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Milan, Fonseca: “Qui per vincere, aspetto a breve il 9”. Intanto Ibra…

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Milan, Fonseca

Il nuovo allenatore del Milan, Paulo Fonseca, ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione. Presente con il portoghese anche Ibrahimovic.

A casa Milan è il Paulo Fonseca day. Dopo essere sbarcato infatti sabato a Malpensa, l’ex tecnico della Roma è pronto ad iniziare la propria avventura sulla panchina rossonera.

Oltre all’allenatore portoghese presente in conferenza stampa anche Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo tecnico del Diavolo si è anche soffermato su una delle questione più spinose del mercato: la scelta del prossimo numero 9.

milan fonseca

Milan, le prime parole di Fonseca

Introduce Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di RedBird:

“Benvenuti a Casa Milan e benvenuti a Paulo Fonseca. Oggi primo giorno di allenamento. Parliamo di presente, qualche giorno fa abbiamo parlato di futuro. Siamo molto contenti di presentare Paulo Fonseca. Questo è uno dei movimenti della nostra strategia, delle idee che abbiamo, perché abbiamo studiato e studiando. Non abbiamo fretta. Abbiamo tante fame e tanta voglia di iniziare questa nuova avventura. Siamo felici”.

Prende la parola Paulo Fonseca:

“Devo ringraziare per come sono stato accolto qui in questi giorni. Poi devo ringraziare la società per la fiducia in me e nel mio lavoro. Sono molto emozionato, motivato per fare il mio lavoro. So che arrivo in un club per vincere. Sono stato ora al museo, ho visto la storia del Milan e ho la grande ambizione di far parte di questa storia. Zlatan mi ha mostrato anche lo spazio per un nuovo trofeo… Sono pronto e non vedo l’ora di iniziare a lavorare”.

Che momento è per lei?

“So che l’allenatore che arriva qui lo fa per vincere. Ho visto tante volte Baresi e altri giocatori che hanno fatto la storia del Milan e ho la consapevolezza che è una grande responsabilità e, per me, un grande orgoglio. Il Milan è un club universale. So la responsabilità che ho nelle mie mani, ma so anche che sono qui con grande fiducia per continuare questa storia”.

A che punto è la rosa?

“Credo molto nella rosa che abbiamo. Non è una novità che abbiamo bisogno di calciatori, non molto, perché abbiamo qualità, ma è vero che abbiamo dei ruoli da coprire per migliorare la squadra”.

L’ultimo allenatore straniero a vincere in Italia è stato Mourinho

“Io voglio essere il prossimo. Sono diverso da Mourinho e alleno il Milan. Ho grande ambizione. So la responsabilità di essere allenatore del Milan e voglio vincere”.

Che gioco ha in testa?

“Il Milan ha nella sua storia un calcio offensivo e per vincere dobbiamo essere una squadra dominante. Voglio costruire una squadra coraggiosa, dominante, offensiva, reattiva, che non lascia pensare e giocare gli avversari. Voglio vincere, ma la qualità del gioco per me è importante. Voglio che i tifosi siano orgogliosi di noi per la nostra identità forte, è un punto importante per me questo”.

Fonseca indossa la spilla dell’Ucraina sulla giacca

“Non possiamo dimenticare ciò che sta succedendo in Ucraina”.

Che caratteristiche dovrà avere il numero 9?

“Abbiamo bisogno di un attaccante. Stiamo cercando di portare l’attaccante giusto, con le caratteristiche giuste. Se noi vogliamo giocare negli ultimi 30 metri, ci serve un attaccante forte in questo momento. Sappiamo ciò che vogliamo, lo aspettiamo a breve”.

Duello con l’Inter colmabile?

“Quello che posso promettere è lottare in ogni partita per vincere e con l’Inter non sarà diverso. L’Inter è una delle squadre più forti, ma noi dobbiamo giocare con coraggio, senza paura di niente, con voglia di vincere”.

Cosa si aspetta da Leao?

“È importante per il Milan, è un giocatore decisivo. Me lo aspetto motivato, pronto per giocare per la squadra. È giovane, può imparare tutti i giorni e voglio lavorare tutti i giorno per farlo migliorare in ciò che deve migliorare”.

