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Parma, Pecchia: “Il Venezia è in buon momento. La sconfitta col Genoa brucia”

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Parma, Fabio Pecchia ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro il Venezia, in programma domani pomeriggio alle ore 15:00.

Il Parma di Fabio Pecchia sta attraversando un momento complicato. Fermo a 9 punti, il club emiliano ha collezionato 4 pareggi consecutivi nelle ultime 5 partite, seguiti da una sconfitta nell’ultima gara contro il Genoa. Questa serie di risultati ha portato la squadra in una situazione delicata. Il Parma si trova ora a un solo punto dalla zona retrocessione e ha urgente bisogno di una vittoria per rilanciarsi in classifica e allontanarsi dalle posizioni più rischiose.

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Parma, le parole di Pecchia

A seguire, la conferenza stampa di Pecchia.

Che settimana è stata dopo la sconfitta e come ha reagito il gruppo?
“Una settimana abbastanza intensa, per le tante partite, ma abbiamo avuto il tempo per recuperare. E’ una sconfitta che brucia, abbiamo lavorato e continueremo a insistere facendo il nostro lavoro sempre con entusiasmo. Le partite vanno giocate con entusiasmo”.

Qualche problema numerico a centrocampo, loro hanno gamba a centrocampo. Prevede marcature speciali?
“Dobbiamo tenere conto, il Venezia viene da una grande partita, una grande prova a Milano e prima la vittoria con l’Udinese. Hanno giocato con intensità e qualità, attaccando con tanti uomini. A parte Osorio che è fuori, il resto del gruppo sarà a disposizione, anche Anas. Senza Bernabé mi aspetto ancora di più dagli altri che giocano in quella zona, anche Simon che sta vivendo un grande momento. E’ una responsabilità tecnica e morale, per lui come Keita, Anas e Estevez”.

Potrebbe esser la partita per vedere all’opera Di Chiara o qualcun altro di quelli che son rimasti fuori?
“In queste partite tante buone prestazioni di Coulibaly, Hainaut e lo stesso Valeri. Di Chiara è partito in ritardo rispetto al gruppo, ha bisogno di giocare, la sua condizione è sempre stata indietro ma con professionalità e serietà sta aiutando il gruppo. Può darci una mano, mi auguro possa esser decisivo se chiamato in causa”.

Senza Bernabé pensi di cambiare sistema o l’identità va oltre il singolo?
“C’è grande dispiacere, come è stato per Kowalski e gli altri infortunati. Perdiamo un giocatore importante, ovviamente lui ha caratteristiche particolari ma mi aspetto ancora di più a livello di leadership dagli altri in quella zona di campo, mettendo a disposizioni le caratteristiche. Devo esaltare ogni giocatore, è evidente poi che la nostra idea è chiara definita, ma continuiamo con la nostra idea adattata ai giocatori”.

Pensi di fare cambi sugli esterni?
“La partita di Torino li ho visti bene, contro il Genoa è stata una partita diversa, vedo un grande miglioramento di Benek e questo è importante, poi continua la partecipazione con ancor più forza di Almqvist e Cancellieri. Chiedo molto agli esterni e voglio ancora di più, abbiamo bisogno di giocatori in grado di dare qualità al nostro gioco offensivo”.

Contro il Genoa zero tiri in porta, non succedeva da due anni, che spiegazioni vi siete dati:
“E’ stata una partita non particolarmente bella, non abbiamo mai tirato in porta, è una cosa eccezionale. Lavoreremo, domani dobbiamo ovviamente migliorare la prestazione e fare le cose che sappiamo fare”.

Dopo l’uscita di Bernabé avete costruito meno contro il Genoa, è una questione fisica?
“Ci abbiamo messo un po’ per riorganizzarci dopo l’infortunio, anche se l’ingresso di Anas mi è piaciuto moltissimo, ha creato e ha dato tanto. Adesso non dobbiamo più pensare all’assenza di Bernabé, dobbiamo continuare a lavorare ed esaltare le caratteristiche dei giocatori che ho disposizione”.

Che Venezia ti aspetti?
“Sono in un grande momento, guidati da un allenatore che vuole giocare e proporre, oltre a questo ha buona struttura fisica nei singoli”.

