Le interviste
Piero Chiambretti stasera a Overtime Festival. “Sul gap Inter-Juve vi dico che…”
Piero Chiambretti più scatenato che mai. Il noto conduttore televisivo illuminerà stasera il palcoscenico di Overtime Festival, il Festival Nazionale del Giornalismo e Racconto Sportivo. ‘Dimmi un colore. Ti racconto una storia’, è questo il titolo dell’incontro in programma stasera al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Alle ore 21,30 Piero Chiambretti, autore e presentatore di celebri trasmissioni televisive, tra queste Tiki Taka – La repubblica del pallone, sarà intervistato da Marco Ardemagni di Caterpillar AM. Chiambretti solo pochi mesi fa era stato raggiunto dai microfoni di Calciostyle al Vip Master Tennis di Milano Marittima e si era espresso così sull’addio di Antonio Conte, evidenziando come ciò possa rappresentare un vantaggio notevole per la Juventus: “ “Credo che con la partenza di Antonio Conte la Juve torni ad essere la più forte – questo il commento di Piero Chiambretti a Calciostyle – La differenza tra Juve e Inter a mio avviso si chiamava Conte, senza il buon Antonio penso che l’Inter ritornerà ad essere l’Inter anche se auguro a tutti gli interisti di fare una grande stagione. Sarà secondo me l’anno della Juventus di Allegri”. Da Chiambretti a Pierluigi Pardo. Domani sera, alle ore 21.30, sarà la volta di Federico Buffa. A Overtime Festival Buffa darà certamente spettacolo con l’arte dello storytelling sportivo. Sabato sera, stessa ora, spazio a Pierluigi Pardo, sempre nel centro storico di Macerata.
PIERO CHIAMBRETTI A OVERTIME FESTIVAL 2021: LA BIOGRAFIA DEL NOTO CONDUTTORE TV
Nasce il 30 maggio 1956 ad Aosta ma cresce a Torino. Nel 1976 comincia a lavorare come disc-jockey in discoteca e in alcune emittenti radiofoniche di Torino. Dal 1981 al 1986 lavora come animatore turistico sulle navi da crociera, mettendo in mostra il suo spiccato senso dell’umorismo. Nasce artisticamente in coppia con Erik Colombardo mentre la sua prima vera esperienza da solo è stata in una televisione privata, Rete Manila 1, con la conduzione di un programma quotidiano, dal titolo Il delicone: a Torino fece scalpore per gli ascolti e perché andava in onda in diretta con le telecamere in mezzo alla strada nello stesso orario de Il pranzo è servito di Corrado. A metà degli anni ottanta Chiambretti fu ideatore e conduttore di vari programmi radiofonici come i talk La Mecca e Testa di Sigaro diffusi da un centinaio di radio italiane.
Nel 1982 si è presentato in mutande a un provino, vincendo il concorso RAI Un volto nuovo per gli anni ’80. Nel 1983 ha esordito su Rai 1 con il programma quotidiano Forte fortissimo TV top. Tra le sue prime apparizioni ci fu anche quella di Quo vadiz? nel 1984, programma di Rete 4, diretto da Maurizio Nichetti. Nel 1985 arriva su Rai 1 nello show Il sabato dello Zecchino, nel quale interpreta il buffo personaggio di Cartella. Nella stagione 1985-1986 su Rai 1 conduce un altro programma per ragazzi, Magic!
Il successo è arrivato nell’autunno del 1987, quando Rai 3 lo ha ingaggiato per il programma Va’ pensiero: gli è stata affidata la rubrica Divano in piazza, dove aveva il compito di fermare i passanti in mezzo a una piazza spingendoli a impersonare i familiari di un vip. All’inizio del 1988 è anche tra i conduttori del programma contenitore per ragazzi di Rai 1 Big! mentre in autunno è alla guida di Complimenti per la trasmissione, in cui si mischia con umoristica sfrontatezza alla gente comune incontrata per strada per poi tornare a Va’ pensiero e condurre, durante il Festival di Sanremo, Complimenti per il Festival.
