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Serie A

Roma, De Rossi: “Coppa o campionato? Non molliamo nulla. Dybala? Finché…”

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Leverkusen-Roma, De Rossi

Le parole dell’allenatore giallorosso alla vigilia dello scontro diretto per la corsa Champions tra Roma e Juventus di domenica sera allo Stadio Olimpico.

Dopo l’amarezza per la sconfitta nella gara d’andata delle semifinali di Europa League contro il Bayer Leverkusen la Roma deve riconcentrarsi sul campionato. Domenica sera allo Stadio Olimpico arriva la Juventus, per una sfida che dirà molto sulla stagione di entrambe le compagini. Ecco le parole di Daniele De Rossi alla vigilia del posticipo della 35esima giornata di Serie A.

Come sta la fisicamente la squadra? “Oggi dovremo analizzare la condizione fisica e qualche problemino. Giocando giovedì e domenica diventa tosta preparare una sfida tatticamente e fisicamente. Ma questa è una squadra abituata, dobbiamo essere pronti a fare altre grandi partite: è il brutto e il bello di arrivare in Europa. Oggi valuteremo questo. Il giorno dopo senti sempre qualche dolorino, ma non credo ci siano infortuni veri e propri.”

Come si affronta la Juventus di Allegri? “Per Allegri nutro grande simpatia: mio padre giocava con lui e me lo ha raccontato. Non esiste un discorso tra giochisti e risultatisti: vincere una partita è difficile. Non potrei non avere rispetto per allenatori come lui, Ancellotti o Mourinho. La Juventus non ha avuto un buon periodo di risultati, ma vorranno chiudere il discorso per la Champions. Noi abbiamo bisogno del supporto del nostro pubblico per queste ultime partite, ed arriveremo fino in fondo spalla a spalla con loro.”

Le condizioni di Dybala? “Sono abituato a nascondermi, ma oggi  veramente non saprei cosa rispondere: vedrò i ragazzi tra qualche ora e parlerò con loro. Oggi faremo un allenamento non eccessivamente pesante, e domani sistemeremo le ultime cose prima della gara. Dybala è un ex, ma sta benissimo. Ha avuto prestazioni importanti dal punto di vista fisico che mi hanno impressionato in queste ultime gare, e tecnicamente sappiamo tutti cosa è in grado di fare.”

 

 

La gestione dei calciatori obbliga a scegliere tra campionato e coppa? “Sarà un impresa difficile. E’ una squadra che non perde da 47 partite, ma ci proveremo. Vedendo la partita d’andata se qualche episodio fosse stato a nostro favore, la partita sarebbe andata in un altro modo. Nel calcio non si può mai dire. Per noi e per i tifosi è un sogno, ma dobbiamo gestire le forze. Non possono giocare gli stessi 11 di giovedì, ma non molliamo nessuno dei due obiettivi.”

Quali ricordi ha della Juventus da giocatore? “Non mi aspettavo questa domanda, ma ne ho giocate tante. Ricordo un gol di Zebina al Delle Alpi negli ultimi minuti, e anche una vittoria in Coppa Italia sotto la neve. Negativamente mi ricordo la sconfitta all’Olimpico che costò il posto a Spalletti, anche se in quell’occasione feci gol. Sarà bello sfidare la Juventus all’Olimpico con i nostri tifosi, perchè la posta in palio è altissima.”

Roma

Si è detto che Xabi Alonso abbia dato una lezione di calcio. Come la vede lei? “Ho letto che io avevo dato una lezione di calcio a Pioli nella gara d’andata con il Milan, ma è stata una gara equilibratissima. Ho letto che avevo ammazzato tatticamente De Zerbi, anche se dopo la gara avevo detto che non c’era tutta questa differenza. Questo lavoro non mi cambierà perché non mi tesso le lodi da solo. Io non sono uno scienziato: la verità è che il risultato di una gara spesso sposta i giudizi o da l’assist ad un giornalista per dire quello che vuole. Il Bayer è più forte, ma nella prima mezz’ora ho visto meglio la mia squadra. Dobbiamo lavorare, ma io sono orgoglioso di tutti, anche di chi ha sbagliato.”

