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Napoli, Conte: “Sentiamo la responsabilità di regalare ai tifosi qualcosa di storico”

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Champions League

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match Scudetto contro il Cagliari al Maradona.

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla sfida Scudetto contro il Cagliari, valida per l’ultima giornata di campionato. I partenopei si trovano, a 90 minuti dal termine, con un punto di vantaggio sull’Inter, impegnato domani con il Como. In caso di vittoria azzurra contro i sardi, sarà festa in tutta la città.

Napoli

ROMELU LUKAKU ZITTISCE TUTTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, le parole di Conte

Lei viene definito lo specialista in questi casi, ma sarà una notte diversa. Cosa si prova?

“Sicuramente tanta voglia di giocare, veniamo da una stagione bella stressante e chiaramente potrebbe essere l’ultima partita che chiude una stagione per me in una nuova piazza, un nuovo ambiente, dove chiaramente sentiamo la responsabilità di regalare a Napoli, ai tifosi, qualcosa di bello e storico”.

Il Napoli è stato di più in testa. Se finisce come tutti qui si augurano avrà vinto la squadra più forte o brava?

“Io parto dalla mia esperienza che mi ha sempre detto che vincono le squadre che hanno meritato e dimostrato di più. Parliamo di 38 partite, a differenza di tornei brevi, che poi ora non sono neanche così brevi, dove lì è importante il sorteggio, trovi avversari con squalificati o infortunati, in un percorso più breve può spuntare qualcosa di diverso, ma 38 partite sono tante e delineano chi merita. Serve regolarità, di risultati, prestazioni, gestire situazioni. Nei tornei brevi hai meno tempo”.

Lei è uno specialista. Domani servirà più coraggio, umiltà, resilienza o cosa? E’ rammarico per non esserci in panchina?

“Io posso essere uno specialista in vittorie, ma anche in sconfitte. La mia carriera parla chiaro se vedete quello che ho perso, quanti finali, 3 di Champions, una di coppa del mondo, uno di Europei, una di Coppa Uefa, ve ne potrei dire tante. Io cerco di essere specialista nell’aiutare il club ed i ragazzi, poi se il nostro meglio ci porta a vincere allora è una grande soddisfazione, ma non voglio che si dimentichi che in carriera ci sono vittorie e sconfitte che mi hanno creato una scorsa molto dura ed a volte anche cattiva, che mi fa diventare cattivo a volte. Dispiace non esserci, dopo un campionato del genere vorresti essere lì, con i tuoi tifosi per guidare la squadra. C’è grande fiducia nel mio staff, come sempre, nei tifosi, nell’ambiente che ci sarà e anche se dalla tribuna il mio cuore sarà lì, anzi due cuori”.

Che settimana è stata dopo la fatica di Parma? A cosa ha pensato?

“Distrarsi è molto difficile, la distrazione mi arriva quando mangio, a pranzo o cena, forse neanche il pranzo, solo la cena. O quando dormo. Ma è inevitabile, una settimana corta, ma intensa, piena di emozioni, sappiamo benissimo che la mente porta dappertutto. Abbiamo provato a focalizzarci sul lavoro, prepararci bene, è la partita più importante della stagione. Prima parlavamo di importante, molto importante, questa in assoluto è quella che decide la stagione e decide che tipo di stagione hai avuto, se ottima o superlativa!”.

La situazione infortunati? Ci sono messaggi di auto-candidatura come quello di Jesus. Il dubbio Raspa-Neres?

“La situazione non è cambiata dalla partita scorsa, sotto tutti i punti di vista, sia come infortuni che come condizione, chi era indietro è ancora indietro e chi ha giocato sta molto meglio”.

Una gara così si aggredisce subito, anche per mandare un messaggio all’avversario, o si calcola?

