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Intervista a Silvio Pagliari: carriera e ‘chicche’ di un agente sportivo

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Sampdoria

Silvio Pagliari a tutto gas: ecco tutti i segreti per diventare un procuratore sportivo di successo. Il celebre agente sportivo e fondatore della BSP Football Agency si è aperto, senza filtri, in un’intervista rilasciata in queste ore a Smart Club, importante rubrica sportiva marchigiana. Stiamo parlando dell’interessantissimo format in onda su YouTube sul canale IGsport47, guidato dai bravissimi Alessandro Vallese e Marta Bitti (che ha all’attivo numerose esperienze come addetto stampa, anche all’Ancona in Lega Pro). “Mi stupisco quando vedo giovani di talento, ma soprattutto quando entro in uno stadio, a qualsiasi livello. Penso sempre: questa è casa mia”, il leit motiv di Pagliari che vanta un’infinità di esperienze calcistiche.

SILVIO PAGLIARI: IL NOME UNA GARANZIA

Come non citare la sua esperienza in qualità di responsabile del settore giovanile della Sampdoria, dove ha lavorato con personaggi del calibro di Giuseppe Marotta e il presidente Riccardo Garrone. “Oggi si parla troppo di altezza e centimetri”, ha dichiarato Silvio Pagliari. “Io guardo sempre alla tecnica e alla velocità. Se un giovane non dimostra intelligenza calcistica a 14 o 15 anni, è difficile che possa migliorare significativamente in seguito”. Vogliamo ringraziare subito, ancora una volta, la collega Marta Bitti per la disponibilità nella realizzazione del presente articolo-intervista.

Silvio Pagliari agente

COME DIVENTARE UN PROCURATORE SPORTIVO DI SPESSORE: I CONSIGLI DI SILVIO PAGLIARI

Non poteva mancare un valido consiglio per i giovani che aspirano a diventare procuratori sportivi. Stando al pensiero di Silvio Pagliari, la calma e la pazienza sono ingredienti essenziali in tal senso: “I giovani di oggi sono spesso troppo impazienti. Questo è un mestiere in cui non bisogna avere fretta. Occorre vedere numerose partite, studiare e girare per i campi di periferia”. Pagliari ha inoltre evidenziato e ribadito l’importanza della figura del procuratore come guida, soprattutto in termini di gestione del calciatore: “Se gestisci bene un giocatore, lui sarà più sereno. La gestione è tutto, specie per quelli in ruoli delicati come gli attaccanti, che vivono di gol”.

IL RUOLO DEL PROCURATORE SPORTIVO E LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI

A tal proposito il ruolo del procuratore diventa fondamentale, in particolar modo nella gestione degli infortuni. Viene citato il lampante esempio di Guido Marilungo, con cui Pagliari intrattiene un rapporto professionale da ormai 20 anni. “Guido Marilungo ha avuto due infortuni. Nel caso del secondo, contro il Cesena ai tempi dell’Atalanta, riportò la rottura del legamento crociato. In quei momenti devi essere forte caratterialmente, per te, per lui e per la sua famiglia. In quel caso il supporto dell’Atalanta e di un signore come Luca Percassi è stato molto importante. Il rapporto umano in questi casi è essenziale e ti aiuta a instaurare quella fiducia che poi ti permettere di far proseguire il rapporto. Il percorso si fa insieme. Con Marilungo c’ero in quel caso ma c’ero anche quando segnò una doppietta all’esordio in Serie A. Con suo padre scoppiammo a piangere in tribuna. Fu un’emozione fortissima”.

PROCURATORE SPORTIVO, COMUNICAZIONE E TALENTI: IL CASO CRISTIAN BUCCHI

Oltre al lavoro sul campo, Pagliari ha enfatizzato l’aspetto della rilevanza della parte mediatica per un calciatore, introducendo un ufficio stampa per i suoi assistiti già dieci anni fa, intuendo l’ascesa dei social media. Come esempio di successo, Pagliari cita quello di Cristian Bucchi, scoperto mentre giocava in Eccellenza con la maglia del Settempeda e arrivato a segnare svariati gol in Serie A. “Bucchi è nipote di Giulio Spadoni, che nel 1997 mi disse di tenerlo d’occhio perché faceva sempre gol. Presi mezza giornata per andarlo a vedere a Castelraimondo. Giocava con la Settempeda una partita in campo neutro. Fece doppietta. Riconobbi in tribuna un signore che gli assomigliava, capii che era il padre e ci andai a parlare. Da lì nasce quella che possiamo definire una favola. In due anni di Eccellenza segnò 60 gol e richiamò l’attenzione del Perugia in Serie A, che lo voleva a tutti i costi.

