Serie A
Milan, Tomori è un vero problema

Il difensore del Milan Fikayo Tomori sta avendo una stagione difficile con il club rossonero: emarginato da Fonseca, neanche con Conceicao ha continuità.
Per il difensore del Milan Fikayo Tomori questa è una stagione difficile: con Fonseca aveva giocato pochissimo, con l’arrivo di Conceicao aveva riiniziato giocare con regolarità, per poi scomparire di nuovo.

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Milan, Tomori è di nuovo scomparso dai radar come con Fonseca
Il Milan vivendo un momento molto difficile, dopo la rocambolesca sconfitta nei minuti finali domenica sera al Meazza contro la Lazio. Per il tecnico Conceicao ci diversi problemi nella squadra da lui guidata, soprattutto per quanto concerne la rotazione dei giocatori, soprattutto visto che si gioca ogni 3 giorni e bisogna avere una rosa ampia. C’è soprattutto un giocatore che si con lui che con il precedente tecnico Fonseca è stato emarginato, ed è Fikayo Tomori.
Il difensore centrale inglese, al Milan dal 2021, dopo 3 stagioni da titolare con i rossoneri con cui ha conquistato lo scudetto nel 2021-22. in questa stagione sta avendo molti problemi: con la gestione Fonseca, Tomori aveva collezionato appena 3 presenze, per un totale di 175 minuti di gioco, tanto che durante la sessione invernale del calciomercato stava pensando tornare in Inghilterra ( c’era stato un interessamento del Tottenham) ma anche la Juventus puntava su di lui, ma alla fine è rimasto a Milano.
Con l’arrivo di Sergio Conceicao, Tomori sembrava aver di nuovo iniziato giocare con regolarità, tanto da esser schierato titolare nella semifinale della Supercoppa italiana, poi vinta dai rossoneri nel derby con l’Inter. Ma poi l’inglese è di nuovo scomparso dai radar: l’ultima partita giocata è stato contro Feyenoord nell’andata degli spareggi di Champions League, con un subentro di una mezz’oretta. Da titolare, l’ultima partita giocata risale addirittura al 8 febbraio, dove fu espulso per somma di ammonizioni contro l’Empoli in campionato.
Ora per i dirigenti rossoneri si prospetta con una grande riflessione: non era meglio farlo già partire a gennaio visto le richieste, che farlo partire quasi certamente in estate con un cartellino molto svalutato? Vedremo ora quali saranno le decisioni che la dirigenza milanista prenderà, ma questa situazione è lo specchio della stagione dei rossoneri.
Serie A
Fiorentina, Comuzzo dall’addio alla panchina: non è più inamovibile

Pietro Comuzzo è sicuramente una delle sorprese più liete della stagione della Fiorentina. Da gennaio, però, sembra aver perso la titolarità.
In una Fiorentina che continua a vivere una stagione tra alti e bassi, una delle poche certezze, almeno fino a gennaio, era rappresentata da Pietro Comuzzo. Il classe 2005 si era guadagnato il posto da titolare inamovibile con prestazioni di grande solidità, attirando così l’attenzione dei top club italiani.
Il Napoli, in particolare, aveva tentato il colpo nel mercato invernale, arrivando a offrire oltre 30 milioni di euro per strapparlo ai viola. La trattativa, però, non si è concretizzata e, paradossalmente, da quel momento qualcosa è cambiato nella stagione del difensore.
Gli errori e la rinascita di Pongracic
Comuzzo ha risentito della discontinuità della Fiorentina e di alcune scelte sperimentali di Palladino, commettendo qualche errore di troppo che ha finito per pesare sulle sue gerarchie in squadra.
Nel frattempo, Marin Pongracic ha ritrovato la miglior condizione dopo un avvio di stagione shock tra errori madornali e infortuni. L’ex Lecce, arrivato in estate per 16 milioni come erede di Milenkovic, ha scalato le gerarchie fino a diventare un titolare inamovibile, complice anche il passaggio alla difesa a 3.
Un futuro ancora da scrivere con la Fiorentina?
Nonostante il minutaggio ridotto, Comuzzo non è stato del tutto accantonato: Palladino lo ha schierato titolare nel doppio confronto di Conference League contro il Panathinaikos, segno che la fiducia nel talento del giovane difensore resta.
La sua gestione, però, è cambiata, forse anche per valorizzare l’investimento fatto su Pongracic. Con l’estate ormai alle porte e i grandi club sempre vigili, il futuro di Comuzzo potrebbe essere ancora un tema caldo del mercato: resterà a Firenze o cederà al corteggiamento di una big?
Serie A
Sacchi: “Vittoria Inter importante, una cosa può frenarli”

