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Serie A

Parma, Cuesta: “Potevamo anche vincerla. La nostra coperta è piuttosto corta..:”

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Parma

Il mister del Parma Carlos Cuesta ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa dopo il pareggio miracoloso ottenuto sul campo del Genoa dopo essere rimasti in 10 uomini per metà partita.

A seguire la conferenza stampa completa

Parma, le parole di Cuesta

Oltre il punto cosa si porta a casa?
“Porto una mentalità di stare sempre insieme in qualsiasi situazione. Senza soffermarsi sul problema ma cercare la soluzione e che quando uno sbaglia gli alti sono con lui. E una parte del nostro spirito che sarà importante per il percorso. Proveremo sempre ad avere questo atteggiamento”.

Ha pensato anche al colpaccio?
“In questo caso abbiamo provato anche a vincerla. Ci sono state alcune situazioni ma la coperta è corta. Se vuoi andare in avanti, lasci qualcosa di troppo indietro. I giocatori hanno capito di fare alcune scelte. Noi ci abbiamo provato ma prendiamo cosa è successo”

La difesa a quattro?
“E una novità. E tutte le novità hanno bisogno del tempo. Siamo stati solidi e compatti. Nella prima parte ci è mancata un pò di fluidità nel far girare il pallone ma fa parte del percorso e continueremo a lavorare forte perché sia sempre cosi”

La posizione di Estevez?
“E’ un giocatore molto intelligente con una leadership importante. Ha fatto ruolo di esterno nella linea a cinque in maniera corretta”

Meno possesso palla
“E’ stato sicuramente un processo legato ad alcune situazioni a sinistra. E” stato legato anche ad alcuni cambiamenti. E’ vero che non abbiamo forse avuto la capacità di creare occasioni ma la partila aveva i suoi tempi. Sapevamo che l’inizio in questo stadio sarebbe stato caldo, noi poi ci siamo adattare

Un punto, Suzuki e la squadra ti seguendo con grande cuore e carattere.
“lo provo a fare il meglio e loro ci provano sempre. Come si allenano ogni giorno, danno tutta per il compagno e per la squadra. Dobbiamo dare acqua per far crescere ancora questa pianta per avere risultati anche nelle partite che verranno”.

Il cambio di Bernabé?
“E legato al tema dell’espulsione”

Parma

I TIFOSI DEL PARMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A

Juventus, Spalletti: “Ci serve continuità ma soprattutto dobbiamo superare i nostri limiti. Credo nella squadra e ho in testa tante idee”

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Juventus

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Juventus. Il tecnico bianconero ha parlato del momento e dell’avversario di turno.

Gara insidiosa quella in casa del Bologna che dopo la vittoria in Europa League è lanciato verso obiettivi nobili. Si tratta di uno scontro diretto in piena regola per un posto in Europa.

Juventus, le parole di Spalletti

Le condizioni di Bremer e Rugani

“Rugani si può usare in maniera ridotta, mentre Bremer, vista l’importanza dell’infortunio che ha subito, ha ancora bisogno di un po’ di tempo e quindi vogliamo andarci cauti per non metterlo in difficoltà. Per quanto riguarda il cambio modulo, io mi stupisco di parlare anche di schemi e di caselle in campo perché il calcio è cambiato e non vince per un cambio di posizione ma occupando gli spazi. Ormai il calcio va nella direzione dell’1vs1 e bisogna adattarsi a questo cambio. Io ho idea di mettere la squadra con il 4-3-3 o 4-2-3-1 ma è solo un discorso di partenza perché la partita ti obbliga a fare tanti cambi durante la partita”.

Sulla stagione di Conceicao.

“Se può essere decisivo? La sua evoluzione deve portarlo a essere più incisivo, ad arrivare a trovare il gol e il passaggio vincente: ha questo spunto micidiale e sa che deve crescere in ogni aspetto, ma lui dimostra sempre grande disponibilità e per questo sappiamo di essere sulla buona strada”.

Come si affronta il Bologna?

“Faccio i complimenti al Bologna, alla squadra e alla società, perché stanno mostrando grande qualità: è un gruppo che in campo vuole imporre il proprio gioco, non hanno paura di nulla. Ti indirizzano in spazi scelti da loro: per riuscire a metterli in difficoltà bisogna superare questi recinti, dobbiamo essere più forti e più abili di loro, per evitare che diventi una serata complicata”.

