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Pradè: “La finale persa ha lasciato cicatrici, ora una rivoluzione”

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Fiorentina, Pradè
Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, analizza le strategie del mercato estivo. Tra sfide, scelte fatte e le ambizioni per la nuova stagione.
Nella conferenza stampa, il DS ha fornito una visione approfondita delle dinamiche e delle strategie che hanno guidato il mercato estivo del club. È stato un mercato caratterizzato da importanti movimenti e decisioni cruciali per la ricostruzione della squadra, sulla scia delle delusioni della scorsa stagione: in particolare la finale persa di Conference League. Il direttore ha chiarito l’intenzione della società di operare una vera e propria rivoluzione, necessaria per ricreare un clima positivo all’interno della squadra.

Pradè, la conferenza stampa integrale

Inizia così la conferenza stampa del DS viola Daniele Pradè: “Abbiamo aspettato la fine del calciomercato per la presentazione dei calciatori, per vederci e sentire tutte le vostre domande, abbiamo presentato 11 giocatori, manca il 12 che sarà Valentini, con noi da Gennaio”.

La rivoluzione è partita da una finale persa? La finale di Copa America ha cambiato la percezione di Nico Gonzalez?

“Si è così, la finale di Conference è stata la delusione più grande di questi anni. Tutti pensavamo di poterla vincere e una sconfitta così ti lascia cicatrici permanenti. Abbiamo voluto cambiare molto, per ricreare il mood positivo. La finale di Copa America ha inciso molto nella testa di Nico Gonzalez. Nella conferenza di Nico avevo dato il 99% di possibilità di permanenza Ma la finale ha cambiato tutto, si è sentito di voler provare nuove esperienze”.

Pradè, con Kean avete colmato la lacuna della punta? Con la Juventus c’è un filo diretto? Mckennie è stato un obbiettivo?

“Speriamo che Kean colmi tutti i problemi davanti. Tutte le scelte sono state condivise al 110% con tutti. E’ stato il primo calciatore preso sul mercato dopo Valentini. Non c’è nessun filo diretto con la Juventus. Tutti i calciatori trattati sono normali operazioni di un lungo mercato come quello estivo. Non abbiamo mai voluto mettere nessun calciatore nella trattativa per Nico Gonzalez. Kean è un calciatore che volevamo fortemente”.

Pradè qual è stata l’operazione più difficile da ultimare? Un colpo che non è riuscito a portare a Firenze?

“L’operazione di Gudmundsson è partita lo scorso gennaio e si è concretizzata pochi mesi fa. Quindi è stata la più faticosa, come lo sono tutte nel mercato estivo. Il calciatore che volevamo era Vitor Roque del Barcellona“.

Siete soddisfatti del calciomercato? Pradè che voto si darebbe?

“Il mercato è stato molto lungo e particolare. Non abbiamo fatto un mercato semplice, perché abbiamo voluto ricostruire la squadra. Comunque ogni operazione era già nella nostra testa. Dopo l’ultima partita della scorsa stagione, abbiamo presentato il nuovo tecnico. Pochi giorni dopo abbiamo Kean. Volevamo tenere Amrabat, anche lui voleva rimanere. Potevamo trovare un accordo, però la nuova squadra gli ha offerto molto economicamente. Il voto lo dà il campo, io sono apposto con la mia coscienza e abbiamo soddisfatto le richieste del presidente e di Ferrari”.

C’è una clausola legata alle vicende giudiziarie di Gudmundsson? Avete seguito Baturina, potrebbe essere un colpo per Gennaio?

Fiorentina, Pradè

“Per Gudmundsson ci siamo tutelati al 110%, anche se sappiamo che il giocatore non rischia nulla. Il nostro è un prestito con diritto o obbligo. Se la sentenza esce prima del 15 di giugno sappiamo già come operare. Siamo tutelati perché i nostri avvocati hanno letto tutte le carte del processo Lui è sereno e spero che ci porterà tanta qualità Baturina ci piaceva molto, abbiamo fatto un’offerta alla Dinamo. Il passaggio del turno in Champions ha fatto cambiare alcune scelte al club di appartenenza del giocatore. Al momento non ne abbiamo bisogno, anche perchè siamo coperti a centrocampo”.

Avete cercato un vice-Kean? Non avete voluto cedere Beltran?

