Serie A
Inter, Bastoni: “Gasperini? Mi mise in disparte, non ho mai capito il perché. Su Conte e Inzaghi…”

Alessandro Bastoni è uno dei difensori più forti al mondo, Alcune dichiarazioni sono state rilasciate sul podcast di Alessandro Cattelan.
Oggi Alessandro Bastoni è diventato una certezza dell’Inter e ha concesso un’intervista a Supernova, il podcast di Alessandro Cattelan. Durante l’intervista, Bastoni ha raccontato le sue “scaramanzie” sul fatto di non farsi “influenzare troppo” e ha affermato di non seguire particolare riti pre-partita.

ALESSANDRO BASTONI PROVA A FERMARE ANTONIO RUDIGER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, le parole di Alessandro Bastoni
Di seguito le parole di Bastoni.
Nel momento in cui uscirà la puntata, sarete ancora in Champions League?
“Io penso di sì, dunque non sono scaramantico (ride, ndr).”
Nel calcio c’è tanta scaramanzia?
“Questa è una cosa puramente personale, dipende dal percorso che ognuno ha avuto. Io penso che nella carriera di ciascuno ci sono state persone al posto giusto nel momento giusto. Davanti a tutto, però, metto i sacrifici e il lavoro che ho fatto.”
Che cosa ricorda degli inizi del suo percorso?
“Per la gente in generale il sacrificio è solo dell’operaio e del muratore che si sveglia alle sei di mattina, invece a noi nessuno ridarà indietro il tempo che perdiamo. Giochiamo talmente tanto che siamo sempre via dalla famiglia, dai figli e dalla moglie. Questo ci pesa, il tempo è impagabile. Mia figlia tra poco avrà tre anni, la vedo crescere attraverso dei video che mi manda mia moglie e non è sicuramente il massimo.”
Fate ancora i ritiri?
“Una settimana tipo nostra è: sabato ritiro, domenica giochiamo, lunedì ci alleniamo, martedì ritiro e mercoledì giochiamo, giovedì e venerdì allenamenti, sabato ritiro e domenica giochiamo. Il tempo a casa è pochissimo, molto ristretto.”
Come ha vissuto quella partita contro il Barcellona e il Triplete?
“Avevo 11 anni, il giorno dopo andavo a scuola. Stavo guardando la partita, ho anche messo la foto di mio padre che seguiva con me la gara su Instagram. Lui mi ha trasmesso la passione dell’Inter.”
Come vivete la passione da tifosi, voi calciatori, per la squadra che tifavate da bambini?
“Io ho fatto tutto il settore giovanile per undici anni nell’Atalanta, dunque sfidavo spesso l’Inter e in quel periodo non mi stava troppo simpatica (ride, ndr). Pensavo al mio interesse, poi da grande e quando conta veramente rappresentare i colori che ami, questo è il massimo a cui uno possa ambire. Non devi più andare sui vari siti a vedere i risultati dell’Inter (ride, ndr).”
La prima volta a San Siro se la ricorda?
“Mio fratello è romanista. Sono andato a vedere un Inter-Roma nel terzo anello, non avevo un euro per comprare i biglietti. Non ricordo l’anno, ma vinse la Roma 1-0. Non sono stato molto fortunato.”
Quando ha cominciato a giocare a calcio?
“Nasco calcisticamente in oratorio. Sono sempre stato affiancato da mio fratello, che ha quattro anni più di me, quindi giocavo sempre con i suoi coetanei perché ero avanti come livello. Ero timido e impacciato, andare nelle squadre dove c’erano allenatori e quant’altro non faceva per me. Ho fatto il provino con l’Atalanta, ero talmente timido che durante il classico discorso dell’allenatore, mi sono messo a piangere: ho fatto finta di aver mal di gola e sono rientrato negli spogliatoi. Alla fine c’era il gruppo a centrocampo e io da solo, staccato, che facevo gli stessi esercizi. Faticavo a stare in gruppo, poi venivo da 150km di distanza e non conoscevo nessuno.”