Successivamente ha condotto su Rai 3 Prove tecniche di trasmissione (1989-1990) in cui fu tra i primi a deridere il serioso mondo del calcio e le partite della Serie A; si trattava di un programma itinerante che andava in onda la domenica pomeriggio da un tendone da circo che veniva posizionato in una città in cui si giocava una partita di calcio: a fine partita Chiambretti si recava sul terreno di gioco e faceva una moviola a modo suo imitando le azioni salienti dell’incontro tenutosi in quello stadio. In seguito ha condotto Prove tecniche di Mondiale, sui mondiali di calcio del 1990, seguendo le partite di una sfortunata nazionale degli Emirati Arabi Uniti.
Quindi è la volta di vari programmi sul terzo canale della RAI che incrementano la sua notorietà: Goodbye Cortina (1990-1991); Il portalettere (1991-1992); il satirico Telegiornale zero (1992-1993), quasi un contraltare di Striscia la notizia; Servizi segreti (1993-1994); due edizioni de Il Laureato – viaggio ai confini della facoltà (1994-1995 e 1995-1996), altro programma itinerante che andava in onda dalle Aule Magne dei principali atenei italiani in cui personaggi famosi tenevano una lezione su determinati argomenti.
Dopo una breve parentesi radiofonica a RadioDue nel 1994, insieme con l’esordiente Luciana Littizzetto, Chiambretti presentò diverse edizioni del Concerto del primo maggio e anche L’inviato speciale – L’uomo giusto nel posto sbagliato nel 1997 su Rai 1. Inoltre, sempre nel 1997, gli fu affidato il Festival di Sanremo mentre nel 1998 conduce il Dopofestival.
Chiambretti passa a Rai 2 nel 1999, anno dello speciale estivo Orgoglio coatto, condotto assieme a Carlo Verdone e ispirato a Porta a Porta. Sempre nel 1999 conduce il Meteo3 e i servizi dell’orario nel canale RAI. In questo periodo, la passione per il calcio e l’antica dimestichezza con le trasmittenti locali lo hanno portato a intervenire nelle radiocronache delle partite del Torino su Radio Veronica One. Con Gianni Boncompagni, Chiambretti tornò alla ribalta su Rai 2 nelle stagioni 2001-2002 e 2002-2003 con il programma “cult” Chiambretti c’è.
Lasciò la RAI alla fine del 2003 per passare a LA7, rete in cui nella stagione 2004-2005 presentò Markette, uno show di seconda serata fatto di finte marchette. All’inizio del 2006 conduce lo show introduttivo della Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali a Torino, evento per il quale è stato anche consulente creativo.
Nella stagione 2006-2007 conduce la terza edizione di Markette. Nel 2007 Pippo Baudo l’ha voluto nel suo Festival di Sanremo in qualità di conduttore del Dopofestival. Nel 2008 conduce, assieme a Baudo, la 58ª edizione del Festival di Sanremo; dopo questa sua ennesima esperienza sanremese, Chiambretti torna nella sua isola felice, LA7, a condurre la quarta edizione di Markette, che resta la sua ultima esperienza sulla rete.
Il 9 agosto 2008 fu ufficializzato il suo passaggio a Mediaset per condurre un programma su Italia 1 in seconda serata, il Chiambretti Night – Solo per numeri uno, che ha ottenuto ottimi risultati di ascolto ed è stato confermato per due nuove ulteriori edizioni.