Ci sono alternative per valutare l’ipotesi di un turnover in attacco? “Abbiamo la possibilità di cambiare, anche se non abbiamo dei giocatori devastanti nell’uno contro uno. Dybala finché sta in piedi gioca. Può creare un gol in un centimetro quadrato. Non voglio dire che le riserve non siano all’altezza, ma ci sono giocatori talmente forti che voglio insistere in questa direzione. Vedremo dopo se le mie scelte saranno giuste oppure no.”

Il Bayer Leverkusen può essere un modello per voi? “Assolutamente sì, quella parola è la stessa che ho usato io. Anche se negli anni precedenti non aveva vinto niente ha sempre continuato a lavorare verso una direzione precisa. Quando parlo di modello parlo anche di caratteristiche tecniche e fisiche, che possono essere cose che chiederò a giugno. Porto sempre Joao Costa della primavera della Roma con me perché mi piace la sua sfrontatezza: punta tutti e calcia. I miei mi hanno portato qui, facendo cose clamorose che non dimentico. Non solo io, ma tutti gli allenatori che vanno a programmare una stagione chiedono determinate qualità sul campo.”

 

Serie A

Di Cintio: “L’Inter non corre rischi”

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Inter, Zhang

L’esperto avvocato di diritto sportivo si è espresso sulla situazione in casa Inter, con la nuova proprietà targata Oaktree. Di Cintio ha voluto rassicurare i tifosi, chiarendo quali sono i rischi per il club.

inter, Di Cintio

Inter, le parole di Di Cintio

Cosa succede adesso?
“La notizia circolava già da tempo e da oggi è diventata ufficiale. Il Fondo Americano Oaktree ha escusso il pegno che gravava sulle azioni dell’Inter. Lo ha potuto fare a fronte, del mancato rimborso del prestito erogato dal predetto fondo alle società controllanti il club milanese (e quindi a Suning e al presidente Zhang n.d.r), nel triennio precedente l’esclusione del pegno. Il medesimo fondo è, quindi, è diventato a tutti gli effetti proprietario del club nerazzurro”.

Cosa rischiano l’Inter e Zhang?
“Da un punto di vista sportivo l’Inter non corre alcun tipo di rischio. In questo caso si tratta di un’operazione assolutamente lecita e chiara. Lo è dal punto di vista sportivo e lo è anche dal punto di vista civilistico”.

In che direzione sta andando il calcio?
“Il calcio, come tutto lo sport, è ormai destinato alla globalizzazione e, quindi, evidentemente il mecenatismo di un tempo ha lasciato il posto al business. Lo sport oggi si è trasformato in business ai massimi livelli”.

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Calciomercato

Juventus, rinnovo e numero 10 per Yildiz?

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Bologna-Juventus, Kenan Yildiz

La Juventus è sempre più convinta delle potenzialità di Kenan Yildiz. Per questo vorrebbe blindarlo affidandogli anche la maglia numero 10.

Secondo quanto riportato da Tuttosportla Juventus vorrebbe proporre un prolungamento del contratto a Yildiz fino al 2028, con un aumento dell’ingaggio e la maglia numero 10. 

Investitura importante quella della società bianconera sul giovane talento turco, che se gestito a dovere, ha tutte le carte in regola per diventare un fuoriclasse. Il principale obbiettiv0 del mercato estivo potrebbe essere proprio questo per Giuntoli, blindare il classe 2005.

Nella sua prima stagione tra i professionisti Kenan Yildiz ha già fatto vedere molto del suo repertorio, al referto 2 gol  e tante buone prestazioni. Il probabile approdo di Thiago Motta sulla panchina bianconera potrebbe rivelarsi un’ottima notizia per il turco, che troverebbe terreno fertile per esprimere ancora di più le proprie potenzialità.

Il che la Juventus lo reputi un predestinato è evidente, pensare di affidargli la maglia numero 10 ne è un’ulteriore conferma. Maglia che pesa e non poco. Il paragone con Del Piero è senz’altro affrettato, ma sicuramente le aspettative nei confronti del talento turco sono alte, non dovrà lasciarsi sopraffare dalla pressione.

