Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Ho paura degli alti e bassi, la difficoltà sta nella costanza. Giovane-Orban? Coppia fantastica ma serve tempo. Valentini…”
Paolo Zanetti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Sassuolo. Il tecnico gialloblu ha chiarito alcuni dubbi sul futuro e sui singoli.
Dopo la sconfitta di Roma gli scaligeri tornano in campo domani sera contro il Sassuolo dell’ex Fabio Grosso. L’occasione perfetta per trovare la prima vittoria stagionale dopo 6 partite per l’Hellas Verona dopo i pareggi con Cremonese e Juventus.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Che domanda vorresti ti venisse fatta in questo momento?
“Quanto desideriamo vincere questa partita, direi. Questo è il tema della giornata. Una cosa che veramente vogliamo tutti, lavoriamo per questo, facciamo di tutto perché succeda, poi c’è il campo. Alla fine ci si porta a casa quello che si merita, anche se a livello di prestazione è sotto gli occhi di tutti che stiamo attraversando un buon momento, dall’altro lato però siamo consapevoli che questo non basta. Non deve però diventare un’ossessione. L’ossessione deve essere la ricerca di una prestazione, che a lungo termine porta risultati verso l’obiettivo. Di fronte ci sarà un avversario importante, con giocatori che sanno incidere”.
Giovane-Orban: qual è la verità sulla loro intesa?
“Se avessimo segnato non credo avreste fatto queste domande su di loro, al di là di quanto si passino la palla fra loro. Per quello che la squadra produce potevano fare 4 gol a testa e lì probabilmente avremmo detto “che bravi, come si trovano bene”. Questi ragazzi ci danno tantissimo nel gioco in velocità, non si può togliere a Orban la fame di tirare in porta o quella di Giovane di fare un uno contro uno, ma sono alla terza partita giocata assieme. Pinamonti, Berardi e Laurienté sono collaudati da anni, i nostri al primo mese. Che si crei così tanto al primo mese mi lascia ben sperare”.
Tanti scontri diretti ora. Come ti immagini la classifica fra due mesi?
“Non me la immagino, ragiono di settimana in settimana, cambia tutto gara per gara fra il nostro stato e gli avversari, fra qualche mese si farà un po’ il punto. Siamo ancora all’inizio, ma abbiamo fatto vedere di avere qualità ed identità. Le partite poi vanno giocate e gli scontri diretti sono i più difficili di tutti. Si giocano in dettagli, lavoriamo su questo, senza pensare troppo alle cose negative”.

Foto CS.
Gli infortunati, come stanno?
“Valentini rientra, Mosquera anche. Abbiamo perso Al Musrati per una piccola lesione all’adduttore fatta ieri, da valutare. Oyegoke ha una infrazione a ridosso del piede da valutare. Harroui rientra credo dopo la sosta”.
La squadra come l’hai trovata dopo la gara di Roma, quale messaggio hai inviato allo spogliatoio?
“Il messaggio per come lavoriamo noi è abbastanza standard. Ragioniamo al di là del risultato, analizzando in tutte le salse quello che abbiamo fatto. Nelle gare fatte bene e male vi assicuro che si trovano sempre cose fatte bene e altre fatte male. Stiamo sviluppando una idea che identifichi il Verona e lo stiamo facendo da poco tempo. Abbiamo il dovere di analizzare tutto al di là del risultato. Conta poi quello che si fa sul campo ovviamente, individuiamo quello che c’è da migliorare.
La mia paura non è di non vincere le partite, ma di non mantenere la costanza di prestazione. Temo gli alti e bassi anche se abbiamo fatto 3 gare di fila importanti. La difficoltà è di mantenere alto questo livello. Con queste prestazioni, i risultati arrivano per forza. Non ho detto nulla di negativo. Di certo non serve ad uno come Orban dirgli qualcosa quando sbaglia un gol, perché dopo aver sbagliato un gol mangia l’erba, per farvi capire com’è. Se lavora con questa fame per me farà tanti gol. Così come ne farà tanti Giovane, ma anche gli altri come Mosquera che rientra”.
Quale trappola si nasconde domani?
“Dobbiamo pensare a noi stessi, mettendo in campo il nostro meglio per ripetere le nostre prestazioni. Il Sassuolo è forte, ha battuto l’Udinese nell’ultima partita, i tre davanti sono più avanti dei nostri, anche se non significa che siano più forti dei nostri. Questa è una partita da affrontare nella maniera giusta”.
Se vinci non giocando bene, sei contento?
“Sì, non ho mai nascosto questa cosa e sono coerente al 100%. Giocare bene mi piace, è successo in tante squadre della mia carriera, ma sono arrivati sempre i risultati. Senza punti non sono contento. Ma sono anche lucido, so cosa ho passato l’anno scorso. Mi piace giocare bene, ma dall’altra parte esistono solo i punti e la salvezza, ho ben chiaro il mio mestiere e gli obiettivi del club”.
Sugli arbitri: dopo la Juventus c’è stato un tritacarne mediatico. E abbiamo visto cosa è successo a Roma con gli errori dell’arbitro”.
“Lo metto dentro nella finestra degli episodi, a volte li hai a favore, altre contro. Preferisco concentrarmi sulle cose che potevamo fare meglio noi. Penso che a Roma, non dico che potessimo vincerla. Mi è piaciuto sempre lo stile del Verona: lavorare tanto e lamentarsi poco. A volte gli arbitri sbagliano. è giusto guardare avanti senza dietrologia. Di sicuro in questo momento ci sono degli episodi che fanno discutere ed è giusto che ne discutiate voi”.