Nell’ottobre 2013 Chiambretti ha condotto Striscia la notizia su Canale 5 in coppia con Michelle Hunziker, ottenendo un nuovo successo di immagine, critica e ascolti, ripetuto dal 29 settembre all’11 ottobre 2014 sempre in coppia con la Hunziker. Chiambretti torna su Italia 1 il 13 maggio 2014 con il programma di seconda serata Chiambretti Supermarket, in onda fino al 20 giugno 2014; questo programma vedeva la presenza fissa di Cristiano Malgioglio, proseguita anche in Grand Hotel Chiambretti, show di Canale 5 in onda nel 2015 ogni venerdì in seconda serata e in #CR4 – La Repubblica delle Donne in onda ogni mercoledì in prima serata su Rete 4. Dal 21 settembre 2020 conduce Tiki Taka – La repubblica del pallone in onda il lunedì in seconda serata su Italia 1. Sarà dunque grande protagonista dell’edizione 2021 di Overtime proprio stasera nel cuore della città maceratese (profilo Piero Chiambretti – overtimefestival.it)
IL FESTIVAL OVERTIME PROSEGUE FINO A DOMENICA
Edizione 2021 dedicata ai “Colori”. Tra gli ospiti Mauro Berruto, Gelindo Bordin, Federico Buffa, Maurizia Cacciatori, Maccio Capatonda, Piero Chiambretti, Cristiano Militello, Luca Pancalli, Pierluigi Pardo, Beppe Signori, Xavier Jacobelli, Furio Zara, Flavio Vanetti, Nazareno Rocchetti, Marino Bartoletti, Mino Taveri. Tante le anteprime nazionali. Appuntamento a Macerata dal 6 al 10 ottobre. Venerdì 8 il Festival ospiterà Maurizia Cacciatori, giocatrice simbolo del movimento pallavolistico italiano e testimonial sportivo del progetto “Allenarsi per il futuro”; giornalisti del calibro di Mino Taveri (Sport Mediaset) e Marino Bartoletti. Saranno presenti anche storici amici del Festival come Dario Ricci con la sua ultima fatica Match point. Sfide, campioni e momenti che hanno cambiato lo sport e Francesco Repice, il radiocronista in attività che più di ogni altroemoziona i tifosi e che a Macerata ripercorrerà la finale degli Europei Italia-Inghilterra in un originale connubio con il sommelier Simone Nicoletto. Confermato il tradizionale spazio riservato alla classe arbitrale rappresentata nell’occasione dall’ex fischietto Internazionale Alfredo Trentalange. Chiuderà in bellezza la giornata lo storyteller Federico Buffa, narrando alcune delle più grandi imprese che lo sport e i suoi protagonisti hanno regalato alle nostre esistenze. Tanti gli incontri da non perdere sabato 9 ottobre tra cui le presentazioni die libri Sulla sirena. Livorno-Milano 1989 di Dario Ronzulli (anteprima nazionale), La Città azzurra di Elena Marmugi, Zlatan Ibrahimovic, una cosa irripetibile di Daniele Manusia, il fondatore di “Ultimo Uomo”. A pochi mesi dalla conclusione delle Olimpiadi non poteva mancare un appuntamento dedicato all’oro olimpico: ospiti Gelindo Bordin, vincitore della maratona di Seul 1988, Nazareno Rocchetti, massaggiatore di tanti campioni italiani, Franco Bragagna, giornalista di RaiSport che con le sue telecronache ha celebrato tante grandi imprese, ultime in ordine temporale quelle realizzate in Giappone dall’atletica azzurra. Il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli analizzerà come sono cambiati calcio e sport negli ultimi anni. Concluderà la serata un duetto che si annuncia scoppiettante e irriverente: vedremo cosa combineranno insieme l’attore e regista Maccio Capatonda e il telecronista Pierluigi Pardo. A precederli sul palco Cristiano Militello e Nicola Calzaretta con la presentazione in anteprima nazionale del libro Le cose perdute del calcio.