“All’inizio venduto comprare un vice-Kean, poi il tecnico ha visto tutti i giocatori a disposizione e ha deciso di puntare su Beltran e Kouame. Beltran ha avuto molte offerte, ma nessuna era vantaggiosa per noi. Sono convinto di poter dare tanto alla Fiorentina“.

Cercavate un difensore in più?

“All’inizio cercavamo un difensore in più. Non siamo obbligati a giocare a tre, possiamo giocare anche a quattro. Numericamente siamo apposto. Volevamo prendere subito Valentini, ma non c’erano le condizioni per farlo. Milenkovic ha cercato qualcosa di diverso e lo abbiamo accontentato. Con il mister ci siamo messi a tavola e invece del centrale abbiamo comprato Gosens.

Quando scadono i riscatti obbligatori? Questo influirà sulla prossima stagione?

“Abbiamo preso tanti calciatori giovani e speriamo che tutti facciano una grandissima stagione. Gosens è l’unico giocatore preso con l’obbligo ed è over30. Il resto sono ragazzi giovani che potranno essere patrimonializzati. Cataldi è un leader, sono sicuro che ci farà molto comodo”,

Quali sono i numeri di questo mercato?

“Non ho nemmeno io i numeri economici. Non abbiamo avuto nessun risparmio salariale, siamo in pari con lo scorso anno. Siamo in pari anche con cessioni e acquisti, però bisogna sommare i diritti o gli obblighi del prossimo anno. Secondo noi è stato fatto un messaggio intelligente e il presidente non ci ha fatto mai mancare niente”.

Su Kayode?

Pradè

“Tra noi e il suo agente c’è un grande rapporto. Le offerte sono arrivate e personalmente ho anche pensato di cederlo. Il presidente però non lo avrebbe mai ceduto e io non ho neanche il coraggio di chiederglielo. In più Kayode ha tanti margini di crescita e non credo che il passaggio in Premier sarebbe stata la scelta giusta per lui”.

Mangala? Per Tessmann la trattativa è saltata per le commissioni? E’ soddisfatto del lavoro dello scouting?

Mangala lo voleva fortemente Roberto Goretti. All’inizio il Lione non lo voleva cedere, poi ci abbiamo provato quando i procuratori ci hanno chiamato. Abbiamo trovato anche un accordo economico con il calciatore ma per il Lione l’offerta dell’Everton era migliore . Tessmann era un obbiettivo, ma non abbiamo trovato i numeri per fare l’operazione. Il nostro scouting ci ha parlato benissimo di Richardson e appena abbiamo potuto lo abbiamo comprato”.

La Fiorentina è stata ambiziosa?

” Ogni squadra è ambiziosa. La nostra ambizione è stare lassù in classifica, è avere De Gea in squadra. Non posso dire qual’è il nostro obbiettivo finale. Siamo ambiziosi e determinati, vogliamo vincere tutte le partite. Una cosa che ci mette paura è vedere il Franchi in queste condizioni. Oggi non c’è la sensazione di un fortino e questa cosa mi mette ansia”.

Eravate pronti ad una rivoluzione del genere? Avete mai pensato di cedere Parisi?

“Sapevamo benissimo di dover fare questa rivoluzione. Vincendo ad Atene adesso parliamo di altre cose. La sconfitta ha cambiato anche la squadra. Non abbiamo mai pensato di cedere Parisi. deve fare un percorso di crescita e sono sicuro che con i consigli di Biraghi e Gosens farà un percorso importante”.

Come è andata la questione Amrabat? Vi ha messo in difficoltà?

“Ringraziamo fortemente il calciatore. Aveva trovato l’accordo con il Fenerbahce eppure ha giocato per 120′ minuti in Ungheria, dando il 1000% rischiando di farsi maschio. La trattativa è stata conveniente per tutti. Lui non ci ha messo assolutamente in difficoltà”.

La sensazione di Pradè dopo tutti questi cambiamenti?

“La ricostruzione è stata simile a quella del 2012, abbiamo cercato di copiarla o comunque di rifarla molto simile: abbassando l’età e prendendo giocatori di contenuto importante”. Ha continuato Pradè. “Speriamo di ripetere ciò che facemmo all’epoca. Penso però che il lavoro di Palladino sia più difficile rispetto al 2012, non avevamo una competizione europea quell’anno. Quando sono usciti i calendari nessuno di noi pensava di fare una battaglia del genere con la Puskas Akademia. avevamo timore del Parma, le altre due gare con Venezia e Monza le vedevamo più abbordabili”.

