Serie A
Napoli, Mazzarri: “Voci di esonero? Ci sono dei repressi. Devo capire come sta Osimhen”
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida interna contro il Genoa di Gilardino.
Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match interno di campionato contro il Genoa di Gilardino.
Il club partenopeo cercherà di tornare alla vittoria dopo il duro ko di San Siro contro il Milan.
Napoli, le parole di Mazzarri
Si parte col mister. Ha sentito Osimhen? E’ un’opzione? Avete in mente una quota Champions o una tabella?
“Tabelle non ne ho mai fatte, pensiamo solo a vincerne più possibili, sono 17 partite importanti da qui alla fine, 15 e due per ora dalla Champions. Ora vediamo chi sta bene, chi rientra dagli infortuni, ma più o meno abbiamo tutti a disposizione e siamo più fiduciosi di fare delle vittorie. Tenteremo di arrivare più in alto possibile, 7 punti sono tanti, relativamente tanti in base a ciò che faremo.
Le altre che ci precedono devono venire da noi, domani ci sono 50mila spettatori, abbiamo un pubblico eccezionale e faremo quello di cui finora non siamo stati capaci. Con Osimhen mi sono sentito al telefono, come stava, c’è un contatto continuo, ora ci parlerò e vedremo se sarà disponibile per venire in panchina. Vediamo come sta dopo quei viaggi. Arriverà per l’allenamento del pomeriggio”.
Serie A
Juventus, Danilo: “Grazie Allegri. Questa lezione…”
Il capitano della Juventus ha ringraziato sui social l’ormai ex allenatore della Juventus dopo l’esonero arrivato nella giornata di ieri.
L’esonero di Massimiliano Allegri ha scosso tutto il mondo della Serie A e del calcio. La sfuriata durante la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta è costata la panchina al tecnico livornese. La società bianconera non ha gradito i comportamenti dell’ormai ex tecnico della Juventus, comunicandogli il licenziamento nella giornata di ieri.
Sono stati tanti gli attestati di stima nei confronti di Allegri da parte dei suoi giocatori, ai quali si è unito anche il capitano Danilo con un post su Instagram.
“Ciao Max, hai sempre detto che le parole contano poco, sono i fatti che contano. Ma ho voluto rendere pubbliche quelle parole. Le vittorie sono sempre belle ma non sempre ci permettono di crescere, mentre i momenti di difficoltà ci fanno obbligatoriamente crescere, e ci permettono anche di vedere di che pasta è fatta ogni persona.”
Poi Danilo ha aggiunto: “Detto questo, i momenti di difficoltà negli ultimi tre anni sono stati immensi, e tu e tutto il tuo staff non avete mollato e non ci avete permesso di smettere di lottare nemmeno per un giorno. Questa lezione rimarrà con noi per sempre, per il calcio e per la vita. Questo significa essere Juventus! Grazie di tutto. Ciao mister.”
Serie A
Roma, De Rossi: “Dybala? Valuteremo. Il contratto? Non è…”
Le parole dell’allenatore della Roma alla vigilia della sfida contro il Genoa allo Stadio Olimpico, gara valida per il trentasettesimo turno di Serie A.
Domani sera allo Stadio Olimpico la Roma sarà impegnata nella gara contro il Genoa. Una sfida che i giallorossi devono vincere a tutti i costi dopo la sconfitta contro l’Atalanta della scorsa settimana, provando a mantenere accesa la speranza di un posto in Champions League e tenere a distanza la Lazio, arrivata ad un solo punto di distanza in classifica. Del match contro i rossoblù ha parlato in conferenza stampa Daniele De Rossi.
Le condizioni di Dybala “Con noi si è allenato poco. Prima non era un problema, ma da un paio di settimana svolge differenziato. Oggi capirò le sue condizioni e poi valuteremo.”
Conferma che il suo contratto sarà di tre anni di durata? “Stiamo ancora parlando. In questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. Per raggiungere l’accordo sulla durata e sull’ingaggio ci abbiamo messo dieci minuti. Non è un problema se verrà annunciato domani o dopodomani.”
Ora la Roma non è più padrona del proprio destino? “Lo eravamo, e sapevamo che poteva andare diversamente. Avevamo delle partite difficilissime. Con la società abbiamo parlato di cosa servirà alla Roma, non abbiamo parlato in particolare di un giocatore. Abbiamo fatto constatazioni sul mercato fatto in passato. Se prima si è puntato su giocatori pronti, magari adesso si possono scegliere dei giocatori e valorizzarli nel corso del tempo. Manca ancora quella figura che metterà a posto tutti i tasselli, ma anche lì credo che sia questione di tempo.”
