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Serie A

La Fiorentina sogna con gli errori della Juventus

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Fiorentina

La Fiorentina vince e convince contro l’Atalanta e sogna la Champions. A decidere il match un gol di Kean, ma anche una prestazione totale di Fagioli.

La Fiorentina continua a correre e lo fa con personalità, qualità e consapevolezza. Contro l’Atalanta è arrivata una vittoria pesante non solo per la classifica, ma anche per quello che racconta il campo: i viola hanno dominato il gioco e dimostrato di avere tutto per lottare fino alla fine per un posto in Champions League.

A decidere il match è stato ancora una volta il solito Moise Kean, protagonista di una stagione straordinaria. Il centravanti, rinato sotto la guida di Palladino, ha siglato il gol vittoria e trascinato i compagni con una prestazione da leader vero. Ma se Kean ha timbrato il cartellino, c’è un altro nome che ha brillato anche senza segnare: Nicolò Fagioli.

Fiorentina

Fagioli, cuore e cervello del centrocampo della Fiorentina

Arrivato a gennaio dalla Juventus, Fagioli si è preso la Fiorentina in appena due mesi. Quella contro l’Atalanta è stata l’ennesima prova da incorniciare, fatta di geometrie, intelligenza tattica e grande presenza in mezzo al campo. Palladino lo ha messo subito al centro del progetto e lui ha risposto da campione, diventando un punto fermo in una squadra che adesso sogna in grande. Il suo impatto è stato così importante da rendere inevitabile il confronto con ciò che sta accadendo in casa bianconera.

Juventus, Fiorentina

CRISTIANO GIUNTOLI PREOCCUPATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Kean e Fagioli, che rimpianti per la Juventus

Kean e Fagioli rappresentano oggi due rimpianti evidenti per la Juventus. Il primo è stato tra i primi a essere escluso dal nuovo progetto tecnico di Giuntoli e Thiago Motta, mentre il secondo, dopo essere stato messo ai margini, è stato praticamente costretto all’addio a gennaio.

Entrambi hanno trovato nuova vita a Firenze, e il paradosso è che ora si stanno giocando proprio con i bianconeri un posto in Champions. Con otto partite ancora da disputare, il traguardo è difficile ma non impossibile. Sarebbe clamoroso se a centrarlo fosse proprio la Fiorentina, trascinata dagli “scarti” di una Juventus che oggi non può fare altro che guardare e mangiarsi le mani.

 

Serie A

Juventus, il regalo di Natale si chiama Arek Milik?

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Serie A

La Juventus guarda al futuro con fiducia e ritrova anche Milik: dopo oltre un anno e mezzo il polacco può diventare una risorsa preziosa.

In una Juventus che sembra rinata sotto la guida di Luciano Spalletti, c’è spazio anche per un regalo di Natale forse inatteso. Dopo le vittorie convincenti contro Bologna e Roma, i bianconeri guardano con rinnovata fiducia e ambizione alla testa della classifica. Ma la gara contro i giallorossi non ha portato in dote solo tre punti pesantissimi: ha segnato anche il ritorno tra i convocati di Arek Milik, a ben 574 giorni dall’ultima presenza ufficiale.

Un rientro che fino a poco tempo fa sembrava quasi impossibile. Il centravanti polacco arriva infatti da un calvario lunghissimo, fatto di infortuni, ricadute e stop continui che lo hanno tenuto ai box per circa un anno e mezzo. 

Ora Milik è di nuovo a disposizione, ovviamente non ancora al 100% della condizione, ma già il solo fatto di rivederlo nel gruppo rappresenta una notizia importantissima per l’ambiente bianconero. Un ritorno accolto con entusiasmo e un po’ di stupore dai tifosi e forse anche dalla società, che ora potrebbe ritrovarsi un’arma in più nel momento chiave della stagione.

Juventus

Arkadiusz Milik of Juventus Fc during the Serie A match between Juventus Fc and As Roma.

Juventus, risorsa Milik per la seconda metà di stagione?

Il rientro del polacco arriva infatti a ridosso del mercato di gennaio, ma soprattutto dopo l’infortunio di Dušan Vlahović, che ha ridotto le soluzioni offensive. In questo contesto, Milik potrebbe rivelarsi una vera e propria freccia nell’arco bianconero. 

Non è un’incognita totale: anche alla Juventus, oltre che in passato con il Napoli, ha già dimostrato di poter essere decisivo in Serie A. È chiaro che servirà cautela. Più volte negli ultimi mesi il suo rientro sembrava imminente, salvo poi essere rimandato da nuovi problemi fisici. 

