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Lecce, Di Francesco: “Dobbiamo essere più bravi nella gestione della palla.”

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Lecce

Il tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo di domani ore 15.

Il tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo di domani ore 15. Tra i temi affrontati, la partita contro i neroverdi, le condizioni di chi è stato impegnato con le Nazionali e un commento su Camarda.

Lecce, il tecnico Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo di domani

EUSEBIO DI FRANCESCO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lecce, Di Francesco: “Ciò che non dobbiamo perdere in vista di domani è l’umiltà di squadra”

Il tecnico del  Lecce Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo di domani ore 15. Tra i temi affrontati, la partita contro i neroverdi, le condizioni di chi è stato impegnato con le Nazionali e un commento su Camarda.

IL REINTERGRO IN ROSA DI MALEH: “Si è trattata di una scelta condivisa con il direttore  Corvino considerando gli atteggiamenti positivi del ragazzo. È un centrocampista con caratteristiche più offensive in un reparto nel quale siamo numericamente a posto, ma avere un calciatore della sua esperienza può tornarci utile sia a gara in corso, che dall’inizio”.

LE CONDIZIONI DEI “NAZIONALI”: “Si sono allenati tutti in questi due giorni. Mi è dispiaciuto non averli a disposizione per tutta la sosta. Sono tornati con la testa giusta e con la voglia di proseguire il nostro trend positivo”.

SUL SASSUOLO: “La metà dei gol fatta da loro coincide con la media dei nostri gol subiti? Le statistiche sono da tenere in considerazione, anche se è presto per ragionarci. Ciò che non dobbiamo perdere in vista di domani è l’umiltà di squadra, lo spirito che si è creato e l’atteggiamento di gruppo mantenendoci corti e compatti. Venendo da due vittorie consecutivi giocheranno sicuramente in modo più spregiudicato. Una squadra che lotta per determinati obiettivi deve avere il concetto di spirito di squadra, di lavoro e di abnegazione”.

IL PASSATO DI MISTER DI FRANCESCO ALLA GUIDA DEL SASSUOLO: “È un grande passato anche se ho affrontato il Sassuolo in tante altre occasioni. Ho lasciato tantissimi amici con i quali ho condiviso tantissime gioie, e che non avrò per 90’. Abbiamo fatto qualcosa di importante e mi auguro di poter togliere le stesse soddisfazioni anche qui a Lecce”.

SU CAMARDA: “Ne abbiamo già parlato della sua maturità. Mi auguro che mantenga un po’ di spensieratezza vivendo al meglio questo suo momento, cercando di fare ciò che gli riesce meglio. Che si goda il momento e che continui a fare gol con noi. Se c’è un ballottaggio aperto prima di ogni partita è sempre quello tra lui e Stulic. Sono contento di questo sano ballottaggio perché entrambi in allenamento spingono per giocare dal 1’”.

LA CRESCITA DELLA SQUADRA: “Sicuramente c’è stata nelle ultime partite soprattutto nella fase difensiva con ottimi movimenti di reparto. Ci sono ancora tante cose da migliorare. Dobbiamo essere più bravi nella gestione della palla. Il lavoro sta dando i suoi frutti ma non basta perché siamo ancora all’inizio. Essere umorali? Lo sono tutte le piazze, così come il calcio e ciò che ci circonda. Dobbiamo avere la capacità di vivere i momenti toccando i tasti giusti per mantenere alta l’attenzione all’interno della squadra sia durante gli allenamenti che le partite in maniera costante”.

L’INSERIMENTO DI MARCHWINSKI: “Alter ego di Coulibaly? Ce ne sono tanti come Sala e Maleh. Marchwinski è uno specialista che ha per le sue caratteristiche, per la tecnica e per i suoi movimenti, ma non è ancora pronto. Deve ancora fare un percorso di 10 o 15 giorni di allenamenti ad altissima intensità perché pensavamo fosse più avanti nella condizione. Non sarà convocato per la gara di domani, ma sta lavorando sodo per lavorare al meglio e trovare la condizione migliore. Nel mio modello di gioco lo vedo come trequartista, mentre a tre giocherebbe come mezzala offensiva”.

SU STULIC: “Sta facendo un ottimo lavoro di squadra, ma è un giocatore con caratteristiche importanti che ci possono aiutare. Gli manca il gol e la capacità di rendersi pericoloso e deve trovare serenità. Camarda lo ha trovato, ma credo sono soluzioni che ci daranno grandi soddisfazioni. Continuiamo a lavorare per metterli nelle giuste condizioni per esprimersi al meglio e poter far gol”.

Serie A

Fiorentina, crisi attuale: film già visto ben 2 volte?

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Fiorentina-Hellas Verona

La Fiorentina esce sconfitta da Verona ed è crisi nera: per i viola si alleggia già lo spettro retrocessione, un film già visto ben 2 volte, 1993 e 2002.

La Fiorentina perde con l’Hellas Verona ed è per i viola crisi nera: rischio retrocessione si fa concreto, un confronto con le altre debacle gigliate, nel 1993 e nel 2002.