Nella giornata conclusiva del Festival, domenica 10 ottobre, spazio a Con tutti e con ognuno: essere coach oggi a cura del professor Marcello La Matina, alle 24 storie di bici di Alessandra Schepisi e Pierpaolo Romio, al ritratto di Socrates, grande campione brasiliano, realizzato da Marco Gnaccolini, a C’era una volta a San Siro, libro in cui, ora che si discute se abbattere lo stadio simbolo del calcio italiano (e non solo), l’autore Gianfelice Facchetti ne ripercorre la storia con i toni dell’ode appassionata che intreccia storia e attualità, fatti ed emozioni.La presentazione sarà accompagnata dalle note dei musicisti Raffaele Kohler e Luciano Macchia. Overtime in questa edizione 2021 ospiterà anche ACES Video Awards, proiezione e premiazione di video promozionali di candidatura a Regione/Città/Comuni/Isola/Comunità europeedello Sport. All’evento, ideato da Aces Italia, delegazione italiana di ACES Europe, Federazione delle Capitali e delle Città Europee dello Sport, parteciperanno amministratori locali provenienti da ogni parte d’Italia. Spazio anche alla rassegna Overtime Film Festival per premiare i migliori film e cortometraggi sportivi e all’interessante incontro, in programma domattina, riservato alla Comunicazione a cinque cerchi. Psicologia Sociale, storie e racconti da Tokyo 2020. Ospiti dell’incontro Fabio Luna (pres. Coni Marche) e i giornalisti Flavio Vanetti (Corriere della Sera), Stefano Vegliani, Franco Bragagna (Rai Sport), Gerardo De Vivo (Agenzia Area). Moderano la prof.ssa Ramona Bongelli (Unimc) e Marta Elena Casanova. Evento in collaborazione con Coni Marche. A seguire premiazione della rassegna Overtime Web Festival, premio Overtime Festival ai migliori giornalisti sportivi e i loro articoli e servizi di giornalismo. Nella passata edizione di Overtime furono premiati, tra gli altri, Dario Ricci (Sole 24 Ore – Radio 24), il giornalista Daniele Bartocci e Giammarco Menga. Overtime è un’idea di Pindaro Sports &Events, in collaborazione con Regione Marche, Comune di Macerata, Comune di Pollenza, UNIMC, CIP, CONI Marche, Società Filarmonica Drammatica, con il patrocinio di Polizia di Stato, Provincia di Macerata, Rai Sport, Rai Sociale, Rai Marche, Accademia di Belle Arti di Macerata.
Le interviste
Michele Padovano da Seta (Senigallia): “Ecco cosa penso su Juve e Max”
Michele Padovano, attaccante campione d’Europa con la Juventus nell’annata 1996, sarà special guest al Ristorante Seta di San Silvestro di Senigallia (An), nelle Marche, con il suo libro “Tra la Champions e la Libertà”. Venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 20, l’ex attaccante racconterà durante una cena a tinte bianconere la sua lunga storia personale e professionale, tra sogni calcistici ed incubi giudiziari.
Era il lontano 10 maggio 2006 quando alcune auto gli sbarrano improvvisamente la strada e agenti in borghese lo trascinano dritto in caserma. È il 31 gennaio 2023 quando giunge l’assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Un volume appassionante in cui Michele Padovano riassume interminabili 17 anni di vita. Proprio come dice il suo libro, “Tra la Champions e la libertà”.
Un lungo tragitto fatto di problemi, galera, processi e arresti domiciliari, fino alla tanto attesa libertà. Padovano sarà al Ristorante Seta per svelare tutti i dettagli della sua incredibile storia. Appuntamento, dunque, nelle Marche venerdì 29 marzo. “Mi sento marchigiano d’adozione”, ci ha detto Michele Padovano, intercettato al ritorno in Italia da Malta. “Juve? Credo la società sia in linea con i programmi. Avevano chiesto a Max Allegri qualificazione Champions e valorizzazione giovani – Next Gen. Credo questi obiettivi siano stati raggiunti. Poi non lo nascondo: non è che Allegri abbia un gran gioco. Si può sempre migliorare nel gioco del calcio..”. E su Euro 2024: “Lorenzo Lucca dell’Udinese mi piace come attaccante, contento sia stato convocato da Spalletti. Il CT e questa Italia qualcosa di buono ci faranno sicuramente vedere…”. Grazie Michele per la disponibilità… Grazie a te Daniele (Bartocci) per l’attenzione.