Siamo all’8 di luglio e non è arrivato ancora nessun acquisto

Risponde Ibrahimovic: “Stiamo studiando, parlando, ma non abbiamo fretta. Il mercato è lungo. Posso garantire che gli acquisti arriveranno. Stiamo parlando, stiamo discutendo, ma non è nulla chiusa. Zirkzee è passato. Abbiamo uno in mente, ma non dico il nome, ma c’è qualcuno che puntiamo”.
Parla anche Fonseca: “La fretta è nemica della perfezione. Abbiamo delle situazioni perché sappiamo quello che vogliamo: al tempo giusto avremo i giocatori”.

Preferisce avere prima il difensore o il 9?

“Ho studiato la squadra, non penso a fare paragoni col passato. Se vogliamo vincere, dobbiamo essere una squadra più equilibrata. Ho studiato la fase difensiva e dobbiamo migliorarla. Le difficoltà difensive credo siano in relazione col modo di difendere. Io ho intenzione di mettere in campo una squadra aggressiva, che difenda lontano dalla porta. Poi: noi abbiamo dei buoni difensori, non è un problema individuale, ma di collettivo. Però, la priorità è l’attaccante”.

Aggiunge Ibrahimovic: “Per portare nuovi giocatori devi ancora creare spazio. Arriveranno nuovi giocatori, ma non vogliamo avere 30 giocatori. Bisogna pensare a chi entra, ma anche a chi esce. È tutto studiato per migliorare la rosa. Per portare nuovi giocatori, devi creare spazio. Non è il calcio americano in cui ci sono 40-50 giocatori”.

I tifosi sono un po’ scettici su di lei

“Voglio convincere i tifosi, voglio far credere ai tifosi che noi saremo una squadra ambiziosa. Sono io che devo convincere i tifosi e sono sicuro che loro saranno con noi in ogni momento. Sono fiducioso”.

Quanto tempo ci vorrà per vedere la sua mano nel Milan?

“Già alla prima partita contro il Torino mi aspetto di vedere le mie idee sul campo. Poi noi cominciamo oggi senza i nazionali che sono giocatori importanti. Se saremo perfetti già per il derby penso di no, ma già dalla prima partita di campionato si comincerà a vedere una squadra diversa”.

Scudetto?

“Vincere, sono qui per vincere. Ripeto: ogni allenatore che arriva al Milan è per vincere. Io non sono diverso. Non possiamo scappare da questa verità”.

Chi sono i giocatori del Milan che conosci di persona?

“Non ho un rapporto personale con nessuno, ma li conosco tutti”.

Che ne pensa di Florenzi?

“È un giocatore della rosa, io conto su tutti i giocatori della rosa e Florenzi è uno di questi”.

Theo e il terzino destro: qual è la situazione dei terzini?

Risponde Ibrahimovic: “Theo è un giocatore del Milan, siamo fortunati che in tre siano in semifinale agli Europei. Sappiamo che è molto felice qua, che la sua famiglia sta bene. Ora con Fonseca avrà più spazio di giocare come piace a lui, il gioco sarà costruito anche per lui. Andrà molto bene, non sono preoccupato”.
Poi Fonseca: “Theo è importantissimo. Lui è molto forte offensivamente, quindi magari a destra non posso prendere un giocatore come Theo. Magari giocheremo con un terzino destro bloccato, o con uno più avanti: dipende dalla strategia di ogni partita. Abbiamo diverse soluzioni”.

Le servono giocatori di esperienza?

“Non voglio parlare di nomi. Sappiamo quello che vogliamo. Abbiamo perso Giroud, ma se cambiamo, cambiamo per migliorare”.

Gli infortuni, negli ultimi anni, hanno condizionato tanto la squadra

“Da ieri abbiamo iniziato a parlare col Milan Lab per non avere infortuni. Gli studi mostrano che gli infortuni derivano dalle tante competizioni, ma io sono fiducioso che non avremo dei grandi problemi”.
Ibra precisa: “Noi abbiamo migliorato l’area medica. Tra gennaio e febbraio abbiamo avuti troppi infortuni. Abbiamo cambiato un po’ di cose nello staff medico: con lo staff del mister, pensiamo di aver trovato la strada giusta”.