Fiorentina, la sconfitta di ieri con l'Hellas Verona getta i viola in crisi nera: il rischio Serie B si fa concreto, confronto con il 1993 e il 2002

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fiorentina, dopo Verona è rischio Serie B: un confronto con il 1993 e il 2002

Per la Fiorentina è allarme rosso, dopo la sconfitta con l’Hellas Verona: ultimo posto con appena 6 punti, davvero un campionato disastroso, che per i tifosi viola si cominciano ad alleggiare incubi del passato, pagina che sembrano dimenticate per sempre, soprattutto nelle ultime stagioni, con le finali perse di Conference League, ovvero nel 1993 ma soprattutto il 2002, la più brutta pagina della storia viola, con retrocessione e fallimento targato Vittorio Cecchi Gori.

Un confronto con le due annate nefaste per i viola vanno fatte, per capire meglio l’attuale situazione: nel 1992/93 la squadra era in partenza che ambiva posizioni europee, più o meno come quella attuale, basti pensare che in rosa c’erano gente come Effenberg, Batistuta e Laudrup, mica gli ultimi arrivati. Il girone d’andata non fu così male, ma le cose cominciarono cambiare al giro di poi, cominciando perdere partite, persino contro la meteora Ancona, una delle peggiori squadre di sempre della storia della massima Serie. Ci furono ben 4 allenatori in quella stagione, si iniziò con Radice e si finì con Antognoni, prima di lui Chiarugi che lo ritroveremo anche nel 2002. Davvero una retrocessione inaspettata, Batistuta ne fece 16 di reti, ma non bastarono per evitare la discesa nei cadetti.

Il 2001/2002 in certo senso era una retrocessione annunciata nell’aria, già solo ad inizio luglio, con Cecchi Gori che per iscrivere la squadra svendette tutti i pezzi pregiati, incominciando da Rui Costa, passato al Milan, ed a Toldo andato all’Inter. Ma però, nonostante si fece un campionato di bassa classifica, non si era in questo momento a 6 punti, quindi l’attuale classifica viola è peggiore di quella squadra alla deriva più totale. In panchina ci andarono Bianchi, alla sua ultima esperienza da tecnico, e appunto Luciano Chiarugi, che ci fu anche nel 1993.

Quindi, visti i precedenti, la preoccupazione a Firenze è notevole, il ritiro tempo indeterminato fu una delle misure prese nel 2002, si spera che ci sia quell’epilogo, un incubo chiamato Serie B che inizia ad alleggiare, purtroppo.

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Serie A

Como, Fàbregas: “Mancini? Con lui normale chiacchierata. Diao? Dolore al flessore”

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Como

Il tecnico del Como, Cesc Fàbregas, ha avuto modo di esprimersi sulla sconfitta per 1-0 contro la Roma. Ecco le parole dell’allenatore. 

Como

NICO PAZ E MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Como, le parole di Fàbregas

“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino. Ma complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza”.

Nico Paz dove deve migliorare?

“Sì, è stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince. Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare”.

Addai si è infortunato sull’azione del gol di Wesley…

“No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onestà estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal VAR non ci si aspettava niente”.

Che tipo di atteggiamento si aspetta dal CT del Senegal quando deve partire per la Coppa d’Africa? E come sta Diao?

“Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. lo parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. lo ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del CT? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.

Era un po’ nervoso, indispettito a un certo punto della partita. Poi a fine partita è andato a parlare direttamente con Gianluca Mancini. Ci può dire cosa vi siete detti e cosa l’ha fatta arrabbiare?

“No, va bene, dai, non è un problema. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello li ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui.”

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Serie A

Roma, Gasperini: “Da Scudetto? No, ma i ragazzi danno l’anima”

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Il tecnico della Roma, Gian Piero Gasperini, ha avuto modo di esprimersi sulla partita vinta 1-0 contro il Como. Ecco le parole dell’allenatore.

Roma

L’ESULTANZA DI PELLEGRINI E WESLEY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Gasperini

“Soulé ha fatto una grande partita. Stasera fai fatica a fare dei distinguo nel rendimento, ma da parte di tutte e due le squadre. Entrambe volevano vincere, e noi siamo stati bravi, sempre molto precisi. Questa è la nostra miglior partita in casa fino a ora”.

Su 15 partite, adesso rimangono 8 gol subiti in campionato. 

“Da inizio anno siamo solidi. Quando perdiamo è sempre di misura, ma da qualche giornata abbiamo iniziato anche a creare diverse occasioni. Anche stasera abbiamo prodotto tantissimo, giocando con molta qualità. Se firmerei per il 4 posto? Non firmo mai, ma sarei contento. In questo momento a me interessa che si facciano questo tipo di partite, il pubblico ha una passione incredibile, c’è un entusiasmo contagioso e in casa ci mancava questo”.

Firmerebbe per il quarto posto? 

“Io non firmo mai, però sarei contentissimo. Poi al meglio e al peggio non c’è limite, però più che il risultato finale mi interessa che si facciano questo tipo di gare. Il pubblico ha una passione incredibile, lo avvertiamo quando vinci e giochi bene, c’è entusiasmo in più. In casa ci mancava. I risultati poi arrivano, ma questo deve essere il nostro obiettivo”. 

L’allenatore ha infine concluso

“Ci sono squadre più attrezzate, sì. Però questi ragazzi danno l’anima e non è detto che dei giocatori sulla carta migliori poi abbiano lo stesso spirito e la stessa disponibilità. Siamo una buona squadra, giocare contro di noi non è facile per nessuno”.

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