Serie A
Lazio, Sarri: “In un’altra squadra me ne sarei andato. Ci aspetta un campionato complicato”
Alla vigilia di Atalanta-Lazio, il tecnico dei biancocelesti, Maurizio Sarri, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico della Lazio, in vista della sfida contro l’Atalanta. I biancocelesti sono in cerca di riscatto dopo un inizio stagione altalenante e il pareggio contro il Torino nell’ultima partita prima della sosta.

MAURIZIO SARRI PARLA CON I SUOI GIOCATORI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, le parole di Sarri
Che peso specifico ha la partita di domani vista la partenza in campionato? Quanto è diversa l’Atalanta di Juric da quella di Gasperini? E la sua Lazio?
“La Lazio di oggi è una squadra molto legata ai giocatori a disposizione, sia per le scelte che per il modulo. A Genova avevamo sette assenze, con il Torino addirittura otto. È una situazione difficile, soprattutto per un gruppo che ha vissuto la nostra estate. Sappiamo che ci attende un campionato complicato, dovremo restare umili e affrontare le difficoltà con l’atteggiamento giusto. L’Atalanta di oggi è molto simile a quella di Gasperini: ci sono differenze minime, ma l’impostazione è la stessa”.
Come stanno gli infortunati? Dia, Zaccagni e Marusic sono a disposizione?
“Sono tutti al limite. Si sono allenati con noi solo oggi e non sappiamo che minutaggio potranno avere. Gli ultimi allenamenti non sono stati indicativi dal punto di vista fisico. Alcuni potranno giocare dall’inizio, altri no. Mi preoccupa l’idea di dover sostituire qualcuno dopo pochi minuti. Abbiamo analizzato ogni situazione: Dia ha problemi alla caviglia da tre anni, Pellegrini ha un infortunio traumatico, mentre Zaccagni arriva da un’estate difficile dopo un’operazione. Sono situazioni diverse e non è semplice gestirle”.
Ha avuto indicazioni dalla società riguardo al mercato di gennaio?
“Ho parlato solo con il direttore: mi ha detto che molto probabilmente potremo intervenire sul mercato, ma al momento non c’è ancora un’indicazione ufficiale”.
Come ha ritrovato Cataldi? Quali saranno i principi per vincere domani?
“Posso chiedere una parte di ciò che quella Lazio aveva mostrato tre anni fa, con una qualità tecnica leggermente superiore. Questa squadra ha più fisicità, ma ha perso giocatori di altissimo livello. Parlo di umiltà perché sappiamo da dove partiamo e quanto sia difficile. Contro squadre come l’Atalanta, sofferenza e sacrificio diventano qualità fondamentali, ma senza confonderli con la rassegnazione. Cataldi è un giocatore affidabile, dà sempre il 90% di ciò che ti aspetti. Anche nell’anno del secondo posto aveva avuto un impatto importante”.
Come sta lei? Si può puntare ancora di più su Cancellieri?
“Sono contento. Questa squadra ha vissuto mesi difficili, ma ora sta reagendo. Cancellieri ha iniziato a sfruttare le sue qualità, è parte della sua crescita come calciatore e come persona. Deve attaccare gli spazi e muovere la palla con velocità, perché quando si intestardisce diventa prevedibile. Isaksen sta migliorando, è una fortuna averlo ritrovato. All’inizio era importante, poi gli infortuni e la voglia di giocare a destra di entrambi lo hanno frenato. Spero che uno dei due possa incidere anche a gara in corso”.
Come procede il recupero di Dele-Bashiru? E Isaksen dopo la nazionale?
“Dele è ancora seguito dallo staff medico e avrà un controllo finale la prossima settimana. Solo dopo potrà tornare ad allenarsi con noi. Isaksen ha giocato spezzoni in nazionale, ma era tornato con valori fisici non ideali, così lo abbiamo gestito con carichi leggeri. Ora lo vedo meglio, più brillante e reattivo. Ha avuto una lunga malattia subdola, che una volta ti fermava per mesi. Sono felice di averlo recuperato, lo vedo positivo e in crescita”.
Ha detto di esser rimasto per l’ambiente e per rispetto del popolo laziale. Questo progetto la stimola anche dal punto di vista tecnico?
“A gennaio o giugno potrò dirlo con più certezza, ma per ora sì. In un’altra squadra, senza certe condizioni, probabilmente sarei andato via. Qui ho sentito qualcosa di forte, un legame con l’ambiente. Nonostante le difficoltà, sento la convinzione di poter far crescere questo gruppo e tirare fuori sette-otto giocatori da livello importante”.
