Serie A
Rabiot gela la Juve sul rinnovo
La madre-agente di Rabiot, Véronique Rabiot, ha parlato ai microfoni di Sport Week della situazione contrattuale del figlio con la Juventus.
Nei giorni scorsi si è molto parlato del possibile rinnovo di contratto di Rabiot e proprio in queste ore arrivano, dai diretti interessati, novità sul fronte.
Rabiot-Juve: la situazione
Il contratto che lega il fenomenale centrocampista francese alla Juventus scadrà il prossimo 30 giugno 2024. Una situazione figlia dell’ultimo rinnovo, che ha impedito ai bianconeri di perderlo a parametro zero.
Infatti, il precedente contratto, con scadenza 30 giugno 2023, è stato rinnovato di un anno. Con uno sforzo non indifferente da parte della dirigenza della Juventus, che pur di non perdere il miglior centrocampista in organico ha accettato condizioni contrattuali molto particolari.
Infatti, l’operazione di abbattimento dei costi, che vede in Giuntoli l’esecutore materiale della volontà della proprietà, non ha riguardato Rabiot.
Il francese è il giocatore più pagato della rosa. L’unico, assieme a Dusan Vlahovic, a percepire sette milioni netti a stagione. Una conditio sine qua non per trattenerlo in organico colui che sembrava destinato a spiccare il volo verso lidi più prestigiosi e maggiormente allineati con il suo status.

Mamma Veronique gela la Juve
❝Il rinnovo con la Juventus? È troppo presto per parlarne. Al momento giusto soppeseremo ogni cosa e alla fine deciderà come sempre Adrien.❞
Ha parlato così Véronique Rabiot, madre e agente del calciatore, ai microfoni di Sport Week. Un evento inedito, considerando che è la prima intervista in assoluto che la signora rilascia.
Véronique ha parlato anche dei tentennamenti del figlio circa il prolungare il suo contratto con la Juventus. Figli innanzitutto dei risultati altalenanti, ma soprattutto alla figura di Maurizio Sarri.
❝Lui è alla Juventus per Allegri che lo ha voluto fortemente, mentre con Sarri abbiamo pensato di andare via.❞
Proprio Allegri è stato l’artefice della rinascita di Rabiot. Infatti, prima del suo ritorno, a Torino il Rabiot di Parigi non si era mai visto. Sotto l’egida illuminata del tecnico livornese, Adrien è tornato sui livelli che gli competono.
E proprio la riconoscenza nei confronti di Allegri ha convinto Rabiot a rimanere (almeno per un altro anno) a Torino. Sintomatico di come un grande allenatore possa attrarre grandi giocatori. Vedasi Mourinho con Lukaku e Dybala.
Proprio i risultati saranno l’ago della bilancia che ci dirà se Rabiot rimarrà alla Juventus o cederà alle lusinghe dei grandi club europei. Come per esempio il Barcellona o il Manchester United, che farebbero carte false per lui.
Risultati che, proprio grazie ad Allegri, stanno arrivando. Lo scudetto passa da un mercato invernale oculato e coraggioso e chissà che proprio l’insieme di questi due fattori non possa risultare decisivo in tal senso.
Serie A
Serie A, classifica marcatori: è derby per la vetta
Dopo la 14° giornata la classifica marcatori della Serie A si aggiorna e vede al comando due attaccanti contemporaneamente. Sfida che sa di derby.
Con i posticipi del lunedì anche questa giornata si è conclusa. L’ultimo incontro in ordine di tempo nello specifico ha avuto un grosso peso sulla classifica marcatori.
Serie A, Pulisic e Lautaro guidano la classifica marcatori
Questa nuova stagione ha evidenziato un problema che più degli altri identifica il calcio italiano nel resto d’Europa, ovvero quello del gol. Una delle giornate passate (la 7°) ha addirittura registrato il più basso numero di reti segnate nella storia della Serie A e di conseguenza anche la classifica marcatori è stata pesantemente influenzata.
Attualmente in Italia infatti, rispetto alle altre leghe europee, il numero di gol segnati dai giocatori nelle prime posizioni è di gran lunga inferiore a quello dei leader di Liga, Premier League, Bundesliga e Ligue 1. L’egemonia di Mbappé (16 gol in 16 partite), Harry Kane (17 gol in 13 partite), Greenwood (10 gol in 15 partite) e Haaland (15 gol in 15 partite) non è paragonabile a quella dei leader della Serie A.
Infatti, al comando della classifica marcatori della Serie A ci sono Lautaro Martinez e Christian Pulisic entrambi a 7 gol. Lo statunitense ha siglato proprio ieri sera una doppietta contro il Torino, che gli ha permesso di agganciare il toro. Attualmente dunque il duello per il titolo è fra Inter e Milan, in un vero e proprio derby anche tra singoli.
Un dato sicuramente negativo ma che rispecchia in pieno la mancanza innanzitutto di giocatori di caratura internazionale e inoltre dimostra la differenza di ritmi tra partite giocate in patria e in Europa. La tattica prevale quasi sempre e dunque il giocatore ritenuto minaccia principale spesso viene efficacemente eclissato.