Come sta Pongracic dopo questo avvio? La scelta su Martinelli?

“Potevamo cedere Milenkovic e prendere subito Pongracic”, ha affermato Pradè “In tre giorni, così, abbiamo fatto entrambe le cose. Poi sul calciatore a tre o quattro, sono valutazioni che deve fare il tecnico, non la società. La cosa sicura è che si riprenderà appena sarà in forma anche fisicamente. Martinelli voleva andare a giocare. L’abbiamo chiamato in sede per parlarci, per noi deve stare con De Gea e Terracciano almeno per sei mesi. La crescita con loro sarà più importante di un’esperienza in Serie C o B, che tanto avrà il tempo di fare”.

Chi è il leader di questa rosa?

Pradè

“Spero che i leader siano Quarta, Pongracic, Ranieri… ci scordiamo spesso di Ranieri, ce l’ha chiesto un club forte con un tecnico di livello mondiale. E l’abbiamo voluto tenere. E poi puntiamo molto sulla crescita di Comuzzo, Moreno e Valentini, che il 2 gennaio sarà qui”.

Con Vitor Roque com’è andata?

Pradè ha confermato la diffcioltà nella trattativa, sciogliendo ogni dubbio. “Non l’abbiamo preso perché costava 40 milioni. Poi è andato al Betis in prestito il 25 agosto ma a quel punto non ci serviva più”.

Avete ricercato nuovamente Ruben Vargas?

“Si, Ruben Vargas è un nostro pallino da sempre: fossero usciti prima Barak e Brekalo, può darsi che avremmo preso anche lui. Ricordo che quando lo utilizzarono l’anno scorso c’erano tante critiche ma il reparto scout lo voleva fortemente”.

Pradè è contento del reparto esterni?

“Crediamo nella crescita di Colpani, il mister ci ha chiesto di sostenere Ikone perchè è innamorato. deve sbloccarsi, se non lo farà sarà un incompiuto. Gli esterni ora giocano diversamente rispetto a come facevano prima con Italiano”.

Ci conferma i rinnovi di Comuzzo e Kouame? Come mai non avete provato per un difensore come Hummels?

Pradè ha parlato della situazione del difensore tedesco, conteso in estate da molti club italiani “A Hummels abbiamo pensato ma lui voleva aspettare. Come ha fatto col Bologna, aveva l’accordo con la Real Sociedad ma poi ci ha ripensato. Sutalo per l’Ajax era incedibile. I rinnovi si, siamo vicini a entrambi”.

Le conclusioni di Pradè

Pradè e il resto della dirigenza sono convinti di aver fatto le mosse giuste per preparare la squadra alla nuova stagione, con l’obiettivo di rimanere competitivi e ambiziosi in tutte le competizioni.

Serie A

Parma-Lazio, probabili formazioni e dove vederla

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Al Tardini continua la 15° giornata con Parma-Lazio. La squadra di Sarri è alla ricerca di punti in trasferta visto il rendimento delle ultime uscite.

I biancocelesti arrivano da due sconfitte di fila lontano dall’Olimpico (contro Inter Milan) e l’ultimo successo risala e a diversi mesi fa, sempre contro una squadra in lotta per la salvezza. Per i padroni di casa è l’occasione di tornare a vincere in casa dopo la sconfitta con l’Udinese e la vittoria in trasferta a Pisa ha ridato fiducia a tutto l’ambiente.

Qui Parma

Cuesta continua a puntare sui suoi fedelissimi a partire da Corvi che continua a dare sicurezza tra i pali. Davanti a lui linea a 4 con BritscghiValentiDel Prato Valeri. In mediana spazio ancora a BernabèKeita ed Estevez per dare solidità alla manovra sia offensiva che difensiva. Ondrejka dovrebbe tornare dal 1′ alle spalle di Pellegrino Benedyczak.

Qui Lazio

Sarri dovrebbe confermare in blocco la squadra che ha pareggiato in casa col Bologna, a eccezione di Gila, squalificato a causa del doppio giallo rimediato proprio la scorsa giornata, e Isaksen, uscito dolorante e quindi indisponibile.

Per questo motivo davanti a Provedel e al fianco di Romagnoli ci sarà quasi sicuramente Patric, completano invece il reparto sugli esterni Marusic Pellegrini (out contro il Bologna a causa della nascita del figlio) in ballottaggio aperto con Nuno Tavares.