Andai a parlare con il compianto Ermanno Pieroni, all’epoca direttore sportivo dei grifoni, che mi chiese se, secondo me, Bucchi potesse far bene anche a livelli più alti. Io gli feci una battuta: “Per me vede la porta e se le porte sono uguali lui indipendentemente dalla categoria fa gol”.  Bucchi allora va in ritiro col Perugia e a fine allenamento mi chiamava dicendomi che aveva segnato in partitella. Segnò anche nella prima amichevole col Marsala e allora decisi di andarlo a trovare a Norcia.  C’era anche Pieroni e per lui ormai non ero più Silvio, ma ‘Silvietto’. Mi salutò calorosamente abbracciandomi e allora lì capii che era veramente forte. Sotto la guida tecnica di Ilario Castagner, debutta in Serie A alla terza giornata contro la Lazio e dopo 6 minuti, cross di Colonnello, salta fra due difensori del calibro di Sinisa Mihajlovic e Fernando Couto e di testa fa gol a Marchegiani. Ho la pelle d’oca a 25 anni di distanza. Storie come questa non si vedono più nel calcio di oggi. Lì è cambiata la sua e anche la mia storia.

INGHILTERRA VS ITALIA: LA CASE HISTORY MANOLO GABBIADINI

La gente iniziava ad avere una percezione diversa di me, perché quello che avevo detto si era avverato. Se c’è un episodio che ha cambiato la mia carriera è stato quello lì. Bucchi finì quella stagione con 5 gol in Serie A e da lì partì la sua carriera. Ne segnerà 110 fra Serie A e Serie B”. E infine: partite da dimenticare, o meglio da non dimenticare? “Non dimenticherò Perugia-Milan del 24 aprile 1983 quando mio fratello Giovanni fece doppietta e quella del 29 aprile 1979 in cui mio fratello Dino segnò in Juventus-Fiorentina. Devo dire che i miei fratelli erano veramente forti. Una che dimenticherei è quella dell’infortunio di Marilungo che dicevo prima. Aveva segnato diversi gol in Serie A ed era in orbita Nazionale. Fu un duro colpo. Inserirei anche la finale EFL Cup Manchester United-Southampton a Wembley.

Il Southampton perse 3-2 ma Gabbiadini fece doppietta. Quel giorno lì il buon Silvio qualche lacrimuccia la versò. Lì ti passa tutta la carriera davanti, tutti i sacrifici, partito da Tolentino a Wembley. Quindi rispondo dicendo che mi piacerebbe riportare un giocatore in Premier League. Da italiani ci siamo riusciti solo in 4 o 5 e quindi l’obiettivo è quello. Il mio sogno era quello di diventare un procuratore e per farlo ho seguito una scaletta. Prima le Marche, poi l’Italia centrale, poi l’Italia e poi a un certo punto, lo step successivo diventa la mediazione internazionale. È quello che ti fa fare il salto di qualità ma è lì che devi rimanere sempre più umile”. In bocca al lupo ai futuri procuratori sportivi… di successo! Fonte/Foto M.Bitti. Sotto la puntata integrale, dedicata al mondo del procuratore sportivo e a curiosità calcistiche di vario tipo, ripresa dal canale youTube dedicato.

marta bitti
Una ‘vecchia’ foto di Marta Bitti e Walid Cheddira ai tempi Sangiustese (Serie D)