Sui problemi negli scontri diretti

“La personalità è un elemento fondamentale nel calcio: prima ce l’aveva chi rischiava la giocata, ora invece deve portarti ad accettare la partita a tutto campo, per portare la sfida dove ci fa più comodo. Noi dobbiamo fare dei passi in avanti nella continuità, nel riuscire a farlo e ad attaccare lo spazio per tutta la gara: per fare una partita da campioni bisogna stare dentro il cuore della squadra per 90 minuti, sempre vicini al pallone. Ci sono due tipi di gare nello stesso match: una parte a livello di squadra, l’altra invece sotto l’aspetto individuale – sappiamo che il singolo può fare la differenza, avere delle letture che possono fare il bene o il male della squadra. Il limite è quello del singolo, in cui non entra la tattica: possiamo permetterci qualche sbavatura, ma dobbiamo cercare di limitarli il più possibile”.

Il lavoro di Italiano

“Mi rivedo in lui? Ho 40 anni di più… mi piacerebbe non poco! È un allenatore capace, uno dei più forti che ci sono in Italia: ho detto a tutti di prenderlo in panchina, non solo a De Laurentiis. Apprezzo tanto il suo lavoro”.

Un commento sul gruppo

“Nessuno mi convincerà che questi calciatori non sono bravi, anzi: sono convinto che questi limiti riusciremo a superarli. Ho accettato questo ruolo perché ci credo, faccio da anni questo lavoro e so che non è semplice: sono ossessionato dall’idea di poter modificare e migliorare questo gruppo, vedo ragazzi interessati e disponibili e per questo dialogo sempre con loro per trovare la chiave giusta”.

Che effetto ha avuto il ritiro?

“Il ritiro non è mai il luogo, ma una condizione mentale: noi non ci andremo più perché è una fatica maggiore, da fuori non sembra ma vi garantisco che è così. Andare lì in anticipo, stare tutta la giornata a pensare alla partita: è qualcosa che rischia di corroderti. Chi veste la maglia della Juventus sta, tra virgolette, sempre in ritiro: chi fa questo sport sa che deve avere sempre un determinato approccio. Per questo partiremo domani mattina per Bologna”.

Juventus

Weston McKennie ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Genoa-Inter, probabili formazioni e dove vederla

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Genoa-Inter è un match valido per la quindicesima giornata di serie A. A Marassi il calcio d’inizio è fissato per domani pomeriggio alle ore 18:00.

L’Inter prova a dimenticare la sconfitta (con polemiche arbitrali) di Champions League contro il Liverpool andando a sfidare un Genoa in salute.

I nerazzurri, distanti un punto dal primo posto, vogliono tenere sotto pressione la coppia di testa, e per farlo non può non puntare alla vittoria in casa gialloblù.

La squadra di De Rossi sta vivendo un buon momento, come testimonia la vittoria in casa dell’Udinese, che tiene distante il Grifone dagli ultimi tre posti in classifica.

Qui Genoa

Due vittorie consecutive per il Genoa in campionato, con novembre e dicembre che si sono rivelati due mesi decisamente positivi.

Dall’avvento in panchina di Daniele De Rossi, infatti, il Grifone ha svoltato, uscendo dalla zona retrocessione e imponendo alle avversarie un ruolino di marcia davvero notevole.

L’avversario di turno non è di certo dei più semplici per allungare la striscia positiva, ma complice la garra impressa dal tecnico romano, l’obiettivo è quello di fare punti contro una delle candidate allo scudetto.

Non ci saranno particolari novità di formazione rispetto alla gara contro i friulani, con Leali a difendere i pali, protetto dal terzetto MarcandalliOstigardVazquez.

Sulle fasce di centrocampo NortonCoffy e Martin sono i favorito per partire dal 1′, con in mezzo che si andranno a schierare Frendrup, Malinovskyi e Thorsby.

In avanti la coppia ColomboVitinha verrà confermata.

Qui Inter

La settimana in salsa agrodolce dell’Inter è stata caratterizzata dalla sconfitta di Champions League, con il Liverpool che ha sbancato San Siro grazie a un rigore molto contestato.

La delusione per la sconfitta ha portato in dote anche due brutte notizie dall’infermeria, grazie ai due ko fisici che hanno riguardato Acerbi (tornerà nel 2026) e Calhanoglu (proverà a esserci per la Supercoppa)

A livello di campionato, invece, i nerazzurri vengono dal poker rifilato al Como sabato scorso, che ha permesso ai nerazzurri di staccare la Roma e rimanere in scia della coppia di testa, formata da Milan e Napoli.

Rispetto alla gara contro i Reds, Chivu potrebbe concedere un turno di riposo a Thuram. Al suo posto potrebbe essere Bonny ad affiancare Lautaro in avanti.