Juventus

Le parole di Montero su Yildiz

Paolo Montero, l’ex difensore e (momentaneo) allenatore della Juventus, aveva già avuto modo di conoscere Yildiz nel corso della sua esperienza da allenatore delle giovanili del Bayern Monaco.

Si è espresso così nei confronti del 2005 turco: “L’ho trovato più uomo, più maturo, è normale che debba continuare a crescere per poter raggiungere i livelli più alti. E anche lui sa che l’unica strada per migliorarsi è quella del lavoro.”

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Calciomercato

Atalanta, i possibili sostituti di Gasperini

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Gasperini

Mentre cresce l’attesa per la finale contro il Bayer Leverkusen, l’Atalanta ha già iniziato a programmare il futuro se Gasperini decidesse di lasciare.  

Dopo una campionato ricco di soddisfazioni, culminato con il quinto posto e la qualificazione in Champions League, stasera l’Atalanta ha la possibilità di scrivere la storia diventando il primo club italiano a vincere l’Europa League.

Non sarà cosa facile, visto che di fronte la Dea troverà una vera e propria corazzata. Il Bayer Leverkusen guidato da Xabi Alonso, infatti, hanno da poco stabilito il record per la striscia di imbattibilità più lunga degli anni 2000.

51 partite consecutive senza sconfitte, 143 reti segnate e un numero incredibile di rimonte completate negli ultimi scampoli di partita. Basta pensare alla semifinale di ritorno contro la Roma.

Ma queste statistiche non spaventano l’Atalanta.

I giocatori atalantini hanno voglia di rivalsa dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Juventus.

Stasera l’obiettivo è uno solo: dare tutto in campo per conquistare il trofeo e regalare una gioia smisurata a tutti i tifosi bergamaschi.

Atalanta - Bayer Leverkusen

Il futuro di Gasperini

La partita di stasera potrebbe scrivere la storia anche per un altro motivo: potrebbe essere l’ultima di Gasperini sulla panchina dell’Atalanta.

Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, l’allenatore sarebbe molto tentato dalla possibilità di guidare il Napoli e competere per il titolo nei prossimi anni. Il neo ds azzurro Giovanni Manna nutre una grande stima nei suoi riguardi e lo ritiene l’allenatore perfetto per il nuovo ciclo.

Dal canto suo, l’allenatore piemontese non ha ancora sciolto le riserve sul futuro, e le sue parole nelle ultime interviste hanno allarmato i tifosi della Dea.

Si dice che il momento migliore per lasciare sia quando si vince…” ha dichiarato durante la conferenza stampa alla vigilia della finale.

Torino, Juric

Atalanta, Juric o Palladino per il futuro

Il presidente Percassi sarebbe disposto a dimostrare grande riconoscenza al suo allenatore, permettendogli di partire.

Di conseguenza, in attesa che Gasp dia la risposta definitiva, la società bergamasca ha già sondato diversi allenatori. 

Volendo preservare la filosofia del suo attuale allenatore, i due nomi balzati in pole per sostituirlo sono quelli di Ivan Juric e Raffaele Palladino.

Il croato sarebbe il sostituto naturale di Gasperini poiché è stato allenato da quest’ultimo al Crotone e al Genoa ed è stato suo collaboratore sia all’Inter che al Palermo.

In più il curriculum di Juric in Serie A parla da solo, soprattutto grazie alle ottime esperienze alla guida di Verona e Torino.

Palladino, invece, è stato una delle rivelazioni degli ultimi due campionati di A.

L’anno scorso ha risollevato le sorti di un Monza che sembrava destinato alla retrocessione e quest’anno ha portato i brianzoli a ridosso della decima posizione in classifica.

Entrambi gli allenatori lasceranno le proprie squadre a fine campionato, quindi sarebbero occasioni d’oro per i bergamaschi.

Oggi, però, occhi solo sulla finale.

Nei prossimi giorni sapremo chi guiderà l’Atalanta la prossima stagione.

 

 

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