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Milan, una squadra sempre più globale
Milan, una squadra sempre più globale. Il prodotto locale non trova spazio nella politica societaria
L’apertura al numero pressoché illimitato di stranieri per squadra ha finito per penalizzare i giocatori italiani. Sia a livello di prima squadra, sia la livello di Settore Giovanile.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Nazionale non si qualifica al mondiale ormai da otto anni, le Under portano a casa soddisfazioni ma i ragazzi fanno contorno nei club di appartenenza.
Per non parlare delle squadre di club, che al netto di costosi investimenti sul prodotto straniero raccolgono le briciole. La Juventus non vince in Europa da oltre 30 anni, l’Inter è ferma al 2010, il Milan al 2007.
La Roma di Josè Mourinho ha portato a casa la Conference League, guarda caso in squadra trovano posto Gianluca Mancini, Bryan Cristante, Lorenzo Pellegrini, Nicolò Zaniolo e Leonardo Spinazzola.
Il Milan come l’Inter: una squadra Babele
Storicamente la squadra rossonera ha costruito cicli vincenti poggiando su una base italiana. All’epoca dei due stranieri per squadra i leader erano Cesare Maldini, Franco Baresi e Paolo Maldini, Tre nomi che racchiudono anni e anni di storia milanista.
Il florido vivaio milanista era sempre stato il fiore all’occhiello del club. Basti pensare ai giocatori usciti dal Settore Giovanile. Qualche nome: Paolo Maldini, Franco Baresi, Demetrio Albertini, Filippo Galli, Alberigo Evani.
Il Milan scudettato di Stefano Pioli aveva in rosa Antonio Mirante, Davide Calabria, Matteo Gabbia, Sandro Tonali, Alessio Romagnoli, Alessandro Florenzi e Daniel Maldini. Solo Davide Calabria e Sandro Tonali erano intoccabili.
Nella rosa attuale la colonia italiana è rappresentata da Antonio Mirante, Davide Calabria, Matteo Gabbia, Tommaso Pobega, Sandro Tonali e Alessandro Florenzi. Sei italiani e 24 stranieri.
Le giovanili invase da ragazzi stranieri, la politica societaria
L’Under 19 di Ignazio Abate raccoglie 13 stranieri, 4 atleti con doppio passaporto e 11 italiani. Una rosa di 24 ragazzi a predominanza straniera. Dall’avvento del trio Maldini-Massara-Moncada è cambiata la filosofia.
L’estate scorsa è stata smembrata la rosa di italiani che aveva lottato per la salvezza, prima sotto la guida di Federico Giunti e poi di Christian Terni. Nel costruire il gruppo nuovo, sono stati inseriti nel gruppo titolare 7/8 stranieri.
Contando che in prima squadra giocano stabilmente solo Sandro Tonali e Davide Calabria, possiamo dire il Milan ormai parla fluentemente l’inglese. Lingua internazionale di uso comune fra Milanello e il Centro Vismara.
La dirigenza rossonera preferisce il prodotto straniero a quello locale anche per una questione di costi sostenibili. Molto spesso le commissioni per il prodotto italiano sono alte, sia a livello giovanile che di prima squadra.
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Milan, un attacco spuntato: a rischio Nkunku e Pulisic per Cagliari
Milan, un attacco nuovamente spuntato in vista della trasferta di Cagliari del 2 gennaio. Vediamo qui di seguito la situazione.
Il Milan potrebbe affrontare la delicata trasferta di Cagliari con due importanti defezioni. Emergenza offensiva per Massimiliano Allegri il quale rischia di non avere a disposizione sia Pulisic che Nkunku. Il primo per un fastidio al flessore, il secondo per un dolore alla caviglia.
Segnali positivi invece per Rafael Leao che è tornato ad allenarsi, anche se il tecnico livornese preferirebbe non schierarlo, quantomeno dall’inizio, per gestire con cautela il rientro.
Spazio quindi al nuovo arrivato Niclas Fullkrug? Anche in questo caso si preferiva attendere per fargli recuperare la forma migliore, ma potrebbe tuttavia essere schierato se i suddetti giocatori non dovessero farcela. Ancora qualche dubbio sul tesseramento, si corre sul filo del rasoio affinché possa essere della partita.
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Milan, sorriso a metà: un 2025 record ma solo fuori dal campo
Milan, un sorriso solo a metà per il club di Via Aldo Rossi. Si celebrano infatti i numeri extra campo, vediamoli qui di seguito.
Un 2025 che di certo non ha regalato eccessive emozioni sul campo, ma che porta avanti un cammino virtuoso sotto l’aspetto economico e di bilancio.
Può sorridere Giorgio Furlani il cui mandato è stato portato avanti con successo grazie a crescenti sponsorizzazioni e dati di bilancio decisamente incoraggianti.
A iniziare dalla data del 5 novembre che ha visto il passaggio di proprietà dello stadio San Siro a Milan e Inter e che porterà ricavi importanti, oltre ad un aumento del valore dei club stessi in vista di una possibile cessione delle quote.
Oltre 100 milioni di ricavi da sponsor, un patrimonio netto che si assesta intorno ai 199 milioni e fatturato in crescita di oltre il 40% rispetto ai precedenti esercizi intorno ai 495 milioni.
Per quanto riguarda le presenze allo stadio il Milan ha una media superiore ai 73.000 spettatori, unica squadra presente nelle prime cinque in Europa.
L’obiettivo è quello di chiudere anche il prossimo anno in utile, nonostante l’assenza dalle coppe europee, proseguendo quel cammino che ha visto il club di Via Aldo Rossi chiudere per tre esercizi consecutivi verde.
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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