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Pisa, non solo Nzola: anche Akinsanmiro in Coppa d’Africa
La Federazione Calcistica della Nigeria ha convocato Ebenezer Akinsanmiro per la Coppa d’Africa. Il Pisa dovrà quindi fare a meno anche del centrocampista.
La Federazione Calcistica della Nigeria ha ufficialmente convocato il giovane talento Ebenezer Akinsanmiro per la prossima Coppa d’Africa. Nato nel 2004, Akinsanmiro milita attualmente nelle fila del Pisa, in prestito dall’Inter. La convocazione rappresenta un importante riconoscimento per il centrocampista, che continua a dimostrare il suo valore in campo.
Le dinamiche di mercato: Pisa e Inter
Il trasferimento di Akinsanmiro al Pisa prevede un’opzione di acquisto fissata a 6 milioni di euro. Tuttavia, l’Inter ha astutamente inserito una clausola di riacquisto del valore di 7 milioni di euro, segnalando chiaramente l’intenzione di monitorare da vicino la crescita del giocatore. Questa strategia potrebbe rivelarsi vantaggiosa per i nerazzurri, soprattutto se il giovane dovesse brillare nella competizione continentale.
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Fonte: l’account X di Schira
#Nigeria’s Football Federation have called Ebenezer #Akinsanmiro (born in 2004) for African Cup of Nations. The midfielder is currently on loan at #Pisa, which have the option to buy (€6M) but #Inter have a buyback clause (€7M). #transfers 🇳🇬
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 9, 2025
Serie A
Milan-Como a Perth, colpo di scena: ora più che no che sì
Milan-Como del 8 febbraio non si giocherà a San Siro: Perth esclusa, la gara potrebbe restare in Italia, tra problemi logistici e richieste AFC.
La gara di Serie A tra Milan e Como, in programma domenica 8 febbraio, non potrà andare in scena a San Siro a causa della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, e dovrà quindi trovare una nuova sistemazione.
Inizialmente si era ipotizzato che la partita potesse essere disputata oltreoceano, a Perth, città australiana la cui squadra aveva già affrontato il Milan in un’amichevole pre-campionato quest’estate, terminata con il risultato di 9-0 in favore dei rossoneri.
Questa però sembra destinata a non essere l’unica delusione inflitta dall’Italia ai danni del continente Oceanico: infatti inizialmante la Figc aveva indicato Perth come soluzione al problema di San Siro, offrendo uno scenario suggestivo dove disputare la gara. Oggi, però, qualcosa sembra essere cambiato: la stessa Federazione Italiana avrebbe fatto sapere che i piani iniziali, che proponevano Perth come città ospitante, potrebbero essere rivisti.
Con la società rossonera che ora deve trovare una nuova soluzione al problema, il Milan potrebbe decidere di spostare la gara in Italia, magari in uno stadio libero quel weekend e preferibilmente in territorio lombardo, come ha fatto l’Inter, che ha scelto Monza per i quarti di Coppa Italia.
Milan-Como: le ragioni
Dietro ai motivi della rettifica risulterebbero esserci particolari richieste mosse dalla Asian Football Confederation e da Football Australia, che, stando alle indiscrezioni riportate dalla Gazzetta dello Sport, avrebbero imposto alcune condizioni difficili da rispettare.
La prima prevede che la Lega Serie A non possa pubblicizzare la gara Milan-Como come una partita valida per il campionato di Serie A. Inoltre, la lega asiatica avrebbe richiesto che l’incontro fosse diretto da un arbitro proveniente dalla AFC e non dall’Italia.
Per questi motivi, la gara oggi sembra più lontana che mai dall’essere disputata in Australia – ironico se si considera la distanza di circa 14.200 km in linea d’aria tra Milano e Perth – a meno di improbabili stravolgimenti da parte della FIFA, attualmente unico organo in grado di mediare tra le parti, in modo tale da sbloccare la situazione.

LA DELUSIONE DI RAFAEL LEAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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