Serie A
Pezzella, uno spiraglio di luce nel grigiore viola
Nella nebbia di casa viola, domenica a Cesena c’è stato uno spiraglio di luce. German Pezzella è tornato dopo oltre un mese dall’infortunio al piede che aveva subito durante l’amichevole con la Reggiana il 12 settembre ed è andato subito in gol. Il settimo nelle cento presenze festeggiate contro lo Spezia. Un ruggito quello del Capitano argentino che dopo aver segnato da azione da angolo, un colpo di testa forte sotto il sette del portiere ligure, si è tolto la fascia di Capitano Astori, l’ha alzata al cielo non prima di averla baciata. Un gesto, simbolo di un legame, con una squadra e una città che Pezzella, nonostante le voci di mercato, non ha mai messo in dubbio. Pezzella domenica è uscito al settantesimo, più per precauzione che per veri problemi fisici. In casa viola ora a tenere banco è il futuro di Iachini, ma presto il rinnovo dell’argentino potrebbe tornare d’attualità.
Serie A
Fiorentina, illusoria ambizione di Champions League: una squadra non adeguata
La Fiorentina sta attraversando un periodo di forte crisi. I problemi però partono da più lontano: una costruzione della rosa non all’altezza dell’Europa.
La Viola è in un periodo molto negativo, che potrebbe sfociare in una delle pagine più grigie della storia del club. La causa di tutto ciò non può ricadere su un unico responsabile, ma va sicuramente distribuita tra presidente, dirigenza, allenatori e giocatori.
Quello che è certo però, e che se ad inizio stagione si era parlato di Champions League, adesso tutta la società ne esce completamente ridimensionata. La squadra strutturata dalla dirigenza e messa a disposizione di Pioli prima e di Vanoli poi, oltre che ad essere sbilanciata nelle varie zone di campo, è composta da giocatori disabituati a giocare un certo tipo di partite.

PAOLO VANOLI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Fiorentina, una squadra inesperta e priva di campioni
11 giocatori della rosa della Fiorentina arrivano da squadre in lotta per la salvezza: Pablo Mari-Monza, Pongracic-Lecce, Ranieri-Salernitana, Viti-Empoli, Parisi-Empoli, Nicolussi Caviglia-Venezia, Sohm-Parma, Fazzini-Empoli, Gudmundsson-Genoa, Piccoli-Cagliari, Kouamè-Empoli.
A questi vanno aggiunti 4 ragazzi giovani e alle prime esperienze in serie A come: Comuzzo 2005, Fortini 2006, Ndour 2004 e Martinelli 2006.
Fuori da questo conteggio rimangono De Gea, Gosens, Mandragora, Fagioli, Kean e Dzeko, ovvero tutti i giocatori che hanno vestito maglie importanti e che hanno giocato in piazze di primo livello. Non a caso in questo periodo di tempesta, spesso e volentieri sono loro ad aver provato a fare qualcosa in più sia in campo, che fuori.
Per uscire da periodi difficili come quello che sta attraversando la Fiorentina, c’è bisogno di uomini forti e di calciatori all’altezza della situazione. A gennaio c’è la necessità di un forte intervento sul mercato per ristrutturare una rosa che ha dimostrato non solo di non essere adatta a competere per la Champions League, come dichiarato ad inizio stagione, ma di non avere ne grande talento ne personalità.
Serie A
Fiorentina, i Viola Club dicono “Basta, non ci riconosciamo più con questa società!”| Il duro comunicato dell’associazione
L’ACCVC, l’Associazione Centro Coordinamento Viola Club, attraverso un duro comunicato taglia i ponti con la società viola: parole di fuoco per l’operato del club.
Questo il comunicato apparso ieri sui profili social dell’associazione:
“ORA BASTA !!! Riteniamo opportuno intervenire per far conoscere al popolo viola il punto di vista dei club organizzati sulla situazione attuale della Fiorentina. Non è nostro compito suggerire soluzioni per fronteggiare quella che appare a tutti gli effetti “una caduta libera senza paracadute.”
Noi siamo tifosi, siamo l’organizzazione che racchiude il maggior numero di viola club e possiamo perciò lamentare quella che negli ultimi anni è sembrata una deriva molto chiara e lucida da parte della Società, arroccata dentro al bellissimo e costosissimo Viola Park.
Elementi fondamentali come “identità” e “senso di appartenenza” che in questo momento sarebbero indispensabili, sono stati messi da parte e ritenuti non strategici.
L’ostentata indifferenza verso l’Associazione e i Viola club stessi ne è stata la plastica dimostrazione. Senza dimenticare quella maglia”arancione” di ieri che è sembrata l’ultimo “sfregio” a Firenze e ai tifosi “VIOLA”
Noi possiamo solo registrare il senso di smarrimento e di disorientamento che sta pervadendo tutto il mondo viola.
Abbiamo paura e siamo terrorizzati all’idea di finire in serie B per di più nell’anno del Centenario.
Abbiamo una squadra che ad oggi è riuscita a raccogliere 6 punti sui 45 disponibili, una miseria e l’eventuale retrocessione sarà una macchia indelebile per calciatori,
staff tecnico e dirigenti.
VERGOGNATEVI !!!