“Non cambia niente, le partite le abbiamo sempre aggredite, dall’inizio, è il mio credo. Ho sempre cercato di trasmetterlo, a volte ci riusciamo meglio, altre volte è più difficile, dipende anche dall’avversario, domani c’è il Cagliari che è una buona squadra e dovremo fare la nostra partita rispettando l’avversario al 100%. Se lo rispettiamo avremo più chances di vincerla, ho ricordato al gruppo anche le mie esperienze calcistiche e tramite il vissuto provi a dare avvertimenti importanti ai ragazzi”.

Lei ha coniato ‘amm faticà’, all’inizio, ora le chiedo: camm fa?

“Anche domani bisognerà lavorare, lavorare in fase offensiva e difensiva, tutti insieme, sappiamo benissimo che il lavoro ci ha portati ad essere qui oggi a parlare di un qualcosa di speciale. Bisognerà cercare di finire il lavoro. Quando pareggiammo con l’Inter dissi ‘se vogliamo, possiamo’, oggi la squadra sa bene che il lavoro va finito”.

Ha già tracciato un bilancio? Che stagione è stata?

“Sicuramente molto impegnativa, la prima cosa che ho detto alla presentazione a Dimaro “è la prima volta che ricevo prima ancora di dare” e per me aver ricevuto una stima incondizionata prima di iniziare è stata una spinta importante, anche una pressione molto importante. Quando vuoi ripagare la gente che ha fiducia in te, in base alla carriera, la carta, il curriculum, ma non aveva visto il tipo di lavoro che avremmo affrontato e quindi ho sentito tanta pressione ed il peso sulle spalle, qualsiasi cosa veniva fatta si diceva per Conte, Conte, ma è assurdo e brutto, qualsiasi cosa fatta è stata fatta per il club, per il Napoli, dagli acquisti alle cessioni e tutto ciò che è accaduto non è per me Conte, o accontentare Conte, non è così. Tutto quanto fatto e indirizzato è stato per il club, la crescita del Napoli”.

E’ stato un campionato caratterizzato da un rapporto fortissimo tra Napoli ed il Napoli, si sente di dire qualcosa alla gente?

“Al tifoso napoletano mi risulta difficile dire qualcosa. Anche durante l’anno spesso ho detto possono cambiare i calciatori, gli allenatori, i proprietari, ma non cambierà mai la passione del popolo, smisurata verso il calcio ed il Napoli, quindi non posso dire niente, abbiamo avuto tutto da parte loro, vicinanza nei momenti positivi e negativi in cui abbiamo zoppicato un po’. Hanno avuto subito fiducia in tutto il gruppo, quello che mi sento di dire è di continuare ad essere quello che sono”.

Lei ha parlato degli arbitri solo dopo l’Inter, l’Inter ha polemizzato dopo l’ultima gara ma voi avete avuto un errore arbitrale a Parma.

“Quello che avevo da dire l’ho detto, la cosa che mi fa piacere è che qualche arbitro ha anche apprezzato ciò che ho detto perché c’è da migliorare il var e la comunicazione. Non dimentichiamo che abbiamo gli arbitri più bravi, io posso dirlo avendo allenato anche in Inghilterra, ma col var c’è da lavorare tanto. Bisogna che ci sia più chiarezza, tante volte interviene altre no, io ancora non ho capito quando può o non può. Tutti si sono lamentati quando sono stati toccati, ma nessuno ha avuto le… che ho avuto io quando mi sono lamentato con l’Inter e per settimane in tv si è insultato il sottoscritto. La differenza di chi dice le cose, devo fare attenzione perché la risonanza che ho io è diversa da altri”.

Serie A

Pisa-Parma, le formazioni ufficiali

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A pochi minuti fal fischio d’inizio di Pisa-Parma, sono state diramate le formazioni ufficiali che scenderanno in campo all’Arena Garibaldi alle 15.

Ad aprire questo insolito lunedì di Serie A è lo scontro diretto tra Pisa e Parma, che mette di fronte due squadre in cerca di riscatto dopo le sconfitte nel turno precedente contro, rispettivamente, Inter e Udinese.