Giornalista marchigiano classe 1989, in oltre 17 anni di giornalismo si occupa di argomenti quali cronaca e sport. Laureato in Economia e Commercio (110 e lode), ha lavorato come telecronista, radiocronista e inviato, rivestendo l’incarico di responsabile ufficio stampa (Jesina Calcio) e collaborando con magazine, settimanali, quotidiani cartacei (Corriere Adriatico) e online. Eletto Professionista dell’anno 2021 Giornalismo Sport & Food a novembre 2021 presso Hotel Principe Savoia Milano, in occasione del prestigioso premio Le Fonti Awards. Ha partecipato negli anni a eventi sportivi come Gran Galà Calcio Serie A Milano, Gran Galà Calcio Serie B, Sport Digital Marketing Festival e Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Nel suo cv un Master Sport – Digital Marketing & Communication del Sole 24 Ore. A marzo 2022 è stato eletto Professionista dell’Anno Comunicazione e Giornalismo Settoriale a Piazza Affari – Borsa Italiana Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards. Risulta tra i vincitori del premio ‘Overtime Web Festival 2018’ (miglior articolo sport individuali), si conferma nel 2019 e ottiene il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara 2019 (menzione speciale all’Odg - Napoli). E’ tra i vincitori del concorso letterario Racconti Sportivi 2019 (Centro Sportivo Italiano – Historica) la cui cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della settimana del Salone del Libro di Torino 2019 e al Teatro Arena di Bologna. Si ripete nell’edizione 2020 di Racconti Sportivi. È stato premiato a Maggio 2019 come miglior giornalista under 30 ‘Premio Renato Cesarini 2019’. Nominato tra i migliori 30 millennials d’Italia 2019, vincitore del prestigioso Myllennium Award all’Accademia di Francia a Roma in ambito comunicazione sportiva. A settembre 2019 riceve la menzione d’onore al Premio Letterario Città di Ascoli Piceno. Ha all’attivo interventi e docenze in giornalismo e comunicazione in università e master (Roma, Bologna, Ancona, Macerata). A luglio 2020 viene premiato dal Ministro Sport Vincenzo Spadafora al Myllennium Award 2020 (Accademia di Francia – Villa Medici), alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, e ottiene il premio speciale di migliore giornalista giovane al Premio Cesarini ad agosto 2020. A Torino vince sempre nel 2020 il Premio Giovanni Arpino - Inedito dedicato alla letteratura sportiva. Vincitore del titolo di miglior blogger sportivo 2020 (Blog dell’Anno 2020) e del premio di giornalismo sportivo Simona Cigana 2020 (Friuli Venezia Giulia). Vince il Premio Giornalismo Internazionale Campania Terra Felix 2021 (sezione web), anche la menzione speciale al Premio Internazionale Città di Sarzana e al Premio Santucce Storm Festival sempre in ambito storytelling sportivo. Premiato al festival Nazionale del Giornalismo e Racconto Sportivo 2023 e al premio giornalismo internazionale Campania Terra Felix 2023. Autore del libro Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci. E’ giornalista Giudice del programma King of Pizza 2022 (Sky Canale Italia - talent-show cucina gourmet). Il suo blog principale è www.danielebartocci.com Ha vinto anche il Premio Pizza d'oro 2022 (giornalismo - evento World Masterchef Milano Marittima) e il premio miglior giornalista giovane 2023 (Teatro dell'Aquila - Fermo - Premio R.Cesarini 2023). Eletto blogger dell'anno 2022 (Blog dell'Anno). Ha ricevuto il riconoscimento (food storytelling) a Excellence Food Innovation (Stadio Olimpico Roma - Cucina della Nonna), confermato tra i migliori professionisti horeca anche per il 2023 (BarAwards 2023). Vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane alla Camera dei Deputati (food) e Food and Travel Awards 2022. Eletto miglior giornalista sportivo giovane in occasione del Premio Andrea Fortunato 2024 al Salone d'Onore del Coni; vincitore del Premio Sportivo Internazionale Pietro Mennea 2024 e premio comunicazione d'eccellenza 'Parola d'Oro in Campidoglio' nel 2025.

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Genoa, Ricciardella: “Il nuovo store è simbolo della città”

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Genoa

Il Genoa inaugura il nuovo Store: un simbolo della città, afferma il Direttore Generale Ricciardella, che celebra l’unione tra sport e cultura.

Genoa

I TIFOSI DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Genoa, le parole del DG Ricciardella

Un nuovo Store

Il Genoa Cricket and Football Club ha recentemente inaugurato un nuovo Store, un progetto che rappresenta un importante passo avanti per la storica società calcistica. La cerimonia di apertura si è tenuta alla presenza di numerosi tifosi e personalità del mondo sportivo, sottolineando l’importanza di questo spazio non solo come punto vendita, ma anche come simbolo di identità e appartenenza per la città di Genova.

Significato culturale

Durante l’inaugurazione, il Direttore Generale del Genoa, Ricciardella, ha sottolineato come il nuovo Store sia un luogo che riflette l’anima della città. “Un luogo che rappresenta la città”, ha dichiarato, evidenziando il legame profondo tra il club e la comunità locale. Questo spazio non sarà soltanto un negozio, ma anche un punto di incontro per i tifosi, unendo sport, storia e cultura in un unico ambiente.

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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio.

