Serie A
Il Milan e il “fantasma” della stagione 1996/1997
Milan: Il fantasma della stagione 1996/1997 aleggia minaccioso sul Milan, che si trova a pochi punti di distanza da quell’annata disastrosa. La domanda ora è: riuscirà il Milan a scacciarlo e a evitare un epilogo simile, oppure rischia di ripetere uno dei campionati più deludenti della sua storia recente?
In quella stagione il Milan nel post-Capello ingaggerà per la sua panchina Tabarez, uruguaiano noto in Italia per aver quasi condotto il Cagliari in una storica qualificazione in Coppa UEFA, durante la stagione 94/95. Il tecnico scelto dalla coppia Braida-Galliani non diventerà mai un preferito del Patròn Berlusconi, che forte della grande mentalità vincente instillata nelle menti di tutti i componenti dell’organigramma rossonero, dai magazzinieri ai giocatori, passando ovviamente per i tecnici, non nasconderà mai in alcun modo quanto non creda e non riponga grande fiducia nei confronti della nuova guida tecnica.
I parallelismi con quella stagione
In questa stagione, la dirigenza del Milan ha spesso mandato Ibrahimović in conferenza stampa dopo vittorie e sconfitte per commentare la situazione, una scelta che ha scatenato l’ira dei tifosi, complici sicuramente anche le sue parole. Il suo ruolo, inizialmente accolto con entusiasmo, ha subito una drastica inversione di tendenza: in poco più di un anno, l’ex numero 11 rossonero è passato dagli applausi scroscianti ai fischi sonori di disapprovazione, qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa.
Nella famigerata stagione 96/97, il Milan godeva sicuramente di un board of governors differente. Con Berlusconi che si divideva tra politica e campo, passando da portavoce del popolo (infatti solamente due anni prima ebbe inizio il primo governo Berlusconi) a portavoce della squadra. Tabarez chi? Un cantante di Sanremo?, queste furono le prime dichiarazioni rivolte nei confronti del nuovo tecnico uruguaiano da parte del presidente Berlusconi. Che fanno il paio con la lettera fatta recapitare al tecnico: in cui era spiegato quanto il Milan fosse un grande club, abituato a vincere sempre ma senza escludere il divertimento. Facendo sorgere così le prime avvisaglie sul mancato benestare da parte del patròn nei confronti della scelta fatta in estate.
Proprio come in questa stagione, i tifosi hanno accolto la scelta dell’allenatore e i primi impegni della squadra con grande disapprovazione, tra fischi e critiche sui social che, se fossero esistiti all’epoca, avrebbero evidenziato il dissenso di una larga parte del pubblico rossonero.
Il Milan in estate
Tuttavia, i pochi giocatori rientrati dalle competizioni con le rispettive nazionali rispondono sul campo con prestazioni convincenti nella tournée estiva pre-campionato, vincendo tutte le partite: contro Como, Monza e Ajax, a cui inflissero un netto 3-0 proprio nel giorno dell’inaugurazione dell‘Amsterdam Arena. Questi risultati positivi riportano alla mente l’ottimo avvio di stagione di Fonseca, il quale, salvo essere smentito alla prima contro il Torino, aveva comunque dato l’impressione di poter far ricredere i più scettici.
Altra similitudine importante è sicuramente quella che vedeva abbinata una grande fase offensiva ad una deludente fase nella retrovie, che proprio come in qeusta stagione aveva finito per costare parecchi punti e posizioni in classifica. Il Milan però si dichiarava soddisfatto ai microfoni, ““Il Milan non cambierà allenatore e andrà avanti con Tabarez, ” Parole uscite direttamente dalla bocca del presidente Berlusconi, che rappresentavano un profondo attestato di stima nei confronti dell’allenatore, lo stesso che fino a pochi mesi prima sembrava non riscuotere affatto il suo gradimento.
Il parallelismo con la stagione attuale del Milan esiste solo nelle dichiarazioni, ma non nella figura di chi le ha pronunciate. Infatti, Ibrahimović non ha ancora chiarito quale sia il suo reale ruolo all’interno della dirigenza rossonera, alimentando dubbi tra tifosi e giornalisti. Inoltre, il patròn attuale, per quanto riguarda presenza e vicinanza alla squadra, non può in alcun modo essere paragonato a Berlusconi, il cui coinvolgimento era ben più evidente e sempre vicino alla squadra.