Aggiunta di Ibrahimovic: “Origi e Ballo-Touré sono convocati, ma giocheranno nel Milan Futuro perché non fanno parte del progetto della Prima Squadra”.

Cosa si porta dietro dalla Roma?

“Ho una grande passione per l’Italia, ho avuto una grande esperienza a Roma. La Serie A è molto particolare. La mia esperienza a Roma è stata molto importante per la mia decisione di tornare in Italia. Conosco bene il campionato, conosco bene gli altri allenatori, conosco bene le caratteristiche della Serie A e sono prontissimo per cominciare”.

Che idea hai del livello del campionato italiano?

“La Serie A è fortissima, è uno dei campionati più difficili del mondo, con caratteristiche molto peculiari. Giocatori italiani? Siamo esempio in questo momento con il Milan Futuro. Stiamo preparando molto bene il presente e il futuro del Milan con Milan futuro. Conosco già i giovani giocatori di qualità italiani e non ho nessun problema nel far giocare i giovani italiani se hanno coraggio e qualità”.

Quanto le è utile Ibrahimovic?

“Zlatan è un riferimento per tutti noi. Non è importante dire quando c’è stato il primo contatto, ma è stata importante la condivisione delle idee, quello che la società vuole e quello che posso portare io alla squadra”.

È mancata la fase difensiva l’anno scorso?

“Per me non è tanto un problema individuale, ma un problema collettivo ed è collegato con il modo di difendere. Quello che voglio cambiare è avere una squadra più aggressiva, pressare molto, una squadra più reattiva, più alta nel difendere: se miglioriamo questo, ci possono essere situazioni interessanti”.

Il centrocampo l’hanno scorso ha sofferto… Ha bisogno di un mediano difensivo?

“Non voglio fare paragoni con il passato. Voglio dire che ho un modo di difendere diverso rispetto a Pioli. Io so che è una tendenza in Italia a fare uomo su uomo, ma penso che, in qualche momento, non voglio dire quale, potremmo farlo, ma io non sono un allenatore da uomo su uomo a tutto campo. Questo cambierà l’approccio dei mediani”.

Obiettivo per la Champions?

“Noi vogliamo andare più avanti possibile, ma sappiamo che è difficile vincere la Champions. Noi abbiamo l’ambizione di vincere tutte le partite, però c’è anche bisogno di fortuna. Ma partiremo con l’ambizione di vincere la Champions”.

Come è andata con Cardinale?

“Abbiamo parlato, è stato importante il colloquio. Una delle cose che mi è piaciuta di più è quando Gerry mi ha detto: ‘Il Milan non vuole vincere solo oggi, ma anche domani’. È quello che la società sta facendo: vogliono vincere oggi, ma c’è un progetto chiaro per il futuro”.

È soddisfatto delle caratteristiche dei centrali per il suo stile di gioco?

“Abbiamo Kalulu che può fare sia il centrale che il terzino. Sono soddisfatto che abbiamo molto difensori già da oggi, è importante cominciare con la fase difensiva”.

Ha spesso creato valore nei singoli nelle sue squadre

“Abbiamo tante qualità qui. Ci sono tante soluzioni per diversi ruoli e tutti i giocatori saranno importanti per me”.

Domanda per Ibrahimovic: è deluso dall’atteggiamento di Kia, agente di Zirkzee?

“Deluso mai: c’è la realtà e ci sono le voci. C’è un procuratore che risolve e un procuratore che crea problemi. Nel caso di Kia, non è né l’uno né l’altro. Le voci che giravano non sono la realtà. Per quello che vogliamo, abbiamo una idea. Speriamo di verifichi il prima possibile”.

Si torna con Fonseca: Cercate un attaccante come Zirkzee?

“Zlatan ha detto tutto. Non l’abbiamo ancora chiuso, ma è molto chiaro il giocatore che vogliamo e le sue caratteristiche”.

Sta abitando a Milanello

“Per ora (ride, ndr). Non ho qui la mia famiglia, lavoro tante ore e per me è più facile, al momento, rimanere a Milanello peer stare più ore a lavorare col mio staff”.