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Siti non-AAMS: quali sono i rischi reali per i giocatori italiani

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Scopri i rischi reali dei siti non-AAMS per i giocatori italiani: sicurezza, pagamenti, tutela, differenze con ADM e segnali per evitare piattaforme poco affidabili

I siti di gioco non-AAMS rappresentano un’alternativa sempre più esplorata dai giocatori italiani. La ricerca di bonus più elevati, limiti meno restrittivi e maggiore varietà di giochi spinge molti utenti verso piattaforme estere che non seguono le regole dell’ADM. Questa scelta, però, comporta differenze strutturali che incidono direttamente su tutela, sicurezza e stabilità operativa.

Una parte crescente del pubblico opta per un casino non aams per ottenere condizioni più flessibili rispetto ai portali regolati. L’assenza di controlli nazionali cambia però il livello di protezione del giocatore, soprattutto in ambito di pagamenti, gestione dei dati e responsabilità dell’operatore.

Differenze strutturali tra siti ADM e siti non-AAMS

La distanza tra i portali regolati dall’ADM e le piattaforme non-AAMS nasce da un’impostazione normativa completamente diversa. Nel sistema italiano ogni operatore è obbligato a rispettare standard tecnici unificati, limiti anti-abuso, verifiche periodiche e controlli sulla gestione finanziaria. Questo modello riduce il margine di discrezionalità dell’operatore e crea un ambiente più prevedibile per il giocatore.

Alt: Confronto tra siti ADM e siti non-AAMS con differenze su sicurezza, limiti e regolamentazione

Come operano i siti ADM nel mercato italiano

I siti ADM utilizzano software certificati, RNG verificati, protocolli di sicurezza aggiornati e un set rigido di regole che comprende limiti automatici al deposito, sistemi di autolimitazione, autoesclusione nazionale e monitoraggio del comportamento. Gli operatori devono mantenere sale finanziarie trasparenti, processare i pagamenti entro tempi definiti e rispettare normative sulla protezione dei dati conforme agli standard UE. Ogni irregolarità comporta sanzioni, sospensione o revoca della licenza.

Logiche operative dei siti non-AAMS

Le piattaforme non-AAMS seguono norme del Paese in cui sono registrate, spesso più flessibili e meno invasive. La licenza può derivare da Curacao, Anjouan, Malta o altre giurisdizioni che non applicano obblighi equivalenti a quelli italiani. Ogni aspetto — limiti, verifiche, gestione dei reclami, standard di sicurezza, modalità di prelievo — dipende dalla volontà dell’operatore e non da un quadro normativo unificato. La qualità varia enormemente: alcuni siti mantengono standard elevati, altri operano con strutture minime e controlli ridotti.

Differenze reali che influenzano direttamente il giocatore:

  • Supervisione nazionale assente
  • Livello di sicurezza non uniforme
  • Limiti al gioco non obbligatori
  • Meccanismi di autoesclusione non riconosciuti in Italia
  • Procedure di reclamo gestite fuori dal sistema italiano

Questi elementi cambiano radicalmente la dinamica del gioco. Nel modello ADM il rischio operativo viene ridotto tramite controlli istituzionali; nei siti non-AAMS il rischio ricade interamente sul giocatore. Non esistono garanzie sulla stabilità dei pagamenti, sulla trasparenza del software, né sull’effettiva possibilità di risolvere un blocco del conto. Per questo motivo la scelta di una piattaforma estera richiede valutazioni più tecniche e un’attenzione maggiore alla licenza, alla struttura del sito e alla reputazione dell’operatore.

Rischi informatici e di sicurezza

I siti non-AAMS non seguono gli standard imposti dall’ADM. La protezione dei dati, la qualità del software e l’affidabilità dei server dipendono unicamente dall’operatore, senza verifiche italiane. Questo crea un ambiente più esposto a vulnerabilità tecniche e manipolazioni interne.

Siti

Alt: Rischi informatici nel gioco online con avviso di sicurezza e carte da gioco su laptop

Punti deboli tecnici rilevanti

Alcune piattaforme utilizzano protocolli HTTPS superati, hosting in Paesi senza norme severe sulla privacy e certificazioni non verificabili. In queste condizioni aumenta il rischio di intercettazione dei dati, copie non autorizzate dei documenti KYC e instabilità del sistema durante il gioco.

Software e RNG non garantiti

Nei siti ADM ogni gioco è certificato e controllato. Nei portali non-AAMS il software può essere privo di audit indipendenti, con possibili RTP modificati o RNG non testati. La trasparenza non è obbligatoria e la correttezza delle sessioni dipende dal singolo operatore.