In difesa, a causa delle defezioni, Bisseck, Akanji e Bastoni proteggeranno Sommer. A centrocampo, invece, Zielinski agirà in cabina di regia, con Mkhitaryan e Barella ai lati e il due Luis EnriqueDimarco sugli esterni.

Probabili formazioni

Genoa (3-5-2): Leali; Marcandalli, Ostigard, Vasquez; Norton-Cuffy, Frendrup, Malinovskyi, Thorsby, Martin; Vitinha, Colombo. Allenatore: Daniele De Rossi

Inter (3-5-2): Sommer; Akanji, Bisseck, Bastoni; Carlos Augusto, Barella, Zielinski, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Cristian Chivu

Dove vederla

La sfida tra Genoa e Inter sarà trasmessa in diretta da:

  • Dazn
  • Sky Sport Uno
  • Sky Sport Calcio
  • Sky Sport 4K
  • Sky Sport
  • Now Tv
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Serie A

Torino, Baroni: “Ripartiamo da qui, atteggiamento da Toro. Ho visto una crescita oggi, Petrachi ci ha scossi. Su Paleari e Vlasic…”

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Torino

Marco Baroni ha parlato in conferenza stampa al termine di Torino-Cremonese 1-0. Il tecnico si è detto felice per il ritorno alla vittoria.

Torna al successo la squadra granata che si porta fuori dalla zona calda della classifica e inaugura al meglio il nuovo corso di Petrachi nel ruolo di Direttore Sportivo.

Torino, le parole di Baroni

C’è qualcosa che l’ha colpita più di tutte oggi?

“L’atteggiamento da Toro, da squadra. Si parte da qui, dal lavoro. Abbiamo recuperato Ismajli e Simeone, Zapata sta crescendo…E’ tutto importante, oltre ai tre punti. Non era una gara scontata, l’abbiamo affrontata come dovevamo”.

Le parole di Petrachi sul volere di più hanno fatto effetto?

“Ha ragione, darò ancora di più insieme alla squadra. Venivamo da risultati positivi, poi abbiamo perso giocatori importanti ma oggi ho rivisto cose molto positive”.

Ha scelto di escludere Casadei e Ngonge dall’inizio

“C’è un mix, lo devo risolvere io. Casadei deve stare sereno, siamo tutti con lui. Anche per Ngonge è così, ha la mia stima e deve lavorare con professionalità e serietà: deve pensare al quotidiano, poi trovi le risposte in partita”.

Ci sono stati problemi a centrocampo nel primo tempo

“Siamo partiti contratti, c’era un po’ d’ansia, e poi ci siamo sciolti andando a portare pressione. Ci sono state molte situazioni in cui potevamo raddoppiare, non ricordo grandi pericoli della Cremonese. E’ merito della squadra, l’abbiamo gestita bene a livello emotivo. E’ un atteggiamento che considero di crescita”.

Quanto è importante il ruolo di Vlasic?

“E’ importante, come tanti altri, e sta trovando il suo ruolo. Si sta centrando dal punto di vista psico-fisiche: nella difficoltà, quando sei squadra diventa tutto più facile”.

Come si è comportato Gineitis?

“Molto bene…Ho grande fiducia: gliel’ho detto in settimana, in Nazionale gioca più sereno. Le pressioni e le responsabilità non stanno su un campo di calcio, devi portare la gioia. Ha qualità e gamba, deve migliorare. Abbiamo giocato sulla catena di sinistra con tanti destri, lui può darci soluzioni migliori. Ha messo ritmo e personalità, se toglie qualche errore nella gestione del pallone…Ma sono soddisfatto”.

Paleari è il titolare?

“In questo momento, sono sincero: Israel lavora ma deve trovare serenità. Paleari è una certezza perché è un uomo squadra e uomo spogliatoio, ha senso di appartenenza. Era giusto che oggi l’affrontasse lui”.

Come ha visto l’episodio di Simeone?

“Non l’ho rivisto. Serviva la prestazione di squadra, l’abbiamo centrata. Ci prendiamo i tre punti, facciamo una bella settimana”.

Quanto è importante Paleari per la difesa?

“C’è una bella armonia anche con Israel e con Popa. Paleari non era completamente a posto, ma ci serviva la sua voglia e la sua personalità. Ha preso ancora più punti di valori umani, si è fatto trovare pronto”.

Come ha visto Pedersen e Lazaro? Tornerà Nkounkou titolare?

“Nkounkou deve togliere amnesie e fragilità, è stato un momento particolare e ha avuto un figlio. Mi serve la sua presenza mentale, ma sono contento di Pedersen e Lazaro e Biraghi è entrato bene”.

Torino

GIOVANNI SIMEONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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