I nerazzurri puntano sul sostegno del proprio pubblico per trovare la seconda vittoria in campionato, che gli permetterebbe di scavalcare proprio i ducali e abbandonare la zona retrocessione diretta, aumentando anche il vantaggio su Hellas Verona e Fiorentina.

I gialloblù di Cuesta, d’altro canto, vogliono confermare i progressi delle ultime settimane e cercano i tre punti proprio per allungare sulla squadra di Gilardino e per raggiungere a quota 14 il Cagliari e il Torino, impegnato stasera contro il Milan.

Pisa-Parma

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pisa-Parma, le formazioni ufficiali

Pisa (3-5-2): Scuffet; Calabresi, Caracciolo, Canestrelli; Touré, Marin, Aebischer, Piccinini, Angori; Meister, Nzola

Parma (3-4-2-1): Corvi; Delprato, Estévez, Valenti; Britschgi, Bernabé, Keita, Valeri; Ondrejka, Benedyczak; Pellegrino

Pisa-Parma

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Serie A

Lazio, quante giornate rischia Gila per l’insulto a Fabbri?

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Lazio

Lazio – Il difensore biancoceleste è stato allontanato nel finale contro il Bologna. Ora sarà decisivo il referto dell’arbitro per capire quante giornate verrà fermato.

Il pareggio della Lazio contro il Bologna ha lasciato strascichi pesanti. Al 79’, infatti, il difensore biancoceleste Mario Gila è stato espulso per proteste nei confronti del direttore di gara Fabbri. Le immagini televisive avrebbero rilevato un’espressione ripetuta dell’ex Real Madrid – “sei scarso” – rivolta all’arbitro, motivo alla base del cartellino rosso.

Lazio, Gila a Fabbri: “Sei scarso!”

La sanzione dipenderà ora da ciò che Fabbri avrà riportato nel suo referto. L’ipotesi più ottimistica per il giocatore è una giornata di stop accompagnata da una multa, che lo terrebbe fuori soltanto nella trasferta di Parma. Non è però escluso che il Giudice Sportivo possa optare per due giornate di squalifica, scenario che lo costringerebbe a saltare anche la sfida successiva contro la Cremonese.

Lazio

GUENDOUZI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

A rendere più incerta la situazione c’è anche il precedente di Guendouzi, che dopo il rosso nel derby venne fermato per due turni per aver rivolto espressioni ritenute insultanti all’arbitro. Per conoscere l’entità della punizione a Gila non resta che attendere la decisione ufficiale nelle prossime ore.

 

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Serie A

Fiorentina, Galli: “Squadra senza leader: serve un dirigente forte”

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Fiorentina-Hellas Verona

Giovanni Galli suggerisce alla Fiorentina di puntare su un dirigente forte per risollevare le sorti della squadra, ultima in classifica.

La critica di Giovanni Galli

Giovanni Galli, ex portiere e figura storica del calcio italiano, ha recentemente espresso la sua opinione sulla situazione attuale della Fiorentina attraverso l’account X di Nicolò Schira. Galli ha sottolineato come Stefano Pioli, attuale allenatore della squadra, si sia trovato a fare da parafulmine per una compagine priva di leader. Secondo Galli, i giocatori si concentrano troppo sulle attività social, trascurando la performance sul campo.

La soluzione: un dirigente come Galliani o Sabatini

Per risolvere questi problemi, Galli suggerisce l’introduzione di un dirigente forte e carismatico, capace di guidare la squadra verso un futuro più promettente. Ha citato l’esempio di personalità del calibro di Adriano Galliani e Walter Sabatini, figure note per la loro capacità di gestione e per l’importante impatto avuto nelle loro precedenti esperienze. Questo consiglio arriva in un momento cruciale per la Fiorentina, che ha bisogno di ritrovare stabilità e successo.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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