Sugli infortuni ha inciso anche la preparazione svolta a Roma? Come sta Castellanos?
“Non credo che il ritiro c’entri con gli infortuni attuali. Abbiamo avuto problemi ai campi fino a dieci giorni fa, ma ora la situazione è buona. Castellanos è ancora sotto osservazione, si parla di uno stop di quattro o cinque settimane, quindi i tempi sono lunghi. Molti infortuni sono un mix tra vecchi acciacchi e nuovi episodi, non c’è una sola causa”.
Come procede lo sviluppo di Tavares?
“Tavares ha una storia più lunga, non si tratta solo di tattica. È un giocatore che può fare bene anche da interno, ma deve ritrovare fiducia e continuità. Ha grandi doti fisiche e tecniche, ma deve imparare a sfruttarle con convinzione. Se riuscirà a ritrovare autostima, potrà diventare un elemento davvero importante”.
C’è un giocatore che la sta sorprendendo per crescita in questo periodo?
“Il percorso con questi ragazzi è lungo. Molti giocano d’istinto e il mio margine d’intervento è minore nel breve periodo. Faccio fatica a farli crescere non per mancanza di volontà, ma per caratteristiche mentali. Però vedo progressi nel modo di porsi e nella disponibilità. Credo che presto qualcuno di loro farà un salto importante. Mi sto adattando anch’io per accompagnarli nel modo giusto: se continueranno con questa applicazione, a fine stagione potrò fare tre o quattro nomi che mi avranno davvero sorpreso”.
Serie A
Hellas Verona-Atalanta 3-1, Zanetti salva la panchina sotto gli occhi di Ballardini
Zanetti salva la panchina: l’Hellas Verona risorge nella serata più difficile, trovando la prima vittoria stagionale (3-1) contro l’Atalanta di Palladino.

PAOLO ZANETTI ( FOTO KEYPRESS )
Hellas Verona-Atalanta 3-1, il recap del match
L’Hellas Verona abbandona l’ultimo posto, lasciando la Fiorentina sola soletta a recitare il ruolo di cenerentola della Serie A. Esattamente come l’anno scorso, il dead man walking Paolo Zanetti (sfiduciato e virtualmente esonerato, ma ancora in sella per mera mancanza di alternative) salva la panchina nella serata più difficile. Gli scaligeri trovano la prima vittoria stagionale al Bentegodi contro la rivitalizzata Atalanta di Raffaele Palladino, che vede erose le certezze di chi aveva individuato in Ivan Juric il suo capro espiatorio.
La partenza è stata shock per gli orobici e da sogno per i padroni di casa, che a fine primo tempo vedeva i gialloblù già avanti 2-0. Nella serata dei centravanti “abiurati”, seppur per motivi diversi, i frutti del lavoro della finissima mente calcistica del direttore sportivo Sean Sogliano vengono esemplificati dalle reti di Belghali e Giovane. Zanetti lascia fuori Gift Orban e si affida a Mosquera, che non fa rimpiangere il suo omologo nigeriano con l’assist per il gol dell’1-0, mentre Palladino tiene a riposo Scamacca per il Chelsea.
Il ginocchio dell’ex Roma e Sassuolo spaventa, nonostante la sua forma esondante, ma il tecnico gigliato è costretto ad affidarsi a lui ad inizio ripresa. Il suo ingresso, però, non è risolutivo. Al netto del consolation gol dell’1-3 finale, arrivato nei minuti conclusivi dopo il gol del 3-0 di Bernede. Gli orobici, quindi, rallentano la loro corsa verso le posizioni europee, mentre gli scaligeri tirano la testa fuori dall’acqua quando tutti li davano per spacciati. Zanetti (per ora) rimane in sella, ma le prossime partite saranno decisive per il suo futuro.
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Fonte: l’account X di Schira.
Davide #Ballardini stasera presente in tribuna al Bentegodi per seguire Verona-Atalanta. In caso di sconfitta la panchina di Paolo #Zanetti potrebbe tornare a forte rischio esonero e il tecnico ravennate sarebbe un potenziale papabile alla successione. #calciomercato
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
Serie A
Roma: a Cagliari arriva la prima convocazione per Arena
Il tecnico dei giallorossi Gian Piero Gasperini ha deciso di convocare il giovanissimo attaccante della Primavera della Roma per la trasferta in Sardegna.
