Serie A
Lazio, Gregucci: “100 minuti di grande calcio, peccato per il gol del Bodo”
Gregucci analizza l’eliminazione della Lazio: “Peccato per quel gol del Bodo, ma la squadra ha fatto una grande partita per 100 minuti.”
Lazio, le parole di Gregucci
Angelo Gregucci, ex difensore e figura storica della Lazio, ha commentato ai microfoni di Radiosei. Ha analizzato l’amara eliminazione dei biancocelesti contro il Bodo, ma si è soffermato su diversi aspetti della gara e sul momento attuale della squadra.
L’ex calciatore ha espresso grande rammarico per il gol subito nei minuti finali del secondo tempo supplementare. Ha evidenziato come si tratti di una situazione già vista in passato. “Quel gol del Bodo in pieno supplementare lo abbiamo preso troppe volte. Peccato, perché per 100 minuti siamo stati a posto.” Una rete che, secondo Gregucci, incarna le difficoltà attuali della squadra. “Il 2025 è tutto racchiuso in questa partita, anche con l’infortunio di Tavares.” Che comunque è uno di una lunga serie.

GUENDOUZI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Rigori da principianti
Nonostante la delusione, Gregucci ha sottolineato la prestazione positiva della squadra per gran parte dell’incontro: “Globalmente, la gara che dovevi fare l’hai fatta.” Ha poi aggiunto come alcuni episodi avrebbero potuto indirizzare diversamente la sfida. C’erano anche dei segnali, tipo il gol divorato dal Bodo prima del raddoppio di Noslin.
Sul fronte dei calci di rigore, Gregucci ha espresso qualche perplessità sulla gestione emotiva del momento: “Da ex calciatore, io il quinto rigore ad uno che era in quella difficoltà, non lo facevo battere.” I calci di rigore tirati dalla Lazio sono sembrati più quelli di una squadra alle prime armi che di giocatori abituati a certi palcoscenici. Può essere comprensibile il peso dello stato d’animo, ma a un passo dalla salvezza, certi errori non sono ammissibili. A questi livelli, la lucidità dovrebbe prevalere, e la gestione dei momenti decisivi diventa fondamentale.
Focus sul campionato
Guardando al futuro, l’ex biancoceleste ha esortato la squadra a ritrovare energie mentali e fisiche. Ha invitato a chiudere la stagione nel migliore dei modi: “Ora dobbiamo rituffarci nel campionato ed essere maturi, nulla è ancora deciso.” E ha concluso con una previsione sugli avversari: “Secondo me i baschi arriveranno fino in fondo, il nostro rimpianto è non aver avuto l’opportunità di provarci in semifinale.”
Infine, un passaggio sul giovane Tchaouna, classe 2003, ancora in fase di maturazione: “Grandi doti fisiche, ma scelte spesso sbagliate. Credo debba andare in prestito per migliorare.” Gregucci ha riconosciuto che il talento c’è, ma occorre ancora tempo e lavoro per farlo emergere con continuità.
Serie A
Fiorentina, Kean assente all’allenamento odierno: il motivo
Fiorentina, Moise Kean non era presente all’allenamento di oggi con la squadra. Andiamo a vedere, qui di seguito, il motivo.
Sta per chiudersi un anno a dir poco nefasto per la Fiorentina, ultima in classifica in campionato e accerchiata dai propri tifosi, frustrati e preoccupati per il rischio di una retrocessione che sarebbe storica.
Nel frattempo, la squadra ha svolto oggi una seduta di allenamento al centro tecnico viola, alla quale non ha partecipato Moise Kean.
Secondo quanto riferiscono Gianluca Di Marzio e Tuttomercatoweb, infatti, l’attaccante classe 2000 era in permesso per questioni famigliari, con il club che era, dunque, informato in merito a tutto ciò.
Serie A
Napoli, possibile il passaggio all’attacco pesante?
Il Napoli si gode l’incredibile momento di forma di Rasmus Hojlund. Il danese continua a segnare, possibile che Conte lo impieghi anche con Lukaku?
È un Napoli ritrovato nel finale di anno, con un trofeo in più in bacheca, e in piena lotta per lo scudetto. Questo anche grazie alla vertiginosa crescita di Rasmus Holjund. L’attaccante danese, eroe della Supercoppa conquistata a Riad, è tornato a mettere il timbro anche in campionato, decidendo la sfida di Cremona con una doppietta.
Salito di giri dal punto di vista atletico, l’attaccante sembra aver ritrovato il feeling con il gol venuto meno nel suo periodo a Manchester, e può rivelarsi l’arma letale di Conte nella seconda parte di stagione e nella lotta scudetto. Non dimenticando l’imminente rientro di Romelu Lukaku, lasciato a riposo dal tecnico azzurro nella trasferta di ieri, per permettergli di allenarsi e recuperare la forma.
Napoli, possibile passaggio al 3-5-2