I TIFOSI DEL VERONA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Orban vi ha detto di averla toccata con la mano con la Roma?
“No. Io non ho visto immagini dove la tocchi con la mano, lui ha detto di averla colpita con la testa. Come il fallo su Serdar, lui è molto convinto di aver subito fallo”.
Domani l’unico cambio nell’undici che ci aspettiamo è Gagliardini.
“Per me i giocatori sono tutti importanti, la settimana scorsa è stata un po’ particolare per la Coppa Italia. Il fatto di non aver avuto tanti dubbi fino ad ora è che la squadra sta girando, merito ai ragazzi. Questo non significa che chi è fuori non possa far parte di questi undici che stiamo mettendo in campo. L’anno scorso abbiamo fatto tanti punti grazie ai giocatori che sono entrati dalla panchina. Questo è un aspetto molto importante. Più andiamo avanti, più la squadra è omogenea dal punto di vista fisico e si potranno mescolare le carte”.
Per domani attenderai il Sassuolo o volete attaccarlo essendo in casa?
“L’abbiamo preparata, conosciamo bene la qualità del Sassuolo. Dobbiamo fare bene in tutte le fase, loro sono pericolosissimi in ripartenza. Una partita senza la giusta aggressività per togliere lo spazio a giocatori del genere significherebbe andare in grossa difficoltà”.
Se oggi ci fosse Suslov, giocherebbe in questo Hellas Verona?
“Probabilmente sì, Suslov in forma è un giocatore forte, che rende di più man mano che alza il contesto. Io spero che il livello dell’Hellas nel tempo si alzi sempre di più, questo significa avere più giocatori forti in ogni ruolo. Poi inizia la gestione, il turnover, dobbiamo abituarci che si possano avere ottimi giocatori in ogni ruolo e poi scegliere”.