Milano è una piazza ambiziosa

“Roma e Milan sono squadre diverse, non voglio parlare molto del passato. Tutti sappiamo che Roma non è una piazza facile, ma io sono stato molto felice lì. Ho nel cuore i momenti a Roma, ma quello è il passato. Rispetterò sempre i tifosi del Milan, cercherò di renderli orgogliosi”.

Ha un motto particolare?

“Onestamente no. Noi creiamo sempre qualche frase all’interno dello spogliatoio, ma non ci ho ancora pensato… È una cosa di feeling, devo conoscere bene i giocatori, lo staff, per creare queste situazioni”.

Alla Roma aveva Dzeko, al Lille aveva David: come giocherà?

Risponde Ibrahimovic: “Bisogna trovare soluzioni per le cessioni, poi c’è mister X per l’attaccante, quello che puntiamo. Poi c’è Jovic che è nostro. Poi dipende da quanti attaccanti che servono al mister. Avere tre attaccanti è possibile”.

E Fonseca: “L’attaccante che vogliamo è un giocatore che deve giocare senza spazio negli ultimi 30 metri”.

Domanda per Ibrahimovic: come prendi le reazioni dei tifosi?

“Capisco la passione e l’ambizione dei tifosi, che si aspettano tanto. Capisco che oggi non si presentino gli ultras, perché mancano tanti giocatori. Ma è tutto amore tra noi e loro. Al Milan c’è pressione e sappiamo tutti che c’è ambizione di vincere e che si deve vincere. Poi non c’è garanzia di vincere. Dio non ha creato il mondo in un giorno, ma in sette. Noi siamo solo al giorno uno”.

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Hellas Verona, l’importanza dei tifosi: trasferte riaperte

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hellas verona

Nella giornata di ieri una notizia ha colto di sorpresa i tifosi dell’Hellas Verona: il divieto di trasferte per tre mesi è stato sospeso a partire da Firenze.

Quando ormai sembrava che la squadra dovesse fare a meno del proprio pubblico almeno fino a febbraio, ecco che grazie a un’istanza presentata dalla Lega Serie A e da entrambe le società coinvolte, Hellas Verona Pisa, il ministro Piantedosi ha deciso per la sospensione del divieto.

Hellas Verona, quando i tifosi fanno la differenza

Negli anni la tifoseria scaligera è stata spesso riconosciuta come tra le più calde e rumorose per via dello stile british, acquisito nel corso degli anni, ma anche grazie a una tradizione che ha portato i veronesi a essere conosciuti, odiati o amati, in ogni parte d’Italia. Da sempre la trasferta di Verona, per chi viene da fuori, rappresenta qualcosa di impegnativo sia per chi scende in campo che per chi sostiene dagli spalti. Infatti, il clima che si respira ogni volta che l’Hellas gioca in casa si distingue rispetto a tante altre città italiane.

Lo stesso si può dire per quando la squadra gioca in trasferta. È ormai risaputo che la tifoseria scaligera muove tante unità in diversi stadi d’Italia, attraverso un sentimento di appartenenza unico nel suo genere e che caratterizza la vita quotidiana di ogni tifoso gialloblu. Da quelle parti la trasferta è vista quasi come un obbligo morale, un dovere perché il settore di quello stadio in particolare non può restare vuoto o incolore, ma deve essere la principale attrazione per il pubblico dall’altra parte.

Oltre a rappresentare un momento di aggregazione, felicità, svago e passione, la trasferta per i tifosi dell’Hellas Verona simboleggia anche l’unione con la squadra (e coi colori), senza la quale in campo non ci sarebbe la stessa energia. Per i giocatori infatti, poter contare sul sostegno dei tifosi, soprattutto quando si gioca lontano da casa, è fondamentale in modo da concentrare tutte le energie sul campo e non sugli spalti occupati dalla tifoseria avversaria.

Per questo motivo le ultime partite che hanno visto l’Hellas giocare lontano dal Bentegodi non hanno rispecchiato quello che poi si è visto nei match casalinghi. Perché il Verona ha bisogno della sua gente e la gente ha la necessità e l’indole naturale di seguire la propria squadra, per esercitare quella fede nata per cause completamente diverse ognuna dall’altra, ma che unisce diverse vite dietro a un unico striscione e permette a una città di identificarsi quando giunge in altre terre.