Ha momenti di grande personalità e altri in cui si percepisce questa timidezza.
“Nasco molto timido, poi acquisisci quella sicurezza che ti porta a diventare più espansivo.”
Parla nello spogliatoio?
“A volte sì. Non per forza, perché ognuno sa quello che deve fare e siamo a un livello talmente alto da avere consapevolezza. Magari posso dire qualcosa a livello d’atteggiamento, ma non ho la presunzione per dire a qualcuno cosa fare.”
Ha 26 anni, c’è mai stato un momento dove ha detto qualcosa e un compagno ha detto: “Parla anche Bastoni”?
“Ho avuto l’umiltà di riconoscere quando parlare o meno (ride, ndr). Lautaro parla tanto, anche Barella. Non abbiamo la cultura per cui gli anziani parlano e gli altri stanno zitti. Per fortuna le cose sono cambiate, ho vissuto anche spogliatoi così in passato.”
Il calcio è cambiato in meglio?
“Non c’è più il nonnismo perché era molto ingiusto e indecoroso. All’Atalanta ho avuto Stendardo, Masiello, Zukanovic: gente che esagerava un po’, una volta ho fatto un tunnel in allenamento e sono dovuto andar via per salvarmi la vita (ride, ndr). Non trovo neanche giusto quest’atteggiamento, se sei un Primavera e mi fai un tunnel bravo tu: non è che devo menarti per questo… Non lo trovo corretto.”
I Primavera di adesso hanno già il procuratore e sono già molto “dentro” il calcio.
“Ora sono tutti aziende, sanno già cosa sia il calcio vero: è molto più facile andare in prima squadra, essere convocati in Nazionale e tutto. Prima andavi in prima squadra perché eri il più forte, ora magari mandano quelli che hanno giocato meno in Primavera al sabato. Ho fatto la trafila nell’Atalanta dai 7 ai 19 anni, ho fatto il raccattapalle e sono sceso in campo al fianco della squadra. Ho fatto anche la Serie B.”
Il suo scopritore è Conte?
“Chi mi ha fatto esordire è Gasperini, abbiamo vinto 1-0 contro la Sampdoria di Muriel e Skriniar. Poi non ho giocato più, mi ha buttato là (ride, ndr). Avevo 17 anni e non potevo permettermi di dire nulla, ma non ho capito cos’è successo. Quando stai nella squadra dove hai fatto il settore giovanile ti vedono sempre come un ragazzino, andare via dall’Atalanta e scegliere il Parma è stata la mia salvezza.”
Cambiare spaventa?
“Io ho fatto un cambio da Atalanta a Parma, non è un salto e non avevo delle aspettative da mantenere perché ero un ragazzino che doveva solo dimostrare. D’Aversa mi ha dato tanta fiducia, ho fatto bene e mi sono guadagnato la chiamata dell’Inter: ho fatto le guerre per andare via perché c’erano Godin e Skriniar. Conte mi disse di restare e sono riuscito a impormi.”
È considerato tra i migliori del mondo nel suo ruolo. Com’è cambiata la difesa?
“Grazie agli allenatori che ho avuto credo di essere stato uno dei primi ad attaccare così tanto. Avere compagni come Mkhitaryan che coprono i miei inserimenti aiuta. Toloi faceva già qualcosa di simile all’Atalanta, ma con tutti questi interscambi di ruoli e questa mobilità penso di essere il primo a interpretare così il ruolo. Le mie caratteristiche aiutano: mi piace avere la palla, dietro non ce l’hai troppo. Viene tutto naturale perché ho un allenatore e dei compagni che comprendono ciò che faccio, in Nazionale non è così semplice. Il nome ‘braccetto’? Credo che l’abbia inventato Eziolino Capuano, lo seguo sempre (ride, ndr).”
Creiamo il difensore più forte di sempre: senso della posizione?
“Chiellini.”
Anticipo?
“Cannavaro.”
Colpo di testa?
