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Lazio, crisi di risultati: serve davvero solo tempo?

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Lazio

La Lazio di Sarri, che ha preso le redini della compagine capitolina dopo l’addio di Inzaghi, fatica enormemente a decollare: di chi sono le colpe?

Il tecnico toscano ha preso il comando di una nave che attualmente, fatica a navigare nel mare tempestoso. I risultati poco hanno a che fare con gli esaltanti traguardi raggiunti dall’attuale tecnico nerazzurro, che invece all’Inter sta mostrando delle qualità e una leadership tutt’altro che trascurabile.

La sconfitta col Sassuolo è l’ennesimo scoglio su cui la barca biancoceleste si è abbattuta, compromettendo l’andamento del proprio viaggio, che specie in questo periodo, dovrebbe cambiare decisamente andamento.

Al termine della gara contro i neroverdi, porsi delle domande è quanto mai opportuno: è davvero solo una questione momentanea e di adattamento? Alla Lazio serve davvero solo del tempo, per assimilare un gioco che, allo stato attuale, stenta a nascere?

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Lazio, crisi di risultati: serve davvero solo tempo?

Lazio Sarri

No, la sensazione è che alla Lazio serva molto più di un periodo, o di una buona dose di pazienza: ai biancocelesti serve senz’altro un mercato che valorizzi le idee tecniche del proprio allenatore, che non è più Inzaghi. Sarri e il suo gioco necessitano di scelte diverse.

Zaccagni è stato un colpo importante, un giocatore di grandissima qualità che non può che rinforzare un reparto che, per tradizione, è piuttosto povero di interpreti “utilizzabili”. Il ruolo dell’attaccante ex Verona però non è quello nel quale di consueto esprime le sue migliori abilità, e pertanto va assolutamente considerata la tempistica di adattamento del calciatore alla nuova posizione in campo.

Si rende dunque necessario l’acquisto di un ulteriore esterno offensivo, che non potrà suo malgrado essere Kostic, che tanto volentieri avrebbe abbandonato la Germania per arrivare in biancoceleste.
Non è stato Kostic e difficilmente lo sarà, vista la concorrenza ormai spietata che si è venuta a creare attorno al calciatore dell’Eintracht, che presumibilmente preferirà altri lidi.

Serve urgentemente un difensore centrale di ruolo, che possa allungare una coperta corta, a tratti cortissima, e che spesso pecca di costanza (Patric non è un centrale e, nelle presenze collezionate fino ad ora, ha dimostrato di non poter giocare in quella posizione, senza contare le immense difficoltà legate al suo rinnovo).

Serve sicuramente un terzino sinistro, ma anche e soprattutto un nuovo portiere: con Reina fuori dalla titolarità e Strakosha che potrebbe partire, la necessità di rimpolpare il reparto si trasformerà in un dovere.

Ci vorrà certamente tempo per rivedere in campo il gioco che Sarri desidera, e occorrerà fare leva sulla pazienza di una tifoseria già stanca della scarsità di risultati fino ad ora ottenuti, ma è altrettanto opportuno che Lotito e Tare mettano mani al portafogli, per consegnare al tanto voluto tecnico, i rinforzi che a gran voce richiede.

Serie A

Allegri: “Ho un dubbio in attacco tra Chiesa e Yildiz. Lo sfogo di Federico? Ce ne sono stati di peggiori”

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Juventus, Allegri

Massimiliano Allegri presenta in conferenza stampa la gara tra Cagliari-Juventus, valida per la trentatreesima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 20:45 allo stadio Unipol Domus di Cagliari. 

allegri

Juventus’s Head Coach Massimiliano Allegri portrait during italian soccer Serie A match Udinese Calcio vs Juventus FC (portraits archive) at the Friuli – Dacia Arena stadium in Udine, Italy, June 04, 2023 – Credit: Ettore Griffoni

Come si è allenata la squadra in settimana?
“Il Cagliari delle 8 vittorie ne ha fatte 6 in casa, 23 punti in casa dei 31 totali, una delle prime squadre che fa tanti gol negli ultimi 15 minuti con giocatori subentrati. Domani dobbiamo fare una partita giusta sotto tutti i punti di vista”.

Possiamo aspettarci del turnover?
“La partita più importante è quella di domani. Poi dopo quella di domani vedremo chi sarà in grado di giocare contro la Lazio. Una vittoria ci farebbe fare un bel salto in avanti”.

Vista la seconda parte di stagione ha qualche rammarico sul mercato di gennaio?
“Sicuramente nella seconda parte dovevamo fare meglio, ma abbiamo la possibilità di migliorare. Per il mercato ci pensa la società quello che è stato fatto non lo possiamo cambiare, sono state fatte cose in funzione della squadra. Ora, però, pensiamo alla partita di domani che sarà difficile e complicata”.

Come commenta le parole di Szczesny su Yildiz?
“Szczesny spero che indovini per Yildiz. Nei giudizi, però, bisogna andarci piano, ha grandissime qualità tecniche ma deve fare un percorso come tutti. Gli auguro una carriera straordinaria, poi non so se vincerà il Pallone d’Oro, perchè è una cosa molto difficile. Sono contento di quello che sta facendo. Chiesa? Giocano più o meno nella stessa posizione, Chiesa potrebbe giocare a destra ma negli ultimi anni ha giocato più a sinistra”.

Chiesa e Yildiz è solo un problema di ruolo simile o anche di equilibrio difensivo?
“La fase difensiva deve essere un punto di forza non solo di questa squadra, ma anche delle squadre che ho sempre allenato perché comunque il calcio è cambiato in tante cose, ma l’unica cosa che non è cambiata è la differenza reti. E da li passano i numeri per vincere o perdere un campionato. Quindi, in questo momento qui, la squadra sta facendo bene. Abbiamo Kean fuori perché comunque è in differenziato, Milik sta rientrando. Altrimenti non avrei cambi in panchina, soprattutto ora con cinque cambi che possono determinare le partite. Domani affrontiamo una squadra che è la prima in classifica per gol da subentri e quindi diventano determinante”.