Il divieto che ha privato a tutti i tifosi di riempire i settori ospiti di ComoLecceGenova non ha solo impedito a questi di vivere la propria passione, ma ha anche penalizzato una squadra che lotta quotidianamente per mantenere la categoria.

Il ritorno dei tifosi scaligeri in trasferta, in questo senso, potrebbe rappresentare il definitivo punto di svolta per la stagione, che fin qui ha visto la squadra in grossa difficoltà ma che ha saputo finalmente reagire contro l’Atalanta e ora ha bisogno di tutto l’aiuto possibile per dare continuità e rendere orgogliosa la propria gente.

Hellas Verona

I TIFOSI DEL VERONA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Parma-Lazio, probabili formazioni e dove vederla

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Al Tardini continua la 15° giornata con Parma-Lazio. La squadra di Sarri è alla ricerca di punti in trasferta visto il rendimento delle ultime uscite.

I biancocelesti arrivano da due sconfitte di fila lontano dall’Olimpico (contro Inter Milan) e l’ultimo successo risala e a diversi mesi fa, sempre contro una squadra in lotta per la salvezza. Per i padroni di casa è l’occasione di tornare a vincere in casa dopo la sconfitta con l’Udinese e la vittoria in trasferta a Pisa ha ridato fiducia a tutto l’ambiente.

Qui Parma

Cuesta continua a puntare sui suoi fedelissimi a partire da Corvi che continua a dare sicurezza tra i pali. Davanti a lui linea a 4 con BritscghiValentiDel Prato Valeri. In mediana spazio ancora a BernabèKeita ed Estevez per dare solidità alla manovra sia offensiva che difensiva. Ondrejka dovrebbe tornare dal 1′ alle spalle di Pellegrino Benedyczak.

Qui Lazio

Sarri dovrebbe confermare in blocco la squadra che ha pareggiato in casa col Bologna, a eccezione di Gila, squalificato a causa del doppio giallo rimediato proprio la scorsa giornata, e Isaksen, uscito dolorante e quindi indisponibile.

Per questo motivo davanti a Provedel e al fianco di Romagnoli ci sarà quasi sicuramente Patric, completano invece il reparto sugli esterni Marusic Pellegrini (out contro il Bologna a causa della nascita del figlio) in ballottaggio aperto con Nuno Tavares.

A centrocampo GuendouziBasic faranno compagnia a Cataldi mentre nel tridente offensivo agirà l’ex Cancellieri insieme a Castellanos e capitan Zaccagni.

parma-Lazio

VALENTIN CASTELLANOS IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Parma-Lazio, probabili formazioni

Parma (4-3-1-2): Corvi, Britscghi, Del Prato, Valenti, Valeri, Bernabé, Keita, Estevez, Ondrejka, Pellegrino, Benedyczak.

Lazio (4-3-3): Provedel, Marusic, Romagnoli, Patric, Tavares, Basic, Cataldi, Guendouzi, Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.

Parma-Lazio, dove vederla

Il match del Tardini in programma domani con fischio d’inizio alle 18 sarà trasmesso in diretta e in esclusiva su DAZN.

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Lecce-Pisa, le formazioni ufficiali: la scelta su Sottil

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Al Via del Mare si apre la 15° giornata con Lecce-Pisa. Da entrambe le parti c’è voglia di riscatto per uscire da una situazione molto scomoda di classifica.

Primo anticipo della nuova giornata di Serie A che mette di fronte due squadre direttamente coinvolte nella lotta salvezza. Un punto di differenza e un grande balzo in palio aumentano ulteriormente la pressione. Entrambe arrivano da una sconfitta e puntano a riprendere la marcia verso l’obiettivo stagionale. I salentini vogliono cavalcare l’onda d’entusiasmo derivante dall’ultimo successo tra le mura amiche.

Lecce-Pisa, le formazioni ufficiali

LECCE (4-3-3): Falcone; Danilo Veiga; Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Pierotti, Camarda, Sottil. Allenatore: Di Francesco.

PISA (3-5-2): Semper; Calabresi, Caracciolo, Canestrelli; Touré, Akinsanmiro, Aebischer, Vural, Leris; Moreo, Meister. Allenatore: Gilardino.

Lecce-pisa

L’URLO DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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