Serie A
Inter, Bonny: “Il derby col Milan vale come Barca-Real. Su Chivu…”
L’attaccante francese dell’Inter ha parlato dei suoi primi cinque mesi con la maglia nerazzurra e della stracittadina contro il Milan di domenica prossima.
Ange-Goan Bonny si racconta. L’attaccante dell’Inter, arrivato dal Parma la scorsa estate per rinforzare il pacchetto offensivo nerazzurro, ha avuto subito un impatto più che positivo. Complice anche l’infortunio di Thuram, Bonny si è ritagliato uno spazio da titolare sin da subito nelle gerarchie di Chivu, e con già quattro gol all’attivo in campionato è diventato uno dei punti di riferimento della squadra.
Proprio di questi primi mesi all’Inter Bonny ha parlato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.
“Stare all’Inter vuol dire dare sempre di più”
“Serve tempo per realizzare quanto sia grande questo club, e quando l’hai capito devi adattarti anche al livello della squadra che si alza sempre, già dall’allenamento. Ma io qui mi trovo benissimo ed imparo. Devo migliorare nel gioco spalle alla porta e nel colpo di testa, ma anche le cose che ti vengono già bene possono sempre essere migliorate.”
“Mkhitaryan e Thuram mi aiutano”
“Con Henry è più facile perché parla francese. Thuram mi dava consigli preziosissimi già da quando stavo a Parma. Anche i compagni italiani spingono affinché dia il massimo senza cali di tensione. La prima volta che giocai a San Siro fu l’anno scorso: quando entrai fu una roba da perdere il fiato. Lo stadio è così grande che sembra non poter finire mai. Quando invece ci giochi è tutto diverso: quando segnai contro il Torino dopo il boato sembrò tutto ovattato. E’ solo emozione.”
“Ecco chi fu decisivo per farmi andare all’Inter”
“L’anno scorso quando ero al Parma ed affrontai l’Inter Bastoni mi buttò giù e dopo mi disse: “L’anno prossimo vieni a giocare da noi“. Sembrava quasi un avvertimento. Chivu? E’ rimasto la stessa persona vera che era quando allenava il Parma. Mi chiede sempre di essere disponibile per gli altri. Vorrei avere la stessa fame di gol che ha Lautaro: vuole sempre segnare, non importa come. Thuram sa fare tutto, anche gli assist. Da Pio Esposito prenderei la capacità di difendere palla. Su lui c’è tanta attenzione mediatica, ma riesce a gestirla benissimo.”

CRISTIAN CHIVU PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Il derby? Speriamo lo stadio si colori tutto di nerazzurro”
“Quando penso al derby con il Milan mi vengono in mente gli scontri sulla fascia tra Dumfries e Theo Hernandez. A livello di fascino la gara con il Milan non è inferiore a Barcellona-Real Madrid. Gara decisiva? No, siamo solo a novembre, ma è una gara dove può succedere di tutto. Quanti gol vorrei fare a fine stagione? Non ho un numero preciso, l’importante è rendere fieri i tifosi in ogni occasione. La foto da bambino con la maglia dell’Inter? Me la regalò mamma, dicendo che apparteneva ad Eto’o, il mio idolo: forse era già un segnale.”
“Il mio impatto con il Parma”
“L’arrivo in Italia fu difficile: un altro Paese, un’altra cultura, un’ altra lingua. Per fortuna mi integrai subito, ed uno dei primi con cui feci amicizia fu Bernabé, ma la persona decisiva fu Buffon. Parlava un’ottimo francese, mi ha fatto sentire a casa. E’ come se fosse mio zio.”
“Ecco perché mi chiamano Angelo”
“Il primo a chiamarmi così fu mister Pecchia. Quando giocavo male ero Bonny, quando facevo bene ero Yoan. Non sapeva pronunciare il mio nome, poi quando scoprì che c’era anche Ange per lui diventai Angelo. A voi italiani piace italianizzare i nomi: Mkhitaryan è diventato Michele, Luis Henrique Gigi, ma perchè mai poi? (ride, ndr)”
“Vi racconto la mia esultanza”
“E’ nata per caso con i miei amici della mia città Tours. Un video su Tik Tok ci aveva fatto ridere, e quando a Napoli segnai col Parma nacque quell’esultanza. La mia serie preferita è Breaking Bad, ma è lunghissima. Prima di ogni partita sento sempre Everything in Its Right Place dei Radiohead. Mi rilassa e mi carica allo stesso tempo. Sulla Vanoni invece già sapete tutto. In cosa è meglio la Francia rispetto all’Italia? Sicuramente sulle boulangerie, anche se avere il bidet è utile.”
Serie A
Fiorentina, buona la prima? Vanoli all’esordio col Sassuolo
La Fiorentina aprirà la 14° giornata di Serie A in casa del Sassuolo, nel mirino c’è la prima vittoria in campionato e per Vanoli sarà una prima volta.
Subito in campo la viola che deve dimostrare di aver cambiato passo rispetto all’inizio di stagione. Nessuna vittoria finora ma dal confronto coi tifosi potrebbe essere nato qualcosa.
Fiorentina, Vanoli guarda anche la sorte: prima sfida al Sassuolo
Tra le curiosità della 14° giornata c’è soprattutto l’esordio del tecnico viola contro la società neroverde. Mai infatti in carriera ha incrociato il Sassuolo considerando Serie A, Serie B e Coppa Italia. Il dato curioso riguarda il n° di panchine collezionate tra Venezia e Torino, 110 in totale tra tutte le competizioni, e il fatto che appena è arrivata la chiamata dalla massima categoria il Sassuolo è stato retrocesso in cadetteria dopo 11 anni.
Una sorte beffarda dunque, che oggi potrebbe dare un altro segnale del destino a una squadra che è alla disperata ricerca dei 3 punti dopo un inizio di stagione tra i peggiori di sempre.
L’ultimo precedente tra le due squadre ha visto i neroverdi vincere di misura (1-0) contro la Fiorentina allora allenata da Vincenzo Italiano. Per Vanoli invece si tratterà di prima volta e spesso una situazione del genere può voltare a favore, come già successo in passato, di chi la vive in prima persona.