Che per Gian Piero Gasperini i giovani siano una risorsa importante è sempre stato un suo tratto caratteristica. Lo ha dimostrato in tutta la sua carriera, in ogni squadra che ha allenato.
Oggi in conferenza stampa, alla vigilia della trasferta di Cagliari, il tecnico della Roma ha annunciato la convocazione per la prima volta con la squadra maggiore di Antonio Arena, giovanissimo classe 2009 della Primavera giallorossa.

LA GRINTA DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Da Sidney alla capitale: la storia di Antonio Arena
Antonio Arena nasce a Sidney il 10 febbraio 2009, e muove i suoi primi passi da calciatore nel Western Sidney Wanderers. In Australia fino al 2022, quando il Pescara decide di portare il giovanissimo attaccante in Abruzzo. Arena firma il suo primo contratto da professionista.
Il suo debutto arriva in occasione della gara di Serie C contro la Lucchese, gara in cui siglerà anche la sua prima rete. La partita finirà 4-1 a favore degli abruzzesi, ed Arena diventa con la sua marcatura il primo classe 2009 ad andare a segno nei campionati professionistici italiani.
Nello scorso luglio arriva la chiamata della Roma, ed Arena diventa ufficialmente un giocatore giallorosso, firmando un contratto fino al 2028. Arena si distingue anche con la maglia della Nazionale U-17, con cui conquista un terzo posto al Mondiale dello scorso novembre.
Domani Antonio Arena si aggregherà alla prima squadra per la trasferta di Cagliari, e chissà se Gasperini potrà concedergli anche qualche minuto di gioco. In ogni caso siamo sicuri che la gara contro i sardi sarà per Arena un momento indimenticabile.
Serie A
Como, Fabregas: “Dopo la sconfitta mi giudicheranno, ma dobbiamo crescere”
Cesc Fabregas riflette sulla sconfitta dell’Inter contro il Como: “Dobbiamo crescere nonostante i 60 punti ottenuti nelle ultime 38 partite”.

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bilancio positivo e invito alla crescita
Dopo la recente sconfitta del Como contro l’Inter, l’allenatore Cesc Fabregas ha condiviso le sue riflessioni nella conferenza stampa post-partita. “Ora dopo questa sconfitta diranno che sono uno stupido o un filosofo” ha dichiarato il catalano, sottolineando la mentalità che spesso accompagna il calcio dopo una battuta d’arresto.
Tuttavia l’ex campione ha evidenziato che, nonostante il terzo gol subito abbia segnato un momento di cedimento per la squadra, i progressi fatti non devono essere sottovalutati. Fabregas ha voluto ricordare un dato importante: la squadra ha totalizzato 60 punti nelle ultime 38 gare, un traguardo che non va dimenticato, anche in tempi difficili. “Anche avessimo vinto 3-0 avrei detto che dobbiamo crescere”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di non adagiarsi sugli allori e di continuare a migliorarsi costantemente.
Fonte: l’account X di Schira.
#Fabregas: “Ora dopo questa sconfitta diranno che sono uno stupido o un filosofo, so come funziona. Dopo il terzo gol abbiamo mollato, ma dobbiamo crescere ancora. Abbiamo fatto 60punti nelle ultime 38gare e va ricordato. Anche avessimo vinto 3-0 avrei detto che dobbiam crescere”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
Elogio a Dimarco e Bastoni
Il tecnico catalano si è poi soffermato sugli elogi alla squadra di Chivu, esprimendo parole di ammirazione per i giocatori dell’Inter Federico Dimarco e Alessandro Bastoni. Nelle sue dichiarazioni, Fabregas ha sottolineato come questi due talenti siano in grado di giocare “a memoria”, rappresentando una fonte di ispirazione e apprendimento per lui nella sua nuova carriera da tecnico. “L’Inter è fortissima, vengo sicuramente martedì a vedere Inter-Liverpool per continuare a imparare da loro” ha affermato Fabregas, confermando il suo interesse per il calcio italiano e la sua volontà di crescere osservando i migliori.
Fonte: l’account X di Schira.
Cesc #Fabregas: “#Dimarco e #Bastoni giocano a memoria, a me come allenatore fanno imparare tantissimo. L’#Inter è fortissima, vengo sicuramente martedì a vedere Inter-Liverpool per continuare a imparare da loro…”. #Como
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
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