Con la società avete stabilito un budget sul mercato? “Tutti quanti i club, nell’epoca dei Fair Play Finanziario, sono condizionati dagli introiti tra tv ed accesso in Champions League. Non abbiamo parlato di budget, ma abbiamo parlato della voglia di spenderli bene. Dobbiamo anche valorizzare quelli che abbiamo.”
C’è una lista di intoccabili dai quali ripartire? “Sì ma non te li dico, perché non mi sembra giusto. Se facessi qualche nome, chi rimarrebbe escluso verrebbe da me a lamentarsi del perché non glielo abbia detto prima. Qualche incedibile magari può andare via, qualche non cedibile può restare. Magari alcuni incedibili possono essere rimpiazzati alla grande, ed altri considerati cedibili si rivelano dei grandi acquisti. E’ un discorso prematuro.”
Chiederà dei grandi giocatori o si adatterà? “Ognuno ha il suo modo di costruire la rosa, come Mourinho e Fonseca prima di me. La costante è che siamo sempre arrivati quinti, sesti ,settimi, e bisogna cambiare qualcosa. Non è quello che vogliamo. Ogni big o no che arriverà dovrà avere innanzitutto fame e dovrà sentire che arrivare alla Roma è la cosa migliore che potesse succedergli. Ci sono anche dei giocatori che hanno meno fame dei big, ma devono averla nell’intento e non solo nelle gambe. Per me la maglia ha un valore. Pjanic ad esempio è stato insultato perché è andato alla Juve, ma ha sempre fatto tutto quello che doveva.”
Qual è il settore di campo dove bisogna lavorare di più? “Ti rispondo come prima: sì, ma non te lo dico. E’ presto per capire, manca ancora chi deve capire insieme a me. Ieri sono stato 11 ore e mezza a Trigoria ed ho pensato ad altro, perché domani c’è una partita da giocare.”
Su Gasperini e le frasi sul codice giallo a N’Dicka: “Ci siamo sentiti e ci siamo detti quello che dovevamo. Abbiamo una stima reciproca e sono polemiche che ci possono stare. Sappiamo che la partita dell’Atalanta è stata rinviata per una tragedia, la nostra per una cosa che sembrava potesse diventarlo.”
Su Gilardino ed il Genoa: “Non pensavo che sarebbe diventato così bravo. Ha fatto la gavetta ed è diventato un allenatore vero. Il Genoa è una delle realtà più belle della Serie A. Il ritorno di Strootman? E’ giusto che si tributi un saluto doveroso a chi ha onorato la maglia della Roma. Lo stadio sarà pieno per noi, ma anche per lui.”
Serie A
Atalanta, angoscia De Roon: “Sto vivendo il mio più grande incubo”
Il centrocampista dell’Atalanta De Roon infortunatosi nel secondo tempo della Finale di Coppa Italia lo costringerà a saltare la Finale di Europa League di Dublino il prossimo mercoledì.
Doveva essere una settimana da sogno, da vivere tutta d’un fiato con la maglia della Dea: due finali, due trofei da alzare. Invece per De Roon tutto si è trasformato in un incubo, l’infortunio che lo ha messo fuori all’Olimpico a mezz’ora dalla fine lo ha costretto a bordo campo ad assistere al trionfo della Juventus, un infortunio che lo terrà fuori anche dalla Finale di Europa League mercoledì 22 contro il Bayer Leverkusen.
Queste le parole di amarezza che De Roon ha divulgato attraverso i propri profili social: “Quella che avrebbe dovuto essere la settimana più importante della mia carriera, è diventata il più grande incubo”.
Il lungo post di De Roon
“Qualche giorno fa non avrei mai pensato di scrivere queste parole: Non posso giocare la finale di Europa League. Quella che avrebbe dovuto essere la settimana più importante della mia carriera, è diventata il più grande incubo. È difficile anche perché non voglio dare troppa negatività al sentimento: l’orgoglio che provo per la nostra squadra, la città di Bergamo e i tifosi per aver giocato la finale. Questo orgoglio collettivo dovrebbe vincere la mia tristezza, la mia frustrazione e la mia rabbia. Ma è comunque molto difficile.
All’inizio a volte era difficile da credere: eravamo in finale di coppa e in finale di Europa League. Ho visto i compagni di squadra correre come nessun altro, ho sentito i tifosi cantare come nessun altro ed è una sensazione che ricorderò per sempre. Guardate la mia faccia quando entro in campo. È pura felicità. Il mio viaggio è finito a metà strada, ma il viaggio dell’Atalanta continuerà… Mercoledì prossimo andrò a Dublino, starò con i ragazzi, in attesa del fischio d’inizio come faccio di solito, ma una volta iniziato non potrò fare nulla in campo. Urlerò più forte che posso. Grazie a tutti coloro che hanno inviato un messaggio e mi restano solo due parole da dire: Forza Atalanta”.
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