Serie A
Inter, Lautaro Martinez a digiuno: titolare in Champions per sbloccarsi
Il capitano dell’Inter Lautaro Martinez non riesce a dare continuità ai suoi gol. L’argentino non segna da più di un mese e ci proverà con il Bayer Leverkusen.
La scorsa stagione Lautaro Martinez è stato probabilmente l’uomo simbolo della cavalcata dell’Inter fino alla conquista dello scudetto. Il bomber argentino però, da quando gioca in Italia, oltre che aver messo a segno ben 108 reti con la maglia nerazzurra, ha sempre avuto all’interno delle sue annate dei periodi di calo importanti. Attualmente, non va in gol da più di un mese ed in questa stagione ha portato a referto 6 gol in 17 partite tra tutte le competizioni.
Ci si aspetta decisamente di più dal capitano nerazzurro, che solo un mese fa è stato inserito nella top dieci calciatori per il Pallone d’Oro. Nella sfida di Champions League contro il Bayer Leverkusen con tutta probabilità verrà schierato titolare da Simone Inzaghi, proprio per cercare di tornare al gol in partite di alto livello.
Inter, le montagne russe di Lautaro Martinez
Il capitano dell’Inter ha abituato i suoi tifosi a prestazioni di altissimo livello e da lui si aspettano almeno un gol ogni volta che scende in campo. Ovviamente tenere il livello alto per tutta la stagione viste le tantissime partite è veramente complicato, ma Lautaro Martinez ha sempre dimostrato di avere dei periodi di calo, perfino nelle sue stagioni migliori.
Lo scorso anno è stato incredibile per il bomber argentino che ha segnato ben 27 gol in 44 partite complessive. Se si vuole cercare il pelo nell’uovo però, si nota che anche in un’annata apparentemente perfetta, ha dimostrato di avere un periodo di black out: 1 solo gol nelle ultime 12 partite di campionato.
Nella stagione ancora precedente, dove ha concluso il campionato con l’ottima cifra di 21 gol, ha avuto un periodo di digiuno di circa un mese e mezzo che va dal 5 marzo fino al 23 aprile dove si è sbloccato nella sfida contro l‘Empoli.
Ovviamente non si discute il talento e la qualità del giocatore, ma è evidente che dal punto di vista della continuità realizzata deve migliorare qualcosa per arrivare ad essere paragonato ai più grandi calciatori del mondo e della storia del calcio.

L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Torino, Vlasic è l’uomo del momento: si lavora al rinnovo
Nikola Vlasic pronto a prolungare il suo contratto con il Torino fino al 2028, un segnale forte di fiducia per il futuro del club granata.
L’importanza del prolungamento di Vlasic
Il Torino sta pianificando di estendere il contratto di Nikola Vlasic fino al 2028, una mossa strategica che dimostra quanto il club creda nel talento e nel contributo del calciatore croato. Vlasic, arrivato al Torino con grandi aspettative, ha dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra, aggiungendo qualità e determinazione al centrocampo granata.
Un tassello fondamentale per il futuro del Torino
Il prolungamento del contratto di Vlasic non è solo una buona notizia per i tifosi, ma rappresenta anche un passo importante nella costruzione di una squadra competitiva per il futuro. Mantenere giocatori di alto livello come Vlasic è essenziale per il Torino, che mira a consolidarsi nella parte alta della classifica della Serie A. Questo rinnovo è un chiaro messaggio di continuità e ambizione da parte della dirigenza torinese.
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Fonte: l’account X di Schira
#Torino are planning Nikola #Vlasic’s contract extension until 2028. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 22, 2025
Serie A
Roma, Ziolkowski è un diamante grezzo su cui Gasperini vuole lavorare
Il classe 2005 Ziolkowski, arrivato alla Roma in estate, è un giocatore che ha delle grandi potenzialità, ma dev’essere sgrezzato da un grande allenatore: Gasperini pronto a rimboccarsi le maniche.
L’acquisto del giovane polacco è arrivato un pochino in sordina, senza dare particolarmente nell’occhio. Questo ovviamente ha aiutato a non mettere ulteriore pressione addosso ad un classe 2005 che è passato da un campionato di livello modesto, ad una piazza come Roma, dopo poco tempo tra i professionisti.
Il giocatore però, ha già dimostrato di avere le spalle larghe e grande personalità, nonostante i soli 20 anni. Non ha battuto ciglio dopo la sostituzione al 30′ minuto contro il Victoria Plzen, è entrato con carattere e spensieratezza nei minuti finali contro l’Inter, ma soprattutto ha messo in scena una grande prestazione per 90 minuti all’Allianz Stadium contro la Juventus.
Ziolkowski sta dimostrando in queste sue prime apparizioni con la maglia giallorossa, di avere grandi potenzialità. In alcuni casi commette alcuni errori attribuibili alla sua gioventù e alla sua “incoscienza”, inteso nella maniera positiva del termine. Questi però, servono per crescere e per far maturare il giocatore, che sotto la guida di Gian Piero Gasperini, può diventare un centrale di altissimo livello.

