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Serie A

Lecce, il lutto inascoltato: un gesto di dignità oltre il calcio

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lutto morte, Giovanni Galeone

Una pagina di sport, di dignità e solidarieta. È quella che l’U.S. Lecce ha scritto nella giornata di domenica 27 Aprile, dopo la perdita di Graziano Fiorita.

Il Lecce denuncia con coraggio una realtà dolorosa

Graziano Fiorita era uno storico collaboratore del club. Dalla sua scomparsa e dall’indifferenza della Federazione è nato un gesto carico di significato. La squadra, nonostante il lutto e una situazione emotivamente devastante, ha scelto di onorare il suo compagno scendendo in campo contro l’Atalanta, ma l’ha fatto a modo suo: indossando una maglia bianca, priva di stemmi e colori, con una scritta semplice ma potentissima: “Nessun valore, nessun colore”.

Un gesto reso ancora più forte dal comunicato ufficiale diffuso dalla società, che ha denunciato apertamente la decisione della Lega di far disputare comunque la partita. Negata la richiesta di rinvio, descritta come “terribilmente irrispettosa” verso il dolore di tutta la famiglia Lecce. “Emerge una gerarchia della morte – si legge da una nota ufficiale – in base al blasone delle società o al ruolo della persona scomparsa”.

L’accaduto

Il Lecce ha ricordato che Graziano Fiorita, fisioterapista della squadra, è deceduto mentre era in ritiro con i giallorossi, lontano da casa e dalla sua famiglia. Nonostante il profondo dolore, la società ha scelto di rispettare le regole, presentandosi regolarmente in campo ma rendendo visibile il proprio dissenso.

Con un gesto silenzioso, ma potentissimo. Nessun simbolo e nessun colore, in attesa che Graziano possa fare ritorno a casa e ricevere il saluto che merita. La squadra è partita solo ieri mattina dal Salento, dopo aver sperato fino all’ultimo in un rinvio. Nonostante tutto è riuscita comunque a conquistare un punto prezioso, ma oggi, più che il risultato, conta il messaggio: il rispetto, la coerenza e l’umanità valgono più di qualsiasi classifica.

Lecce

Cosa dice il regolamento

La decisione di rimandare una partita per lutto dipende generalmente dal regolamento della competizione, dalla gravità dell’evento e da altri fattori specifici. Di norma i regolamenti consentono il rinvio in casi eccezionali, come un lutto nazionale o eventi particolarmente gravi che colpiscono direttamente la competizione.

Quanto accaduto al Lecce dimostra che forse esiste una falla nel sistema regolamentare. L’attuale normativa, infatti, non sempre tutela adeguatamente chi, all’interno di un club, affronta un dolore così profondo e immediato. È evidente che serva una revisione delle regole. Chi perde un familiare o una persona cara — che sia un calciatore, un membro dello staff o un collaboratore storico — deve avere il diritto di sospendere la gara. È fondamentale che possa vivere il lutto con il rispetto e il tempo necessari.

Lecce, una lezione di umanità

Non si tratta solo di sensibilità, ma di riconoscere il valore umano che ogni società sportiva porta con sé. Al di là dei risultati e degli obblighi di calendario. Il calcio deve restare uno strumento di comunità, empatia e valori. Ignorare il dolore delle persone che lavorano ogni giorno per una squadra significa tradirne lo spirito più autentico.

La storia di Graziano ha messo in luce una carenza profonda: ora il mondo dello sport ha l’occasione — e il dovere — di riflettere e intervenire, per non ripetere più errori simili. Il Lecce ha dimostrato che lo sport può ancora essere veicolo di valori veri. Ha dato una grande lezione di umanità. E per questo, tutti i tifosi giallorossi possono e devono sentirsi orgogliosi.

Serie A

Bologna, contro la Lazio chance per il grande ex?

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Ciro Immobile, attaccante del Bologna, torna a Roma per affrontare la sua grande ex squadra, la Lazio. Italiano potrebbe puntare su di lui all’Olimpico?

Dopo il passo falso contro la Cremonese, il Bologna ha ripreso subito il cammino eliminando in rimonta dalla Coppa Italia il Parma. Nel weekend la squadra rossoblù avrà davanti a se una trasferta complicata come quella dell’Olimpico contro la Lazio di Sarri. Il match è in programma domenica alle 18.00.

Una gara dal sapore speciale in particolare per un giocatore della squadra di Vincenzo Italiano, Ciro Immobile. L’esperto attaccante italiano affronta per la prima volta dal suo ritorno in Serie A la squadra biancoceleste, di cui è stato capitano e punto di riferimento per molti anni. 9 anni passati nella Capitale, dove Immobile ha totalizzato oltre 200 gol, vincendo per 3 volte il titolo da capocannoniere, eguagliando il record di gol di Higuain a quota 36 reti nel 2020.

