Serie A
Napoli, le scelte impopolari di De Laurentiis che hanno portato al trionfo
E’ ormai questione di ore e lo Scudetto del Napoli è anche la vittoria di Aurelio De Laurentiis.
Amato o odiato dagli stessi tifosi che oggi esplodono di gioia, è uno Scudetto vinto andando contro tutto e tutti.
Sono le scelte impopolari di De Laurentiis che portano a un trionfo dove in novantasette anni di storia ne erano arrivati due.
Difficile fare il presidente per la propria squdra di calcio difficile farlo a Napoli.
In diciannove anni di presidenza De Laurentiis ha conquistato uno Scudetto, tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Una società presa nel 2004 con un patrimonio netto negativa da 5,3 miliardi di euro.
Al giugno del 2022 dopo le batoste economiche di due anni di covid ha un patrimonio netto positivo da 68,8 milioni di euro.
Ecco la vittoria che tra plusvalenze e altre operazioni che hanno consentito (alle altre squadre) di tenersi a galla.
E’ una conseguenza della vittoria dello stile imprenditoriale che De Laurentiis ha utilizzato per il suo Napoli in tutti gli aspetti.
Con un marketing perfetto che ha fatto crescere il marchio Napoli fuori dalla Regione e dell’Italia.
Il mercato del Napoli

La rinuncia a Insigne, capitano e napoletano, a Mertens, belga ma ancor più napoletano.
Per acquistare uno sconosciuto ragazzo georgiano dal cognome impronunciabile, alla cessione di Koulibaly.
Dal terzo sponsor sulle maglie alle clausole rescissorie, dai diritti d’immagine alla costruzione di una panchina lunga.
Le idee del presidente erano chiare da tempo: voleva ridurre il monte ingaggi e rinnovare la rosa attraverso la rinuncia a giocatori che erano stati preziosi nelle precedenti stagioni.
I milioni incassati dalle cessioni di Fabian al Psg (23 milioni) e Koulibaly al Chelsea (38) sono stati subito reinvestiti per portare a termine operazioni che il presidente, l’ad Chiavelli, il ds Giuntoli e il tecnico Spalletti avevano ben chiare.
A cominciare da Kvaratskhelia, pagato 10 milioni; Kim (18), Simeone (12) Raspadori (35), Ndombele e Sirigu.
Il mercato del Napoli è stato brillante, anzi fantastico.
Fino ad arrivare al terzo Scudetto stravinto grazie anche ad un generale in panchina come Luciano Spalletti.
Il mister e il suo staff ha dominato dall’inizio alla fine portando i partenopei ad essere la squadra più forte e bella nel panorama italiano e in futuro chissà anche in Europa.
Complimenti Presidente.
Serie A
Hellas Verona, a Milano con un Giovane in più
L’Hellas Verona tornerà in campo solamente il 28 dicembre in casa del Milan, la sosta eccezionale permetterà agli infortunati di recuperare al massimo.
Nello specifico Giovane che, stando a quanto riportato, dovrebbe essere della partita nonostante l’uscita dal campo forzata contro la Fiorentina.
Hellas Verona, l’importanza di Giovane e il dualismo con Orban
In questo inizio di stagione tormentato dai risultati, una delle sorprese più grandi è la scoperta del talento dell’attaccante brasiliano. Arrivato a parametro zero dal Corinthians, il classe 2003 ha subito messo in mostra le proprie capacità attirando anche l’attenzioni di grandi club.
Finora sono 15 le presenze in Serie A con 3 gol e 4 assist all’attivo, che stanno incidendo particolarmente sul rendimento dell’Hellas Verona. Inizialmente Zanetti aveva optato per schierarlo in coppia con Gift Orban, tuttavia ultimi match, specialmente contro Atalanta e Fiorentina, hanno evidenziato come la coppia d’attacco funzioni meglio con Mosquera insieme a uno dei due nuovi arrivati.
Con questo nuovo schieramento sono arrivati infatti 5 gol in due partite, entrambe vinte, a dimostrazione di quanto l’apporto di Giovane diventi più incisivo con una punta di peso al suo fianco.
In quel di San Siro tornerà a disposizione, in seguito alla distorsione alla caviglia rimediata durante il primo tempo del Franchi, con tifosi e staff che non vedono l’ora di rivederlo in azione.