Le interviste
Biasin: “Euro 2024? Non sottovalutate l’Italia. Su Inter e Como..”
E’ un Fabrizio Biasin bello carico e senza filtri alla vigilia di un interessante evento a tinte nerazzurre nella regione Marche. Domani sera il ristorante “La Cucina degli Angeli”, a Casette Verdini di Pollenza (Macerata), sarà ‘tempio incontrastato’ di una gustosa cena interamente a sfondo Inter. Special Guest di questa serata tutta da vivere saranno il giornalista sportivo e opinionista Fabrizio Biasin e gli ex calciatori dell’Inter Evaristo Beccalossi e Massimo Ciocci. Nell’occasione Fabrizio Biasin presenterà il suo libro “Odio il calcio”. Un interessante volume in cui Biasin descrive in maniera puntuale “drammi esistenziali costantemente segnati dal rimbalzo di un pallone”.
Alla vigilia dell’evento in terra marchigiana abbiamo scambiato quattro chiacchiere in ESCLUSIVA proprio con Fabrizio Biasin. Nativo di Como (3 luglio 1978) e tifosissimo dell’Inter non potevano mancare spunti di riflessione sul club lariano (che sogna oggi la Serie A) e sul team di Simone Inzaghi. Breve focus anche sulla Nazionale Azzurra di Luciano Spalletti, reduce dalla vittoria per 2 a 1 contro il Venezuela. Ecco l’intervista (esclusiva) integrale al “Biaso”.
Indice
FABRIZIO BIASIN SULL’INTER DI INZAGHI: “UN CALCIO DI ALTO LIVELLO. E ICARDI…”
“Domani nelle Marche cercheremo di passare una bella serata. Parleremo di calcio in modo leggero in quanto, come scrivo nel libro, il pallone è quella cosa che accompagna un po’ tutti gli italiani nel bene o nel male”. Queste le parole di Biasin ai nostri microfoni. “L’idea, dunque, è quella di vivere fino in fondo una piacevole serata, raccontandoci le nostre cose…”. Gli abbiamo chiesto, nell’occasione, se vuol lanciare un messaggio all’Inter e/o ai tifosi nerazzurri… “Personalmente non devo lanciare messaggi a nessuno – scherza Fabrizio – È l’Inter che sta lanciando messaggi rispetto a un 2024 fatto di tante belle partite e una delusione in Champions League. Passo falso che però non deve distrarre dalla mission finale ovvero dall’obiettivo annunciato di vincere lo scudetto. Il tutto giocando peraltro un calcio, come abbiamo visto, a livelli molto elevati”. Telegrafico su Mauro Icardi: “Se mi piacerebbe rivederlo in Italia? Icardi guadagna 10 milioni a stagione, è impossibile”.
FABRIZIO BIASIN SULLA NAZIONALE ITALIANA: “AGLI EUROPEI NON SAREMO I FAVORITI NUMERI UNO MA… GUAI A SOTTOVALUTARCI! DA CAPIRE SE SARA’ DIFESA A 3 O A 4”
“La Nazionale è una squadra ancora in costruzione”, commenta Biasin. “Manca poco all’inizio del campionato europeo (EURO 2024). E non abbiamo ad oggi trovato gli incastri necessari per capire se Spalletti deciderà di affrontare l’europeo con una difesa a 3 o se tornerà alla difesa a 4. L’amichevole vinta ieri per 2 a 1 (Italia-Venezuela) non ha dato certezze. Però è anche vero che era una partita da definire sperimentale. Già dal prossimo test vedremo in campo diversi titolari, ci faremo dunque un’idea più chiara in merito. Di certo sappiamo di non essere i favoriti numero uno ad Euro 2024. Ma attenzione a non sottovalutarci perché credo Luciano Spalletti abbia le chiavi per riuscire a mettere in campo una formazione competitiva”.
