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Parma, Pecchia: “In questo momento ci sta mancando solo la vittoria. Genoa? grande squadra”

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Parma, Fabio Pecchia ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro il Genoa, in programma domani sera alle 18:30.

Il Parma di Fabio Pecchia si presenta alla sfida contro il Genoa con uno stato di forma interessante e promettente, pur senza vittorie nelle ultime partite. Il pareggio contro la Juventus, ottenuto in trasferta, è stato un risultato importante che ha mostrato le qualità della squadra e la capacità di mettere in difficoltà anche avversari di alto livello.

Nonostante l’ottima prestazione contro la Juventus, il Parma sta affrontando un periodo di “pareggite,” con ben quattro pareggi consecutivi. Questo trend, sebbene positivo in termini di imbattibilità, sta impedendo alla squadra di fare un vero salto in classifica. Contro il Genoa, quindi, Pecchia e i suoi puntano a rompere questo tabù e tornare alla vittoria, fondamentale sia per il morale della squadra che per il percorso in campionato.

Parma

Parma, le parole di Pecchia

A seguire, la conferenza stampa di Pecchia:

Contro le grandi avete fatto sempre bene, come si fa a ripetersi anche contro avversari chiusi che lasciano meno spazi?
“Bella domanda. Mi sento di essere solo parzialmente d’accordo. Il Genoa non è una brutta squadra e noi abbiamo fatto le nostre prestazioni anche contro Como, Lecce, Bologna. Vogliamo continuare a farle, anche domani contro il Genoa. La nostra organizzazione è chiara, vogliamo portarla su ogni campo in casa come in trasferta, contro chiunque. Quello che manca in questo momento è la vittoria, ma è chiaro che vogliamo giocare a calcio in questo modo”.

Il Genoa è in un momento complicato, che avversario ti aspetti?
“Ho visto le ultime partite e al di là di ciò che si dice, che fa parte del calcio, è una squadra viva, che anche contro la Fiorentina si è giocata la sua partita. Hanno energia e voglia di rimanere sempre dentro, con quella giusta dose di esperienza per gestire questi momenti. Io penso a ciò che dobbiamo fare noi, conosciamo le qualità dell’avversario, la partita da fare sul campo può esser diversa rispetto a quella di mercoledì ma rimane un avversario con un’idea precisa”.

Come sta la squadra e soprattutto a che punto è Estevez, visto che hai perso Hernani?
“Rispetto a quando è venuto in panchina con l’Empoli, ha aggiunto energie ed è pronto per una tenuta limitata. Migliorano anche le condizioni di Benedyczak, abbiamo perso Hernani e si è fermato anche Valenti, ma il resto del gruppo sta bene”.

A livello psicologico può esserci qualche difficoltà nell’alternare sfide tra grandi squadre e piccole?
“E’ vero che risaltano di più le prestazioni contro le big, una neopromossa che gioca con il Milan, va a Napoli e a Torino nello stesso modo che affronta le altre va più in risalto. Ma anche nelle altre partite in cui non abbiamo ottenuto il risultato o abbiamo perso, la squadra è stata dentro. Abbiamo commesso degli errori e lo abbiamo pagato a caro prezzo, questo è chiaro e ci stiamo lavorando. Sono partite che ci sono scivolate di mano, per nostri errori. Ma vogliamo far divertire la gente e i nostri tifosi, non solo con un calcio spettacolare ma chiaramente per la vittoria, si lavora per questo”.

Sulle palle inattive subite tanto e siete poco pericolosi:
“Sviluppiamo le palle inattive in modo diverso, non cerchiamo la battuta diretta in area. Sfruttiamo le caratteristiche dei giocatori, abbiamo trovato il gol contro l’Udinese e anche a Torino su uno sviluppo, c’è la voglia di sfruttare meglio queste opportunità. In fase difensiva invece, per quella che è la nostra struttura, abbiamo difeso abbastanza bene in queste partite. A Torino invece mi fa dispiacere perché eravamo nelle posizioni giuste ed era evitabile”.

Si pensava che con il salto di categoria ci fosse più selezione, invece stai puntando ancora sul tutti dentro. Questa è la vostra forza?
“Se ne parla meno perché non voglio esser ripetitivo ma questa per me è la base su cui costruire una squadra e un’organizzazione di calcio. Se non c’è questo clima e questo forte senso di appartenenza, i valori tecnici poi vengono espressi in tono minore. Continuo a dire che ho bisogno di tutto il gruppo, tutti dentro. Pretendo da tutti, anche da chi finora è rimasto ai margini, da loro pretendo ancora di più perché non è semplice star fuori. Negli allenamenti pretendo ancora di più da loro, perché per chi gioca è più facile avere gratificazione”.