fans verona during Hellas Verona vs US Lecce, italian Serie A soccer match in Verona, January 26 2020 – LPS/Alessio Tarpini
Serie A
Parma, operazione per Ndiaye: il comunicato del club
Il Parma ha comunicato nella giornata di oggi che Abdoulaye Ndiaye si è sottoposto all’operazione per risolvere la pubalgia che lo stava attanagliando.
Buone notizie per il club crociato che è venuto a conoscenza dell’esito dell’operazione per il difensore arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dal Troyes.
Parma, il comunicato sulle condizioni di Ndiaye
Di seguito il comunicato del club crociato:
Parma Calcio 1913 comunica che, nella giornata di oggi, il calciatore Abdoulaye Ndiaye è stato sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario in seguito ad un consulto specialistico in merito alla diagnosi di pubalgia.
L’intervento – perfettamente riuscito – è stato eseguito a Londra, presso il Wellington Hospital, ed è stato eseguito dal Dottor Ernest Schilders alla presenza dello staff sanitario del Club.
Abdoulaye Ndiaye inizierà nei prossimi giorni l’iter riabilitativo necessario volto alla ripresa dell’attività agonistica.
In gialloblu ha collezionato 7 presenze, senza contribuire attivamente alla fase realizzativa, conquistando fiducia da parte di Cuesta ma costretto a fermarsi dopo il principio di pubalgia.
L’ultima presenza risale al pareggio interno contro il Milan dell’8 novembre 2025. I tempi di recupero saranno quantificati in base all’evoluzione del percorso post-operatorio, in ogni caso il ritorno in campo non è previsto per il mese di gennaio.

MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Laurienté, dal no al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo davanti a una scelta decisiva
Laurienté, dal mancato trasferimento al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo valuta se cedere ora o rischiare di perderlo a zero.
Ad un passo dalla Premier League lo scorso gennaio, alla fine Laurienté, dopo aver conquistato la promozione in Serie A e aggiudicandosi il premio di capocannoniere, ha deciso di rimanere in Emilia, pronto a prendere parte, dopo un anno di battuta d’arresto, al nuovo campionato di Serie A.
Tuttavia, rimane un piccolo scheletro nell’armadio, legato proprio al momento in cui il francese era molto vicino a cedere alle avance del Sunderland, club anch’esso neopromosso e pronto a investire 25 milioni di euro per il suo cartellino. Il giocatore si era detto assolutamente d’accordo, tanto da recarsi addirittura in Portogallo per chiudere l’affare.
Ad un tratto, però, emerge una clausola particolare nel contratto, che gli avrebbe impedito di liberarsi a una cifra prefissata in caso di retrocessione. Un fattore che, nonostante l’ottimo momento vissuto oggi dal club inglese, arrivato persino a sognare un ritorno in Europa, ha fatto tornare sui suoi passi il numero 45 neroverde, che ha così deciso di interrompere il trasferimento.
Sassuolo, cosa fare ora con Laurienté
Ora però lo scenario sembra essere nuovamente cambiato, con il giocatore che deve fare i conti anche con la concorrenza dell’ex Como Fadera, spesso impiegato al suo posto da mister Grosso. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe indicare come il Sassuolo sia rimasto spiazzato dall’andamento della trattativa, avendo già pensato a un possibile sostituto e trovandosi ora con due pedine valide per un solo ruolo.
Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il quadro c’è anche la situazione contrattuale di Laurienté, prossimo alla scadenza.
Dirigenza e giocatore sembrano concordi nel non prolungare il rapporto, un elemento che fissa inevitabilmente una deadline importante per il futuro del francese. Salvo inaspettati stravolgimenti, Laurienté non rinnoverà il suo contratto, mettendo di fatto il Sassuolo davanti a una scelta cruciale: cedere subito, cercando di garantirsi un ritorno economico, seppur inferiore rispetto all’estate, oppure trattenere il giocatore, godendosi ancora le sue prestazioni, con la consapevolezza di rinunciare a fondi importanti. La palla ora è in mano al Sassuolo.

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