ZLATAN IBRAHIMOVIC SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La stagione del Milan
Come nel 96/97 proprio durante i mesi finali dell’anno arrivò la separazione con l’allenatore, che dopo i recenti risultati negativi, tra l’uscita in Coppa Italia e 9° posto in campionato avevano meso alle strette Tabarez, che si era convinto di non avere più più la fiducia dell’ambiente, e di li a poco decise di lasciare il Milan.
La panchina fu affidata in seguito ad Arrigo Sacchi che nonostante le grandi premesse e le glorie passate, conquisto infine un11 posto in campionato , non riuscendo in alcun modo a sovvertire le sorti di una stagione disastrosa. Che si guadagnò così un posto indelebile, e con tutte gli scongiuri del caso anche irripetibile, all’interno della storia del Milan.
Ahimè, per i tifosi, questo fantasma di una stagione nefasta torna a infestare le stanze di Milanello, così come le menti dei tifosi, che dopo aver visto grandi risultati contro altrettanti team ad inizio campionato ( come il 3-0 contro l’Ajax o l’1-0 contro il Real di quest’anno), con annesso il secondo posto momentaneo dietro solo alla Juventus ( che si può in qualche modo parametrare alla conquista dei primi otto posti in Champions League fino a prima di Zagabria) Poi, però, è arrivata la delusione della sconfitta in Supercoppa contro la Fiorentina e la prematura uscita in Coppa Italia, episodi che si possono paragonare ai disastri di Rotterdam e San Siro contro il Feyennord di febbraio 2025, o alla deludente striscia negativa che sta piano piano accompagnando una delle squadre più gloriose in Italia, prima che nel mondo, ad un delle pagine più brutte e deludenti degli ultimi anni.

arrigo sacchi celebrazione 120 anni ac milan during Milan vs Sassuolo, Italian Soccer Serie A Men Championship in Milano, December 15 2019 – LPS/Fabrizio Carabelli
Serie A
Como, Fàbregas: “Mancini? Con lui normale chiacchierata. Diao? Dolore al flessore”
Il tecnico del Como, Cesc Fàbregas, ha avuto modo di esprimersi sulla sconfitta per 1-0 contro la Roma. Ecco le parole dell’allenatore.

NICO PAZ E MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como, le parole di Fàbregas
“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino. Ma complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza”.
Nico Paz dove deve migliorare?
“Sì, è stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince. Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare”.
Addai si è infortunato sull’azione del gol di Wesley…
“No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onestà estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal VAR non ci si aspettava niente”.
Che tipo di atteggiamento si aspetta dal CT del Senegal quando deve partire per la Coppa d’Africa? E come sta Diao?
“Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. lo parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. lo ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del CT? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.
Era un po’ nervoso, indispettito a un certo punto della partita. Poi a fine partita è andato a parlare direttamente con Gianluca Mancini. Ci può dire cosa vi siete detti e cosa l’ha fatta arrabbiare?
“No, va bene, dai, non è un problema. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello li ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui.”
Serie A
Roma, Gasperini: “Da Scudetto? No, ma i ragazzi danno l’anima”
Il tecnico della Roma, Gian Piero Gasperini, ha avuto modo di esprimersi sulla partita vinta 1-0 contro il Como. Ecco le parole dell’allenatore.

L’ESULTANZA DI PELLEGRINI E WESLEY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, le parole di Gasperini
“Soulé ha fatto una grande partita. Stasera fai fatica a fare dei distinguo nel rendimento, ma da parte di tutte e due le squadre. Entrambe volevano vincere, e noi siamo stati bravi, sempre molto precisi. Questa è la nostra miglior partita in casa fino a ora”.
Su 15 partite, adesso rimangono 8 gol subiti in campionato.
“Da inizio anno siamo solidi. Quando perdiamo è sempre di misura, ma da qualche giornata abbiamo iniziato anche a creare diverse occasioni. Anche stasera abbiamo prodotto tantissimo, giocando con molta qualità. Se firmerei per il 4 posto? Non firmo mai, ma sarei contento. In questo momento a me interessa che si facciano questo tipo di partite, il pubblico ha una passione incredibile, c’è un entusiasmo contagioso e in casa ci mancava questo”.
Firmerebbe per il quarto posto?
“Io non firmo mai, però sarei contentissimo. Poi al meglio e al peggio non c’è limite, però più che il risultato finale mi interessa che si facciano questo tipo di gare. Il pubblico ha una passione incredibile, lo avvertiamo quando vinci e giochi bene, c’è entusiasmo in più. In casa ci mancava. I risultati poi arrivano, ma questo deve essere il nostro obiettivo”.
L’allenatore ha infine concluso
“Ci sono squadre più attrezzate, sì. Però questi ragazzi danno l’anima e non è detto che dei giocatori sulla carta migliori poi abbiano lo stesso spirito e la stessa disponibilità. Siamo una buona squadra, giocare contro di noi non è facile per nessuno”.
Serie A
Roma-Como 1-0: Wesley decisivo, Nico Paz sottotono | le pagelle
Roma-Como termina con il risultato di 1-0, derivato da una grande azione partita da un passaggio chirurgico di Soule’. I giallorossi riagganciano Milan e Napoli.
La squadra di Gian Piero Gasperini riesce a portare a casa 3 punti contro un insidioso Como in questa stagione, ma oggi con poche lodi.
Soule‘ ha giganteggiato in campo, insieme a una difesa della Roma attentissima. Insieme all’argentino, tra i migliori rientrano anche Wesley, N’dicka e Svilar.
Como meno brillante. Valle disattento su Wesley e Soule‘, Nico Paz chiuso bene per tutta la durata del match e un Addai in difficoltà, uscito anzitempo per infortunio. Un cocktail di negatività, dovuto alla grande accortezza giallorossa.