GIAN PIERO GASPERINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, la scivolata è il tratto distintivo di Ziolkowski
Un particolare che è saltato all’occhio durante queste sue prime presenze, è sicuramente un ripetuto uso della scivolata. Un gesto tecnico che negli ultimi anni si vede sempre meno nei difensori, che stanno molto attenti per evitare sanzioni e cartellini.
Ziolkowski invece, riprendendo il concetto di incoscienza, entra spesso forte, sicuro e determinato, e il più delle volte riesce a sradicare il pallone dai piedi dell’attaccante.
Il giocatore è dotato anche di un’ottima velocità, che gli consente di stare dietro ad attaccanti molto rapidi, come nel caso di Openda. Deve sicuramente migliorare da un punto di vista delle scelte, delle letture e dell’esperienza in generale, ma con l’aiuto di Gasperini ha tutte le carte in regola per colmare i suoi difetti.
Serie A
Atalanta, cura Palladino: ora l’Europa non è più un miraggio
L’Atalanta continua a correre con Palladino in panchina: la vittoria col Genoa avvicina l’Europa, e aumenta la fiducia per il futuro.
Continua l’ottimo momento dell’Atalanta, che con la vittoria last minute contro il Genoa si è portata ora a soli tre punti dalla zona Europa. Un distacco che potrebbe diventare di sei lunghezze, considerando la partita in più rispetto al Bologna, impegnato in Supercoppa Italiana, ma che dall’arrivo di Raffaele Palladino in panchina non sembra più proibitivo.
Il cambio di passo è evidente. L’ex tecnico della Fiorentina ha riportato entusiasmo, identità e compattezza, non solo in campo ma anche nello spogliatoio e nell’ambiente. Palladino si è calato subito nel contesto bergamasco, con la sua solita umiltà, come dimostrato anche dall’esultanza insieme alla squadra dopo il gol decisivo contro il Grifone. Un’immagine che racconta bene il nuovo clima che si respira attorno alla Dea, tornata a sentirsi gruppo prima ancora che squadra.
Ma oltre alle sensazioni, ci sono soprattutto i risultati. Con Palladino in panchina l’Atalanta ha ottenuto sei vittorie in otto partite tra tutte le competizioni, numeri che certificano una vera e propria svolta dopo i mesi difficili della gestione Jurić, che ora sembrano un lontano ricordo. La Dea è tornata a vincere, a essere solida e soprattutto a credere di nuovo nei propri mezzi.

RAFFAELE PALLADINO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta, prossime tre partite decisive
Adesso, però, arriva il momento più delicato. Le prossime tre partite contro Inter, Roma e Bologna saranno decisive per capire le reali ambizioni di questa Atalanta. Un ciclo complicato, che dirà se il sogno europeo potrà diventare qualcosa di concreto o se servirà ancora pazienza.
La sensazione, però, è chiara: con Palladino la Dea ha cambiato passo. L’Europa non è più un miraggio, ma un obiettivo che ora, classifica alla mano, sembra finalmente alla portata.
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