Qual è stata la reazione dopo il pareggio di Torino?
“C’era la rabbia giusta dopo una partita giocata in quel modo e non vinta, però dobbiamo trasformarla in energia positiva da metter sul campo. Quando una squadra lavora bene per novanta minuti sempre dentro la partita, bisogna arrabbiarsi se non porti a casa la vittoria”.

Il Genoa costruisce dal basso ma sembra soffrire il pressing:
“E’ una squadra con buona struttura fisica, molto viva, riesce a palleggiare e anche nella costruzione e nel gioco diretto è rognosa da difendere. Ha struttura con Pinamonti, Thorsby e altri giocatori tra le linee”.

Di recente son passati al 3-5-2, sfruttando la spinta sulle corsie. E’ quella l’insidia? Ti aspetti un avversario chiuso?
“Tanto dipenderà da cosa faranno, io posso provare a immaginare cosa faranno, ma sarà il campo a dirci il loro atteggiamento. Noi dobbiamo avere la pazienza giusta e la voglia di giocare ancora più in velocità. Quando si gioca di prima in zona centrale, assumersi il rischio di poter sbagliare per trovare la via del gol. Va trovata in tutti i modi, anche con i tiri dal limite e con i cross, attaccando la porta in ogni situazione. La loro forza non è solo sulle fasce ma anche in zona centrale, ha giocatori di forza e struttura che possono fare la differenza”.

Ha parlato di errori che non hanno permesso di raccogliere più punti, a cosa si riferisce precisamente?
“I gol si fanno e si prendono, c’è anche la bravura dell’avversario. Noi a Torino come a Como siamo stati dentro la partita sempre, poi ci sono momenti in cui l’avversario ha la meglio è più bravo. In altre partite, anche con l’Empoli, in alcuni momenti siamo usciti dalla partita e lo abbiamo pagato a caro prezzo. Bisogna stare dentro la partita per tutti i novanta minuti, ci permette di avere la compattezza giusta in fase difensiva e la giusta leggerezza che pretendo in fase offensiva”.

Questo scollegarsi dalla partita a gara in corso, può esser dovuto anche alla gioventù?
“Sull’età non possiamo farci nulla ma dobbiamo affrontare questo il prima possibile, abbiamo dimostrato di voler fare la partita sempre, significa anche saper stare dietro la linea della palla, difendersi insieme in blocco. Può esser l’età ma noi dobbiamo accelerare”.

Delprato sta facendo benissimo, pare ci stia pensando anche Spalletti, sta funzionando il suo lavoro:
“Su Delprato c’è poco da aggiungere, i dati sono dalla sua parte. Merita per la serietà e la professionalità che ha sempre dimostrato. Questo è il frutto del voler lavorare tutti i giorni, sempre per migliorarsi, mettendo un tassello in più. Sono contento per lui, è un capitano sul campo e anche fuori, deve esser d’esempio per tutti. E’ bello vederlo e sapere, se davvero ci fosse, l’attenzione della nazionale, sarebbe un grande premio per lui e per il club. Con Spalletti? Ogni tanto ci sentiamo”.

Il Parma dopo il Valencia è la squadra che perde più punti da situazione di vantaggio. Come si può accelerare la gestione dei risultati in una squadra così giovane?
“I dati sono dati, ma alcuni vanno interpretati. Il dato importante è che c’è una squadra che in ogni partita entra in campo per andare a far gol e vincere la partita. In tutte le partite. Nel primo quarto di gara andiamo spesso in gol, però poi bisogna andare a farne un altro, perché un solo gol in questa fase di campionato non ci ha permesso di vincere. Spingo i miei ad insistere e andare a caccia di un altro gol, per vincere ci serve qualcosa in più”.

Il paradosso è che non ne bastano due a Torino. Chiede qualche gol in qualche reparto o a qualche singolo?
“Anche perché le occasioni le creiamo. Chiedo gol da tutti, è una grande soddisfazione che Sohm si sia sbloccato e presto lo faranno anche Mihaila e Bernabé. Domenica scorsa era toccato a Charpentier. Abbiamo bisogno dei gol di tutti, ci sono note positive. Dobbiamo insistere, è il verbo che ripeto a tutti, continuiamo su questa strada con ancora più forza ed energia”.

