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Napoli sconfitto, la partita con l’Inter un bello spot per il calcio

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Il Napoli, perde l’imbattibilità, ma rimane sempre al primo posto a braccetto col Milan sconfitto a Firenze. Gran finale da parte dei guerrieri azzurri, ma successo sostanzialmente meritato per l’Inter che accorcia a meno 4 in classifica.

La gara ha visto i partenopei in pressing sul portatore di palla sin dalle battute iniziali del match, cosa che ha portato al vantaggio su una ripartenza di Insigne per Zielinski, col polacco che con una bordata dal limite dell’area avversaria trafigge Handanovic.

La reazione dell’Inter è immediata con diverse conclusioni nello specchio della porta, da queste nascono i goal di Chalanoglu su rigore per tocco di braccio da parte di Koulibaly, e di Perisic con un colpo di testa, che Ospina respinge quando il pallone oltrepassa la linea di porta, fissando il parziale del primo tempo sul 2 a 1.

La ripresa vede il Napoli alla ricerca del pareggio, offrendo ai neroazzurri la possibilità di ripartenze, che vedono il goal di Lautaro con gran diagonale a fil di palo sul lato opposto al tiro, fissando il risultato sul 3 a 1.

A questo punto girandola di sostituzioni da ambo le parti, con la squadra di Spalletti che non si arrende, tanto da trovare il goal da fuori area con Mertens per il 3 a 2, e sfiorando il pareggio nei minuti di recupero con Mario Rui, che di testa vede il pallone respinto sulla traversa da Handanovic.

In conclusione una partita sempre viva e corretta, in cui le squadre si sono date battaglia per tutto l’incontro, dando tanto suspence agli spettatori, bello spot per il calcio.

Napoli

Napoli

 

Napoli, Spalletti: “Risultato giusto? Non mi interessa, quello che conta è il nostro atteggiamento”

Luciano Spalletti ha parlato durante la consueta conferenza stampa post Inter-Napoli. Il tecnico azzurro ha commentato la prima sconfitta in campionato della sua squadra:

Più contento del primo o del secondo tempo: “Primo tempo meno, secondo di più perchè la squadra ha preso delle decisioni dando più qualità al gioco. Del risultato non me ne frega niente, è stata fatta una partita di buon livello. Bisognava andare a fare meglio nella pressione, l’Inter conosce bene questo sistema di gioco, ha giocatori forti”.

Sarà corsa a tre per lo scudetto?: “La corsa sarà la prossima partita in base al lavoro che facciamo in settimana. Ci sarà da mettere più cose rispetto a questa partita, si parlerà dopo con l’ammontare dei punti e con chi saremo a competere in classifica”.

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Serie A

Fiorentina, crisi attuale: film già visto ben 2 volte?

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Fiorentina-Hellas Verona

La Fiorentina esce sconfitta da Verona ed è crisi nera: per i viola si alleggia già lo spettro retrocessione, un film già visto ben 2 volte, 1993 e 2002.

La Fiorentina perde con l’Hellas Verona ed è per i viola crisi nera: rischio retrocessione si fa concreto, un confronto con le altre debacle gigliate, nel 1993 e nel 2002.

Fiorentina, la sconfitta di ieri con l'Hellas Verona getta i viola in crisi nera: il rischio Serie B si fa concreto, confronto con il 1993 e il 2002

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fiorentina, dopo Verona è rischio Serie B: un confronto con il 1993 e il 2002

Per la Fiorentina è allarme rosso, dopo la sconfitta con l’Hellas Verona: ultimo posto con appena 6 punti, davvero un campionato disastroso, che per i tifosi viola si cominciano ad alleggiare incubi del passato, pagina che sembrano dimenticate per sempre, soprattutto nelle ultime stagioni, con le finali perse di Conference League, ovvero nel 1993 ma soprattutto il 2002, la più brutta pagina della storia viola, con retrocessione e fallimento targato Vittorio Cecchi Gori.

Un confronto con le due annate nefaste per i viola vanno fatte, per capire meglio l’attuale situazione: nel 1992/93 la squadra era in partenza che ambiva posizioni europee, più o meno come quella attuale, basti pensare che in rosa c’erano gente come Effenberg, Batistuta e Laudrup, mica gli ultimi arrivati. Il girone d’andata non fu così male, ma le cose cominciarono cambiare al giro di poi, cominciando perdere partite, persino contro la meteora Ancona, una delle peggiori squadre di sempre della storia della massima Serie. Ci furono ben 4 allenatori in quella stagione, si iniziò con Radice e si finì con Antognoni, prima di lui Chiarugi che lo ritroveremo anche nel 2002. Davvero una retrocessione inaspettata, Batistuta ne fece 16 di reti, ma non bastarono per evitare la discesa nei cadetti.