Camara l’anno scorso è stato decisivo, può avere una chance dal primo minuto viste le difficoltà?
“Bei ricordi ma è il passato, domani sarà una partita diversa nello stile di gioco, pur essendo cambiati pochi giocatori ora hanno uno stile di gioco totalmente diverso rispetto all’anno scorso. Vogliamo continuare a giocare, anche con la maturità giusta e la consapevolezza del momento”.

L’importanza di questo scontro diretto può incidere psicologicamente su un gruppo giovane?
“Ho sempre detto che questa squadra ha bisogno di entusiasmo per potersi esprimere, dobbiamo però tener conto del momento, con un senso di maturità e responsabilità. Ma la squadra ha bisogno dell’entusiasmo e di un clima positivo per fare il risultato, conosco troppo bene questo gruppo e so di cosa ha bisogno. Chiaro che poi la partita va giocata, dobbiamo pensare solo a cosa fare sul campo e non alla classifica o all’avversario”.

La squadra ha bisogno di un clima positivo, come ci isola?
“Non bisogna isolare la squadra, deve esser responsabile e tener conto del momento. La leggerezza di cui parlo non è superficialità, ma una leggerezza da trasportare nelle qualità di gioco e in cosa si fa sul campo, poi bisogna però esser responsabili del momento, sapendo che per vincere bisogna far qualcosa in più. E’ un aspetto sul quale lavoriamo e su cui bisogna insistere, il nostro lavoro ce lo impone”.

La partita di domani è da vincere a tutti i costi?
“Ogni partita va giocata per i tre punti, ormai abbiamo giocato circa 100 partite da quando son qui e in ogni campo chiedo di giocare per vincere”.

Durante la sosta tra infortunati e nazionali avrà pochi giorni a Collecchio, come vive questa cosa?
“Sono molto contento per la convocazione di Sohm, ha lavorato veramente sodo e mi auguro che questo lo prenda come un punto di partenza. Fa parte di quello che è il mio gruppo di lavoro ma prima c’è Venezia, poi affronteremo la sosta”.

Rispetto all’anno scorso gli infortuni sono quasi raddoppiati, che motivazioni possono esserci?
“Perdere due giocatori per un crociato è un caso fortuito, però questo campionato ci spinge a fare prestazioni totalmente diverse rispetto all’anno scorso. E’ una cosa normale, in tante squadre c’è una percentuale altissima. E’ superiore rispetto all’anno scorso, ma l’anno scorso è stato straordinario, abbiamo toccato i minimi storici come infortuni, questo fa parte del nuovo campionato che stiamo facendo”.

Serie A

Torino, Vlasic è l’uomo del momento: si lavora al rinnovo

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Nikola Vlasic pronto a prolungare il suo contratto con il Torino fino al 2028, un segnale forte di fiducia per il futuro del club granata.

L’importanza del prolungamento di Vlasic

Il Torino sta pianificando di estendere il contratto di Nikola Vlasic fino al 2028, una mossa strategica che dimostra quanto il club creda nel talento e nel contributo del calciatore croato. Vlasic, arrivato al Torino con grandi aspettative, ha dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra, aggiungendo qualità e determinazione al centrocampo granata.

Un tassello fondamentale per il futuro del Torino

Il prolungamento del contratto di Vlasic non è solo una buona notizia per i tifosi, ma rappresenta anche un passo importante nella costruzione di una squadra competitiva per il futuro. Mantenere giocatori di alto livello come Vlasic è essenziale per il Torino, che mira a consolidarsi nella parte alta della classifica della Serie A. Questo rinnovo è un chiaro messaggio di continuità e ambizione da parte della dirigenza torinese.

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Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Roma, Ziolkowski è un diamante grezzo su cui Gasperini vuole lavorare

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Il classe 2005 Ziolkowski, arrivato alla Roma in estate, è un giocatore che ha delle grandi potenzialità, ma dev’essere sgrezzato da un grande allenatore: Gasperini pronto a rimboccarsi le maniche.