FABRIZIO BIASIN SUL COMO TRA SOGNO SERIE A E GABRIELLONI-GOL
“Alessandro Gabrielloni è l’idolo dei tifosi del Como, al netto che ci sono giocatori più rappresentativi”, prosegue Biasin. “Ebbene sì, non ci sono dubbi: Alessandro è l’idolo assoluto dell’intera tifoseria. E adesso, da titolare, sta provando insieme agli altri a trascinare il Como verso quel sogno chiamato Serie A. La speranza, da comasco, è quella di vivere un finale di stagione ad altissima intensità. Certamente i tifosi del Como possono essere molto felici di come sta rispondendo la squadra e della generosità di questo attaccante, Gabrielloni. Un attaccante veramente, veramente bravo”. Gli abbiamo chiesto: “Gabrielloni di Jesi (An) in Nazionale, ad oggi, è pura utopia?”. Puntuale la risposta di Biasin: “Abbastanza… Cominciamo a vedere se riesce ad arrivare in Serie A con il Como. E da quel momento potremo fare altri tipi di ragionamento. In questo momento direi che è abbastanza difficile vederlo in Nazionale…”.
IL FUTURO DELL’ALTRO ATTACCANTE MARCHIGIANO WALID CHEDDIRA: “STAGIONE INTERLOCUTORIA. OTTIMISTI NEI SUOI CONFRONTI”
Infine un commento sull’altro attaccante marchigiano, come ‘Alex’ Gabrielloni, Walid Cheddira, ex bomber del Bari (nativo di Loreto – An) oggi al Frosinone in Serie A (in prestito dal Napoli). “Pensavo potesse incidere ancora di più rispetto a quanto fatto. Questo per dire che l’anno scorso mi aveva impressionato parecchio. A mio modo di vedere aveva le chance per fare un po’ di più. In ogni modo diciamo che può essere una stagione interlocutoria, dunque continuiamo ad essere ottimisti nei confronti di Walid Cheddira”. Grazie Fabrizio… “Grazie a te Daniele” (Bartocci)
Le interviste
Milan, Ravezzani su Pioli: “Attira fastidi”
Sul futuro del Milan e più nello specifico sul futuro di Pioli, ha parlato Fabio Ravezzani direttore di TeleLombardia, ai microfoni di Milannews.
Ravezzani: “Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore”
Dopo un ciclo di partite che ha visto i rossoneri fare 5 vittorie consecutive, arriva la sacrosanta sosta per ricaricare e riordinare le idee.
Sulla questione Pioli in particolare, ha espresso il suo pensiero Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia vicinissimo alle vicende che riguardano il Milan.
Nello specifico si domanda se davvero ci siano valide alternative a Pioli e se un altro allenatore, al posto dell’attuale tecnico, sarebbe stato in grado di portare i rossoneri in testa al campionato.
Le sue parole:
“Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore in panchina, certo qualcuno più bravo di Pioli sicuramente c’è ma il punto è se riesci ad averlo.”
“Conte è sicuramente più bravo, Thiago Motta un investimento in prospettiva rischioso, ma gli altri non sono meglio di Pioli.”
Il paragone tra Giroud e le punte delle altre big e l’impopolarità di Pioli
“Questa squadra non è cosi forte da essere penalizzata dall’allenatore, davanti c’è Giroud che 37 anni e non è Lautaro ne Osimhen, che tra l’altro ha giocato poco e male infatti il Napoli è imploso.”
“I rossoneri dopo 29 giornate hanno gli stessi punti di 2 anni fa, ma la popolarità di Pioli non è la stessa, del resto quando un tecnico arriva al quarto anno attira dei fastidi.”
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