Rome, Italy 19.4.2025 : Tomas Suslov of Verona during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match AS Roma vs Hellas Verona at Stadio Olimpico in Rome.
Orban e Giovane sono due che possono intendersi in campo, ma che non andrebbero a cena assieme?
“No, assolutamente, andrebbero eccome. Si parlano tutti i giorni. Il problema è solo uno, la lingua (ride, n.d.r.). Ma si capiscono in ogni modo, anche a gesti. Hanno poi dei giocatori di livello dai quali possono avere vantaggi reciproci. Ma non solo loro: abbiamo anche Sarr, Mosquera. Non mi piace che si stia parlando solo di loro due.
Chi non gioca merita rispetto. Parliamo di quello che potrebbe essere, se guardiamo i numeri, visto che di fatto non stanno segnando. Poi il loro potenziale è sotto gli occhi di tutti. Ma per la rabbia, la predisposizione che mette in allenamento e partita, per me oggi può anche finire con l’unico gol che ha fatto alla Juventus. Posto che per me ne farà moltissimi. Ma lo sottolineo perché ha un atteggiamento che risponde perfettamente al concetto di squadra, Orban e Giovane danno molto di più alla squadra al di là dei gol che fanno”.
Lo stato d’animo dei giocatori?
“È alto. Vengono volentieri in campo, con l’entusiasmo giusto, gli piace quello che facciamo. Avevamo l’obiettivo di farli sentire a casa, di fare gruppo, visto che sono molti stranieri. Loro devono creare rapporti, vedo che lo stanno facendo, hanno già superato una difficoltà come la partita con la Lazio, mettendo in campo 3 grandi prestazioni. Quindi lo stato d’animo è ottimo”.
Anche se è prematuro pensarci, Valentini entra in ballottaggio con Frese, che sta giocando benissimo anche se adattato. Frese lo rivedremo come quinto di centrocampo o lì come braccetto ti dà garanzie?
“Come dicevi tu è prematuro, lo aspettiamo, ma poi si giocano il posto. Valentini lo conosciamo bene. Frese ci sta dando tanto, se no staremmo rimpiangendo chi manca. Il concetto di squadra è questo. In questo momento Frese ha fatto prestazioni assolutamente al livello di Valentini, questo è di stimolo per Valentini e anche per Ebosse”.
A proposito del contributo dalla panchina, rientra Mosquera che è uno specialista visti i 5 gol fatti l’anno scorso da subentrato. Può dare questa spinta da dietro che sta mancando all’Hellas Verona?
“Lo aspettiamo anche lui perché ha un giorno di allenamento. L’anno scorso ha fatto 5 gol, ha messo un mattoncino importante per raggiungere la salvezza. Vale anche per Sarr, Harroui e tanti altri. Non possiamo entrare nel concetto che gli attaccanti debbano prendere la squadra in mano, però. Dobbiamo pensare a creare tante occasioni per metterli nelle condizioni di incidere. Belghali è uno che per esempio sta facendo molto bene, è una sorpresa perché stiamo imparando a conoscerlo. Di giocatori ne abbiamo, penso anche a Kastanos. In questo momento siamo molto focalizzati sempre sugli stessi due (Orban e Giovane, n.d.r.) perché hanno un grande talento, ma non voglio neanche caricarli troppo di responsabilità. I calciatori anche importanti sono sempre in discussione”.

ESULTANZA DANIEL MOSQUERA ( FOTO KEYPRESS )
Serie A
Roma, che impatto di Wesley: il nuovo pupillo di Gasperini
L’esterno brasiliano Wesley ci ha messo poco tempo per adattarsi al nuovo campionato e a conquistare sia la fiducia di Gasperini, che dei tifosi della Roma.
Arrivato nella capitale in estate per una cifra attorno ai 25 milioni di euro, Wesley è sicuramente quello che sta rendendo meglio tra i nuovi acquisti. Il brasiliano si è calato fin da subito nel nuovo ambiente ed è entrato in piena sintonia con il tecnico e con i compagni.
Un giocatore che magari ci si poteva immaginare con caratteristiche differenti ad inizio stagione, ma che sta migliorando partita dopo partita grazie alla gestione di Gian Piero Gasperini. Wesley riesce ad abbinare un grande apporto alla manovra offensiva con numerose discese sulla corsia, ad un’ottima applicazione difensiva.
Fin qui per lui 3 gol in 13 partite e tante prestazioni pienamente al di sopra della sufficienza. Il laterale brasiliano in questi primi mesi è già riuscito a conquistare la piena fiducia dell’ambiente giallorosso, ma soprattutto quella del suo allenatore.