L’acquisto del giovane polacco è arrivato un pochino in sordina, senza dare particolarmente nell’occhio. Questo ovviamente ha aiutato a non mettere ulteriore pressione addosso ad un classe 2005 che è passato da un campionato di livello modesto, ad una piazza come Roma, dopo poco tempo tra i professionisti.

Il giocatore però, ha già dimostrato di avere le spalle larghe e grande personalità, nonostante i soli 20 anni. Non ha battuto ciglio dopo la sostituzione al 30′ minuto contro il Victoria Plzen, è entrato con carattere e spensieratezza nei minuti finali contro l’Inter, ma soprattutto ha messo in scena una grande prestazione per 90 minuti all’Allianz Stadium contro la Juventus.

Ziolkowski sta dimostrando in queste sue prime apparizioni con la maglia giallorossa, di avere grandi potenzialità. In alcuni casi commette alcuni errori attribuibili alla sua gioventù e alla sua “incoscienza”, inteso nella maniera positiva del termine. Questi però, servono per crescere e per far maturare il giocatore, che sotto la guida di Gian Piero Gasperini, può diventare un centrale di altissimo livello.

Roma

GIAN PIERO GASPERINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, la scivolata è il tratto distintivo di Ziolkowski

Un particolare che è saltato all’occhio durante queste sue prime presenze, è sicuramente un ripetuto uso della scivolata. Un gesto tecnico che negli ultimi anni si vede sempre meno nei difensori, che stanno molto attenti per evitare sanzioni e cartellini.

Ziolkowski invece, riprendendo il concetto di incoscienza, entra spesso forte, sicuro e determinato, e il più delle volte riesce a sradicare il pallone dai piedi dell’attaccante.

Il giocatore è dotato anche di un’ottima velocità, che gli consente di stare dietro ad attaccanti molto rapidi, come nel caso di Openda. Deve sicuramente migliorare da un punto di vista delle scelte, delle letture e dell’esperienza in generale, ma con l’aiuto di Gasperini ha tutte le carte in regola per colmare i suoi difetti.

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Serie A

Atalanta, cura Palladino: ora l’Europa non è più un miraggio

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Fiorentina, Atalanta

L’Atalanta continua a correre con Palladino in panchina: la vittoria col Genoa avvicina l’Europa, e aumenta la fiducia per il futuro.

Continua l’ottimo momento dell’Atalanta, che con la vittoria last minute contro il Genoa si è portata ora a soli tre punti dalla zona Europa. Un distacco che potrebbe diventare di sei lunghezze, considerando la partita in più rispetto al Bologna, impegnato in Supercoppa Italiana, ma che dall’arrivo di Raffaele Palladino in panchina non sembra più proibitivo.

Il cambio di passo è evidente. L’ex tecnico della Fiorentina ha riportato entusiasmo, identità e compattezza, non solo in campo ma anche nello spogliatoio e nell’ambiente. Palladino si è calato subito nel contesto bergamasco, con la sua solita umiltà, come dimostrato anche dall’esultanza insieme alla squadra dopo il gol decisivo contro il Grifone. Un’immagine che racconta bene il nuovo clima che si respira attorno alla Dea, tornata a sentirsi gruppo prima ancora che squadra.

Ma oltre alle sensazioni, ci sono soprattutto i risultati. Con Palladino in panchina l’Atalanta ha ottenuto sei vittorie in otto partite tra tutte le competizioni, numeri che certificano una vera e propria svolta dopo i mesi difficili della gestione Jurić, che ora sembrano un lontano ricordo. La Dea è tornata a vincere, a essere solida e soprattutto a credere di nuovo nei propri mezzi.

Atalanta

RAFFAELE PALLADINO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Atalanta, prossime tre partite decisive

Adesso, però, arriva il momento più delicato. Le prossime tre partite contro Inter, Roma e Bologna saranno decisive per capire le reali ambizioni di questa Atalanta. Un ciclo complicato, che dirà se il sogno europeo potrà diventare qualcosa di concreto o se servirà ancora pazienza.

La sensazione, però, è chiara: con Palladino la Dea ha cambiato passo. L’Europa non è più un miraggio, ma un obiettivo che ora, classifica alla mano, sembra finalmente alla portata.

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