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato degli scenari possibili della corsa scudetto dopo la vittoria dei nerazzurri sull’Atalanta al Gewiss Stadium.
La vittoria dell’Inter sull’Atalanta al Gewiss Stadium ha delineato la squadra di Inzaghi come la pretendente numero 1 allo Scudetto. Soprattutto a fronte del passo indietro del Napoli di Conte a Venezia.

LA GRINTA DI LAUTARO MARTINEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Sacchi
A proposito del percorso dei nerazzurri in campionato, all’alba di questa vittoria sulla Dea di Gian Piero Gasperini è intervenuto anche Arrigo Sacchi.
L’ex allenatore della Nazionale e del Milan ha commentato così sulle pagine della Gazzetta dello Sport: “Mi è sembrato un duello tra pugili di altissimo livello: uno tira un colpo, l’altro lo para e va all’assalto con coraggio. Battaglie in ogni zona del campo: lotte per la riconquista del pallone, corse lungo le fasce, buone trame di gioco quando si è trattato di costruire una manovra più articolata. Insomma, tutto quello che un appassionato di calcio desidera vedere quando va allo stadio o si siede in poltrona per assistere a una partita davanti alla televisione. Tutto sommato, ritengo che il successo dell’Inter sia meritato: ha fatto di più in zona offensiva, è stata più pericolosa dell’Atalanta, ha dimostrato di essere superiore”.
Sulla squadra bergamasca e il suo allenatore ha poi continuato: “Dalla squadra di Gasperini, lo ammetto, mi aspettavo qualcosa di più: è mancata la scintilla che tante volte, in questi ultimi anni, abbiamo visto e ammirato”.
Il 78enne di Fusignano ha poi tirato in ballo il Napoli di Antonio Conte: “Aver vinto in casa dell’Atalanta è una notevole prova di forza, anche perché ha spedito i bergamaschi a meno sei punti. E il Napoli, fermato sul pareggio a Venezia, è ora a meno tre”.
Le insidie nerazzurre
Tutti incroci perfetti per il puzzle Scudetto, sempre più vicino per i nerazzurri, ma Sacchi non dà tutto per fatto: “Non voglio dire che per la squadra di Inzaghi il cammino sia in discesa, anche perché ha tanti impegni, e soprattutto quelli in Champions League sono pericolosi e tolgono energie fisiche e nervose. Però bisogna ammettere che lo scatto di Lautaro e compagni è di quelli importanti, perché lasciano sul posto gli avversari, che adesso hanno il compito di assorbire la botta e rimettersi a pedalare”.
E sulla Champions ha concluso dicendo: “A mio avviso soltanto le partite internazionali possono frenare l’Inter, ma se Inzaghi (e non ho alcun dubbio al riguardo) riuscirà a dosare bene le forze dei suoi ragazzi credo che i nerazzurri possano arrivare in fondo a braccia alzate”.
Serie A
Juventus, visite per Cambiaso: si attende il comunicato

Andrea Cambiaso, esterno della Juventus, ha riportato un infortunio alla caviglia sinistra durante la partita contro la Fiorentina, disputata il 16 marzo 2025.

ANDREA CAMBIASO DA INDICAZIONI AI COMPAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Entrato al 59º minuto, è stato costretto a lasciare il campo dopo circa 28 minuti a causa di un movimento innaturale della caviglia durante un contrasto di gioco.
Questa mattina, 17 marzo 2025, Cambiaso si è recato al J|Medical per sottoporsi a esami strumentali volti a valutare l’entità dell’infortunio. Al momento, si è in attesa di un comunicato ufficiale da parte della Juventus che chiarisca le condizioni del giocatore e i tempi di recupero previsti.
La caviglia sinistra ha rappresentato un punto debole per Cambiaso in questa stagione, avendo già subito precedenti infortuni, in particolare tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.
In attesa di ulteriori aggiornamenti ufficiali, lo staff medico della Juventus monitorerà quotidianamente le condizioni di Cambiaso per stabilire il percorso di recupero più appropriato.
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