Il 2001/2002 in certo senso era una retrocessione annunciata nell’aria, già solo ad inizio luglio, con Cecchi Gori che per iscrivere la squadra svendette tutti i pezzi pregiati, incominciando da Rui Costa, passato al Milan, ed a Toldo andato all’Inter. Ma però, nonostante si fece un campionato di bassa classifica, non si era in questo momento a 6 punti, quindi l’attuale classifica viola è peggiore di quella squadra alla deriva più totale. In panchina ci andarono Bianchi, alla sua ultima esperienza da tecnico, e appunto Luciano Chiarugi, che ci fu anche nel 1993.

Quindi, visti i precedenti, la preoccupazione a Firenze è notevole, il ritiro tempo indeterminato fu una delle misure prese nel 2002, si spera che ci sia quell’epilogo, un incubo chiamato Serie B che inizia ad alleggiare, purtroppo.

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Como, Fàbregas: “Mancini? Con lui normale chiacchierata. Diao? Dolore al flessore”

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Como

Il tecnico del Como, Cesc Fàbregas, ha avuto modo di esprimersi sulla sconfitta per 1-0 contro la Roma. Ecco le parole dell’allenatore. 

Como

NICO PAZ E MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Como, le parole di Fàbregas

“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino. Ma complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza”.

Nico Paz dove deve migliorare?

“Sì, è stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince. Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare”.

Addai si è infortunato sull’azione del gol di Wesley…

“No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onestà estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal VAR non ci si aspettava niente”.

Che tipo di atteggiamento si aspetta dal CT del Senegal quando deve partire per la Coppa d’Africa? E come sta Diao?

“Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. lo parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. lo ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del CT? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.

Era un po’ nervoso, indispettito a un certo punto della partita. Poi a fine partita è andato a parlare direttamente con Gianluca Mancini. Ci può dire cosa vi siete detti e cosa l’ha fatta arrabbiare?

“No, va bene, dai, non è un problema. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello li ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui.”

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Serie A

Roma, Gasperini: “Da Scudetto? No, ma i ragazzi danno l’anima”

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Il tecnico della Roma, Gian Piero Gasperini, ha avuto modo di esprimersi sulla partita vinta 1-0 contro il Como. Ecco le parole dell’allenatore.

Roma

L’ESULTANZA DI PELLEGRINI E WESLEY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Gasperini

“Soulé ha fatto una grande partita. Stasera fai fatica a fare dei distinguo nel rendimento, ma da parte di tutte e due le squadre. Entrambe volevano vincere, e noi siamo stati bravi, sempre molto precisi. Questa è la nostra miglior partita in casa fino a ora”.

Su 15 partite, adesso rimangono 8 gol subiti in campionato. 

“Da inizio anno siamo solidi. Quando perdiamo è sempre di misura, ma da qualche giornata abbiamo iniziato anche a creare diverse occasioni. Anche stasera abbiamo prodotto tantissimo, giocando con molta qualità. Se firmerei per il 4 posto? Non firmo mai, ma sarei contento. In questo momento a me interessa che si facciano questo tipo di partite, il pubblico ha una passione incredibile, c’è un entusiasmo contagioso e in casa ci mancava questo”.

Firmerebbe per il quarto posto? 

“Io non firmo mai, però sarei contentissimo. Poi al meglio e al peggio non c’è limite, però più che il risultato finale mi interessa che si facciano questo tipo di gare. Il pubblico ha una passione incredibile, lo avvertiamo quando vinci e giochi bene, c’è entusiasmo in più. In casa ci mancava. I risultati poi arrivano, ma questo deve essere il nostro obiettivo”. 

L’allenatore ha infine concluso

“Ci sono squadre più attrezzate, sì. Però questi ragazzi danno l’anima e non è detto che dei giocatori sulla carta migliori poi abbiano lo stesso spirito e la stessa disponibilità. Siamo una buona squadra, giocare contro di noi non è facile per nessuno”.

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