A centrocampo GuendouziBasic faranno compagnia a Cataldi mentre nel tridente offensivo agirà l’ex Cancellieri insieme a Castellanos e capitan Zaccagni.

parma-Lazio

VALENTIN CASTELLANOS IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Parma-Lazio, probabili formazioni

Parma (4-3-1-2): Corvi, Britscghi, Del Prato, Valenti, Valeri, Bernabé, Keita, Estevez, Ondrejka, Pellegrino, Benedyczak.

Lazio (4-3-3): Provedel, Marusic, Romagnoli, Patric, Tavares, Basic, Cataldi, Guendouzi, Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.

Parma-Lazio, dove vederla

Il match del Tardini in programma domani con fischio d’inizio alle 18 sarà trasmesso in diretta e in esclusiva su DAZN.

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Serie A

Lecce-Pisa, le formazioni ufficiali: la scelta su Sottil

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Al Via del Mare si apre la 15° giornata con Lecce-Pisa. Da entrambe le parti c’è voglia di riscatto per uscire da una situazione molto scomoda di classifica.

Primo anticipo della nuova giornata di Serie A che mette di fronte due squadre direttamente coinvolte nella lotta salvezza. Un punto di differenza e un grande balzo in palio aumentano ulteriormente la pressione. Entrambe arrivano da una sconfitta e puntano a riprendere la marcia verso l’obiettivo stagionale. I salentini vogliono cavalcare l’onda d’entusiasmo derivante dall’ultimo successo tra le mura amiche.

Lecce-Pisa, le formazioni ufficiali

LECCE (4-3-3): Falcone; Danilo Veiga; Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Pierotti, Camarda, Sottil. Allenatore: Di Francesco.

PISA (3-5-2): Semper; Calabresi, Caracciolo, Canestrelli; Touré, Akinsanmiro, Aebischer, Vural, Leris; Moreo, Meister. Allenatore: Gilardino.

Lecce-pisa

L’URLO DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Hellas Verona, l’ultima vittoria a Firenze nel segno di…Kean

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Champions League

Per la 15° giornata di Serie A l’Hellas Verona sarà di scena al Franchi contro la Fiorentina. Nell’ultimo successo dei gialloblu in Toscana c’entra Kean.

A poche settimane dal giro di boa la squadra di Zanetti arriva al confronto forse più importante vista la situazione. I viola infatti occupano ancora l’ultimo posto in classifica, tre punti più sotto proprio dei veneti.

Hellas Verona, Kean ex di giornata: decisivo nell’ultima vittoria scaligera

Un incrocio curioso quello che vede di fronte l’attaccante italiano e il club gialloblu, che l’ha accolto agli albori della sua carriera quando ancora non aveva esperienza in Serie AKean all’Hellas Verona infatti fu un’operazione vantaggiosa per entrambe le parti, sia dal punto di vista economico (prestito secco) per il club che professionale per il giocatore.

Torniamo dunque alla stagione 2017-2018, con gli scaligeri che erano appena tornati nel massimo campionato dopo un anno di Serie B e puntavano a un mercato scoppiettante per raggiungere la salvezza. Nello specifico, arrivarono giocatori come Alessio Cerci Romulo (alla sua seconda esperienza in riva all’Adige), uniti a Giampaolo Pazzini e per qualche settimana anche ad Antonio Cassano.

Kean trovò sistemazione proprio sul gong del calciomercato estivo e l’allenatore Fabio Pecchia non esitò a concedergli spazio anche da titolare. Nonostante l’annata si rivelò fallimentare col passare delle giornate, il classe 2000 in prestito allora dalla Juventus si mise in mostra e collezionò 19 presenze totali e 4 gol all’attivo.

Due di questi arrivarono proprio contro la Fiorentina all’Artemio Franchi nella vittoria per 1-4 dell’Hellas (gli altri marcatori furono Alex Ferrari e Vukovic per il Verona mentre Gil Dias per i viola), che trovò uno dei pochi successi di quella stagione, poi terminata con la retrocessione. Quel precedente contro i viola però rimane l’ultima vittoria scaligera in Toscana e, ironia della sorte, domenica alle 15 sarà proprio Kean a dover risollevare le sorti della sua attuale squadra, in una situazione completamente ribaltata.

hellas verona

LA GRINTA DI MOISE KEAN IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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