Merita una sottolineatura anche Coulibaly, come lo sta motivando e se può facilitare il rinnovo?
“Vedendolo mercoledì a Torino direi che difende bene su entrambi i lati. Il rinnovo? Io rinnovo l’attenzione sulla gara di domani”.

Le bombe di Vlad

Al Maradona la Lazio batte il Napoli 1 a 0

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Il Napoli ritrova la Lazio, per la sfida di campionato, dopo la batosta di pochi giorni fa in Coppa Italia e cerca il riscatto per la prestazione da un punto di vista morale e di risultato per provare a fare il controsorpasso sull’Atalanta e riprendere la testa della classifica

Il Napoli ritrova la Lazio, per la sfida di campionato, dopo la batosta di pochi giorni fa in Coppa Italia e cerca il riscatto per la prestazione da un punto di vista morale e di risultato per provare a fare il controsorpasso sull’Atalanta e riprendere la testa della classifica.

Le formazioni ufficiali

Sono ufficiali le formazioni di Napoli-Lazio, posticipo della 15^ giornata di Serie A. Dopo gli esperimenti in Coppa Italia contro i biancocelesti, per la sfida di campionato Antonio Conte decide di mandare in campo tutti i titolarissimi. In porta torna, dunque, Meret. La difesa a quattro è composta da Di Lorenzo e Olivera sulle fasce, Rrahmani e Buongiorno al centro. In mediana Lobotka in cabina di regia, ai lati Anguissa e McTominay. Attacco guidato da Lukaku con Politano e Kvaratkshelia ai lati.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte.

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Dele-Bashiru, Guendouzi; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. All. Baroni

Come arriva la Lazio

Baroni ha effettuato rotazioni in Coppa Italia ma alcuni uomini saranno comunque riconfermati viste le defezioni. Tra i pali torna Provedel, in difesa a destra ancora Lazzari, dall’altro lato è recuperato Nuno Tavares, a completare la coppia di centrali Gila-Romagnoli. A centrocampo riecco Guendouzi, insieme a lui Dele-Bashiru essendo indisponibili sia Rovella (squalificato) che Vecino. Linea dei trequartisti con Zaccagni e Isaksen larghi, in mezzo recupera anche Dia pronto a partire dal 1′, Castellanos si riprende il posto da punta.

Come arriva il Napoli

Antonio Conte ritorna con tutti i titolarissimi freschi, risparmiati dalla sfida di Coppa Italia lo scorso giovedì. Dunque il classico 4-3-3 con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera a comporre la linea difensiva. A centrocampo Lobotka in regia e Anguissa-McTominay da mezzali, davanti Politano e Kvaratskhelia larghi a supporto del centravanti Lukaku. L’unico indisponibile è Mazzocchi, ai box per infortunio.

Primo tempo

Pronti via e subito, dopo due minuti, Di Lorenzo imbuca per Politano, passaggio all’indietro a trovare McTominay in mezzo che calcia forte sul primo palo. Gila si immola con il corpo. Dopo due giri di lancette è ancora il Napoli a presentarsi dalle parti di Provedel: sponda aerea di Lukaku, Olivera apparecchia per Anguissa che calcia forte dalla distanza. Tiro murato.

Poi è la Lazio che prova a farsi vedere nella trequarti degli azzurri: Castellanos pressa forte Meret che è costretto a rinviare in fallo laterale. Al minuto 10 è ancora McTominay ad essere pericoloso: su un cross a rientrare di Politano, lo scozzese prova a saltare, ma viene, per poco, anticipato da Provedel. Dopo un minuto, all’11’ di gioco, si verifica uno scontro di testa tra Rrahmani e Castellanos su una palla aerea. L’arbitro ferma il gioco e lo staff medico biancoceleste soccorre il Taty.

Alla ripresa del gioco Nuno Tavares recupera palla e si invola sull’out di sinistra, sugli sviluppi dell’azione è lo stesso portoghese a colpire di testa e trovare il corner. La Lazio prova ad alzare i ritmi. Quando il Napoli riconquista il possesso Dia fa un intervento in ritardo che gli costa l’ammonizione. Ancora la Lazio prova a fare breccia nel muro difensivo azzurro: Isaksen sguscia in mezzo a Buongiorno e Kvara e libera il mancino forte sul secondo palo: gran riflesso di Alex Meret che devia in calcio d’angolo.