Rischi di sicurezza più frequenti:

  • Protezione dei dati non conforme agli standard UE
  • RNG non verificati da enti terzi
  • Software modificabile senza controlli esterni
  • Documenti KYC conservati su server non sicuri
  • Possibile manipolazione di quote o RTP

Rischi legati ai pagamenti e ai prelievi

I siti non-AAMS non offrono le stesse garanzie dei portali ADM nei movimenti finanziari. Ogni operatore gestisce pagamenti, verifiche e limiti secondo regolamenti propri, spesso poco trasparenti. Questo rende i processi di deposito e prelievo più esposti a blocchi improvvisi, richieste aggiuntive di documenti e tempistiche variabili.

Problemi frequenti nei prelievi

Molti operatori esteri introducono limiti nascosti, richiedono il KYC solo dopo una vincita significativa o allungano la verifica senza indicare scadenze precise. In assenza di un’autorità italiana che vigila, il giocatore non dispone di un canale ufficiale per contestare ritardi o sospensioni.

Motivi che aumentano il rischio finanziario

La regolamentazione estera consente politiche interne più rigide o meno chiare. Regole sui prelievi, soglie massime, documentazione richiesta e tempistiche possono cambiare in qualsiasi momento. Questo crea incertezza operativa e riduce la prevedibilità del flusso di cassa.

Situazione critica Motivo effettivo Conseguenza per il giocatore
Prelievi molto lenti Controlli manuali non standardizzati Attese da giorni a settimane
KYC richiesto dopo una vincita Politiche interne poco trasparenti Blocco temporaneo del saldo
Limiti nascosti ai prelievi Nessuna regolamentazione ADM Pagamenti frazionati
Sospensione improvvisa dell’account Clausole ambigue nei Termini Accesso al saldo non garantito

La gestione finanziaria rappresenta quindi uno dei punti più sensibili nei siti non-AAMS. Senza regole italiane, la tutela del giocatore dipende esclusivamente dall’affidabilità dell’operatore e dalla solidità della licenza estera.

Rischi comportamentali e psicologici

L’assenza di limiti obbligatori è uno dei fattori che rende i siti non-AAMS più rischiosi sotto il profilo del comportamento di gioco. Senza gli strumenti automatici imposti dall’ADM, il controllo rimane interamente nelle mani del giocatore, che può trovarsi esposto a sessioni prolungate, puntate eccessive o tentativi ripetuti di recuperare perdite.

Perché i siti non-AAMS aumentano l’esposizione al rischio

Le piattaforme estere non sono tenute a imporre limiti giornalieri al deposito, avvisi sul tempo di gioco o sistemi di autolimitazione. La libertà operativa, unita a bonus aggressivi, può favorire decisioni impulsive e un ritmo di gioco più intenso rispetto agli operatori ADM.

Elementi che rendono il gioco meno controllato

La mancanza di strumenti strutturati di gestione responsabile crea un ambiente in cui il giocatore deve monitorarsi da solo. In assenza di barriere automatiche, diventa più semplice superare soglie di spesa previste, prolungare le sessioni o continuare a giocare dopo perdite significative.

Segnali comportamentali da non ignorare:

  • Depositi ripetuti senza limiti personalizzati
  • Partite consecutive senza pause
  • Incremento delle puntate dopo una perdita
  • Difficoltà a interrompere la sessione
  • Ricerca continua di bonus per compensare risultati negativi

Questi comportamenti sono più frequenti sui siti non-AAMS proprio perché mancano i vincoli tecnici che nei portali ADM intervengono automaticamente. Il rischio non riguarda solo il saldo, ma anche la capacità di mantenere il gioco entro una soglia controllata.

Differenze operative tra ADM e non-AAMS

Le differenze tra i due modelli non si limitano alla licenza. Cambiano le procedure interne, la gestione dei dati, i tempi di pagamento e la tutela in caso di problemi. Questi elementi incidono direttamente sull’esperienza di gioco e sulla sicurezza complessiva.

Aspetti che influenzano la sicurezza del giocatore

I siti ADM applicano standard uniformi su controlli tecnici, verifica dell’identità, limiti al gioco e protezione finanziaria. Nei portali non-AAMS ogni operatore stabilisce regole proprie, che possono essere trasparenti oppure costruite per ridurre la responsabilità della piattaforma.

Impatto pratico delle differenze regolatorie

La presenza o l’assenza di controllo istituzionale determina la stabilità dei pagamenti, la correttezza dei giochi e la possibilità di risolvere contestazioni. Nei siti ADM esiste un’autorità che interviene; nei siti non-AAMS la gestione ricade interamente sull’operatore.