L’URLO DI PAOLO VANOLI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Bologna, contro la Lazio chance per il grande ex?
Ciro Immobile, attaccante del Bologna, torna a Roma per affrontare la sua grande ex squadra, la Lazio. Italiano potrebbe puntare su di lui all’Olimpico?
Dopo il passo falso contro la Cremonese, il Bologna ha ripreso subito il cammino eliminando in rimonta dalla Coppa Italia il Parma. Nel weekend la squadra rossoblù avrà davanti a se una trasferta complicata come quella dell’Olimpico contro la Lazio di Sarri. Il match è in programma domenica alle 18.00.
Una gara dal sapore speciale in particolare per un giocatore della squadra di Vincenzo Italiano, Ciro Immobile. L’esperto attaccante italiano affronta per la prima volta dal suo ritorno in Serie A la squadra biancoceleste, di cui è stato capitano e punto di riferimento per molti anni. 9 anni passati nella Capitale, dove Immobile ha totalizzato oltre 200 gol, vincendo per 3 volte il titolo da capocannoniere, eguagliando il record di gol di Higuain a quota 36 reti nel 2020.
Immobile, l’accoglienza del pubblico laziale

CIRO IMMOBILE E GIANLUCA MANCINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Tornato in Italia dopo un solo anno di permanenza al Besiktas, l’avventura di Immobile al Bologna è iniziata in salita. Mandato in campo da titolare alla prima stagionale, proprio all’Olimpico contro la Roma, l’attaccante ha dovuto lasciare terreno di gioco a causa di un grave stiramento; rimasto ai box per oltre 3 mesi, Immobile è tornato in campo per la prima volta dall’infortunio proprio contro il Parma in Coppa Italia.
Difficilmente Italiano si affiderà ad Immobile dal primo minuto, più probabile un suo impiego a gara in corso a seconda dell’andamento della gara. Quel che è certo sarà il tributo e l’accoglienza che avrà il pubblico laziale per il grande bomber che ha segnato un era. L’addio di Immobile alla Lazio ai tempi fu improvviso, e non permise all’Olimpico di salutare come meritava l’attaccante di Torre Annunziata.
Domenica sarà l’occasione giusta per i tifosi biancocelesti di dimostrare, anche se da avversario, il loro affetto per Immobile.
Serie A
Napoli, Conte pensa a una soluzione a sorpresa per sostituire Lobotka
Il Napoli prepara la sfida alla Juventus senza Lobotka: Conte valuta soluzioni d’emergenza e una possibile sorpresa per la mediana.
Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia al batticuore, il Napoli è già concentrato sul big match contro la Juventus. Una sfida complicata, resa ancora più difficile dall’assenza di Stanislav Lobotka, fermato da un risentimento muscolare. Lo stop dello slovacco peggiora notevolmente la situazione di un reparto già ridotto all’osso, viste le assenze contemporanee di De Bruyne, Anguissa e Gilmour.
Conte, di fatto, può contare solo su McTominay, Elmas e Vergara, con quest’ultimo è stato provato in mediana soltanto nella sfida contro il Cagliari. Visto il calendario fitto tra campionato, Champions e Supercoppa, il tecnico sta iniziando a pensare anche a un’altra soluzione per alternare gli uomini senza rischiare nuovi stop. Da qui nasce l’idea Marianucci.

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Marianucci in mediana?
Marianucci, classe 2004, quest’anno si è visto solo una volta, nella sconfitta interna contro il Milan. Nonostante l’errore che portò al vantaggio rossonero, il giovane difensore reagì con grande forza mentale, continuando a giocare con personalità. È un aspetto che a Conte non è passato inosservato, così come le sue caratteristiche: fisicità, muscoli, buona impostazione e la capacità di giocare davanti alla difesa, ruolo ricoperto anche ai tempi dell’Empoli.
Il tecnico starebbe quindi valutando l’idea di sfruttarlo in mediana come alternativa durante le prossime settimane. Contro la Juventus, però, è più probabile che Conte scelga l’esperienza e l’affidabilità di Elmas, che ha già giocato in quel ruolo con buoni risultati contro il Como.
Di certo, con un centrocampo così rimaneggiato, il Napoli dovrà trovare nuove soluzioni e arrangiarsi come può: in attesa dei rientri, ogni opzione diventa preziosa per non perdere equilibrio nelle prossime sfide.
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