ROMELU LUKAKU E MATTEO POLITANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il modulo adoperato nell’ultimo periodo, il 3-4-3 tendente ad un 3-4-2-1, con Neres ad agire molto dentro al campo, nel ruolo di seconda punta alle spalle del danese, sembra sulla carta rendere impossibile la convivenza tra i due numeri 9 del Napoli. Ma una volta tornato in forma il belga, Conte difficilmente lo sacrificherà al ruolo di riserva. Troppo importante la sua leadership e la sua conoscenza e affinità con il gioco del tecnico leccese, ma la scelta del doppio centravanti sembra poco logica e di difficile realizzazione.
In un ipotetico 3-5-2, con l’imminente rientro di Anguissa in mezzo al campo, sarebbe Neres il favorito per completare il tandem offensivo. D’altronde le caratteristiche del brasiliano si sposano perfettamente sia con quelle di Holjund, come visto bene nell’ultimo mese, che con quelle di Lukaku. Ma la possibilità che venga scelto l’attacco pesante per determinate tipi di partite, specialmente contro le piccole, o comunque con squadre che lasciano pochi spazi, c’è eccome.
Ma il più delle volte sarà Conte a decidere di volta in volta chi sarà il titolare. Un dualismo scritto, del resto già visto con il ruolo del portiere, con l’alternanza tra Milinkovic-Savic e Meret prima dell’infortunio dell’estremo difensore friulano. È lecito pensare che, con 3 partite alla settimana, entrambe le punte avranno le loro chance da titolari. Ma con la possibilità di vederli entrambi in campo, soprattutto a gara in corso e in situazioni di svantaggio.
Serie A
Atalanta, Scamacca chiude gli spazi a Krstovic: per l’ex Lecce la cessione e’ impossibile per un motivo
Atalanta, l’esplosione di Gianluca Scamacca ha ristretto gli spazi per Nikola Krstovic, destinato a essere solo l’alternativa in attacco.
La nuova vita bergamasca di Nikola Krstovic non sta andando, al momento, secondo quelle che erano le aspettative.
I 25 milioni di euro spesi in estate dall’ Atalanta per strapparlo al Lecce, infatti, lasciavano propendere verso un utilizzo del giocatore decisamente maggiore in relazione a quello che e’ stato l’investimento.
A condizionare la gestione di Krstovic ci si e’ messo, invece, Gianluca Scamacca, diventato pressoché imprescindibile per Raffaele Palladino, che non vede un undici senza l’attaccante romano a rappresentare l’estremo superiore offensivo.
Un intoppo da mettere in conto ma che, tuttavia, costringe il numero 90 nerazzurro a partire, di default, in seconda fila.

Gianluca Scamacca
Atalanta, Krstovic “bloccato” a Bergamo
Le alternative, tuttavia, non sussistono per lo stesso ariete, che non potrà essere ceduto nel mercato di gennaio allo scopo di giocare di più.
Il motivo? In estate il serbo aveva disputato un match di Coppa Italia con il Lecce. Un dettaglio, quest’ultimo, che lo rende, in base alle norme federali, incedibile.
Non resta, dunque, che accomodarsi in panchina e attendere il proprio turno, puntando a sfruttare nel miglior modo possibile le occasioni che Palladino gli concederà.
Tra sei mesi, in ogni caso, una riflessione sul futuro si farà, perché la voglia di Krstovic di ritagliarsi il suo ruolo il nerazzurro e’ tanta, e direttamente proporzionale al desiderio di non essere il numero due.
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