Si ferma di nuovo il gioco per permettere il soccorso a Di Lorenzo: in uno scontro con Tavares il capitano azzurro viene colpito in testa. I ritmi si alzano e il gioco si incattivisce. Gran recupero di Lobotka che serve McTominay al limite dell’area: lo scozzese subisce fallo. L’arbitro concede il vantaggio ma Politano non riesce a rendersi pericoloso.

Arrivati alla mezz’ora, gli azzurri provano ad alzare anche il baricentro: Anguissa e Buongiorno recuperano diversi palloni nei pressi della metà campo. Ancora gli azzurri provano a rendersi pericolosi. Kvara e McTominay provano a connettersi: sulla sponda dello scozzese, il georgiano prova il tiro a giro che però termina ampiamente fuori. Al 35′ minuto Lobotka verticalizza per Lukaku, il belga smista per Kvara che pennella col mancino ma non trova un compagno in area.

Il Napoli prova ad alzare il forcing contro la Lazio per provare a riscattare il risultato di pochi giorni fa in Coppa Italia: prima imbucata per Di Lorenzo che va al cross ma viene murato. Poi Politano dal limite calcia a giro: palla non di molto a lato. Subito dopo Kvara a memoria trova Lukaku con un lancio di prima, il belga spizza per Politano che però perde il tempo per servire McTominay tutto solo.

Al 40′ minuto il Napoli si lamenta perché Kvaratskhelia salta Marusic con un tunnel, poi il difensore della Lazio atterra il georgiano con un intervento chiaramente falloso. L’arbitro lascia inspiegabilmente correre, il Var non interviene perché il contatto pare fuori l’area di rigore anche se di poco. Il pubblico presente al “Maradona” rumoreggia per la decisione discutibile dell’arbitro. Vengono concessi due minuti di recupero.

 Kvaratskhelia falciato per l’ennesima volta. Finalmente Colombo estrae il giallo per Guendouzi. È proprio il georgiano ad incaricarsi della punizione dai 25 metri, traiettoria a scavalcare la barriera che sfiora il palo. Dopo questa punizione, l’arbitro fischia la fine del primo tempo.

Secondo tempo

Il Napoli ritorna in campo ma sembra più svogliato: subito McTominay viene ammonito. Infatti lo scozzese sbaglia lo stop ed interviene in modo pericoloso su Isaksen. L’arbitro estrae il cartellino giallo.

Provedel effettua molti lanci lunghi per scavalcare le linee del Napoli, ma le palle sono facile preda dei difensori azzurri. Il Napoli guadagna due calci d’angolo, di cui uno grazie ad una bella azione personale di Olviera, ma vengono sprecati malamente da Politano che non crossa benissimo. Rrahmani è costretto ad ostacolare Provedel per evitare veloci ripartenze e viene ammonito.

Al 51′ minuto, Lobotka sbaglia l’aggancio e Dele Bashiru lascia partire un destro potentissimo che si stampa sulla traversa.  

In questa fase il Napoli spezzetta il gioco compiendo diversi falli. Però poi la squadra di Conte alza i ritmi ed il pressing. Verticalizzazione al bacio di Kvara che serve McTominay, lo scozzese ne salta tre e arriva in una zona pericolosissima ma Romagnoli è bravo a fermarlo. Al minuto 58 Romagnoli accusa un fastidio e chiede il cambio che Baroni effettua subito. Castellanos frana su Anguissa e si becca il giallo. Batte per l’ennesima volta male il Napoli il calcio di punizione e Nuno Tavares parte in contropiede, il suo cross però non trova nessun calciatore.

Il Napoli al minuto 70 ha una buona occasione: Anguissa colpisce il palo da calcio d’angolo! Svetta più in alto di tutti ma la palla colpisce il montante. Al 75′ Conte decide di cambiare e mette dentro Neres per Politano. 

Passano pochi minuti e al 78′ di gioco, David Neres, appena entrato, sbaglia un passaggio. La Lazio parte in contropiede: Noslin allarga benissimo per Isaksen che sterza e con il mancino insacca dietro le spalle di Meret.

Conte corre ai ripari e inserisce Raspadori e Gilmour, per McTominay e Lobotka. Il Napoli spinge e alza ritmi e baricentro, conquistando anche un altro calcio d’angolo. La Lazio si chiude dietro. L’arbitro concede 5 minuti di recupero.

