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Inter, buon compleanno: sono 114 anni

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Inter, buon compleanno: sono 114. Il 9 marzo ricorre l’anniversario del club nerazzurro fondato nel 1908. Ripercorriamo i momenti salienti della storia di questo club.

“Era la sera del 9 marzo 1908, erano poco più di quaranta: oggi siamo milioni. Si radunarono nel cuore di Milano, al ristorante L’Orologio; erano ribelli e avevano un sogno, dare la possibilità a tutti, italiani e stranieri, di giocare a calcio per la stessa bandiera nerazzurra. Sono passati cento anni da quella sera, cento anni di passione e bellezza, cento anni di attese, di fantasie, cento anni di sfide, di vittorie e di orgoglio, di tantissimo orgoglio! Questa è la notte della memoria, e del futuro, del filo che unisce i campioni di ieri, di oggi e di domani; è la notte che sognavano in quel lontano 9 marzo, e che noi regaliamo ai nostri bambini. È la notte di tutti gli interisti, piccoli e grandi, vicini e lontani. Per cento di questi giorni, per cento di queste emozioni, per sempre solo Inter! Con i colori del cielo della notte, infinito amore eterna squadra mia!”

Gianfelice Facchetti (nel giorno del 100°compleanno dell’Inter il 9 marzo 2008).

L’Inter compie oggi 114 anni. Oltre un secolo di storia per questo club, il quale ha avuto una storia fatta di successi, sofferenze e  grande orgoglio di un intero popolo.

Gli albori della storia del club e i primi successi

Tutto cominciò nella data di oggi del 1908. Alcuni soci del AC Milan decisero di separarsi, poiché non veniva data la possibilità ai calciatori stranieri di essere tesserati, fondando un club tutto nuovo.

inter

I 40 fondatori dell’Inter presso il Ristorante “L’Orologio” di Milano.

I padri fondatori furono il pittore futurista Giorgio Muggiani, assieme ad altri 39 soci, tra i quali il primo presidente Giovanni Paramithiotti e il primo capitano Hernst Marktl. A soli due anni dalla fondazione il club vinse il primo scudetto (correva la stagione 1909/1910) sotto la guida di Mister Virgilio Fossati.

Successivamente scoppiò la prima guerra mondiale, con i campionati che rimasero fermi per qualche anno. Esattamente un decennio dopo, correva la stagione 1919/1920, sotto la guida tecnica di Francesco Mauro e Nino Resegotti i nerazzurri raggiunsero la vittoria della prima divisione per la seconda volta.

Nell’anno 1928 per l’Inter, per andare in contro al regime fascista, dovette fondersi con l’Unione Sportiva Milanese e cambiò denominazione in Ambrosiana. Due anni dopo, sotto la guida dell’indimenticato Arpad Weisz, i nerazzurri conquistarono il proprio terzo titolo nella prima stagione della Serie A a girone unico, stagione 1929/1930. Il capocannoniere di questa stagione fu Giuseppe Meazza, simbolo di questa squadra in questi anni.

Il quarto successo in Serie A arrivò nella stagione 1937/1938, sotto la guida dell’ex giocatore Armando Castellazzi. Nuovamente capocannoniere Meazza, autore di 20 reti in questa stagione.

Nell’annata successiva, 1938/1939, arrivò per l’Inter la prima Coppa Italia, sotto la guida di Tony Cargnelli, mentre nella stagione 1939/1940 fu la volta del quinto titolo per questa squadra.

Nel 1945, al termine del secondo conflitto mondiale, la squadra tornò sotto la propria denominazione di Internazionale.

Dal secondo dopoguerra alla Grande Inter di Helenio Herrera

L’Inter dovette attendere alcuni anni prima di ritornare al vertice del calcio italiano, esattamente nella stagione 1952/1953. Sotto la presidenza di Carlo Masseroni e la guida tecnica di Alfredo Foni, i nerazzurri raggiunsero il sesto titolo della propria storia.

Il successo venne bissato anche nell’anno successivo con la medesima guida tecnica. La squadra raggiunse il 7°scudetto, trascinata da nomi come Benito Lorenzi (detto Veleno), l’ungherese Istvàn Nyers e Gino Armano.

Per i meneghini ritornò un periodo privo di successi, fino alla stagione 1962/1963. Fu l’annata del raggiungimento dell’8°titolo sotto la guida tecnica del Mago Helenio Herrera. I trascinatori veri di questa stagione furono Sandro Mazzola e Beniamino Di Giacomo.

L’anno successivo, il 1963/1964, i ragazzi di Herrera persero lo scudetto nel doppio spareggio contro il Bologna, ma si aggiudicarono la prima Coppa dei Campioni all’esordio assoluto nella competizione. Battuto nella finale della massima competizione europea, disputata a Vienna, il Real Madrid dei grandi per 3-1 (doppietta di Mazzola e rete di Milani per i nerazzurri, mentre Felo per i Blancos).

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L’Inter Campione d’Europa 1964/1965.

