Serie A
Napoli, a centrocampo un vero e proprio bottino

Complice la gestione Conte, il Napoli di questa stagione sta raccogliendo un numero importante di gol dal centrocampo: il confronto con la scorsa stagione.
Antonio Conte ha dato una nuova vitalità al centrocampo del Napoli, portando a una trasformazione straordinaria rispetto alla scorsa stagione.
Nel campionato 2023/24, infatti, gli azzurri avevano realizzato solo 4 gol dal reparto di centrocampo (due da Zielinski e due da Elmas, mentre Traoré, Cajuste e gli altri non segnarono).
Quest’anno, invece, grazie all’arrivo dello scozzese Scott McTominay e alla crescita di Zambo Anguissa, il Napoli si trova tra le prime della classifica per gol segnati dai centrocampisti.
Attualmente, solo l’Atalanta (13) ha fatto meglio, mentre il Napoli è subito dietro con 12 reti: un bottino che, a sole 27 giornate dal termine, ha già triplicato il totale dell’anno precedente.
L’unico club di Serie A che in questa stagione, finora, non ha visto i propri centrocampisti realizzare almeno un gol è il Lecce.
Serie A, gol dai centrocampisti esclusi rigori per ogni squadra
– Atalanta: 13 (Ederson 3, De Roon 3, Brescianini 3, Pasalic 2, Samardzic 2)
– Napoli: 12 (McTominay 6, Anguissa 5, Billing 1)
– Juventus: 12 (Weah 5, Thuram 3, Koopmeiners 2, McKennie 2)
– Torino: 11 (Elmas 3, Vlasic 2, Gineitis 2, Casadei 1, Ricci 1, Ilic 1, Linetty 1)
– Inter: 9 (Frattesi 4, Barella 3, Calhanoglu 1, Mkhitaryan 1)
– Milan: 9 (Reijnders 8, Fofana 1)
– Fiorentina: 9 (Adli 3, Cataldi 3, Colpani 2, Bove 1)
– Roma: 7 (Cristante 2, Pisilli 2, Koné 2, Pellegrini 1)
– Venezia: 7 (Nicolussi Caviglia 4, Ellertsson 2, Busio 1)
– Udinese: 6 (Ekkelenkamp 3, Lovric 2, Payero 1)
– Genoa: 6 (Frendrup 2, Masini 1, Miretti 1, Badelj 1, Messias 1)
– Lazio: 5 (Dele-Bashiru 3, Guendouzi 1, Vecino 1)
– Parma: 5 (Sohm 4, Hainaut 1)
– Bologna: 4 (Fabbian 2, Pobega 2)
– Cagliari: 4 (Viola 2, Gaetano 1, Marin 1)
– Hellas Verona: 4 (Kastanos 1, Bernede 1, Serdar 1, Harroui 1)
– Como: 3 (Da Cunha 2, Engelhardt 1)
– Monza: 2 (Bianco 1, Ciurria 1)
– Empoli: 1 (Grassi 1)
– Lecce: 0
Serie A
Juventus, basta obiettivi: servono punti per sopravvivere

La Juventus è in caduta libera e tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Il quarto posto non è solo un traguardo, ma un obbligo per evitare il peggio.
Il tracollo della Juventus è una realtà inconfutabile, il peggior incubo divenuto concreto. Il progetto bianconero è stato accantonato e ora ognuno, dai giocatori allo staff tecnico, deve guardarsi dentro senza alibi.
La Juventus affonda: serve un cambio di rotta immediato
Un confronto tra le parti avverrà nei prossimi giorni con chi resterà alla Continassa, ma la resa dei conti è già iniziata negli spogliatoi del Franchi, subito dopo il triplice fischio. Giuntoli non ha perso tempo: è sceso nello spogliatoio per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Non si molla, non si getta la spugna. Il quarto posto, ormai, non è più un semplice obiettivo stagionale, ma un obbligo per scongiurare scenari ben peggiori.

