Serie A
Napoli, 13 giugno ’87: il primo double partenopeo
La squadra partenopea, guidata da Diego Armando Maradona, coronava una stagione meravigliosa, facendo gioire tutta la città di Napoli.
Il 13 giugno dell’87 la squadra campana conquistava la Coppa Italia ai danni dell’Atalanta, conquistando così il secondo titolo di quell’anno dopo lo Scudetto. Una vera e propria cavalcata trionfale partenopea.

Argentine football legend Diego Maradona speaks at a promotional event for Swiss watchmaker Hublot at Peninsula Hotel in Shanghai, China, 17 January 2012.
Argentinian football legend Diego Maradona will return to coaching Al-Wasl after he was successfully treated for kidney stones at a Dubai hospital, the club said on Monday (16 January 2012).
Napoli: una Coppa Italia stravinta
Il Napoli del 1987 era una squadra meravigliosa. Attrezzata per vincere due competizioni di alto livello. Guidata dal miglior Maradona mai visto su qualunque rettangolo verde. Quel Diego che da solo aveva abbattuto l’Inghilterra dando un’accelerazione definitiva alla propria carriera e al gioco del calcio in generale. Ma non solo.
L’argentino poteva contare su un centravanti-regista offensivo del calibro di Bruno Giordano, su un’ala come Andrea Carnevale. Da non poter non citare poi gli emergenti Ciro Ferrara e Fernando Di Napoli, un mediano potente e combattivo come Salvatore Bagni, e su un libero come Alessandro Renica. Senza dimenticare le determinanti incursioni del talentuoso Ciro Muro dalla panchina.
La verità è che il Napoli del 1986-87 non vinse semplicemente Scudetto e Coppa Italia. Devastò entrambe le competizioni. Per avere un’idea: il Napoli conquistò la Coppa vincendo tutte le partite disponibili (13 su 13). A testimonianza di questo poi piazzava tre giocatori nelle prime tre posizioni della classifica marcatori: Bruno Giordano, Maradona e Andrea Carnevale.
La fase a gironi
C’è da fare un grande distinguo. La Coppa Italia nel 1987 era diversa da come la conosciamo oggi. Tutt’altro che una competizione minore. Un torneo lungo e difficile, con una fase iniziale a gironi da sei squadre, un secondo turno con doppia gara, dagli ottavi alla finale, anch’essa su due partite.
La fase a gironi fu una corsa inarrestabile verso il punteggio pieno. Il Napoli vinse a Ferrara con la SPAL, prima di affrontare la Lazio a Roma. Risultato 0-2, con gol di Carnevale e Maradona. A seguire il Napoli si sbarazzò del Taranto, del Vicenza e del Cesena, concludendo il girone con 10 punti, 10 reti segnate e solo 2 subite.
Napoli: una fase finale scintillante
Negli ottavi di finale il Napoli polverizza il Brescia, vincendo entrambi i match per 3-0. Ai quarti di finale è la volta del Bologna. I partenopei rifilano agli emiliani 3 reti all’andata e 4 al ritorno.
In semifinale, a Cagliari, il Napoli passa di misura per una rete a zero. A segno, come al solito, Maradona. Il ritorno in casa è altra storia. I partenopei passano con un rotondo 4-1, grazie alla solita doppietta di Giordano e ai gol di Carnevale e Muro.
E venne la finale
A contendere il trofeo a Maradona e compagni è l’Atalanta. I bergamaschi arrivano in finale con un undici ricco di nomi conosciuti. A guidarli c’è Nedo Sonetti. In campo fra gli altri: Cesare Prandelli, Valter Bonacina, Giuseppe Incocciati, oltre al lunghissimo svedese Glenn Stromberg, usato come arma tattica sulla fascia.
La finale di andata, si gioca a Napoli il 7 giugno del 1987. A dominarla, come se non fosse già scritto, sono i campani. A dispetto però di un primo tempo difficoltoso. Gli azzurri soffrono un avversario fisico e compatto con linee serrate e non riescono a prevalere nei primi 45′ di gioco. Al 67′ la svolta arriva dal piede sinistro, non dell’argentino più famoso del calcio, ma del libero di natali francesi Alessandro Renica: bomba dai 28 metri, imparabile nel sette sul primo palo.
È il segnale della carica: quattro minuti più tardi la combinazione Muro-Maradona-Muro libera quest’ultimo nell’aria di rigore, permettendogli di infilare Piotti con un diagonale di interno destro. Il punto esclamativo lo fissa Salvatore Bagni. Da calcio d’angolo anticipa proprio Stromberg e di testa la mette dentro.
Il ritorno si gioca a Bergamo il 13 giugno del 1987.La rete decisiva la segna Bruno Giordano, su assist di Maradona. Si scatena la festa. Coppa Italia e Scudetto sono azzurri nel 1987.
