Tra le squadre più falcidiate da pesanti indisponibilità che hanno compromesso alcune prestazioni, c’è senza dubbio il Napoli.
Basti pensare al brutto infortunio all’occhio subito da Victor Osimhen nell’andata di San Siro contro l’Inter (l’attaccante nigeriano è dovuto stare fermo per circa 2 mesi), oppure le fatiche dei giocatori post Coppa d’Africa.
Eppure il Napoli è ancora lì, al terzo posto in classifica dopo essere stato sconfitto di misura al Maradona contro il Milan grazie ad un guizzo nella ripresa di Olivier Giroud.
Contro il Diavolo si sono rivisti (dalla panchina) Lozano e Zambo Anguissa, due giocatori che per Spalletti erano fondamentali nel far rifiatare i titolari (nel caso di Anguissa è stato rimpiazzato da Demme dato che la prima parte stagione del 26enne camerunense ex Fulham era stata semplicemente sensazionale).
Demme e Lobotka che però non si sono rivelati all’altezza delle aspettative, e un grande Fabian Ruiz in mezzo al campo non basta per fronteggiare da solo le manovre avversarie, dato che lo spagnolo ha anche la propensione di avanzare sulla trequarti con vizio del gol.
Insomma, dalle parti di Castel Volturno ci sono rimpianti, per una partita in cui i difensori rossoneri Tomori
e Kalulu non hanno lasciato praticamente spazi per il quartetto offensivo partenopeo: Osimhen ingabbiato e Zielinski chiuso nella morsa dall’inglese ex Chelsea.E’ mancato tanta qualità offensiva, probabilmente perché i minuti passavano inesorabili e la frenesia di voler strappare almeno un pari era tanta: tuttavia i partenopei ci credono ancora, devono perché i punti in ballo (30) sono tanti.
Inevitabile però che, con i vari indisponibili, la squadra perdesse colpi, e punti; eppure il tecnico di Certaldo Luciano Spalletti è riuscito a ovviare a tutto questo rimanendo sempre in corsa, seppur talvolta le scelte da fare fossero obbligatorie.
Nella totale emergenza ha dovuto rispolverare alcuni giocatori che rischiavano di finire nel dimenticatoio: in ogni caso, per il rush finale della stagione, il Napoli può contare sulla rosa al completo: emergenza finita, Spalletti ha una vasta gamma di opzioni e può finalmente scegliere e gestire le energie dei suoi.
Tutto sul campionato, del resto è l’unico trofeo
attualmente rimasto per i napoletani: bisogna ritrovare fiducia, morale e soprattutto qualità e tecnica lì davanti.A cominciare dalla sfida di Verona contro l’Hellas, che l’anno scorso costò la Champions al Napoli all’ultima di A.
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