La stagione successiva, 1964/1965, vide i nerazzurri raggiungere il tetto del mondo, con il successo in Coppa Intercontinentale (contro l’Independiente nella tripla sfida disputata), nonché la conferma con la vittoria della seconda Coppa dei Campioni consecutiva (in finale a Milano 1-0 contro il Benfica, grazie al gol di Jair). Fu anche l’annata del ritorno della vittoria in Italia con il 9° titolo nazionale raggiunto.

Nel 1965/1966 fu la volta della seconda Coppa Intercontinentale, nuovamente contro l’Independiente. Al termine di questa stagione venne raggiunta la prima stella, con il 10°titolo nazionale raggiunto.

A partire dal 1967 tornò alla denominazione di Football Club Internazionale Milano.

Anni 70 e 80

Nel 1970/1971 fu la volta dell’11°successo in Serie A, sotto la guida di Giovanni Invernizzi. La squadra nerazzurra rimase a bocca asciutta di trofei fino alla stagione 1977/1978, allenata da Eugenio Bersellini, con la vittoria della seconda Coppa Italia. Due anni dopo, nel 1979/1980, fu la volta del 12°titolo nazionale.

Gli anni 80 videro il terzo successo in Coppa Italia nel 1981/1982 e del 13° scudetto della cosiddetta Inter dei record guidata da Giovanni Trapattoni, nella stagione 1988/1989. Pochi mesi dopo, per la prima volta, i nerazzurri vinsero la Supercoppa Italiana.

Anni 90: le Coppe UEFA dell’Inter

L’ultimo decennio del 20° secolo, vide l’Inter assente dai palmarès nazionali, ma vincitrice di tre edizioni della Coppa UEFA (record italiano tutt’oggi condiviso con la Juventus).

Il primo successo in questa competizione risale alla stagione 1990/1991, sotto la guida ancora di Trapattoni, nella doppia finale tutta italiana contro la Roma. La seconda vittoria nel 1993/1994 contro il Salisburgo (allenatore Marini). Il terzo ed ultimo successo in questa competizione risale invece al 1997/1998, sotto la guida dell’indimenticato Gigi Simoni, nella finalissima di Parigi contro la Lazio (reti di Zamorano, Zanetti e Ronaldo).

Il XXI Secolo

L’Inter tornò a conquistare un trofeo al termine della stagione 2004/2005 con il raggiungimento della quarta Coppa Italia, sotto la guida di Roberto Mancini. Vinsero la seconda Supercoppa Italiana al termine di questa stagione.

Nell’annata successiva, il 2005/2006, venne bissato il successo nella coppa nazionale e nuovamente nella Supercoppa (5°titolo per la prima e terzo per la seconda), aggiungendo il 14°Scudetto assegnato a tavolino dopo la scandalo Calciopoli.

Nelle due annate successive, sempre a guida del futuro Ct della Nazionale Italiana, i nerazzurri vinsero il campionato nella stagione 2006/2007 (record di punti in Serie A) e nel 2007/2008, ottenendo rispettivamente il 15° e il 16°titolo nazionale. 

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L’Inter Campione d’Europa 2010

Con l’arrivo di Jose Mourinho arrivò la 4°Supercoppa Italiana e la conquista dello scudetto 2008/2009. L’annata successiva, quella del 2009/2010, vide i nerazzurri raggiungere l’annata record con il cosiddetto Triplete. I ragazzi dello Special One si aggiudicarono la sesta Coppa Italia, il 18°scudetto e la terza UEFA Champions League (quest’ultima 45 anni dopo l’ultimo successo, grazie alla doppietta di Diego Milito nella finalissima di Madrid contro il Bayern Monaco).

Dopo l’addio dell’allenatore portoghese, subentrò Rafa Benitez, il quale portò alla corte di Massimo Moratti il successo nuovamente in Supercoppa Italiana (5°volta) e la vittoria del Mondiale per Club (Campioni del Mondo per la terza volta nella storia). Sul finire della stagione, con l’avvicendamento di Leonardo in panchina, i nerazzurri conquistarono la Coppa Italia per la settima volta.

A partire dalla stagione successiva, il 2011/2012, i nerazzurri videro un periodo buio e privo di successi che durò fino al 2020/2021. A riportare lo scudetto in casa interista fu l’ex Juventus Antonio Conte, la cui squadra vinse il 19°titolo.

L’ultimo successo risale alla stagione corrente, con la vittoria della Supercoppa Italiana 2021, con l’attuale Mister Simone Inzaghi in panchina.

Tanti auguri alla Benamata per il suoi 114°compleanno.

 

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Nato nel 1989 a Viareggio (LU). Appassionato di calcio fin dall'età di 8 anni, ha iniziato la propria attività nel mondo dell'informazione sportiva con la pagina di Facebook Guerin Sportivo Pagina Fan. Ha collaborato con altre realtà locali e nazionali dell'informazione. Tesserato AIA della Sezione di Viareggio, dove ha ricoperto l'incarico di revisore dei conti e addetto stampa.