Serie A
Torino-Cremonese, le ultimissime: sarà Zapata contro Vardy
Il sabato di serie A si apre con il match dell’Olimpico Grande Torino tra i granata e la Cremonese di Davide Nicola.
Si apre il sipario sul sabato del massimo campionato italiano con la sfida tra Torino e Cremonese, valida per il turno numero quindici.
La formazione di Marco Baroni vuole vendicare subito la sconfitta in rimonta, da 2-0 a 2-3, contro il Milan di settimana scorsa.
I grigiorossi, invece, puntano a espugnare la casa dei granata dopo aver regoloto per 2-0 il Lecce domenica scorsa.
Qui Torino
Baroni ha due dubbi di formazione, uno in porta e uno in attacco.
Tra i pali Paleari è in vantaggio su Israel, il quale non è apparso impeccabile nelle ultime uscite e potrebbe essere sacrificato.
In avanti dovrebbe essere Simeone, e non Adams, ad affiancare uno Zapata sicuro del posto.
Qui Cremonese
Squadra che vince non si cambia, e infatti Davide Nicola non dovrebbe stravolgere il team vittorioso allo Zini sul Lecce.
In avanti spazio, ancora una volta, all’ormai più che collaudata coppia Bonazzoli–Vardy, con Sanabria pronto a subentrare a gara in corso.
In difesa Terracciano, Baschirotto e Bianchetti proteggeranno Audero, mentre a centrocampo si va verso la fiducia per la fantasia di Vandeputte.
Probabili formazioni
Torino (3-5-2): Paleari; Ismajli, Maripan, Coco; Pedersen, Casadei, Asllani, Vlasic, Nkounkou; Simeone, Zapata. Allenatore: Marco Baroni
Cremonese (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Bondo, Vandeputte, Pezzella; Bonazzoli, Vardy. Allenatore: Davide Nicola
La squadra arbitrale
Arbitro: Marinelli
Assistenti: Mastrodonato – Pistarelli
Quarto ufficiale: Turrini
Var: Meraviglia
AVar: Di Bello
Serie A
Elkann categorico: la Juventus non è in vendita
Nonostante il concreto interesse e l’importante offerta di Tether, John Elkann ha già preso la sua decisione: la Juventus non è in vendita.
La scelta di John Elkann
Le recenti indiscrezioni sul futuro della Juventus hanno acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. La storica società bianconera sarebbe stata nel mirino di Tether, azienda nota nel settore delle criptovalute. Nonostante queste voci, John Elkann, presidente della holding Exor che controlla la Juventus, ha categoricamente smentito qualsiasi ipotesi di vendita. Le dichiarazioni di Elkann confermano che la famiglia Agnelli è intenzionata a mantenere il controllo del club, rafforzando così la tradizione e la storia della Juventus nel calcio italiano e internazionale.
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Fonte: l’account X di Schira
Despite the rumors and Tether’s interest, #Juventus are not for sale in John #Elkann’s Plans
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 12, 2025
Serie A
Lecce, una vittoria del destino: il primo gol di Stulic per festeggiare le 500 partite in giallorosso di Corvino
Nikola Stulic segna il suo primo gol in Serie A, regala tre punti importanti al Lecce e festeggia nel migliore dei modi il direttore generale Pantaleo Corvino.
Nikola Stulic ha segnato il suo primo gol in Serie A durante la partita contro il Pisa, regalando al Lecce una vittoria cruciale per 1-0. Questo evento assume un significato particolare poiché coincide con la 500ª partita ufficiale del direttore generale Pantaleo Corvino con la squadra giallorossa. Corvino ha festeggiato questo importante traguardo nel migliore dei modi, vedendo il suo attaccante brillare in campo.
Un passo avanti per il Lecce
Grazie a questa vittoria, il Lecce si allontana ulteriormente dalla zona retrocessione, portandosi a sei punti di vantaggio. Il successo contro il Pisa non solo rafforza la posizione del club in classifica, ma sottolinea anche l’efficacia della strategia di Corvino nel costruire una squadra competitiva e capace di affrontare le sfide della Serie A. Il debutto di Stulic e il suo contributo decisivo rappresentano una promessa per il futuro del Lecce, che continua a crescere sotto la guida esperta del suo direttore generale.
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Fonte: l’account X di Schira
Fatalità del destino: il primo in Serie A di #Stulic arriva nel giorno delle 5️⃣0️⃣0️⃣ partite ufficiali in giallorosso del suo scopritore: il dg Pantaleo #Corvino che festeggia nel migliore dei modi il traguardo col successo 1-0 sul Pisa che porta #Lecce a + 6 su zona retrocessione
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 12, 2025
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