EVAN FERGUSON IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma-Como: le pagelle
SVILAR 6.5 – Sicuro, decisivo, pronto. Una garanzia ormai, non a caso è il portiere meno battuto dell’attuale Serie A (8 gol subiti e 7 reti inviolate, dietro solo a Provedel con 8).
MANCINI 6.5 – Attento alle ripartenze avversarie. Peccato per il giallo speso a seguito di una manata su Baturina.
N’DICKA 7 – Se Nico Paz non ha segnato, gran parte del merito è suo. 1 dribbling subito, 6 contrasti vinti e 3 chiusure difensive. Muro.
HERMOSO 6.5 – Grande crescita sotto Gasperini, che grazie al contributo difensivo e offensivo di stasera (2 passaggi chiave, 8 recuperi).
WESLEY 7.5 – Premiato a fine partita come Man of the match. 13 contributi difensivi, grande attenzione difensiva e pericoloso in attacco (2 passaggi chiave e gol segnato). Decisivo.
KONÈ 6.5 – Ottimo per gli equilibri dei giallorossi. Azzanna gli avversari con il pressing e mantiene bene il possesso del pallone.
CRISTANTE 6.5 – Discorso simile per l’ex Atalanta, che aveva anche trovato un’ottima rete ma in posizione di fuorigioco. Sfortunato.
RENSCH 6.5 – Ottima prova anche quella dell’olandese. Seconda da titolare in campionato, può trovare più spazio da ora in poi. Jolly.
SOULE‘ 6.5 – Grandi soluzioni offensive, ottimi dribbling e incantevole nello stesso. Decisivo il suo assist, con l’azione partita da lui, ma troppi palloni persi. Creativo.
DALl’82’ BAILEY S.V
PELLEGRINI 6 – Non un protagonista della partita, ma come al solito ha lottato tantissimo. Gladiatore.
DALL’72’ EL SHAARAWY 6 – Tenta di contribuire alla manovra offensiva, ma il risultato rimane invariato.
FERGUSON 6 – Ottimo contributo in campo, lega bene con i compagni. Troppo chiuso da Ramón e Kempf.
BUTEZ 6 – Non ha colpe sul gol e non è stato chiamato troppo spesso in causa. Tra i meno colpevoli.
SMOLČIĆ 6 – Una prestazione senza particolare infamia e senza particolare lode.
RAMÓN 6.5 – Attento per tutta la partita, non ha grandi colpe sulla rete subita. Senza lui e Kempf, il risultato sarebbe stato più largo.
KEMPF 7 – Tanti duelli vinti, tante chiusure difensive e tanto contributo difensivo. Se Ferguson non ha segnato, gran parte del merito è suo.
VALLE 5 – Ha sofferto molto Wesley e Soule‘, sul gol si è perso la marcatura sul brasiliano, con la palla che è passata proprio sotto le gambe dello spagnolo.
DA CUNHA 5.5 – Prestazioni dei centrocampisti insufficienti, insieme a Caqueret. Troppo sofferto il pressing del centrocampo giallorosso.
CAQUERET 5.5 – Discorso pressoché uguale a quello di Da Cunha. Uscito anzitempo, al suo posto Posch.
DAL 64′ POSCH 6 – Preciso nei passaggi e 3 tiri tentati, solo uno nello specchio della porta. Bene in difesa.
ADDAI 5 – Bloccato dalla difesa della Roma, uscito anzitempo per un infortunio subito sul gol dell’1-0.
DAL 64′ J. RODRIGUEZ 6 – Non ha contributo particolarmente, anche lui frenato dal blocco difensivo della Roma. Bene nei passaggi.
BATURINA 6 – Ottimo nel lavoro sporco per la squadra e nei recuperi del pallone, ma completamente bloccato in attacco.
DAL 79′ KÜHN S.V
DIAO 6 – Uscito al 37′, era partita bene la partita del senegalese.
DOUVIKAS 5 – Tanti palloni persi e pochissimi duelli vinti. Troppo in difficoltà.
NICO PAZ 5.5 – Tranne qualche sprazzo, oggi molto sottotono. Troppo chiuso da N’Dicka.
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