Leggendo l’intervista del Presidente speravamo di trovare una “idea” di soluzione invece la paura di retrocedere è aumentata ulteriormente.
E evidente che il Presidente vive, o lo fanno vivere, in un mondo parallelo che non ha niente a che vedere con la realtà, tanto che possiamo affermare che di quella intervista non abbiamo condiviso “NIENTE”.Ci attendevamo ben altro !!!
Noi credevamo di poter intraprendere con questa Proprietà un cammino diverso dall’aver lottato per non retrocedere tre anni su sette di loro gestione e raggiungere come massimo risultato un sesto posto. Il Presidente ci ha fatto capire che tutto “va bene così …”.
E’ libero di pensarla come crede ma sappia, o fategli sapere, che a questo punto…
NOI NON CI RICONOSCIAMO PIU’ IN QUESTA PROPRIETA’ e pertanto….
LE NOSTRE STRADE SI DIVIDONO.
Continueremo per sempre ad essere tifosi della Fiorentina e lotteremo con tutte le nostre forze affinchè lo spettro dei “COSMOS” smetta di aleggiare su Firenze”.
Serie A
Fiorentina, crisi attuale: film già visto ben 2 volte?
La Fiorentina esce sconfitta da Verona ed è crisi nera: per i viola si alleggia già lo spettro retrocessione, un film già visto ben 2 volte, 1993 e 2002.
La Fiorentina perde con l’Hellas Verona ed è per i viola crisi nera: rischio retrocessione si fa concreto, un confronto con le altre debacle gigliate, nel 1993 e nel 2002.

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Fiorentina, dopo Verona è rischio Serie B: un confronto con il 1993 e il 2002
Per la Fiorentina è allarme rosso, dopo la sconfitta con l’Hellas Verona: ultimo posto con appena 6 punti, davvero un campionato disastroso, che per i tifosi viola si cominciano ad alleggiare incubi del passato, pagina che sembrano dimenticate per sempre, soprattutto nelle ultime stagioni, con le finali perse di Conference League, ovvero nel 1993 ma soprattutto il 2002, la più brutta pagina della storia viola, con retrocessione e fallimento targato Vittorio Cecchi Gori.
Un confronto con le due annate nefaste per i viola vanno fatte, per capire meglio l’attuale situazione: nel 1992/93 la squadra era in partenza che ambiva posizioni europee, più o meno come quella attuale, basti pensare che in rosa c’erano gente come Effenberg, Batistuta e Laudrup, mica gli ultimi arrivati. Il girone d’andata non fu così male, ma le cose cominciarono cambiare al giro di poi, cominciando perdere partite, persino contro la meteora Ancona, una delle peggiori squadre di sempre della storia della massima Serie. Ci furono ben 4 allenatori in quella stagione, si iniziò con Radice e si finì con Antognoni, prima di lui Chiarugi che lo ritroveremo anche nel 2002. Davvero una retrocessione inaspettata, Batistuta ne fece 16 di reti, ma non bastarono per evitare la discesa nei cadetti.
Il 2001/2002 in certo senso era una retrocessione annunciata nell’aria, già solo ad inizio luglio, con Cecchi Gori che per iscrivere la squadra svendette tutti i pezzi pregiati, incominciando da Rui Costa, passato al Milan, ed a Toldo andato all’Inter. Ma però, nonostante si fece un campionato di bassa classifica, non si era in questo momento a 6 punti, quindi l’attuale classifica viola è peggiore di quella squadra alla deriva più totale. In panchina ci andarono Bianchi, alla sua ultima esperienza da tecnico, e appunto Luciano Chiarugi, che ci fu anche nel 1993.
Quindi, visti i precedenti, la preoccupazione a Firenze è notevole, il ritiro tempo indeterminato fu una delle misure prese nel 2002, si spera che ci sia quell’epilogo, un incubo chiamato Serie B che inizia ad alleggiare, purtroppo.
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