Serie A

Fiorentina, Dodô non parte: occhio al futuro di Comuzzo

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Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la Fiorentina potrebbe sacrificare Comuzzo e tenere almeno fino a giugno Dodô. 

La Fiorentina a gennaio ha intenzione di rinforzarsi e, tra i sacrificati, potrebbe rientrare il nome di Comuzzo. Cercato la scorsa estate dall’Al-Hilal, disposto ad offrire 40 milioni di euro e dall’Atalanta con una proposta da 25 milioni di euro.

Dodô dovrebbe invece rimanere, nonostante il contratto in scadenza nel 2027 e le incomprensioni con la dirigenza. Per quanto riguarda il rinnovo, non sembrano esserci aggiornamenti.

La scorsa stagione l’esterno brasiliano ha realizzato 5 assist in 46 presenze. Quest’anno non vanta le stesse cifre, ma sta dando lo stesso un buon contributo (se consideriamo anche il contesto): 24 partite, 1 gol e 2 assist.

Fiorentina

LA GRINTA DI MOISE KEAN IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fiorentina, da Samardžić a Brescianini: i nomi a centrocampo

Alcuni obiettivi della viola per il centrocampo corrispondono ai nomi di Lazar Samardžić e di Marco Brescianini. I due giocatori sono richiestissimi e non stanno trovando lo giusto spazio a Bergamo, dunque la logica conseguenza sarebbe una cessione.

Il centrocampista serbo conta 3 reti e 2 assist in 19 partite (671 minuti totali), mentre l’ex Frosinone solo 218 minuti disputati in 11 partite ed un gol. Seguiranno aggiornamenti nelle prossime settimane, ma quel che è certo è che il mercato dei viola sarà molto movimentato.

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Fiorentina, Kean: un’assenza che fa rumore

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Fiorentina

In casa Fiorentina, a pochi giorni dalla partita contro la Cremonese, c’è da fare i conti con l’assenza di Kean.

Nella serata di ieri la Fiorentina ha comunicato che Moise Kean aveva saltato l’allenamento odierno e sarebbe stato assente anche nei prossimi per motivi familiari.

L’attaccante tornerà a Firenze nei prossimi giorni.

Un permesso concesso dalla società che, però, non ha comunicato quando il bomber viola è atteso al Viola Park per riprendere gli allenamenti in vista dell’ennesima sfida da dentro o fuori della stagione contro la Cremonese al Franchi domenica 4 gennaio alle ore 15.

La Gazzetta dello Sport rivela che Kean sarà di ritorno a Firenze venerdì prossimo.

Sarà sufficiente per Vanoli per averlo a completa disposizione, pronto fisicamente e mentalmente, per una sfida così delicata?

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Serie A

Parma, è l’ora di ingranare: Cuesta pronto al tour de force

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Sassuolo e Parma

Il Parma ha risollevato la testa nell’ultimo turno di Serie A contro la Fiorentina. Tra i protagonisti c’è stato Sorensen, autore del gol decisivo per i 3 punti.

Il centrocampista danese ha potuto finalmente incidere in prima persona sul successo della squadra e grazie al gol segnato la sua posizione sembra ancora più salda all’interno della formazione tipo.

Parma, Sorensen è l’ultimo della lista: Cuesta vede la quadra

La stagione dei crociati è iniziata con alti e bassi, arrivando perfino a guardare in giù verso l’abisso della Serie B, tuttavia l’ultima prestazione hanno mostrato ai tifosi la forza di questo gruppo. Il successo sulla Fiorentina non è solo “3 punti”, ma anche un messaggio verso le altre concorrenti alla salvezza.

L’1-0 firmato Oliver Sorensen è una delle rappresentazioni materiali del lavoro compiuto da Cuesta nelle ultime settimane. Infatti, il centrocampista si è ritrovato al centro dell’area come una punta pronto per ribattere in rete un’eventuale carambola del pallone e così è stato: Pellegrino liscia la conclusione, dietro di lui si fa trovare pronto un compagno che decide la partita in pochissimi secondi.

La scoperta dell’ex Midtjylland non è storia recente, tuttavia grazie a quest gol Sorensen è riuscito a farsi notare anche da addetti ai lavori esterni al Parma che hanno riconosciuto l’ottimo lavoro svolto da Cherubini e la sua squadra in sede di mercato. Dopo BernabéOndrejkaPellegrinoCircati, BritscghiCorvi, ecco un altro talento sbucato dal Tardini che intende dare continuità l’ottimo rendimento offerto nelle ultime uscite, magari anche con qualche bonus in più.

Questi nomi, ma non solo, fanno parte del gruppo che Cuesta sta guidando verso la salvezza e i prossimi impegni, fino a febbraio, vedranno i crociati impegnati in un vero e proprio tour de forceSassuolo, InterLecceNapoliGenoaAtalanta nel giro di 20 giorni diranno molto sulla direzione che prenderà la stagione del Parma. L’ultima vittoria deve essere solo un punto di partenza verso un trend positivo che possa permettere alla squadra di arrivare il prima possibile all’obiettivo.

Parma-Bologna

MATTEO PELLEGRINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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