WESLEY VINICIUS IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Wesley è il nuovo pupillo di Gasp
La Roma fin qui ha avuto un blocco stabile di 5/6 giocatori, e tra questi rientra sicuramente l’ex Flamengo. Gasperini lo ha fortemente voluto in estate e adesso lo sta sgrezzando ad immagine e somiglianza del suo esterno ideale.
Il tecnico difficilmente decide di sostituirlo o di farlo partire dalla panchina, e spesso lo utilizza anche a piede invertito sulla fascia sinistra, pur di averlo in campo. L’allenatore che per anni è stato sulla panchina dell’Atalanta, ha visto formarsi tanti laterali di alto livello, e Wesley sta scalando sempre di più le gerarchie. Il brasiliano piace al tecnico, il quale lo reputa uno dei suoi insostituibili.
Un colpo di mercato decisamente ben riuscito dalla dirigenza della Roma e dalla coppia formata da Massara e dal suo consigliere Claudio Ranieri.
Serie A
Inter, giornata decisiva per Dumfries: sempre più probabile l’intervento chirurgico
In casa Inter da tempo tiene banco la situazione riguardante Denzel Dumfries. Per l’esterno di Chivu non sembra finire il calvario.
Denzel Dumfries ancora out. Questa è la situazione che tiene più banco in casa Inter: l’esterno olandese è di vitale importanza all’interno delle idee di mister Chivu e la sua assenza prolungata si sta facendo sentire, nonostante le buone prestazioni di Luis Henrique.
Quello che sembrava un infortunio da niente, adesso potrebbe rivelarsi una pesante assenza. Dumfries infatti è out dallo scorso 9 novembre a causa di un contrasto di gioco con Zaccagni. Quella che poteva sembrare una semplice distorsione, per cui sarebbero bastati qualche giorno di riposo, adesso è probabile che sia qualcosa di molto più grosso.

DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’olandese sente ancora dolore e di conseguenza la società nerazzurra si è mossa per contattare specialisti delle articolazioni per capire il da farsi. Nelle scorse settimane infatti, il giocatore ha alternato riposo al lavoro in palestra, ma ogni volta che caricava peso sulla caviglia era costretto a fermarsi. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il 29enne nei giorni scorsi si è recato in Olanda per essere visitato.
L’opzione di un intervento chirurgico sta sempre più prendendo piede. La decisione finale arriverà oggi. Ovviamente la scelta di ricorrere ad un’operazione metterebbe ai box per diverso tempo l’olandese, ma sembra essere la più probabile per evitare maggiori complicazioni.
Serie A
Torino, il paradosso difensivo: 6 clean sheet, ma peggior difesa del campionato
Il Torino di Barco Baroni per le prossime partite di campionato non avrà a disposizione 2 dei 4 centrali in rosa, ovvero Saul Coco e Adam Masina.
La squadra granata fino a questo momento ha messo in mostra dei grandi limiti difensivi. 26 gol subiti in 15 partite e peggior difesa dell’intera serie A al pari solo della Fiorentina. Nell’ultima partita contro la Cremonese però, è stato trovato il 6° clean sheet in campionato, a simboleggiare l’incostanza e la scarsa continuità della squadra granata.
Il paradosso infatti, è che il Torino ha ottenuto meno porte inviolate solamente rispetto a Lazio, Inter e Milan, ma allo stesso tempo è la peggior difesa. Questo è spiegato dal fatto che nelle 9 partite restanti ha una media gol subiti di 2,88. Un dato decisamente preoccupante, che dimostra come la squadra sia fragile e poco abituata a reagire alle difficoltà.

COCO E ISAKSEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Torino, difesa da riorganizzare: 2 centrali partono in Coppa d’Africa
A queste problematiche difensive si aggiunge un’ulteriore difficoltà. Saul Coco e Adam Masina giocheranno la Coppa d’Africa rispettivamente con Guinea Equatoriale e Marocco e non saranno a disposizione di Baroni per le prossime partite.
Il tecnico ex Lazio dovrà capire come riorganizzare il suo assetto difensivo in vista di gare importanti contro Sassuolo, Cagliari e Verona, che daranno risposte definitive sulla stagione del Torino. Vedremo se il tecnico continuerà con la difesa a 3 o se deciderà di ritornare a 4 a causa di queste due pesanti assenze.
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