Aspetto Siti ADM Siti non-AAMS
Controllo istituzionale Alto Assente
Limiti di deposito Obbligatori Variabili
Autoesclusione riconosciuta No
Audit software Standardizzati Non garantiti
Tempi medi di prelievo 24–48 ore Variabili
Protezione dei dati Standard UE Dipende dalla licenza
Canali ufficiali di reclamo Disponibili Limitati

Le differenze non riguardano solo la licenza, ma l’intero modello operativo. Per il giocatore italiano questo significa affidarsi a sistemi con livelli di protezione molto distanti tra loro e con margini di rischio sensibilmente diversi.

Come ridurre concretamente i rischi sui siti non-AAMS

La scelta di una piattaforma estera richiede un approccio più tecnico rispetto ai siti ADM. Senza controlli italiani, la sicurezza dipende dalla capacità del giocatore di individuare segnali affidabili e riconoscere indicatori di rischio prima di depositare.

Verifiche minime da fare prima della registrazione

Una piattaforma non-AAMS può essere valutata rapidamente attraverso alcuni controlli fondamentali. Sono elementi che non garantiscono la totale sicurezza, ma permettono di filtrare operatori poco trasparenti.

Controlli essenziali:

  • Licenza verificabile con numero e ente regolatore chiaro
  • Presenza di provider riconosciuti nel settore
  • Termini di prelievo dettagliati e non ambigui
  • Sezione KYC trasparente e non contraddittoria
  • Servizio clienti attivo e con tempi di risposta verificabili

Quando evitare una piattaforma estera

Un sito non-AAMS va scartato immediatamente se la licenza non è consultabile, se i Termini indicano clausole vaghe sui pagamenti o se il supporto non risponde. L’assenza di informazioni chiare è uno dei segnali di rischio più affidabili.

Un approccio basato su verifiche oggettive riduce l’esposizione ai problemi più comuni dei siti non-AAMS. Anche se non sostituisce la protezione garantita dagli operatori ADM, permette almeno di escludere piattaforme potenzialmente pericolose.

















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Il ct dell’Albania Sylvinho : ‘Mancini? Unico come allenatore’

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Fiorentina

L’ex calciatore e ora allenatore Sylvinho ha raccontato la sua esperienza di vita e carriera in una recente intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com, sottolineando come i viaggi e i rapporti umani l’abbiano arricchito.

Sylvinho, l’ex calciatore brasiliano, si definisce un “cittadino del mondo”. Dopo aver vissuto in Brasile fino a 23-24 anni, ha giocato in Inghilterra, in Spagna, al Celta Vigo e al Barcellona, oltre a fare il collaboratore di Mancini all’Inter e poi nella Selecao. “Ho vissuto di tutto”, ha raccontato a gianlucadimarzio.com.

L’approccio con il mondo albanese gli ha ricordato sfumature verdeoro. “Un ambiente quasi brasiliano. A un albanese piace fare due chiacchiere, passare del tempo insieme. Il contatto è parte fondamentale della comunicazione non verbale. Questo sicuramente mi ha facilitato l’inserimento dentro una cultura e un paese che non conoscevo. Anche in Italia è così”, ha raccontato.

“Tu diventerai un grande allenatore”

Lo spogliatoio è stata la casa di Sylvinho per 15 anni. Poi la nuova veste, spinto anche da un consiglio. “Ivan Carminati, un ex preparatore atletico di Mancini all’Inter, mi disse: ‘Silvio sarai un grande allenatore perché stai facendo un bel percorso’. Io sono un tipo di persone che custodisce queste frasi. Ognuno poi hai propri tempi, così è la vita”, ha raccontato.

Il rapporto con Mancini e l’Italia

Mancini e l’Italia. Due costanti nella vita di Sylvinho: “Ci sono alcuni allenatori che ti lasciano qualcosa: alla Pinetina, alla fine di ogni seduta d’allenamento, Mancini faceva 20 minuti di corsa. Io mi aggregavo e parlavamo di qualsiasi cosa, sia per quanto riguarda il calcio giocato – e quindi gli schemi, i posizionamenti – che la vita. Mancini l’ho vissuto sia da calciatore che da collega. Lui è diretto, se ti vuoi dire una cosa lo fa guardandoti negli occhi: è una persona pura. Ha molta personalità: non è mica semplice gestire le rose che ha allenato lui”, ha detto.

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Fonte: Gianluca Di Marzio

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