Conte effettua altre due sostituzioni: fuori Anguissa e Lukaku per fare spazio a Folorunsho e Simeone. Anche la Lazio effettua una doppia sostituzione. Ma l’arbitro fischia la fine della gara.

(Foto: Depositphotos)

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Serie A

Roma, Pisilli: un gol che vale il rinnovo?

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Ieri il giovane giallorosso ha siglato la rete del 3-1 contro il Lecce. I tifosi della Roma se lo godono, e la società pensa al prolungamento di contratto.

La Roma vince e convince nel successo per 4-1 contro il Lecce, trionfo che in Serie A mancava da oltre un mese (l’ultima contro il Torino il 31 ottobre).

Un vittoria che scaccia via i brutti pensieri e da un po’ di respiro a tutti i tifosi giallorossi, che ieri sera hanno avuto conferma che la cura Ranieri sta cominciando a dare risultati.

Uno dei protagonisti della gara di ieri sera contro i salentini è stato Niccolò Pisilli. Entrato al 56esimo minuto al posto di Saelemakers, il giovane talento romano ha dato un cambio di marcia e di ritmo al centrocampo giallorosso, trovando il gol al sessantaseiesimo minuto con un piazzato che non ha dato scampo a Falcone.

Ancora una volta Pisilli ha trovato il gol sotto la Curva Sud, come nella sua prima rete con la maglia giallorossa in Europa League lo scorso anno contro lo Sheriff. Il centrocampista è corso ad esultare sotto la curva romanista con un urlo liberatorio. A pochi minuti dal termine del match Pisilli ha anche fornito l’assist a Koné per il definitivo 4-1.

La situazione contrattuale di Pisilli con la Roma

roma

L’ESULTANZA DI NICCOLO PISILLI DOPO IL GOL CON IVAN JURIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nel post gara l’allenatore giallorosso Claudio Ranieri ha lodato il gioiellino romanista: “Sa tirare in porta, sa inserirsi, sa fare tante cose ed ha un gran futuro.”

Poi sono arrivare le parole del diretto interessato, che ha voluto dedicare il gol all’amico Edoardo Bove: “E’ la persona più importante che conosco nel mondo del calcio. La mia rete è tutta per lui.”

Non sono mancate le domande relative sul suo futuro, a cui Pisilli ha risposto così: “Ho ancora un anno e mezzo di contratto la Roma, non c’è problema. Ci sarà tempo e se ne riparlerà più avanti. Al momento non so cosa vorrà fare, ma starà a me dimostrare il mio livello. Se sarò all’altezza potrò rimanere qui.

Attualmente la scadenza del contratto di Niccolò Pisilli con la Roma è fissata a giugno 2026. Il giovane centrocampista romano guadagna circa 90.000 euro netti, ma la sua clamorosa ascesa in questa stagione potrebbe far ragionare la società giallorossa a muoversi per il rinnovo già tra qualche mese, con un notevole ritocco sull’ingaggio.

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Serie A

Empoli, statistica record per Sebastiano Esposito

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Dopo la doppietta in Verona-Empoli, Sebastiano Esposito è il più giovane a segnare 4 gol in trasferta e l’italiano più giovane con 4 reti segnate in Serie A.

Continua il momento positivo per l’Empoli di D’Aversa. Dopo aver eliminato la Fiorentina in Coppa Italia, i toscani vincono 4-1 contro il Verona in campionato e raggiungono momentaneamente il nono posto in classifica a quota 19. In attesa dell’Udinese, che domani sarà impegnato a Monza e proverà a tornare davanti.

Empoli, dopo la doppietta al Verona Esposito guida una speciale classifica

Due dei quattro gol rifilati al Verona sono stati realizzati da Sebastiano Esposito, che nella sfida del Bentegodi ha ottenuto un doppio primato. E’ infatti il giocatore più giovane ad aver realizzato 4 gol in trasferta, ma anche l’italiano più giovane con almeno 4 gol segnati nel nostro campionato.

Lo riporta l’account X di Opta Paolo.

Empoli

SEBASTIANO ESPOSITO E JACOPO FAZZINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’attaccante 22enne aveva segnato in Coppa Italia contro Catanzaro e Fiorentina e in campionato contro Cagliari e Lazio. Cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, con cui esordì in prima squadra nel 2019, iniziò una serie di prestiti non sempre felici tra Spal, Venezia, Basilea, Anderlecht, Bari e Sampdoria. Ora sembra aver finalmente trovato la sua dimensione nell’Empoli.

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