Sullo sfogo di Chiesa?
“Le difficoltà di Federico post infortunio sono normali, sono contento di quello che sta facendo. Deve pretendere più da sé stesso. Lo sfogo? Ce ne sono stati di peggiori, fa parte del momento in cui un giocatore esce e vorrebbe rimanere in campo per giocare, ma l’allenatore fa scelte in funzione della squadra. Contro il Torino Chiesa ha fatto 15′ molto bene, nel secondo tempo ha avuto un’occasione dove ha calciato su Danilo, ma Federico è molto importante per noi. Domani valuto tra lui e Yildiz chi giocherà”.

In che categoria sono Vlahovic e Chiesa?
“La categoria degli ottimi giocatori con la possibilità di diventare grandi calciatori. Chiesa sta entrando nel periodo migliore per un atleta, Vlahovic sta crescendo molto bene. Hanno sicuramente un futuro roseo davanti”.

Quanto è distante il calcio italiano da quello europeo?
“Lo scorso anno l’Inter è andata in finale di Champions, la Roma di Europa League e noi siamo stati eliminati a tre minuti dalla fine. Ci sono giocatori con qualità diverse, Manchester e Real hanno grandissima qualità e tecnica, poi la Champions è una competizione a sé e l’anno prossimo sarà diversa. Nel finale di stagione una vittoria vale doppio, perchè ti fa fare un balzo importante in avanti. Domani giochiamo contro il Cagliari che lotta per salvarsi, poi Milan e Roma e Bologna. Domani dobbiamo lottare come loro per portare a casa il risultato”.

Come si gestiscono le voci di mercato?
“Le viviamo normalmente, perchè non è la prima volta. In questo periodo ci sono delle voci su giocatori e allenatori. Noi dobbiamo essere concentrati: ho detto ai ragazzi si lavora dal 15 luglio si lavora per 6-7 mesi per raggiungere gli obiettivi, per essere a marzo dentro gli obiettivi. Siamo ad aprile, siamo dentro la Coppa Italia e possiamo qualificarci tra i primi 4 posti e ora ci si gioca l’obiettivo per cui si è lavorato. Ora viene il bello e bisogna avere chiaro l’obiettivo davanti e sapere che bisogna andare prenderlo”.

Sta lavorando con la società per il futuro?
“In questo momento bisogna guardare al nostro obiettivo. Ora stiamo lavorando per andare in Champions e qualificarci nella finale di Coppa Italia. Una volta raggiunti gli obiettivi la società dirà le strategie per il futuro della squadra”.

Vede delle analogie con i due anni in bianconero di Ranieri?
“Per quanto riguarda Ranieri ha ottenuto sempre risultati importanti dove ha lavorato. Quello che ha fatto in Inghilterra rimarrà unico. Quest’anno ha gestito il momento di difficoltà del Cagliari. È una persona intelligente e di buon senso che sa gestire le difficoltà, il Cagliari sta facendo un’ottima stagione”.

Chi vince la Champions?
“Sicuramente Real-Bayern sarà una bella sfida. Il Real è la più forte, ma il Bayern in semifinale diventa noioso”.

Ha altri dubbi di formazione?
“Non ho grandi dubbi. Szczesny è a disposizione vedrò oggi cosa fare per domani. Non ho grandi dubbi e dopo l’allenamento scioglierò gli ultimi”.

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Serie A

Serie A, nel post-Mourinho vincono solo italiani

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L'ex Roma Mourinho al Benfica?

La Serie A sta vivendo le fasi più emozionanti del torneo

L’Inter è lanciatissima verso la seconda stella con un Simone Inzaghi in rampa di lancia che vuole conquistare il primo scudetto da allenatore. Prima di lui sono 5 gli allenatori che hanno portato a casa l’iridato e tutti quanti italiani. L’ultimo straniero a conquistare la corona di primo della classe è stato Josè Mourinho nella stagione 2009/2010. Per trovare un altro tecnico non autoctono a vincere il campionato bisogna andare alla stagione 1999/2000 quando fu Sven Goran Erikson a portare la Lazio sul tetto d’Italia e prima di lui Vujadin Boskov sulla panchina della Sampdoria nel 1990/1991.

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Serie A

Caso stipendi Cristiano Ronaldo-Juventus: CR7 vince parzialmente il ricorso, la replica del club

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La Juventus dovrà pagare 9,8 milioni di euro di stipendi arretrati a Cristiano Ronaldo, oltre agli interessi.

 

ronaldo

 

La corte arbitrale ha riconosciuto un concorso di colpa tra le parti coinvolte, il che significa che entrambe hanno una qualche responsabilità nella questione.

Questa decisione è arrivata dai tre arbitri Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa.

Si fa riferimento alla vicenda delle mensilità differite dal club bianconero nel contesto delle “manovre stipendi” che non sono state versate a Ronaldo.

L’attuale attaccante dell’Al Nassr ha ottenuto questa parziale vittoria tramite i suoi legali, e questa decisione avrà sicuramente un impatto significativo anche sul bilancio della Juventus.

È interessante notare che la Juventus, nei giorni precedenti, era fiduciosa riguardo alla decisione del Collegio Arbitrale, ma il risultato ha sovvertito le loro aspettative.

La nota del club sulla carta Ronaldo

Lo ha annunciato la stessa Juventus in una nota, dando conto del risultato del giudizio arbitrale.

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