“Van Dijk.”
Lancio?
“Io.”
Senso del gol?
“Sergio Ramos. I miei gol? Ne faccio pochi, mi piace più l’assist.”
Le risposte che date sono sempre simili: è perché dovete stare attenti a quello che dite?
“Le domande non sono sempre diversissime. Da un lato c’è da stare attenti, dall’altro il lessico dei calciatori non è sempre tanto vario quindi cerchiamo di non dire cose complicate per non essere travisati (ride, ndr). Sono uno dei migliori? 64/100 al liceo scientifico, duramente portati a casa. Se parlo latino? ‘Cogito ergo sum’ (ride, ndr).”
A Bastoni piaceva andare a scuola?
“Nì. Finché riuscivo a combinare scuola e calcio sì, poi è diventato difficile. Ci allenavamo al mattino, facevo la quarta superiore e andavo già ad allenarmi con l’Atalanta. In quinta è diventato impossibile, il calcio era già un lavoro. Mio papà è arrivato nella Cremonese in Serie B e non è mai riuscito a fare quello step, quindi mi diceva di allenarmi. Mia mamma mi diceva di studiare. Quindi ho portato avanti entrambe le cose.”
Venivano a vedere le partite?
“Mia mamma ancora oggi non ce la fa, ha paura che mi faccia male. Intanto che gioco ha la tv accesa, volume a zero e passa l’aspirapolvere. Mio padre veniva sempre, non è mai stato un genitore invasivo: stava nel suo, in disparte, a fumare e gustarsi la gara. Quando hai un ambiente sano, come c’è nel professionismo, i genitori chiassosi e i battibecchi si vedono molto meno.”
Ha mai litigato con un allenatore?
“No, non sono uno che litiga.”
Inzaghi com’è nella quotidianità?
“Come se fosse il 26° giocatore. Ci puoi parlare tranquillamente, come carattere e spirito è molto all’interno del gruppo. Vicino a noi come età, ma poi è stato calciatore. Ha un record. Nessuno ha fatto cinque gol in Champions nella stessa gara come lui, quando Pavlidis ne ha fatti quattro noi eravamo in ritiro e lui tremava.”
Inzaghi è scaramantico?
“Non si può dire perché perderebbe il suo potere (ride, ndr). Però qualcosa abbiamo visto.”
Scegline uno: Stam o Chiellini?
“Chiellini.”
Serie A
Lazio, Pellegrini: “Avete visto tutti l’approccio della partita, non siamo soddisfatti sia del primo tempo che del secondo tempo.”

Il difensore della Lazio Luca Pellegrini ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico.
Il difensore della Lazio Luca Pellegrini ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, l’approccio alla partita, gli arbitraggi e il suo futuro in maglia biancoceleste.

LUCA PELLEGRINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, Pellegrini: “Dobbiamo guardare avanti con positività, ci aspettano 4 partite non facili. Sappiamo che per passare per l’Europa che conta dobbiamo affrontarle tutte”
Il difensore della Lazio Luca Pellegrini ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, l’approccio alla partita, gli arbitraggi e il suo futuro in maglia biancoceleste.
Ci puoi raccontare l’approccio alla partita? Dove volete arrivare da qui a fine campionato?
“Avete visto tutti l’approccio della partita, non siamo soddisfatti sia del primo tempo che del secondo tempo. Nella ripresa abbiamo preso gol in una situazione rocambolesca, però secondo me abbiamo fatto una partita completamente diversa rispetto al primo tempo. Dobbiamo guardare avanti con positività, ci aspettano 4 partite non facili. Sappiamo che per passare per l’Europa che conta dobbiamo affrontarle tutte, non abbiamo tempo di tirare le somme a quattro giornate dalla fine. Il mister ci ha detto una cosa giusta prima della partita, il ciclista mette il mirino sul traguardo e pedala più forte che può. Dobbiamo fare questo”
Qualche arbitraggio vi ha fatto innervosire, vi sentite in credito?