Per questo è giusto andare con i piedi di piombo, senza caricare Milik di troppe aspettative nell’immediato. Ma il solo fatto di aver superato, almeno apparentemente, questo lunghissimo tunnel rappresenta un segnale positivo, sia per lui che per la Juventus.

Chissà che il nuovo anno non possa davvero coincidere con una nuova vita in maglia bianconera per Arek Milik. Se il fisico finalmente lo assisterà, quello che oggi sembra solo un regalo di Natale potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto più prezioso nella corsa al vertice.

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Serie A

Inter, scontro tutto nerazzurro prima di chiudere il 2025

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Inter

Dopo la delusione per la Supercoppa Italiana l’Inter si prepara a tornare in campo per l’ultima gara del 2025, contro l’Atalanta alla New Balance Arena.

Prima di terminare il 2025, la squadra di Chivu sarà protagonista di uno scontro determinante per restare in vetta alla classifica di Serie A. L’anno era iniziato con Inzaghi, che ormai rappresenta solo un ricordo.

Inter, dalla possibile gloria allo sconforto: la stagione però è ancora aperta

Un anno molto intenso quello vissuto dai nerazzurri, che erano partiti col favore dei pronostici per la vittoria del campionato ed effettivamente, fino alle ultime giornate, la lotta col Napoli è rimasta apertissima.

Il gruppo non è cambiato più di tanto da una stagione all’altra, quanto più le possibilità di tornare grandi anche a livello internazionale. La finale di Champions League, raggiunta al termine di un cammino durissimo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta per l’esperienza del tecnico ex Lazio in panchina.

La disfatta contro il PSG è stata il risultato di una serie di fattori, poi esposti direttamente dai protagonisti di quella sfida, che hanno macchiato il clima precedente all’ingresso in campo e tra questi c’era anche l’accordo di Inzaghi con l’Al Hilal. Una volta ufficializzata l’operazione, per l’Inter non è stato facile trovare un nuovo tecnico e i ripetuti no di Fabregas hanno costretto Marotta Ausilio a ricorrere al piano b chiamato Chivu.

L’ex allenatore del Parma si è subito calato nella nuova realtà nonostante l’impellenza del Mondiale per Club e un mercato che ha in parte rivoluzionato la rosa, soprattutto il reparto offensivo. La filosofia del nuovo tecnico si è pian piano insinuata nella mente di ogni singolo, generando un nuovo approccio e atteggiamento durante le partite, che per il momento stanno portando i nerazzurri a restare aggrappati alla vetta della Serie A ma anche della Champions League.

Gli obiettivi stagionali sono chiari, naturalmente dopo la Supercoppa Italiana c’è sconforto e delusione per aver perso l’occasione di vincere un trofeo. D’altra parte la squadra potrà tornare rapidamente ad Appiano Gentile per cominciare la preparazione in vista della trasferta in casa dell’Atalanta, valida per la 17° giornata. C’è da tenere il passo delle concorrenti, tra cui Napoli Milan, e da questo punto di vista le premesse per un anno di successi ci sono tutte.

Calciomercato Inter

CRISTIAN CHIVU PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Udinese, i Pozzo insoddisfatti per la sconfitta a Firenze: possibile ritiro punitivo pre-Lazio?

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Udinese-Genoa

La famiglia Pozzo valuta un ritiro punitivo per l’Udinese dopo la sconfitta subita a Firenze, lasciando i giocatori lontani dalle loro famiglie a Natale.

Gli effetti della sconfitta a Firenze

L’Udinese ha subito una pesante sconfitta contro la Fiorentina, un risultato che non è stato gradito dalla famiglia Pozzo, proprietaria del club. L’umiliazione subita in campo ha spinto la dirigenza a considerare misure drastiche per risollevare lo spirito della squadra. Tra queste, l’idea di un ritiro punitivo che costringerebbe i calciatori a trascorrere le festività natalizie lontano dalle loro famiglie, in preparazione alla sfida contro la Lazio.

Ritiro punitivo: una strategia efficace per l’Udinese?

L’idea di un ritiro punitivo non è nuova nel calcio, ma la sua efficacia è spesso dibattuta. Da un lato, può servire a compattare il gruppo e focalizzare l’attenzione esclusivamente sugli obiettivi sportivi. Dall’altro, rischia di alienare ulteriormente i giocatori, che potrebbero vivere il ritiro come una punizione eccessiva. La decisione finale spetterà alla dirigenza, che dovrà valutare se questo approccio possa realmente portare benefici in vista della prossima partita contro la Lazio.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira.

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