CRISTIANO GIUNTOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un progetto fallito sul nascere
La scelta di non addossare tutte le colpe a Thiago Motta è un segnale forte: la crisi della Juventus non ha un solo responsabile, ma è il risultato di un’involuzione collettiva, per questo ieri Giuntoli ha parlato nel post partita. I giocatori non possono più nascondersi dietro le scelte del tecnico, perché il problema è più profondo. Giuntoli si aspettava un moto d’orgoglio, un segnale di reazione. Invece, ha trovato una squadra smarrita, preda di una pericolosa rassegnazione, che sembra aver perso il carattere che ha sempre contraddistinto la Vecchia Signora.
La Juventus, quest’estate, ha deciso di ripartire da zero con scelte audaci e controverse, sacrificando figure chiave dello spogliatoio. Ora, le conseguenze di quelle decisioni si stanno manifestando in tutta la loro gravità.
Serie A
Palladino: con l’acqua alla gola si è ripreso la Fiorentina

Notte da sogno per la Fiorentina di Raffaele Palladino. Il tecnico, ex Monza, ha fatto vivere una notte da sogno ai tifosi dopo il pesante 3ao alla Juventus.
La Fiorentina passeggia, anzi demolisce, su una Juventus inguardabile e irriconoscibile. Mister Palladino, con i gol di Gosens, Mandragora e Gudmunsson, salva la panchina quantomeno per il tempo della sosta. Grandissima prova di Fagioli, che mette a referto due assist, probabile rimpianto juventino. Una cosa è certa: l’impresa contro la Juve sarà ricordata e raccontata dai tifosi fiorentini per molto tempo.
Palladino salvo…per adesso
Prestazione vincente dei Viola contro la Juventus. Palladino sembra aver ri-trovato una quadra di squadra per affrontare questo finale di stagione per le posizioni europee. De Gea tra i pali muro difensivo, una difesa che con il nuovo vestito a tre sembra aver trovato solidità, centrocampo di alta qualità con l’innesto di Fagioli (in casa Juve si staranno mangiando le mani?), e una coppia d’attacco formata da Gudmundsson e Kean che fa sognare.
Il tecnico Viola è stato più volte nella stagione criticato per la qualità del gioco della sua squadra. Tuttavia va sottolineata una dote dell’allenatore di Mugnano di Napoli: la capacità di saper reagire e resistere quando ci si ritrova con l’acqua alla gola. Qualità da molti considerata da grande allenatore.
Bisogna dire però che la squadra è inciampata, nel corso della stagione, in errori che poi non sono stati del tutto corretti. Errori che hanno indotto i media e gli addetti ai lavori a fare paragoni con il precedente tecnico Viola, Vincenzo Italiano.
Sta di fatto che il tecnico della Fiorentina spera, con gli aggiustamenti fatti, di aver trovato la quadra per centrare l’Europa: “Stasera è stata magica. Non ci rendiamo ancora conto. Siamo felici, abbiamo giocato con intensità ed energia, a tutto campo: serviva una partita così, per dare la svolta”.
Serie A
Fiorentina, Comuzzo dall’addio alla panchina: non è più inamovibile

Pietro Comuzzo è sicuramente una delle sorprese più liete della stagione della Fiorentina. Da gennaio, però, sembra aver perso la titolarità.
In una Fiorentina che continua a vivere una stagione tra alti e bassi, una delle poche certezze, almeno fino a gennaio, era rappresentata da Pietro Comuzzo. Il classe 2005 si era guadagnato il posto da titolare inamovibile con prestazioni di grande solidità, attirando così l’attenzione dei top club italiani.
Il Napoli, in particolare, aveva tentato il colpo nel mercato invernale, arrivando a offrire oltre 30 milioni di euro per strapparlo ai viola. La trattativa, però, non si è concretizzata e, paradossalmente, da quel momento qualcosa è cambiato nella stagione del difensore.
Gli errori e la rinascita di Pongracic
Comuzzo ha risentito della discontinuità della Fiorentina e di alcune scelte sperimentali di Palladino, commettendo qualche errore di troppo che ha finito per pesare sulle sue gerarchie in squadra.
Nel frattempo, Marin Pongracic ha ritrovato la miglior condizione dopo un avvio di stagione shock tra errori madornali e infortuni. L’ex Lecce, arrivato in estate per 16 milioni come erede di Milenkovic, ha scalato le gerarchie fino a diventare un titolare inamovibile, complice anche il passaggio alla difesa a 3.
Un futuro ancora da scrivere con la Fiorentina?
Nonostante il minutaggio ridotto, Comuzzo non è stato del tutto accantonato: Palladino lo ha schierato titolare nel doppio confronto di Conference League contro il Panathinaikos, segno che la fiducia nel talento del giovane difensore resta.
La sua gestione, però, è cambiata, forse anche per valorizzare l’investimento fatto su Pongracic. Con l’estate ormai alle porte e i grandi club sempre vigili, il futuro di Comuzzo potrebbe essere ancora un tema caldo del mercato: resterà a Firenze o cederà al corteggiamento di una big?
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