“Dobbiamo pensare a noi stessi. Non mi piace parlare di arbitraggio, oggettivamente se avessimo fatto qualcosa di più nel primo tempo non staremmo a parlare di questo. Abbiamo potere solo sulle nostre azioni, non possiamo sprecare energie su cose su cui non possiamo incidere. Avremo bisogno di molte energie ed è meglio pensare a noi”.
Pensi che queste recenti prestazioni incideranno sul tuo futuro?
“Il mio futuro è un discorso da fare a bocce ferme. Tutti sanno cosa ho fatto per stare qui, darò sempre l’anima in campo come ho fatto dal primo giorno. Il calcio poi alla fine è fatto di risultati e di prestazioni, se mi guardo allo specchio aldilà dei capelli spettinati vedo un calciatore che ha sempre dato tutto. Poi magari si poteva fare meglio, ad oggi però credo e vorrei che tutti avessero questa sensazione. Ogni somma e ogni decisione andrà presa alla fine dell’anno e non sono io quello che le prende. Nel caso in cui dovessero essere le mie ultime quattro partite qui vorrei che ognuno di noi nello spogliatoio possa dire di aver dato tutto. Se dovessimo fare una cosa del genere i risultati arriveranno.”.
Serie A
Parma, Chivu: ” La squadra ha fatto un grande lavoro sulle due fasi per 90 minuti.”

Il tecnico del Parma, Cristian Chivu ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro la Lazio finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico.
Il tecnico del Parma, Cristian Chivu ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro la Lazio finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, la partita contro i biancocelesti, i buoni risultati ottenuti contro grandi squadre e e gli errori nel finale di partita.
Parma, Chivu: “Sono felice perché ho visto una squadra arrabbiata dopo questo pareggio. Percepiscono che la squadra ha potenziale”
Il tecnico del Parma, Cristian Chivu ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro la Lazio finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, la partita contro i biancocelesti, i buoni risultati ottenuti contro grandi squadre e e gli errori nel finale di partita.
Su quale aspetto offensivo della Lazio aveva preparato maggiormente la partita?
“La Lazio ha faticato a creare occasioni, ma ha sempre avuto palleggio e ci ha messo in difficoltà. Abbiamo concesso qualche passaggio tra le linee, la linea difensiva ha retto facendo un grande lavoro. Abbiamo concesso qualche palla fuori nel secondo tempo per sopperire alle difficoltà dei centrocampisti. Oggi avevamo solo tre centrocampisti a disposizione e sapevo di non avere cambi, dovevo dare una mano a loro per resistere 90 minuti. La squadra ha fatto un grande lavoro sulle due fasi per 90 minuti, è un peccato perché potevamo portarla a casa ma siamo consapevoli della qualità della Lazio in tutti i reparti. Tuttora dopo 15 anni però Pedro fa la differenza perché è veramente forte”.
Cosa pensa dei sei punti ottenuti in questo mese dove avete affrontato solo grandi squadre?
“Sono felice perché ho visto una squadra arrabbiata dopo questo pareggio. Percepiscono che la squadra ha potenziale, sanno quello che possono fare ma ho detto loro che ci può stare. Bisogna prendere tutti i momenti delle partite giocate nell’ultimo mese. Gli avversari ci hanno messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a superare gli infortuni che abbiamo e mi fa piacere pensare che abbiamo portato a casa sei punti in un mese dove tutti pensavano che avremmo fatto zero punti”.
Dove nascono gli errori sotto porta nel finale di partita?
“Sono figlie del lavoro sporco fatto dagli attaccanti per 90 minuti. È una squadra che dà l’anima, ha superato i momenti difficili e capisce che bisogna fare molto di più. Dobbiamo lavorare tanto e farlo vedere in campo, sono orgoglioso dei ragazzi e di quello che mettono a disposizione del gruppo. Sono orgoglioso di lavorare con ragazzi che fanno di tutto per accontentare me e loro stessi, oltre che la società e i tifosi. Il nostro obiettivo è sempre raggiungere la salvezza”.