Immobile, l’accoglienza del pubblico laziale

Bologna

CIRO IMMOBILE E GIANLUCA MANCINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tornato in Italia dopo un solo anno di permanenza al Besiktas, l’avventura di Immobile al Bologna è iniziata in salita. Mandato in campo da titolare alla prima stagionale, proprio all’Olimpico contro la Roma, l’attaccante ha dovuto lasciare terreno di gioco a causa di un grave stiramento; rimasto ai box per oltre 3 mesi, Immobile è tornato in campo per la prima volta dall’infortunio proprio contro il Parma in Coppa Italia.

Difficilmente Italiano si affiderà ad Immobile dal primo minuto, più probabile un suo impiego a gara in corso a seconda dell’andamento della gara. Quel che è certo sarà il tributo e l’accoglienza che avrà il pubblico laziale per il grande bomber che ha segnato un era. L’addio di Immobile alla Lazio ai tempi fu improvviso, e non permise all’Olimpico di salutare come meritava l’attaccante di Torre Annunziata.

Domenica sarà l’occasione giusta per i tifosi biancocelesti di dimostrare, anche se da avversario, il loro affetto per Immobile.

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Serie A

Napoli, Conte pensa a una soluzione a sorpresa per sostituire Lobotka

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Il Napoli prepara la sfida alla Juventus senza Lobotka: Conte valuta soluzioni d’emergenza e una possibile sorpresa per la mediana.

Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia al batticuore, il Napoli è già concentrato sul big match contro la Juventus. Una sfida complicata, resa ancora più difficile dall’assenza di Stanislav Lobotka, fermato da un risentimento muscolare. Lo stop dello slovacco peggiora notevolmente la situazione di un reparto già ridotto all’osso, viste le assenze contemporanee di De Bruyne, Anguissa e Gilmour.

Conte, di fatto, può contare solo su McTominay, Elmas e Vergara, con quest’ultimo è stato provato in mediana soltanto nella sfida contro il Cagliari. Visto il calendario fitto tra campionato, Champions e Supercoppa, il tecnico sta iniziando a pensare anche a un’altra soluzione per alternare gli uomini senza rischiare nuovi stop. Da qui nasce l’idea Marianucci.

Napoli

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, Marianucci in mediana?

Marianucci, classe 2004, quest’anno si è visto solo una volta, nella sconfitta interna contro il Milan. Nonostante l’errore che portò al vantaggio rossonero, il giovane difensore reagì con grande forza mentale, continuando a giocare con personalità. È un aspetto che a Conte non è passato inosservato, così come le sue caratteristiche: fisicità, muscoli, buona impostazione e la capacità di giocare davanti alla difesa, ruolo ricoperto anche ai tempi dell’Empoli.

Il tecnico starebbe quindi valutando l’idea di sfruttarlo in mediana come alternativa durante le prossime settimane. Contro la Juventus, però, è più probabile che Conte scelga l’esperienza e l’affidabilità di Elmas, che ha già giocato in quel ruolo con buoni risultati contro il Como.

Di certo, con un centrocampo così rimaneggiato, il Napoli dovrà trovare nuove soluzioni e arrangiarsi come può: in attesa dei rientri, ogni opzione diventa preziosa per non perdere equilibrio nelle prossime sfide.

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Serie A

Savicevic bacchetta Adzic “Non ha seguito il mio consiglio: avrebbe dovuto lasciare la Juventus”

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Dejan Savicevic esprime le sue preoccupazioni per Adzic e il futuro della Juventus, mentre elogia il Milan di Massimiliano Allegri.

Le parole di Savicevic su Adzic e la Juventus

Dejan Savicevic, ex calciatore di fama mondiale, ha recentemente espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione attuale di Adzic. Secondo Savicevic, Adzic sta attraversando un momento difficile alla Juventus, poiché non ha seguito il consiglio di trasferirsi in prestito durante l’estate. L’ex calciatore teme che la mancanza di spazio nella squadra possa portare Adzic a perdere l’opportunità di crescita, compromettendo così il suo futuro professionale.

Il Milan di Allegri e le prospettive per lo Scudetto

Oltre a discutere della situazione di Adzic, Savicevic ha elogiato il Milan guidato da Massimiliano Allegri. Secondo lui, la squadra rossonera ha tutte le carte in regola per lottare per lo Scudetto, ma manca una prima punta di qualità per completare l’organico. Le parole di Savicevic mettono in evidenza la competitività del Milan in questa stagione e suggeriscono che con qualche aggiustamento, la squadra potrebbe davvero ambire al titolo.

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Fonte: l’account X di Schira

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