto della stagione di un anno fa. In quel periodo Duda e compagni avevano raccolto 4 vittorie e 11 sconfitte mentre fino a oggi il bilancio dice 2 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte. Da un certo punto di vista si potrebbe dire che da agosto a dicembre il rendimento è stato più continuo ma i pareggi spesso non hanno reso giustizia a Giovane e compagni sotto l’aspetto delle occasioni create.
Le ultime due partite però, contro Atalanta e Fiorentina, hanno riacceso fortemente le speranze di salvezza e l’ambiente spera di poter presto festeggiare l’uscita dalla zona retrocessione (mancano solo due punti), tuttavia il calendario non viene in soccorso di Zanetti che dovrà affrontare in ordine Milan, Torino, Napoli, Lazio, Cremonese e Udinese tra la fine dell’anno e il mese di gennaio. Un cammino tortuoso e complicato ma servirà una grande prova di forza per dimostrare di meritare la conferma della categoria.
Il Natale dunque fin quì può dirsi sereno.

fans verona during Hellas Verona vs US Lecce, italian Serie A soccer match in Verona, January 26 2020 – LPS/Alessio Tarpini
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