Serie A
Lazio, Baroni: “Non ho mai cercato alibi e non li cerco oggi. Siamo alla 48esima partita, abbiamo giocatori giovani che non hanno mai giocato così alto.”

Il tecnico della Lazio Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico.
Il tecnico della Lazio Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, la stanchezza per i tanti match disputati, il troppo nervosismo e un messaggio al tifosi.

MARCO BARONI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, Baroni: “Noi siamo dispiaciuti per tutti, per i nostri tifosi ma siamo consapevoli che siamo ancora in corsa e non molliamo.”
Il tecnico della Lazio Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match contro il Parma finito 2 a 2 allo Stadio Olimpico. Tra i temi affrontati, la stanchezza per i tanti match disputati, il troppo nervosismo e un messaggio al tifosi.
Due clean sheet in 18 uscite casalinghe. Perché la Lazio fa così tanta fatica?
“Non ho mai cercato alibi e non li cerco oggi. Siamo alla 48esima partita, abbiamo giocatori giovani che non hanno mai giocato così alto. Paghiamo terribilmente squadre che ci allungano col rinvio del portiere, che ha avuto 7 minuti di possesso palla. Non possiamo andare sotto dopo tre minuti e subire il secondo gol al primo minuto della ripresa. Eravamo ansiosi nel primo tempo e l’ho detto alla squadra, sapevamo di essere reduci da tante partite di altissimo dispendio energetico e mentale. Noi siamo dispiaciuti per tutti, per i nostri tifosi ma siamo consapevoli che siamo ancora in corsa e non molliamo. La mezzora finale è la testimonianza che questa squadra non molla e non lo farà fino alla fine”.
Come si spiega questo nervosismo?
“Io sono feroce nell’analisi, questa squadra non ha solidità perché è il nostro modo di giocare. Abbiamo delle cose positive e delle lacune che dobbiamo cercare di eliminare. Prendere gol così al primo affondo perché il portiere loro ha calciato un missile quando eravamo in pressione non va bene, dovevamo difendere meglio questa giocata e l’avevamo preparata. Il secondo gol avrebbe ammazzato chiunque, noi no. Pedro è entrato bene, Vecino è entrato bene, abbiamo alzato il ritmo con una squadra che giocava 5-3-2 con una linea molto bassa. Occorre velocità e lucidità tecnica, in questo abbiamo fatto fatica. Abbiamo sbagliato tanti passaggi, ci siamo fatti trascinare dall’ansia di recuperare la partita. Sono dispiaciuto tantissimo, ma siamo in un percorso e ci saremo fino in fondo tutti insieme. Nessuno ci regala niente, ma noi ci siamo”.
Che messaggio di speranza lancerebbe ai tifosi laziali?
“Sono dentro anima e cuore in questa avventura. Siamo dispiaciuti, ma ci sono ancora partite. La Roma sta facendo cose straordinarie a livello di punti, ma noi ci siamo e vogliamo essere presenti fino in fondo. Poi vedremo dove punteremo la bandiera”.
-
Calciomercato2 giorni fa
ESCLUSIVA CS – Milan, la Juventus offre una contropartita per Kalulu
-
Serie A7 giorni fa
Inter-Milan: tutti i diffidati per la finale di Coppa Italia
-
Calciomercato18 ore fa
Milan, un’opportunità di mercato difficile da non cogliere: i dialoghi col Real Madrid
-
Competizioni6 giorni fa
Premi UEFA 2020-2024, la classifica dei club di Serie A
-
Serie A5 giorni fa
Serie A, tutti gli indisponibili della 34a giornata
-
Calciomercato7 giorni fa
Milan, Furlani non aspetta il DS: va direttamente a trattare Lucca | La situazione
-
Serie A5 giorni fa
Serie A, le designazioni della 34° giornata
-
Notizie5 giorni fa
Serie A, dove vedere la 34^giornata in TV? Il palinsesto DAZN e Sky